sound purity in musical research
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sound purity in musical research
QUATTRO
€ 18,00
Baraonna, Premio della Critica e Miglior Arrangiamento al festival di Sanremo. Collaborazioni, nella musica pop, con Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Renato Carosone, Mario Lavezzi, Renzo Arbore, Pino Daniele, Paolo Conte, Mango, Fred Bongusto, Tullio De Piscopo. Nel teatro musicale con Pino Insegno, Claudio Insegno, Maurizio Battista, Michele Placido, Catherine Deneuve, Pippo Franco, Pierfrancesco Pingitore. Nella musica jazz con Stefano Di Battista, Pippo Matino, Pietro Iodice, Alessandro Tomei, Andy Bartolucci, Gianni Savelli, Claudio Corvini, Marco Sinopoli, Antonio Iammarino, Lionel Hampton, Jean Paul Artero, Bernard Cesari, Roger Nikitoff, Maria Moreno. Festival e concerti in diversi palcoscenici internazionali, Francia, Inghilterra, Slovenia, Croazia, Svizzera, Lussemburgo, Slovacchia, USA, Emirati Arabi. "QUATTRO" è il nuovo CD dei Baraonna (Velut Luna 2020). 10 tracce, di cui sette brani completamente inediti, composti ed arrangiati dai Baraonna; una nuova versione del super premiato pezzo sanremese, "I giardini d'Alhambra" e due cover, "Minuetto" ed "Il terzo fuochista" portate al successo rispettivamente da Mia Martini e Tosca. Gli arrangiamenti sono vocalmente polifonici e contrappuntistici, in stile Baraonna (Delio Caporale, Vito Caporale, Daphne Nisi ed Eleonora Tosto). La parte strumentale vede: Pippo Matino, fuoriclasse napoletano, al basso elettrico; la creatività jazzistica di Alessandro Tomei ai sax ed al flauto traverso; la brillantezza ritmica di Andy Bartolucci, giovane performer romano, che ha suonato batteria e percussioni; le chitarre sapienti di Marco Sinopoli, figlio del celebre direttore d’orchestra; ed infine il pianoforte e le tastiere di Vito Caporale, che ha curato anche la direzione artistica dell'album. Il CD è articolato e godibile, vario nelle ambientazioni musicali, con il fil rouge delle armonizzazioni vocali. Emergono tuttavia le forti personalità espressive dei quattro solisti Baraonna, che sono inoltre, autori ed arrangiatori del CD. Nell'album sono contenuti parti in italiano, napoletano, inglese, francese ed "esperanto" del sud. Le registrazioni sono state effettuate a Roma presso lo studio Delta Top e lo studio MSMedia. Il completamento del missaggio e la masterizzazione sono stati curati, a Padova, da Marco Lincetto, cultore del suono di alta qualità.
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Vai al carrelloJUST FOR YOU! - singolo CD
€ 18,00
Questo progetto nasce da un'idea di Marco Lincetto. Il concept è di rendere omaggio, in una chiave interpretativa nuova, minimalista e intima, ad alcuni dei brani più significativi della storia della musica degli ultimi cento anni, tutti nati a cavallo della grande stagione del Rock e del Progressive Rock fra gli anni '60 e gli anni '70. E' un atto d'amore verso un'intera generazione di musicisti ed artisti straordinari, ma anche verso una generazione di appassionati ascoltatori - oggi, Anno del Signore 2021, circa 50 / 60 / 70enni - che hanno saputo amare questa musica con grande intensità, legandola a momenti indelebili della loro vita e che ancora oggi dimostrano di amarla. E dunque il titolo - JUST FOR YOU! - vuole essere una precisa, specifica e affettuosa dedica a tutti costoro da parte di Marco Lincetto, che si considera, in questo caso, un "semplice" appassionato, così come lo sono le persone a cui è esplicitamente dedicato questo disco: "Abbiamo realizzato un disco che innanzitutto ci piace ascoltare: a noi per primi!" Nel disco è anche presente un brano, non molto conosciuto ai più, a cui Marco Lincetto tiene particolarmente - C'è un Paese al Mondo- scritto e originariamente interpretato dal gruppo Italiano MAXOPHONE: e questa versione è dedicata alla memoria di uno dei fondatori dei MAXOPHONE, il grande Sergio Lattuada, da poco scomparso. This album is a concept by Marco Lincetto The goal is to offer a tribute to several of the most important songs of the history of the last 100 years, composed, played and originally recorded during the Progressive Rock Era between the Sixties and the Seventies. It's an act of love to the extraordinary generation of artists and all the people who loved, and yet love, this music living their lives with Prog as the own original soundtrack. So the title - JUST FOR YOU! - want to be an affectionate dedication to all this people from Marco Lincetto, who think to be one of them: "First of all, we produced a musical project that we love to listen to!". In this LP there is a song, that Marco Lincetto loves so much: it's "C'è un Paese al Mondo", written and played and originally recorded by the MAXOPHONE, a Prog band from Italy in the Seventies. This original cover is dedicated to Sergio Lattuada, one of the founders and leader of the MAXOPHONE, who passed away few years ago.
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Vai al carrelloUSB HD COLLECTION - 12 ALBUM
€ 216,00
€ 99,00
Questa oppurtunità unica, un'offerta ad un prezzo inferiore del 54% della somma dei prezzi dei singoli CD o File HD, è disponibile in chiavetta USB 3.0 (quindi facile da usare, per una lettura diretta dai vostri lettori di file o per un trasferimento veloce nei vostri archivi musicali) è della capacità di 32GB; contiene 12 album Velut Luna, resi già disponibili, sempre in questo sito, anche in formato CD ed in file HD. Sono in formato HD NATIVO, mediamente in standard 88.2kHz / 24bit - PCM lineare .wav non compresso. Tutte le registrazioni sono NATIVE in alta risoluzione e realizzate con i massimi standard qualitativi al fine di offrire un suono purissimo e di eccellenza assoluta. Le registrazioni fanno parte dell'ultima produzione Velut Luna e tutte sono state realizzate personalmente da Marco Lincetto. Attenzione è possibile richiedere la sostituzione di qualche album nel caso lo aveste già acquistato in CD o in file HD, consultate il sito e richiedetelo nelle note a margine del vostro ordine. NEL PREZZO SONO COMPRESE LE SPESE DI SPEDIZIONE! Di seguito l'elenco sintetico degli album contenuti nella chiavetta - numero di catalogo e titolo: le descrizioni dettagliate di ciascuno sono disponibili alle schede dei rispettivi CD sempre all'interno di questo sito. 339 - LISZT PIANO TRANSCRIPTIONS - 88 345 - STICK TO DUKE - 88 346 - VIPERARP TRIO - 88 347 - DREAMLAND - 88 349 - LATIN JAZZ BAND - 88 350 - AL MONDO MUSICALE - 88 351 - RETRATO BRASILEIRO - 88 352 - Die Kunst der Fugue BWV 1080 - 88 353 - SONRIENDO TE VAS - 88 354 - W2TF - 24_44 356 - NUVOLE DI CARTA - 88 357 - TRIOS - 88 Hanno detto di questa offerta: Contenuto estremamente vario e validissimo. Registrazione; una gioia per le orecchie e il cervello. Grazi e cari saluti.. Come sempre, ottime registrazioni, anche se alcune le avevo già acquistate in offerte precedenti. ottimo prodotto Il prodotto acquistato risponde pienamente alle mie attese di qualità. Grazie mille. Brani interessanti e di qualità È la prima volta che acquisto da Velut Luna ma non posso far altro che confermare che la qualità delle registrazioni è impressionante. Sulle mie ATC attive il suono è sbalorditivo! Complimenti a tutto il team di Velut Luna!
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Vai al carrelloHD 500GB - Tutti i Files HD Master - Prestazione di servizio di masterizzazione su richiesta
€ 350,00
Si tratta della rioriganizzazione in un'opera unica e organica, e ovviamente in costante aggiornamento, di tutti files HD, ovvero tutti i progetti discografici prodotti, registrati e masterizzati per Velut Luna. Al momento si tratta di circa 203 progetti realizzati in HD nativo (24bit e 88.2 - 96 - 192 kHz, a seconda delle circostanze), a partire dal 1998: il numero è indicativo, perchè si tratta di un lavoro in continuo aggiornamento. Alcuni di questi erano stati registrati in parallelo anche in analogico. Tutto questo materiale era ovviamente archiviato, ma in differenti hard disk, moltissimi ancora erano sui mitici nastri digitali DTRS, e altri ancora SOLO su nastro analogico: in ogni caso tutti con differenti modalità di archiviazione. Raccogliendo i files master nativi, e quindi inevitabilmente riascoltandoli uno per uno... ci è venuta voglia in qualche caso di rimettere mano al suono, rivedere quindi il mastering finale secondo il gusto odierno. E naturalmente nella nuova "cartella" sono state inserite entrambe le versioni, flat originale e rimasterizzata. Infine gli originali master analogici, sono stati acquisiti in digitale in formato HD 24/88.2 utilizzando un registratore STUDER A810 e un convertitore AD PRISM SOUND DREAM AD2 Il risultato di questo lavoro è ora disponibile in formato "liquido, ma solido", ovvero raccolto in un Hard Disk da 250GB 2,5" La proposta commerciale relativa a questo progetto è intesa come una PRESTAZIONE DI SERVIZIO ad personam e su richiesta: ovvero NON si tratta della vendita di un oggetto immediatamente disponibile e di pronta vendita, ma di files master originali compilati su richiesta da parte dei nostri clienti (richiesta formulato con il semplice ordine online del servizio esclusivamente tramite questo sito); il prezzo richiesto comprensivo di spese di spedizione NON è relativo all'oggetto, o ai files ivi compresi, MA alla stessa, precisa prestazione di servizio necessaria alla preparazione, personalmente realizzata da Marco Lincetto in persona. Anche per questo motivo, dal momento dell'acquisto/ordine, mediamente il Hard Disk verrà spedito non prima di 3 o 4 giorni, proprio per dare il tempo a Lincetto di realizzarlo e in caso di overbooking i tempi di consegna potrebbero anche allungarsi.
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Vai al carrelloDREAMLAND
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01 - Dreamland 5:20 Fabio Ranghiero - Stefano Bortolussi 02 - A Diner One Evening 4:38 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - Stefano Bortolussi 03 - I-86 Going North 5:42 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - Lucia Minetti 04 - Hobo 4:29 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - Patrizia Villani 05 - In The Gloaming 4:03 Fabio Ranghiero - Dario Voltolini 06 - Let Me Tell You About The Bearman 5:27 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - Stefano Bortolussi 07 - The Emerald Moss 2:28 Fabio Ranghiero - Dario Voltolini 08 - The Sky Begins Here 4:44 Fabio Ranghiero/ Lucia Minetti - Giuseppe Grattacaso 09 - Sacred Datura 4:11 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - David Hayward / Stefano Bortolussi 10 - That's Crazy Good 4:48 Fabio Ranghiero / Lucia Minetti - Dario Voltolini 11 - Dreamland (reprise) 1:36 Fabio Ranghiero- Stefano Bortolussi Total Time: 47:34 Lucia Minetti, voice Fabio Ranghiero, grandpiano, hammond organ, keyboards Alberto Toninelli, drums Augusto Veronese, doublebass Gabriele Dusi, acoustic guitar Special guest: Elena Borgo, cello on "The Sky Begins Here" 88.2kHz / 24bit original digital recording made at Magister Area Recording, Preganziol, Italy, on March 19,20,21, 2022 Mix and Mastering made at Velut Luna Studio, Casalserugo, Italy, on March 25,26,27 using analog device such as Rupert Neve Design, Maselec, Grace Design and the excellence in digital device such as AD converter Prism Sound AD2 Dream Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Musical producers: Marco Lincetto, Andrea Valfrè Balance recording engineer: Marco Lincetto Recording and editing engineer: Andrea Valfrè Mix and mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image "Perché intitolare Dreamland un album di canzoni ispirate agli scenari, alla storia, agli angoli segreti d'America? La risposta sta tutta nell'accezione che abbiamo dato alla parola "sogno". In queste visioni poetico-musicali l'America non è quella reale che tutti conosciamo. È un luogo magico, perfino iniziatico, in cui confluisce e convive tutto ciò che l'America ci ha dato nel corso della sua e della nostra storia; il tutto distillato nell'afflato di un viaggio che vive di sé medesimo, e che diventa la propria stessa destinazione: una destinazione che ci piace cantare, una "terra di sogno" che pretendiamo, ostinati, di abitare." Lucia Minetti Le canzoni di Dreamland si ispirano dunque alla grande tradizione sia dei grandi songwriters americani, da Tom Waits a Ryan Bingham, da Woody Guthrie a Bob Dylan, sia alla grande tradizione musicale "nativa" che parte dal blues e arriva al jazz. Un disco imperdibile, dunque, per chi ama la grande musica americana, filtrata dalla grande sensibilità di due artisti sublimi come Lucia Minetti e Fabio Ranghiero. "Why did we give such a title to this, an album of songs inspired by the landscapes, the history, the secret corners of America? The answer is all in the meaning of that first part of the word, "dream". In these poetical and musical visions, America is not the real country we all know. It is a magical place, even esoteric, where everything that America has given us in the course of her and our history converges and coexists; all distilled in the inspiration of a journey that finds its destination in itself: a destination that we like to sing, a "dream land" that we resolutely demand to inhabit." Lucia Minetti The songs of Dreamland are inspired both by the great tradition of the greatest American Songwriters, from Tom Waits to Ryan Bingham, from Woody Guthrie to Bob Dylan, both by the great tradition of the original American Music, from Blues to Jazz. Two wonderful Italian Artists such as Lucia Minetti and Fabio Ranghiero tribute their passion and incredible quality to the Great American Music.
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Vai al carrelloLiszt Piano Transcriptions, Eliana Grasso
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L. van Beethoven - F. Liszt 1 - Allegretto dalla Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92 (S. 464), 10:10 F. Schubert - F. Liszt 2 - Gretchen am Spinnrade (S. 558), 4:39 3 - Serenade (S. 560), 6:15 G. Verdi/F. Liszt 4 - Danza Sacra e duetto finale da Aida (S. 436), 11:13 F. Chopin - F. Liszt 5 - Mädchens Wunsch, da “Six chants polonais”( S. 480), 4:19 6 - Frühling, da “Six chants polonais” (S. 480), 2:40 R. Schumann - F. Liszt 7 - Widmung (S 566), 4:33 F. Liszt 8 - Mephisto Waltz n. 1, versione per pianoforte dell’autore (S. 514), 12:35 Total Time: 56:31 24bit / 88.2kHz original recording made at Laboratorio Zanta, Camponogara, Italy, on November and December 2021 Eliana Grasso plays on Steinway & Sons D274 Concert Grandpiano, tuned and prepared by Silvano Zanta Production: VELUT LUNA Executive Producer: Marco Lincetto Musical producer: Eliana Grasso Recording, mix and mastering: Marco Lincetto Editing: Mattia Zanatta Cover photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image Note critiche Di fronte al vasto catalogo di composizioni scritte da Franz Liszt e destinate ad arricchire il repertorio pianistico del XIX secolo ci si trova a dover constatare un maggior numero di opere basate su lavori di altri autori rispetto alle pagine di produzione propriamente originale. L’insieme dei diversi arrangiamenti, scritti durante tutto l’arco dell’attività compositiva dell’autore, rientrano all’interno di due categorie secondo la precisa volontà dello stesso Liszt, a cui si deve la prima distinzione terminologica: da una parte le trascrizioni, ovvero tutti quegli adattamenti pianistici in cui la partitura originaria viene mantenuta sostanzialmente inalterata; dall’altra parte le parafrasi, dei veri e propri esercizi di stile in cui il compositore si prende la libertà di variare il testo di partenza piegandolo alla propria velleità creativa. Sebbene siano stati più volte oggetto di aspre critiche da parte di alcuni esponenti della musicologia del primo Novecento (si veda il commento di Humphrey Searle, responsabile della catalogazione sistematica delle opere di Liszt: «potrebbe aver sprecato molto tempo su alcune di queste trascrizioni, ma almeno hanno fornito uno sbocco per la sua energia sovrabbondante», The Music of Liszt, London 1954), gli arrangiamenti prodotti dal compositore ungherese hanno contribuito alla divulgazione e alla promozione della musica di numerosi autori. Faced with the vast catalog of compositions written by Franz Liszt and destined to enrich the piano repertoire of the 19th century, one finds a greater number of works based on the works of other composers than on the pages of his own original production. The range of different arrangements, written during the whole period of the composer's activity, fall into two categories according to the precise will of Liszt himself, to whom we owe the first terminological distinction: on the one hand, transcriptions, that is, all those piano adaptations in which the original score is maintained substantially unaltered; on the other hand, paraphrases, real exercises of style in which the composer takes the liberty of varying the original text, bending it to his own creative ambitions. Although they have often been the object of harsh criticism by some exponents of musicology of the early twentieth century (see the comment of Humphrey Searle, responsible for the systematic cataloging of the works of Liszt: "he may have wasted a lot of time on some of these transcriptions, but at least they have provided an outlet for his overabundant energy", The Music of Liszt, London 1954), the arrangements produced by the Hungarian composer have contributed to the dissemination and promotion of the music of many authors. ELIANA GRASSO Eliana Grasso, pianista, svolge attività concertistica in Europa e negli Stati Uniti in sale rinomate come la Carnegie Hall a New York, la Wigmore Hall a Londra, la Sala Verdi a Milano, la Royal Academy of Music a Londra, l’Heremitage di San Pietroburgo, Theatre La Filature di Mulhouse, la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Sociale di Bellinzona, la Cappella Paolina del Quirinale a Roma, Bloomsbury Theater di Londra, Salon Chopin (Société Historique Polonaise) a Parigi, Palazzo Ducale a Mantova, Teatro Piccolo Regio a Torino e numerose altre. Debutta nel 1994 eseguendo il concerto in re maggiore di Haydn, diretta da Luca Pfaff con l’Orchestra Sinfonica di Mulhouse, ricevendo grandi consensi di pubblico e critica ("Eliana Grasso: encore petite et déjà si grande", l'Alsace, marzo 1994) con numerose orchestre quali l’Orchestra Magister Harmoniae, l’Orchestra Piccolo Auditorium Paradisi, l’Orchestra del Teatro Filarmonico di Verona, diretta fra gli altri da Piero Bellugi. Si esibisce regolarmente come solista e in formazioni cameristiche per le più importanti stagioni musicali italiane quali: MITO Settembremusica (Torino), Società dei Concerti (Milano), Società del Quartetto (Milano), Unione Musicale (Torino) Trame Sonore (Mantova), I Concerti del Quirinale (Roma), Polincontri (Torino), Rivolimusica, I Concerti dell’Università della Tuscia (Viterbo), Milano Classica, I Concerti del Pomeriggio del Teatro Alfieri (Torino), Fondazione William Walton (Napoli), Settembre Musicale Orta (Novara), Ravello Concert Society (Napoli), Concerti a Palazzo Labia (Venezia), Teatro Torti (Bevagna). Si è anche esibita in Norvegia, Russia, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Spagna, Inghilterra e Romania. Collabora stabilmente in duo con il flautista Romano Pucci (primo flauto Teatro alla Scala di Milano), a quattromani e due pianoforti con la pianista Irene Veneziano ed esplora il repertorio liederistico con la soprano Susanna Rigacci. E’ stata premiata in numerosi concorsi: a 13 anni si classifica terza assoluta al Concorso Internazionale di San Pietroburgo, da allora si classifica prima assoluta in numerosissimi concorsi italiani: Stresa, Premio J.S. Bach, Premio Kawai, Premio Clementi e molti altri. Più recentemente, nel 2014 è vincitrice assoluta del Concorso Internazionale Festival di Bellagio. I suoi concerti sono stati trasmessi in diretta da emittenti radiofoniche quali Rai Radiotre, è recentemente stata ospite della trasmissione “Il Pianista” in onda su Radio Classica. Per l’etichetta Velut Luna ha già registrato “Sortilèges” con musiche di Ravel e Saint Saens in duo con I. Veneziano (“le due musiciste diventano un solo organismo e danno espressione a tutto il fascino di questa musica” Suonare, 2015). Diplomata con il massimo dei voti presso il conservatorio “G. Verdi” di Torino, e premiata con la borsa di studio “Lascito Piacenza” per il miglior esame conclusivo, prosegue gli studi presso l’Accademia “Incontri con il Maestro di Imola”, dove studia con F. Scala, R. Risaliti, P. Masi. Si perfeziona anche con K. Bogino, E. Arciuli, P. Badura-Skoda, M. Damerini, A. Lucchesini, S. Gadžijev, J. Swann, P. De Maria, L. Pogorelich. Ha affiancato all’attività concertistica l’attività di docente e pianista collaboratore stabile presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano dal 2010 al gennaio 2021. Attualmente insegna Pratica e Lettura Pianistica e Pianoforte presso il Conservatorio “Franco Vittadini” di Pavia. Eliana Grasso, pianist, has performed in Europe and in the United States in important concert halls such as Carnegie Hall in New York, Wigmore Hall in London, Sala Verdi in Milan, Royal Academy Music in London, Heremitage in Saint Petersburg, Theatre “La Filature” in Mulhouse, Maffeiana Hall in Verona, the Social Theatre in Bellinzona, the Pauline Chapel in Rome, Bloomsbury Theatre in London, Salon Chopin (Société Historique Polonaise) in Paris, Ducal Palace in Mantova, Piccolo Regio Theatre in Turin and many others. She makes her debut in 1994 playing Haydn’s D major concert with the Symphonic Orchestra of Mulhouse, directed by Luca Pfaff, warmly received by public and critics alike ("Eliana Grasso: encore petite et déjà si grande", l'Alsace, March 1994). She performs as a soloist with several orchestras such as: Magister Harmoniae, Orchestra Piccolo Auditorium Paradisi, Verona Philharmonic Orchestra, directed among the others by Piero Bellugi. She performs regularly as a soloist and with chamber ensembles for some of the most important Italian festivals and music seasons such as: MITO Settembremusica (Turin), Società dei Concerti (Milan), Società del Quartetto (Milan), Unione Musicale (Turin) Trame Sonore (Mantua), I Concerti del Quirinale (Rome), Polincontri (Turin), Rivolimusica, I Concerti dell’Università della Tuscia (Viterbo), Milano Classica, Afternoon Concerts at Alfieri Theatre (Torino), William Walton Foundation (Naples), Settembre Musicale Orta (Novara), Ravello Concert Society (Naples), Villa Torlonia (Rome), Palazzo Labia (Venice), Torti Theater (Bevagna). She has also performed in Russia, United States, France, Switzerland, England, Romania. She plays stably in various chamber music formations: in duo with flutist Romano Pucci (first flute La Scala Theatre in Milano), four hands and two pianos with Irene Veneziano and explores liederistic repertoire with soprano Susanna Rigacci. She has won prizes in several Music International Competitions: she wins the Third prize at EMCY St. Petersburg International Piano Competition and First Prize in New York’s Golden Classical Awards. Furthermore, she wins First Prize in important Competitions in Italy: Stresa, J.S. Bach Prize, Kawai Prize, Clementi competition and many others. More recently, in 2014, she wins First Prize in the International Competition “Festival of Bellagio”. Her concerts have been broadcasted live by important radios such as Rai Radiotre, recently she has been interviewed for “The Pianist”, live on Classica Radio Milan. For Velut Luna she has released “Sortilèges”, music by Ravel and Saint Saens with pianist I. Veneziano (“the two musicians become one and give expression to all of the fascination of this music” Suonare, 2015) In 2000 she obtains her diploma in the Conservatory of Turin with full marks, in 2005 she obtains her Master’s degree in piano performance, winning the prize “Lascito Piacenza” for the best final exam piano recital. She continues her studies at the Academy of Imola with Franco Scala, Piernarciso Masi and Riccardo Risaliti. She also studies with: K. Bogino, E. Arciuli, P. Badura-Skoda, M. Damerini, A. Lucchesini, S. Gadžijev, J. Swann, P. De Maria. Together with her concert activity, she has worked as collaborative pianist for the Academy of La Scala Theatre of Milan, today she is Piano Professor at Conservatory “F. Vittadini” in Pavia
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Vai al carrelloStick To Duke
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01 - Medley, 4:07 Night Time, Edward Kennedy Ellington, Doris Julian, Billy Strayhorn Azure, Edward Kennedy Ellington, Irving Mills 02 - La plus belle Africaine, 6:05 Edward Kennedy Ellington 03 - Medley, 4:07 Dancers in Love, Edward Kennedy Ellington Jump for Joy, Edward Kennedy Ellington, Sid Kuller, Paul Francis Webster 04 - The Star Crossed Lovers, 3:26 Edward Kennedy Ellington, Billy Strayhorn 05 - Medley, 5:54 Pyramid, Edward Kennedy Ellington, Irving Gordon, Irving Mills, Juan Tizol Moonlight Fiesta, Irving Mills, Juan Tizol 06 - Awful Sad, 3:52 Edward Kennedy Ellington 07 - Fleurette Africaine, 3:56 Edward Kennedy Ellington 08 - Echoes of Harlem, 2:13 Edward Kennedy Ellington 09 - Pitter Panther Patter, 2:59 Edward Kennedy Ellington 10 - Duke Ellington’s Sound of Love, 4:10 Charles Mingus Total Time, 40:55 SELFIE JUNGLE Federico Zaltron, violino Caterina Salizzato, violoncello Glauco Benedetti, tuba Federico Pierantoni, trombone Marcello Abate, chitarra 24bit / 88.2kHz original live-in-studio recording made at San Giacomo Spazio d'Arte Albignasego, Italia, on April, 30th, 2022 Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Musical Producer: Marco Lincetto Balance, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Pro Tools operator: Cristiano Zatta Video maker: Michele Zangrossi Cover art: Michele Bertoldi Design and Layout: L'Image Selfie Jungle è un quintetto che onora e stravolge la musica dell’orchestra di Duke Ellington. Registrato con la tecnica del live-in-studio alla presenza di una manciata di selezionati ascoltatori, questo disco si avvale di un suono caratterizzato da straordinaria presenza e plasticità, con un'immagine sonora incredibilmente aderente alla realtà dell'esecuzione, di cui sopra potete vedere un'esauriente immagine fotografica. Timbrica, Immagine e Dinamica ai massimi livelli, per un disco imperdibile per ogni appassionato di grande musica, anche straordinariamente incisa. Selfie Jungle Quintet pay honor, but also upset the music of the Duke Ellington's Orchestra.
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Vai al carrelloRetrato Brasileiro
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01 - Corcovado (Antonio Carlos Jobim) 3:47 02 - A Felicidade (Antonio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes) 3:30 03 - Samba Em Preludio (Vinicius de Moraes, Baden Powell) 4:12 04 - Agua De Beber (Antonio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes) 3:06 05 - So Por Amor / Retrato Brasileiro (Baden Powell) 7:00 06 - Chega De Saudade (Antonio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes) 3:53 07 - Interludio (Pietro Pasinato) 1:31 08 - Retrato Em Branco e Preto (Antonio Carlos Jobim) 2:48 09 - Samba Da volta (Toquinho, Vinícius de Moraes) 3:43 10 - Luz Negra (Nelson Cavaquinho, Amancio Cardoso) 2:41 11 - How Insensitive (Antonio Carlos Jobim) 3:10 12 - Garota de Ipanema (Antonio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes) 2:47 Total time: 42:15 All arrangements by Pietro Pasinato & Giuditta Franco Giuditta Franco, voice Pietro Pasinato, guitar 24bit / 88.2 kHz original recording made strictly live-in-studio at Magister Recording Area, Preganziol, Italy, on August 22, 2022 Production: VELUT LUNA Executive Producer: Marco Lincetto Musical producer: Marco Lincetto Recording, mix & mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Italian text: Marco Lincetto English text: Marco Lincetto Spanish Text: Marco Lincetto Design & layout: L'Image Social Media Manager: Massimo Corvino 41 anni in due... Giuditta Franco è una cantante che ha appena compiuto 21 anni, che nasce in una famiglia di musicisti, che canta forse da sempre, ma che anche ha pensato di formare la sua voce, studiando in Conservatorio. La bellezza del suo timbro vellutato, aiutata da una tecnica vocale impeccabile, ci fa ricordare uno stile dimenticato, affabulatorio, che alcuni grandissimi del passato hanno fatto sì che nascesse anche una definizione precisa per questo modo di cantare, ovvero "crooner". E questi grandissimi vanno da Frank Sinatra, a Nat "King" Cole, a Tony Bennet, ma anche, al femminile, da Lena Horne, a Rosemary Clooney, fino alle famosissime Diana Krall e Norah Jones. Giuditta canta con timbro profondo, vellutato, caratterizzato da note basse suadenti e note alte scintillanti, ferme e mai aggressive e così ti accompagna in una dimensione di musica vera, armonicamente complessa, melodicamente ammaliante. Tutte caratteristiche che trovano autentica esaltazione e piena valorizzazione dal grande repertorio della bossanova classica. Pietro Pasinato non è da meno. 20 anni, chitarrista eccelso che parallelamente ai rigorosi studi accademici al Conservatorio, ha sempre mantenuto curiosità e applicazione anche nei confronti di altri generi musicali, dal jazz, innanzitutto, alla musica brasiliana e perchè no, strizzando l'occhio al rock e al blues. La sua tecnica non teme rivali, è una tecnica "metabolizzata", che nonostante la giovane età consente a Pietro di potersi concentrare sulle nuances dello stile specifico che di volta in volta decide di affrontare: una sorta di Zelig elegantissimo al servizio della grande musica. Giuditta e Pietro rappresentano un mix tanto perfetto quanto esclusivo nel panorama musicale dei giovani d'oggi. Per nulla servi di un sistema commerciale che li spingerebbe a muoversi in tutt'altri ambiti, sia a livello di contenuti che di spazi mediatici, loro hanno scelto invece di cavalcare la pericolosa tigre dei masterpieces del passato, un repertorio in cui tutti i più grandi di ogni tempo si sono già espressi. E' una sfida che io so essere già vinta e che non a caso ho deciso di fissare in un disco che lo farà capire anche a tutto quel pubblico più curioso e attento, lontano dalle sirene della comunicazione di massa. Retrato Brasileiro è il titolo di una delle più famose canzoni scritte da Baden Powell che descrive perfettamente anche il senso di questo disco: un significato che nell'intimo è ancora meglio fotografato dalla canzone, famosissima "Chega de Saudade", ovvero "Basta Nostalgia" che nel testo originale è dedicata ad una donna. Ma noi vogliamo leggere un significato traslato di questo testo, dedicando l'affermazione "Basta Nostalgia" alla Grande Musica. Basta Nostalgia della Grande Musica Brasiliana dell'epoca della Bossa Nova, da parte di tutto quel pubblico stanco dei clichè di plastica imposti dal grande circo mediatico della contemporaneità: la Grande Musica ritorna e lo fa non con una vecchia gloria sul viale del tramonto, ma con due ragazzi giovanissimi che sanno ridare linfa vitale alle note vere, quelle che non moriranno mai. Buon ascolto! 41 years in two... Giuditta Franco is a singer who has just turned 21, who was born into a family of musicians, who has perhaps always sung, but who also thought of forming her voice, studying in the Conservatory. The beauty of his velvety timbre, aided by an impeccable vocal technique, reminds us of a forgotten style, that some great of the past have meant that there was also a precise definition for this way of singing, or "crooner". And these great ones range from Frank Sinatra, to Nat "King" Cole, to Tony Bennet, but also, to women, from Lena Horne, to Rosemary Clooney, to the famous Diana Krall and Norah Jones. Giuditta sings with a deep, velvety timbre, characterized by mellow low notes and sparkling high notes, firm and never aggressive and so accompanies you in a dimension of true music, harmonically complex, melodically enchanting. All characteristics that find authentic exaltation and full enhancement from the great repertoire of the classical Bossanova. Pietro Pasinato is not less interesting. 20 years, excellent guitarist who in parallel with rigorous academic studies at the Conservatory, has always maintained curiosity and application also towards other musical genres, from jazz, first of all, to Brazilian music and why not, winking at rock and blues. His technique is not afraid of rivals, it is a "metabolized" technique, which despite his young age allows Pietro to concentrate on the nuances of the specific style that he decides to tackle from time to time: a sort of "elegant Zelig" at the service of great music. Giuditta and Pietro represent a perfect and exclusive mix in the music scene of today’s young people. By no means servants of a commercial system that would push them to move in all other areas, both in terms of content and media spaces, they chose instead of riding the dangerous tiger of masterpieces of the past, a repertoire in which all the greatest of all time have already expressed themselves. It’s a challenge that I know is already won and that I decided to fix in a record that will make it clear to all that audience more curious and attentive, away from the sirens of mass communication. Retrato Brasileiro is the title of one of the most famous songs written by Baden Powell that perfectly describes the meaning of this record: a meaning that in the intimate is even better photographed by the song, famous "Chega de Saudade", or "No More Nostalgia" which in the original text is dedicated to a woman. But we want to read a translated meaning of this text, dedicating the statement "No More Nostalgia" to the Great Music. Nostalgia of the Great Brazilian Music of the Bossa Nova era, by all those people tired of the plastic clichés imposed by the great media circus of the contemporary world: Great Music returns and does so not with an old glory on the sunset boulevard, but with two very young performers who can give life back to the real notes, those that will never die. Good listening!
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Vai al carrelloViPerArp Trio
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01 - Bohemian Rhapsody (Queen) 6:32 Freddy Mercury 02 - Paint It Black (The Rolling Stones) 3:56 Mick Jagger, Keith Richard 03 - Always Remember Us This Way (Lady Gaga) 3:27 Lady Gaga 04 - Firth Of Fifth (Genesis) 7:47 Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins 05 - Resistance (Muse) 6:01 Matthew Bellamy 06 - Can't Help Falling In Love (Elvis Presley) 4:14 Hugo Peretti, Luigi Creatore, George David Weiss 07 - Stairway To Heaven (Led Zeppelin) 7:50 Jimmy Page, Robert Plant 08 - Your Song (Elton John) 5:28 Elton John, Bernie Taupin Total time: 45:20 All Arrangements by Oscar Del Barba ViPerArp Trio Varina Fortin, violin Lucia Stone, harp Marica Veronese, percussions 24bit / 88.2kHz original digital recording made at Magister Area Recording, Preganziol, Italy, on July 5, 6, 7, 2022 Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Balance recording and mix engineer: Marco Lincetto Musical producer: Mattia Zanatta Editing engineer: Mattia Zanatta Final and fine editing: Andrea Valfrè Mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image Social media manager: Massimo Corvino "Ci sono due tipi di musica: la buona musica e tutto il resto" Edward Kennedy "Duke" Ellington Questa citazione del grande Duke si ritrova affermata da tanti altri acuti e attenti musicisti, pur con le più differenti varianti di forma, ma la medesima essenza sostanziale. Ad esempio, Adriano Lincetto, mio padre, diceva spesso che non esiste la "Musica Classica" o la "Musica Pop", o la "Musica jazz"... esiste solo la Musica Bella e la Musica Brutta. E infatti lui, grande pianista accademico, compositore, docente di pianoforte, amava indifferentemente, ad esempio, l'Appassionata di Beethoven, così come Yesterday dei Beatles o Sassi di Gino Paoli. Questo concetto è anche quello che ha principalmente istruito la mia scelta di fondare quasi trent'anni fa un'etichetta discografica alternativa alle scelte ingessate delle majors e comunque di tutti quegli operatori cosiddetti "mainstream". Un progetto come questo ViPerArp Trio rappresenta l'essenza più stretta e intima di questo ragionamento. Non è un progetto "provocatorio", anzi: si prefigge esattamente lo scopo di abbattere una volta di più le barriere fra i generi, con l'obiettivo di magnificare l'essenza stessa della Musica. Ho quindi personalmente scelto gli otto brani che compongono questo disco, tutti famosissimi e di "estrazione popolare", ovvero scritti e resi celeberrimi e immortali da autori e interpreti definitivi nell'immaginario popolare. Ho scelto questi brani e li ho affidati alle sapienti mani di un genio moderno della Musica come Oscar Del Barba, che ne ha fatto oggetto delle sue riflessioni e attenzioni. Il suo lavoro è stato quello di filtrare melodie, armonie e ritmi musicali, nativamente fissati e stabiliti in una direzione di genere precisa, attraverso le sue conoscenze e la sua sensibilità personale che passa senza alcuna soluzione di continuità, da Stravinsky ai ritmi Sudamericani, da Bartok a Charlie Parker, in un florilegio di colori ed emozioni nuove, ammalianti, assolute. Credo che questo lavoro possa rappresentare una sorta di perfetto paradigma tradotto in suoni della citazione iniziale di Duke Ellington. E spero che possa rappresentare un momento di svago, ma anche di crescita culturale per chiunque vorrà acquistarlo, ascoltarlo e gustarlo, mettendo da parte ogni pregiudizio e preconcetto strutturale. Le interpreti di questa avventura hanno a loro volta saputo svestire i "panni di ruolo" di serissime musiciste "classiche" dal curriculum impeccabile, speso fra aule di Conservatorio e prestigiosi palcoscenici dei più noti teatri mondiali, hanno cioè saputo scendere dalla cattedra accademica che ne caratterizza le carriere principali, per trasformarsi in Muse di una Musica Nuova, che come amava dire il grande Maestro Ennio Morricone, potremmo definire Assoluta. I loro strumenti a volta si trasformano e trasfigurano in altro da sè, come il violino che a volte ammicca al suono della chitarra elettrica o di una tastiera vintage, o l'arpa che sa passare da pulsante motore ritmico a soave lira melodiosa e infine le percussioni infinite che fanno da contraltare e collante al lavoro delle altre due interpreti, non senza ritagliarsi a loro volta un ruolo solistico laddove meno te lo aspetteresti. Merito dunque a Oscar Del Barba che ha avuto la visione di tutto ciò su mia perversa ispirazione; e merito alle interpreti che hanno saputo uscire dal loro ruolo tradizionale e immedesimarsi al loro meglio possibile in questa nostra visione. "There are two kinds of music: good music and all that" Edward Kennedy "Duke" Ellington This quote of the great Duke is found affirmed by many other acute and attentive musicians, although with the most different variations of form, but the same substantial essence. For example, Adriano Lincetto, my father, often said that there is no "Classical Music" or "Pop Music", or "Jazz Music"... there is only Beautiful Music and Ugly Music. And in fact he, great academic pianist, composer, piano teacher, loved indifferently, for example, the Beethoven Sonata "Appassionata", as well as Yesterday by the Beatles or Sassi by Gino Paoli. This concept is also the one that mainly instructed my choice to found almost thirty years ago an alternative record label to the plastered choices of the majors and all those so-called "mainstream" operators. A project like this ViPerArp Trio represents the narrowest and most intimate essence of this reasoning. It is not a "provocative" project, on the contrary: it aims precisely to break down once more the barriers between genres, with the aim of magnifying the very essence of Music. So I personally chose the eight songs that make up this album, all famous and of "popular extraction", that are written and made famous and immortal by authors and interpreters definitive in the popular imagination. I chose these pieces and I entrusted them to the wise hands of a modern genius of Music like Oscar Del Barba, who made them the subject of his reflections and attentions. His work has been to filter melodies, harmonies and musical rhythms, natively fixed and established in a precise genre direction, through his knowledge and his personal sensitivity that passes without any solution of continuity, from Stravinsky to South American rhythms, from Bartok to Charlie Parker, in a kaleidoscope of new colors and emotions, bewitching, absolute. I think this work can represent a sort of perfect paradigm translated into sounds of the initial quote of Duke Ellington. And I hope it will represent a moment of leisure, but also of cultural growth for anyone who wants to buy it, listen to it and taste it, putting aside any prejudice and structural preconception. The performers of this adventure have in turn been able to undress the "role-playing roles" of serious "classical" musicians with impeccable curriculum, spent between classrooms of the Conservatory and prestigious stages of the most famous world theatres, that is, they were able to come down from the academic chair that characterizes the main careers, to become Muses of a New Music, which as the great Maestro Ennio Morricone loved to say, we could define Absolute. Their instruments turn and transfigure into something else on their own, like the violin that sometimes winks at the sound of the electric guitar or a vintage keyboard, or the harp that knows how to go from rhythmic engine button to sweet melodious lyre and finally the endless percussion that act as a counterweight and glue to the work of the other two performers, not without carving out in turn a solo role where you least expect. Thanks then to Oscar Del Barba who had the vision of all this on my perverse inspiration; and about the performers who have been able to get out of their traditional role and identify themselves at their best in this vision of ours.
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Vai al carrelloThe Velut Luna's Reference Vinyl - Limited Edition (2 LP 140 GR)
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The Velut Luna's Reference Vinyl LP 140 GR. - EDIZIONE LIMITATA (2 LP) (consegna prevista 8/2023) Per tutti gli acquisti verrà inviato da subito in omaggio il link dei file HD che contengono questo doppio LP. Inoltre per tutti gli acquisti effettuati come vendita, pervenuti entro il 15 MAGGIO, verrà regalato il SACD "ORGAN WARS" n. di catalogo CVLD319, che sarà consegnato unitamente con la spedizione dell'ordine, oppure presentando la ricevuta del pagamento, potrà essere ritirato presso il nostro stand, al Milano hi-fidelity 2023, 1 e 2 Aprile 2023. Per chi avrà acquistato in prevendita, quando sarà il momento di finalizzare il saldo dell'ordine, riceverà una mail con il codice sconto (dell'acconto versato) da applicare al check out. Il bambino nell'immagine di copertina sono io. All'età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell'epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era "farmi lo studio"... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... "Si-Può-Fare!" (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei "fatto i dischi". E il resto è storia... La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all'inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l'analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la "mentalità analogica". Ecco quindi che questo nono vinile da me prodotto non può che essere spero il primo di una serie di "raccolte" del meglio della tanta bella musica che ho prodotto nel corso degli ultimi 30 anni con la mia Velut Luna. E in copertina non trovate la parolina "Volume 1", solo per scaramanzia. Ma se questo format avrà successo altri ne seguiranno. Nel frattempo, buon ascolto di questi miei, autentici, "figli" ideali. Marco Lincetto El niño en la imagen de portada soy yo. A la edad de dos años. Era 1963. Desde que tengo memoria, siempre me ha gustado escuchar discos. Seguramente por mi historia familiar, con mi padre, que era un pianista clásico ilustre y compositor refinado, y mi madre, en cambio, cantante de ópera. Pero seguro que en aquellos años de la primera infancia fue grande el encanto que suscitaron en mí aquellas sartenes negras que rodaban sobre el viejo tocadiscos de familia y de las que salían mis fábulas favoritas, narradas por grandes voces de reconocidos actores (recuerdo, por ejemplo, Nando Gazzolo y su Caperucita Roja, y Hansel y Grethel, y Pollicino, cuyos discos he consumido literalmente...). Alrededor de los ocho o nueve años, el paso de los cuentos de hadas a los 45 giros de los Beatles al final de su carrera (Obladí, Obladà), o el sonido inusual y desconocido del Theremin utilizado en Good Vibrations de los Beach Boys, fue un hecho totalmente natural. Y cuando tenía 13 años empecé a descubrir a Santana, a Pink Floyd, a Génesis, etc. junto con la lectura de Suono y Stereoplay, fue muy natural encasillarme con las imágenes de las grandes grabadoras de bobinas de la época, adecuadas para los a la época raros home studio. Mi primer amor, tan soñado y nunca obtenido, fue la Tascam 80-8, ocho pistas en cinta de media pulgada. Y los micrófonos de los sueños eran los Sennheiser, los MD441 y los MD421... Pero la verdadera quimera era construir mi propio estudio de grabación: Algo que seguirá siendo irrealizable durante mucho tiempo. Cuando finalmente a los 19 años conocí la música de Jim Croce y comprendí que se podía hacer, fue el momento en que me quedó claro que tarde o temprano, yo haría ese trabajo. Es decir produciría discos". Y el resto es historia... Mi cultura, mi tradición y mis experiencias fundamentales, son ANALÓGICAS. Aunque desde el principio, al comienzo de mi carrera profesional en 1992, fui un gran exponente por el digital de calidad, nunca abandoné el analógico y, sobre todo, su mentalidad. Por lo tanto, este noveno vinilo producido solo por mí puede ser el primero de una serie de "colecciones" de la mejor música que he producido durante los últimos 30 años con mi Velut Luna. Y en la portada no encuentras la expresión "Volumen 1", solo por suerte. Pero si este formato tiene éxito, otros seguirán. Mientras tanto, que disfruten de mis "hijos" musicales. Marco Lincetto
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Vai al carrelloSonriendo te vas
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Testi e musiche di Andrés Saorin Martinez e Alejandro Saorin Martinez Arrangiamenti di Alejandro Saorin Martinez musicisti: Andrés Saorin Martinez: Soloist voice and backing vocals Richie Gajate Garcia: Congas , Timbales and drums Marco Catinaccio: Bongo and Bell by hand Pasquale Cosco: Electric Bass and Baby Bass Andres Andreoli: Trombones Davide Guidoni: The Trumpets Giovanni Forestan: The Saxophones Alejandro Saorin Martinez: backing vocals Maximo Estupiñan Hurtado: choirs Registrazione e mix originali a 88.2kHz/24bit di Alejandro Saorin Martinez presso ASM Studio, Padova, Italia, utilizzando microfoni tubolari RIBERA R47 e console analogica IPA. Masterizzazione analogica di Marco Lincetto presso VELUT LUNA STUDIO, Naquera, Spagna, utilizzando la console analogica Rupert Neve Design e dispositivi esterni analogici Maselec. Conversione finale con PRISM SOUND AD2 DREAM in 88.2/24 Produzione: MARCO LINCETTO, Spagna Produttore esecutivo: Marco Lincetto Produzione, registrazione e missaggio: Alejandro Saorin Martinez Masterizzato da: Marco Lincetto Design e layout: L'Image Questo è un disco di pura musica latina moderna. Tutte le canzoni sono originali e composte e interpretate dal giovane cantante e chitarrista italo-argentino Andrés Saorin Martinez , accompagnato da una band latina che vede tra i protagonisti il grande percussionista cubano Richie Gajate Garcia, già percussionista con Tito Puente e molti altri grandi musicisti di jazz latino.
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Vai al carrelloW2TF
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W2TF (Welcome to the Funkodrome) Produttori musicali: Enrico Santacatterina & Siggi Bemm Registrato da Enrico Santacatterina presso lo studio E.S.P. Extended Sounds Productions (Mellaredo, Italia) Mixato da Siggi Bemm presso Woodhouse Studio (Hagen, Germania) *e** mixato da Enrico Santacatterina presso E.S.P. Studio Mastering realizzato presso Velut Luna Studio, Naquera, Spagna, il febbraio 2023 da Marco Lincetto Design e layout di L'Image Copertina di Tino Brugnotto Ritorno al Funky, ritorno agli anni '70. Non senza dimenticare la radice di tutto, ovvero il Blues. Questa è l'essenza musicale del nuovo disco di Enrico Santacatterina, che è protagonista assoluto, visto che è autore di tutti i brani, è il cantante e ha scelto di suonare lui stesso ogni strumento, ad eccezione di alcuni brani in cui sono presenti tre differenti batteristi ospiti e in un paio il fratello Carlo Santacatterina alle tastiere. Un disco intenso senza un attimo di respiro, in cui il groove trascinante non fa rimpiangere i grandi padri di questo genere musicale.
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