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LANDSCAPES - Classic Piano Solo

LANDSCAPES - Classic Piano Solo

€ 18,00

Compositore, pianista e fotografo: tre forme di espressione artistica, elencate in ordine rigorosamente alfabetico, che si riuniscono in una sola persona, ai massimi vertici qualitativi. E sono tre Arti che in Edoardo Brotto sono inevitabilmente interconnesse fra loro: le composizioni musicali sono direttamente collegate alle immagini della natura che lui prima "percepisce" e poi cattura con il suo obiettivo fotografico. Sono fonte di ispirazione e la sua musica ne descrive i colori e le forme. Ed infine il pianista traduce queste immagini articolandole in "suono". Il pianista vicentino crea le sue composizioni improvvisando direttamente alla tastiera in tempo reale, a volte nello stile di alcuni grandi autori della storia della musica (e già questa è una virtù non indifferente che presuppone in ogni caso una profonda conoscenza della materia) e molto più spesso con una vena creativa originale ed unica. Il fatto è che le composizioni che nascono da queste "improvvisazioni" sono pagine di altissimo virtuosismo tecnico, oltreche spessore musicale, nè più nè meno che la musica dei compositori del passato che a volte le hanno in qualche modo ispirate. Parlando della musica nello specifico, posso semplicemente affermare con serenità che ogni brano è caratterizzato da difficoltà musicali e tecniche trascendentali. Si tratta di musica bellissima dove le arduità non sono fini a sè stesse o ad un mero virtuosismo, ma esclusivamente funzionali alla pura struttura musicale dei contenuti e delle vere e proprie immagini, "fotografate e sviluppate" dalla sua creatività. E', infine, musica tonale, ovvero comprensibile a tutti, ma per nulla banale: è una musica che si abbevera dei grandi classici, li metabolizza e ne ricava una luce nuova, di continuità, ma rivolta verso il futuro. Nè manieristica, nè irrispettosa, nè tronfia o banale.

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TERRA MATER

TERRA MATER

€ 18,00

Il disco raccoglie la nostra musica e il tempo vissuto in questi ultimi due anni, ma accoglie anche gli echi di una realtà più grande. Ci siamo conosciuti quasi per caso, cinque giovani, mille passioni diverse ma un comune sentire: così abbiamo trovato una strada da percorrere insieme. Abbiamo iniziato cercando fra i versi di Lucrezio l’origine della musica, vi abbiamo scoperto l’inizio della nostra musica. Da allora la ricerca si è volta al patrimonio sonoro dei popoli mediterranei, cercando di far viaggiare in terre lontane noi stessi e chi ci ascolta. Durante il cammino abbiamo scoperto il potere unificante della musica, che ci consente di far prendere per mano popoli diversi e non sempre in pace, di far risuonare sulle stesse corde canti di culture distanti. Questo disco è una tappa di questo lungo viaggiare.   This record holds our sounds, the beautiful time we passed together, and echoes from an even bigger reality. We met by chance as five young completely different people but were united right from the start by a common musical idea. We began our artistic research through the melodies of Latin poet Lucrezio and little did we know that through him we would soon find our musical inspiration. This first discovery helped us focus our music on the Mediterranean culture making our first desire that of ideologically conveying our listeners to those lands. Music in our opinion has an incredibly unifying power amongst cultures both in conflict and in peace. This is the motive that pushes us to search for new cultures and new musical traditions. Ensemble Terra Mater, Irene, Ruben, Nicola, Francesco & Angela  

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MUSICAL PORTRAITS

MUSICAL PORTRAITS

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Giorgio Gaslini (1929-2014) Moto Velocetto Pepetuo "Con assonanza vagamente paganiniana rappresenta il fluire continuo di linee agili che attraversano la partitura, contrappuntata da scatti nervosi e qua e l? da un corale risonante" Giorgio Gaslini (2006) Domenico Giannetta (1974) Modus (2008) ?Il brano, di forma tripartita (Con moto ? Poco Andante ? Tempo I), ? caratterizzato da un tono mestamente elegiaco con dei temi basati su frammenti di scala ottatonica, una fitta rete contrappuntistica, e delle relazioni temporali fra i valori di durata che richiamano alla mente il modus (rapporto fra longa e brevis) della teoria musicale trecentesca. Modus ? dedicato al Trio Caroli.? Domenico Giannetta (2017) Giuseppe Ratti (1965) The Dark Day (2006) The Dark Day, ? un lavoro scritto nel 2006 su commissione dei fratelli Caroli a cui ? dedicato. E? una composizione che a cinque anni di distanza dal ?giorno nero?, l?attentato alle Torri gemelle di New York del settembre 2011, propone una rilettura di quei tragici avvenimenti. Una cartolina in bianco e nero che stempera la drammaticit? di quei momenti lasciando spazio alla malinconia e alla desolazione attuale di quel luogo. Il flauto e l?oboe, presenze simboliche delle due torri si intrecciano e si stringono uno nell?altro. Il loro ? un unico canto che si alza poco alla volta verso il cielo. I due strumenti si rincorrono, trasformano un tema melanconico in un canone strettissimo e violento lasciando trapelare le urla disperate simbolo di quel drammatico giorno. Il finale si riveste di una sottile nostalgia. Il ritorno del tema principale in un ?solenne? fff, ci conduce alla consapevolezza dell?indistruttibilit? di due parole fondamentali per l?uomo: ?libert? e futuro?. Giuseppe Ratti (2017) Paolo Pessina (1969) 12 Miniature Op.12 (1996) Le 12 miniature Op.12, composte nel 1996, seguono uno schema tonale e strutturale molto coeso. Ciascuno dei 12 brani gravita infatti intorno ad uno dei 12 suoni della scala cromatica secondo questo preciso piano tonale: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. sol min do# min DO magg fa# min FA magg si min (magg) SIb magg mi min Mib magg la min LAb magg re min Dal punto di vista del linguaggio tecnico-poetico l?utilizzo di un percorso tonale ben definito e la distribuzione equilibrata di ritmi di danza (dal carattere, andamento e dinamiche contrastanti) creano un unicum caleidoscopico. Non si tratta quindi di una semplice serie di dodici pezzi ma piuttosto di una composizione ripartita (suddivisa) in 12 momenti che ne descrivono sfumature, lati e aspetti diversi. Ciascuna delle 12 miniature ? una tessera che completa il quadro finale. La miniatura Nr.1 in sol minore ha il carattere malinconico di un valse meccanico nel quale il pianoforte introduce l?atmosfera con semplicit? lasciando al flauto e all?oboe il compito di enunciare il tema (un vero e proprio motto iniziale di poche note) che sar? poi ricorrente nelle miniature successive. La miniatura Nr.2 in do diesis minore, in misura 5/4,? basata su un vero e proprio ostinato (basso ripetuto) sul quale si inseriscono dei giochi imitativi a canone. La miniatura Nr.3 in DO maggiore ? un brillante Scherzino basato sul contrasto timbrico e tematico tra il pianoforte e i due fiati. La miniatura Nr.4 in fa diesis minore ? scritta in forma di invenzione con una equa distribuzione del materiale tematico ai tre strumenti. L?esplosione di energia che caratterizza la miniatura Nr.5 in Fa maggiore ? data da una pulsazione accentata nelle note gravi del pianoforte, su un costante ribattuto ritmico accordale, quasi a suggerire uno slancio e un ruggito da leone. La misura di 9/8 ben si presta a supportare questa corsa entusiastica. Il mistero caratterizza la miniatura Nr.6. Il tono di si qui oscilla fra il modo minore e quello maggiore con un ritmo ondeggiante e sincopato della melodia su una scansione costante della ritmica. Nella miniatura Nr.7 in SI bemolle maggiore si esprime il desiderio di una anelata oasi di pace. Qui agli esecutori viene richiesta una dolcezza particolare. Con la miniatura Nr.8 in mi minore [Andalusa] ritorniamo ai ritmi di danza con sapore mediterraneo. Nella miniatura Nr.9 in MI bemolle maggiore domina il carattere tranquillo, la moderazione, quasi a compensare gli eccessi sanguigni del brano precedente. Con la miniatura Nr.10 in la minore si ritorna al sapore di danza popolare, questa volta di carattere quasi tzigano, con una scrittura molto brillante per il flauto e l?oboe. La miniatura Nr.11 in LA bemolle maggiore ? un piccolo sogno, una visione estremamente rallentata e trasfigurata della idea di Valse, con una punta di ironia sentimentale. L?ultimo brano, la miniatura Nr.12, pur essendo nel tono di re minore, ha una struttura melodico-accordale che utilizza tutti e 12 i suoni in una serie (rigorosamente dodecafonica) data dalla successione delle note cardine di ciascuna delle 12 miniature (sol, do#, Do, fa#, Fa, si, Sib, mi, Mib, la, Lab, re). Il tutto ovviamente senza rinunciare allo spirito danzante, seriamente divertito, espresso dal valzer iniziale e riassumendo i temi delle precedenti miniature in una sorta giro finale conclusivo. Paolo Pessina (2017) Daniele Zanettovich (1950) Sei canzoni andaluse (2007) Le Sei canzoni andaluse sono nate come una piccola suite per chitarra, molto semplice sia sul piano tecnico che sotto l?aspetto strutturale. In una fase successiva ne ? stata sviluppata una versione da concerto per marimba (che si presenta invece molto impegnativa dal punto di vista tecnico), poi una versione per flauto, viola e arpa e quindi questa per flauto, oboe e pianoforte. Nel caso delle Sei canzoni queste successive ?versioni? sono in realt? dei completi rifacimenti del pezzo originale, del quale peraltro conservano intatte le caratteristiche fondamentali di semplicit? strutturale e di immediatezza. Ogni canzone mantiene esplicitamente il carattere della danza alla quale ? conformata, anche nelle brevi interpolazioni - nella Malague?a iniziale e nel Tanguillo finale - che fungono da piccole cadenze ad libitum. Daniele Zanettovich (2017)

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JAZZ NATURE

JAZZ NATURE

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Lucia Minetti, voice Pietro Ballestrero, guitar Stefano Profeta, double bass Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Cover photo: Massimo Forchino Inside photos: Marco Lincetto Design and layout: L'Image The recording was made direct to stereo master, strictly live-in-studio, during only one session at MagisterArea Studios, Main Hall, Preganziol, Italy, on September 23rd, 2017 THIS IS A PURE AUDIOPHILE RECORDING: during the recording of the digital HD PCM 88.2kHz/24bit master and the contemporary analog master and the subsequent transfer to disc, the entire audio chain was trasformerless. The signal was not passed through any processing device (no compression, no equalization and no corrective editing) at any step during production. Presentazione di Lucia Minetti Negli anni ho cantato ed amato molti repertori, esplorando mondi sonori differenti, dal fado alla musica brasiliana, dalla canzone francese al jazz. Dai tempi del mio disco ?Elle?, fatto nel 2003 insieme al mio maestro Giorgio Gaslini, questo ? il mio primo lavoro completamente dedicato agli standards del grande songbook americano, quasi un ritorno, atteso e raggiunto con la maturit? acquisita dopo un lungo viaggio, al cuore di quello che ? sempre stato il principale punto di riferimento del mio percorso. Come se fosse parte della propria natura, il jazz pu? costituire per un musicista una maniera di rapportarsi in generale all?arte, un desiderio di libert?, una voglia di provare emozioni sempre nuove, di rischiare e di mettersi in gioco ogni volta in cui ci si esprime. Insieme a Pietro e Stefano ho trovato una profonda condivisione di questo spirito, questa indole, che abbiamo voluto chiamare ?JAZZ NATURE?, e che ha da subito costituito la chiave per leggere un vasto repertorio di canzoni, dagli anni ?30 ai ?70, trovando il nostro suono di gruppo e selezionando con grande piacere i brani per il disco. Cogliendo appieno la filosofia di questa ricerca e proiettandoci completamente nell?epoca di quel jazz, Marco Lincetto ci ha proposto una modalit? di registrazione rigorosamente live in studio, che esaltasse al massimo le caratteristiche del nostro approccio ?NATURE?, nonch? le straordinarie qualit? tecniche della ripresa audio. Abbiamo accettato con entusiasmo la difficile sfida, e vissuto insieme un?esperienza incredibile, due giornate durante le quali la musica ? stata suonata, cantata, ascoltata ed incisa con la stessa tensione e la stessa intensit? emotiva che si prova nei migliori concerti. Lucia Minetti

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BEETHOVEN IN TRIO

BEETHOVEN IN TRIO

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Ludwig Van Beethoven Concerto Triplo in Do maggiore, Op.56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra 1. Allegro,  17:49 2. Largo,  4:47 3. Rondò alla polacca — Allegro — Tempo I,  13:28 Live recording made at Sala Piccola Fenice, Trieste (Italy), on January 27, 2019 Trio in Re maggiore, Op.70, N.1 "Gli Spiriti" 4. Allegro Vivace e con brio,  7:08 5. Largo assai ed espressivo,  11:22 6. Presto,  8:41 Studio recording made at Magister Area Studios, Preganziol (Italy), on August, 5, 2019 Tot.Time: 63:20 24bit/88.2kHz digital recording, analog mix and mastering, made by Marco Lincetto himself, using the ultimate in digital and analog technology Trio Rachmaninov Stefano Furini, violin Cecilia Barucca Sebastiani, cello Alberto Boischio, piano Amadeus Adriatic Orchestra,  Stefano Sacher, conductor Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Musical producer: Matteo Boischio Recording, mix & mastering: Marco Lincetto Recording assistant in Trieste: Fulvio Strain Photo: Marco Lincetto Design: L'Image Il Trio Rachmaninov si costituisce a Trieste nel 1995, compie la sua formazione a Duino presso la Scuola Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste e nell’anno successivo ottiene il primo premio assoluto al concorso Internazionale di Musica da Camera di Pinerolo a cui fa seguito una nutrita attività concertistica in Italia e all’estero. Attualmente il Trio Rachmaninov è formato da;  Stefano Furini, spalla stabile del Teatro Verdi di Trieste dal 1990 e primo violino di spalla ospite in numerosi importanti teatri tra cui il Teatro Alla Scala, anch’egli iniziò col padre e, dopo il diploma con lode sotto la guida del M° Piero Toso, si afferma in diversi concorsi nazionali ed internazionali continuando la formazione presso l’Accademia di Duino del Trio di Trieste assieme ad Alberto Boischio, pianista del Trio. Cecilia Barucca Sebastiani, giovane violoncellista Triestina inizia gli studi col padre (allievo di Libero Lana…), dopo il brillante diploma col M° Serafin al conservatorio di Trieste, ottiene prestigiosi piazzamenti in numerose competizioni nazionali ed internazionali. Completa la sua formazione presso l’Accademia Stauffer di Cremona con Rocco Filippini, alla Chamber Music Accademy di Duino col Trio di Parma e presso la Fondazione Romanini con Giovanni Sollima. Alberto Boischio, pianista padovano, dopo il diploma con lode a Padova inizia un lungo percorso cameristico dapprima in duo con Furini che portò per l’appunto alla formazione del Trio Rachmaninov all’Accademia del Trio di Trieste, inieme anche al violoncellista Jacopo Francini. Attualmente è docente di Accompagnamento Pianistico e Pratica Vocale presso il conservatorio Buzzolla di Adria e Maestro di sala e palcoscenico presso il Teatro la Fenice di Venezia. The Trio Rachmaninov was founded in Trieste on 1995 and they began the musical preparation under the guide of The Trio di Trieste at the Chamber Musica International Academy in Duino. They won the first prize at The Chamber Music International Competion of Pinerolo on 1996 and then they started a rich and log season of concerts all over the world for many years. Actually The Rachmaninov Trio is composed by two of the original founders, Stefano Furini, violin and Alberto Boischio, piano and the new member Cecilia Barucca Sebastiani, cello. Stefano Furini is the permanent first violin of Teatro Verdi in Trieste and the guest first violin of many important Theather all over the world, first of all of Teatro Alla Scala in Milan. He started his career also as soloist after the excellence degree cum laude at the Conservatorio di Musica in Padova under the guide of Maestro Piero Toso and then he won several national and international musical competitions. He completed his musical studies at the Chamber Music International Academy in Duino, with the pianist Alberto Boischio. Cecilia Barucca Sebastiani young cellist from Trieste, started her musical studies under the guide of her father. After the brilliant degree cum laude under the guide of Maestro Tullio Serafin at the State Conservatorio in Trieste, she reached brilliant places in several national and international competitions. She ultimated her musical studies at the Accademia Stauffer in Cremona under the guide of Maestro Rocco Filippini and at the Chamber Music Academy in Duino, under the guide of The Trio di Parma and, last but not least, at Fondazione Romanini under Giovanni Sollima. Alberto Boischio, pianist from Padova, after the degree cum laude at the State Conservatorio in Padova began an intense concert chamber music activity in several concerts, first founding a musical duo with Stefano Furini, that leaded him to founder the Trio Rachmaninov with Stefano Furini himself and with the cellist Jacopo Francini. Actually he is permanent Professor of Accompagnamento Pianistico and Pratica Vocale at the State Conservatorio Buzzolla in Adria and Maestro and stage director at the Teatro La Fenice in Venezia.  AMADEUS ADRIATIC ORCHESTRA (AAO) è un’orchestra giovanile sorta  nel dicembre 2015 nell’ambito dell’ Associazione Mozart Italia-sede di Trieste. Ha al suo attivo decine di concerti , principalmente  in Italia, Austria e Slovenia. Il  suo repertorio comprende sinfonie e concerti di Haydn, Mozart, Schubert, Beethoven, Mendelssohn, Chopin, musiche di Saint Saens, Respighi e musica contemporanea.  Dal 2017 i progetti musicali di AAO sono sostenuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia.  Amadeus Adriatic Orchestra è fondata e diretta da Stefano Sacher AMADEUS ADRIATIC ORCHESTRA (AAO) is the  youth orchestra of the Mozart Society Italy-Trieste, which started its activity in December 2015. AAO has performed so far music by Haydn, Mozart Schubert, Beethoven, Mendelssohn, Chopin, Saint Saens, Respighi and contemporary music with concerts  in Italy, Austria and Slovenia. Since 2017 AAO musical projects are supported by Friuli Venezia Giulia Region. The founder and conductor of the Orchestra is Stefano Sacher.  

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ITALIANA !

ITALIANA !

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#1 - The Nearness Of You (M.Washington - H.Carmichael) 3:24 #2 - Alone Together (A.Schwartz - H.Dietz) 4:20 #3 - Wild Is The Wind (D.Tiomkin - N.Washington ) 3:55 #4 - So In Love (Cole Porter) 4:02 #5 - The Two Lonely People (B.Evans - C.Hall)) 4:25 #6 - Skylark (J.Mercer - H.Carmichael) 4:20 #7 - The Old Country (C.Lewis - N.Adderley) 2:52 #8 - Turn Out The Stars (B.Evans - G.Lees) 4:54 #9 - I Wish I Knew (M.Gordon - H.Warren) 3:23 10 - No moon at all ( D. Mann/L.?Red? Evans) 4:39 11 - Try Your Wings (M.Barr - D.McGregor) 3:13 Total Time: 43:31 Lucia Minetti, voice Pietro Ballestrero, guitar Stefano Profeta, double bass Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Cover photo: Massimo Forchino Inside photos: Marco Lincetto Design and layout: L'Image The recording was made direct to stereo master, strictly live-in-studio, during only one session at MagisterArea Studios, Main Hall, Preganziol, Italy, on September 23rd, 2017 THIS IS A PURE AUDIOPHILE RECORDING: during the recording of the digital HD PCM 88.2kHz/24bit master and the contemporary analog master and the subsequent transfer to disc, the entire audio chain was trasformerless. The signal was not passed through any processing device (no compression, no equalization and no corrective editing) at any step during production. Presentazione di Lucia Minetti Negli anni ho cantato ed amato molti repertori, esplorando mondi sonori differenti, dal fado alla musica brasiliana, dalla canzone francese al jazz. Dai tempi del mio disco ?Elle?, fatto nel 2003 insieme al mio maestro Giorgio Gaslini, questo ? il mio primo lavoro completamente dedicato agli standards del grande songbook americano, quasi un ritorno, atteso e raggiunto con la maturit? acquisita dopo un lungo viaggio, al cuore di quello che ? sempre stato il principale punto di riferimento del mio percorso. Come se fosse parte della propria natura, il jazz pu? costituire per un musicista una maniera di rapportarsi in generale all?arte, un desiderio di libert?, una voglia di provare emozioni sempre nuove, di rischiare e di mettersi in gioco ogni volta in cui ci si esprime. Insieme a Pietro e Stefano ho trovato una profonda condivisione di questo spirito, questa indole, che abbiamo voluto chiamare ?JAZZ NATURE?, e che ha da subito costituito la chiave per leggere un vasto repertorio di canzoni, dagli anni ?30 ai ?70, trovando il nostro suono di gruppo e selezionando con grande piacere i brani per il disco. Cogliendo appieno la filosofia di questa ricerca e proiettandoci completamente nell?epoca di quel jazz, Marco Lincetto ci ha proposto una modalit? di registrazione rigorosamente live in studio, che esaltasse al massimo le caratteristiche del nostro approccio ?NATURE?, nonch? le straordinarie qualit? tecniche della ripresa audio. Abbiamo accettato con entusiasmo la difficile sfida, e vissuto insieme un?esperienza incredibile, due giornate durante le quali la musica ? stata suonata, cantata, ascoltata ed incisa con la stessa tensione e la stessa intensit? emotiva che si prova nei migliori concerti. Lucia Minetti Musical Notes by Lucia Minetti Over the years, I have sung and loved many repertoires, exploring different worlds, from Fado to Brazilian music, from French "chanson" to Jazz. From the time of my album "Elle" published in 2003 and produced with my music mentor Giorgio Gaslini, this is the first work entirely devoted to the standards of the great American songbook. This is for me a sort of return to the heart of what has always been the main reference point of my artistical path. Jazz can represent for a musician a particular way to relate to art, a desire for freedom, a wish to experience new emotions, to dare while singing and playing. I share this particular feeling with Stefano and Pietro and this is the reason why we decided to call this project "jazz Nature". A natural way to make jazz that becomes immediately the key to play and sing a vast repertoire of songs from the 1930s to the 1970s. Marco Lincetto immediately grasped the mood of this research and proposed us a live studio recording mode that enhances the features of our "natural" approach as well as the extraordinary technical qualities of audio recording. We have accepted with great enthusiasm this challenge, and lived together an incredible experience, two days during which the music was played, sung, listened and recorded with the same tension and emotional intensity one can feel only during best concerts. Lucia Minetti

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NINNI ARINI CANTA LUIGI TENCO

NINNI ARINI CANTA LUIGI TENCO

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NINNI ARINI CANTA LUIGI TENCO - VELUT LUNA CVLD286 CODICE UPC: 8019349159883 ISRC: ITW311728601 ..02 ..03 etc. Io credo che solo un cantautore può rendere omaggio, in musica e in voce, ad un altro cantautore. E' questione di "affinità elettive". Per questo motivo ho proposto a Ninni Arini di affrontare questo progetto insieme a me. E Ninni ha risposto subito: "sì". Tante cose rendono affini Ninni Arini e Luigi Tenco, a partire dalla straordinaria sensibilità personale, motore quasi unico della loro arte, che li spinge a raccontare la vita con una capacità di "visione" più profonda dell'uomo comune. E poi la provenienza da un luogo di mare e quindi in qualche modo l'appartenenza al mare stesso, inteso come immenso spazio fisico, ma anche metafisico, luogo dell'anima. Nel momento in cui si affronta la reinterpretazione di una grande canzone, spesso ben nota ad un pubblico molto vasto, è necessario chiarirsi bene le idee sul perchè lo si sta facendo, per trovare il modo migliore di farlo. Nel nostro caso la motivazione è stata la ricerca di un autentico omaggio, che non poteva essere fatto se non andando alla fonte, alla natura più pura e più intima dei brani. Ecco quindi che la scelta di affidarsi ad arrangiamenti essenziali, totalmente svincolati da ogni sovrastruttura legata alle mille possibili "orchestrazioni", che avrebbero potuto in qualunque modo oscurare l'intima bellezza dei brani, ci è parsa una conditio sine qua non. E dunque: chitarra e voce; chitarra, violoncello e voce; pianoforte e voce: questo è quanto troverete in questo disco, in cui armonizzazioni essenziali, ma meravigliose, interpretate da tre musicisti di valore assoluto, quali Paolo Passalacqua al pianoforte, Michele Pantaleo alla chitarra e Enzo Toscano al violoncello, accompagnano la voce, e il cuore, di Ninni Arini nello sviluppo delle melodie e delle parole di Luigi Tenco. E c'è anche una canzone originale di Ninni Arini, "Si parte", che Ninni ha voluto dedicare a Luigi. Come da lunga tradizione di Velut Luna altri due elementi caratterizzano questo disco - come tantissime altre nostre produzioni degli ultimi 20 anni - e sono i luoghi in cui abbiamo registrato e la modalità di registrazione. Abbiamo infatti deciso di effettuare le riprese in due ambienti veri, reali, meravigliosi per la loro bellezza acustica ed estetica. E poi abbiamo deciso di effettuare la ripresa nella forma del live-in-studio, ovvero in diretta, senza sovraincisioni, senza alcun taglio di editing correttivo, in purissima "diretta". Accettando quindi con entusiasmo anche quelle inevitabili, piccolissime, sbavature che rappresentano la VITA, compreso anche qualche innocente rumorino ambientale. Ecco quindi che le volte maestose ed intime al tempo stesso della grande e storica Cantina Martinez di Marsala, con le secolari, enormi botti, scrigno del prezioso e notissimo vino, hanno fatto da straordinaria cornice visiva e sonora ai brani eseguiti con chitarra e violoncello. Mentre la bella sala della casa di Ninni Arini, a Mazara del Vallo, ha costituito lo spazio d'elezione per i brani accompagnati dal pianoforte. Tracklist 01 - Cara Maestra (arr.: N.Arini, M.Pantaleo, E.Toscano) 3:24 02 - Io sono uno (arr.: N.Arini, M.Pantaleo, E.Toscano), 2:10 03 - Chi mi ha insegnato (arr.: P.Passalacqua), 4:22 04 - Vedrai vedrai (arr.: N.Arini, M.Pantaleo, E.Toscano), 4:35 05 - Averti fra le braccia (arr.: N.Arini, M.Pantaleo, E.Toscano), 3:27 06 - Ti ricorderai (arr.: P.Passalacqua), 3:54 07 - Mai (arr.: P.Passalacqua), 3:21 08 - Ragazzo mio (arr.: N.Arini, M.Pantaleo, E.Toscano), 4:28 09 - Si parte (arr.: P.Passalacqua), 4:18 10 - Un giorno dopo l'altro (arr.: N.Arini), 2:45 Tot.Time: 36:48 All compositions by Luigi Tenco, except for: "Ti ricorderai " by Luigi Tenco & Gian Paolo Reverberi - "Si parte" by Ninni Arini Tracks 1, 2, 4, 5, 8, 10: 24bit / 88kHz original digital recording made at Cantina Martinez, Marsala, Italy, on January 27th, 2017 Tracks 3, 6, 7, 9: 24bit / 88kHz original digital recording made at Ninni's Home, Mazara del Vallo, Italy, on January 28th, 2017 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Musical Producer: Marco Lincetto Recording, Mix and Mastering Engineer: Marco Lincetto Video Maker: Michele Sartor On Stage Techinical Assistant: Francesco Angileri Photo: Marco Lincetto Design and Layout: L'Image Grazie alla famiglia Tenco, per la disponibilità, impagabile, a questo progetto discografico e per il gradimentpo della fotografia di Luigi Tenco

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ROOTS

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VELUT LUNA CVLD279 - ROOTS upc: 8019349159555 ISCR: ITW311627901 ..02 ..03 ... Il chitarrista torinese Pietro Ballestrero firma il suo quarto lavoro solista con l’etichetta Velut Luna, qui insieme ad Achille Succi, musicista italiano tra i più interessanti, apprezzato anche all’estero come specialista del clarinetto basso. In questo progetto ognuno dei due strumenti può essere cantante o bassista, creare linee melodiche oppure riffs, ritmo e armonia, per dar vita ad un intenso dialogo che fonde scrittura, improvvisazione jazzistica e contrappunto. La profonda ricerca timbrica, che permette al duo di spaziare con omogeneità da composizioni originali fino ai Radiohead e Nick Cave, è fedelmente ritratta con un’incisione “live in studio” dal fonico e produttore Marco Lincetto, che ancora una volta ci regala una qualità audio straordinaria. Guitar player Pietro Ballestrero signs his fourth work as a leader with the label Velut Luna, here together with Achille Succi, one of the most interesting Italian musicians today, well known also abroad as a specialist on bass clarinet. In this project each one of the two instruments can be a lead voice or a bass player, creating melodic lines or riffs, rhythm and harmony, in order to give birth to an intense dialogue that melts written material, jazz improvisation and counterpoint. The deep timbrical research, allowing the duo to range seamlessly between original compositions and a couple of beautiful covers from Radiohead and Nick Cave, is faithfully portrayed with a “live in studio” recording by the producer and sound engineer Marco Lincetto, who once again makes us the gift of an extraordinary audio quality. TRACKLIST 1 Hopeful triads (P. Ballestrero) 7:13 2 Non vuole uscire (Achille Succi) 4:27 3 Upi (P. Ballestrero) 6:02 4 Gigiù madama (Achille Succi) 4:00 5 Ugo (P. Ballestrero) 6:42 6 I cavalieri della tavola rotonda (P. Ballestrero) 6:02 7 Gentle snow (Achille Succi) 6:34 8 Paranoid android (Radiohead) 7:14 9 Roots (P. Ballestrero) 3:23 10 Into my arms (Nick Cave) 3:41 Total Time: 55:22 24bit/88.2kHz recording made live-in-studio at Areamagister Recording Studios, Preganziol (Italy), on September 27th and 28th, 2016 Production: Velut Luna Executive producer: Marco Lincetto Recording, mix and mastering: Marco Lincetto Design: Limage Photographs: Andrea Faggiano, Marco Lincetto, Manù Ballestrero

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Sortilèges Camille Saint-Saëns * Maurice Ravel transcriptions par Lucien Garban pour piano à quatre mains Eliana Grasso & Irene Veneziano, piano à quatre mains VELUT LUNA CVLD282 - UPC: 8019349159449 // ISRC: IRW311628201 ..02 ..03 Ci siamo imbattute per la prima volta nella figura di Lucien Garban studiando la sua trascrizione per pianoforte a 4 mani de La Valse. L’abbiamo subito trovata estremamente interessante, con soluzioni pianistiche riuscitissime, molti riferimenti alla versione orchestrale e qualche elemento originale, seppur naturalmente nel rispetto più assoluto della scrittura autografa. Ci ha molto affascinate questa figura di trascrittore e compositore, allievo di Faurè, e amico del suo coetaneo ma più celebre e geniale Ravel. Garban lo seguì con affetto e ammirazione nell’arco di tutta la sua vita musicale: dalla prima esecuzione, di rivoluzionaria importanza, di Pelléas et Mélisande alle richieste da parte di Ravel di trascrizioni o arrangiamenti delle sue opere, ai suggerimenti di Lucien, diventato nella maturità direttore musicale delle edizioni Durand, per l’amico Maurice, al sostegno sia lavorativo che personale da parte di Garban durante gli ultimi anni di Ravel, duramente segnati dalla malattia. Abbiamo allora affrontato anche alcune sue altre trascrizioni, dando la precedenza alle musiche di Ravel quindi ai Valses Nobles et Sentimentales e ai tre estratti da l’Enfant et le Sortilege, essendo queste opere particolarmente care a Garban, citate più volte anche nelle corrispondenze. Per abbracciare anche un’altra parte importante del lavoro del musicista francese, abbiamo scelto di incidere anche la sua trascrizione per pianoforte a quattro mani del Carnevale degli Animali, senz’altro una delle versioni più eseguite della celebre “fantasia zoologica”. Il disco vorrebbe dare risalto alla figura di Garban, che ha molto lavorato nell’ombra di Ravel cadendo però in un oblio che non crediamo gli renda giustizia… Eliana Grasso & Irene Veneziano

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Almerigo Girotto - Liriche da camera per voce e pianoforte

Almerigo Girotto - Liriche da camera per voce e pianoforte

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Almerigo Girotto Liriche da camera per voce e pianoforte Tiziana Zoccarato, soprano Edoardo Lanza, Pianoforte VELUT LUNA CVLD281 - UPC: 8019349159333 // ISRC: ITW311628101 ..02 ..03 ALMERIGO GIROTTO nacque cieco a S. Paolo de! Brasile, nel 1897, da genitori italiani emigrati, ma venne affidato sin dall'età di due anni alla nonna materna a Vicenza, Condotto a nove anni all'Istituto per i ciechi "L. Configliachi" di Padova, vi rimase fino al 1914 ricevendovi anche, sotto la guida di Luigi Bottazzo, una prima istruzione musicale (Armonia e Organo). Nel 1941, sollecitato dalle insistenze degli amici, affrontò all'improvviso, in un'unica sessione, gli esami di Fuga e quelli di Composizione presso il "Pollini" di Padova, superandoli splendidamente e con estrema facilità. Importanti traguardi, questi raggiunti, ma privi di pratiche conseguenze, vanificati come furono dai suo carattere schivo e fatalmente rivolto ad un pessimismo integrale (non certo attenuato dalla pesante atmosfera bellica), che condizionava anzi non solo il successo delle sue opere ma persino la semplice conoscenza delle stesse. Egli aveva voluto abitare quasi sempre a Vicenza, città alla quale lo legavano nostalgia ed affetti e quivi si svolse, nel dopoguerra, anche il resto della sua esistenza: una lunga attesa, un avvio dignitoso e cosciente verso il grande silenzio. Così tacque, nell'Aprile del 1967 1a sua voce d'uomo, mentre quella del canto s'era già spenta da molti anni. Se la vita di Almerigo Girotto ebbe ne! tempo una durata normale, assai breve fu invece la stagione creativa, che sì svolse press'a poco nel quindicennio 1925-1940: una lenta maturazione, dunque, (che se è caratteristica di molti artisti, in lui si spiega piuttosto con le condizioni della sua vita) seguita dalla rinuncia completa (e questa è spiegata dalla sua psicologia). Fra i molti pareri entuisiastici proposti dai critici suoi contemporanei, riportiamo qui simbolicamente quanto scritto da Franco Abbiati sul Corriere della Sera, all'indomani del concerto tenuto, da illustri interpreti, all'Angelicum nel 1947 (anno in cui Girotto fu anche presentato al veneziano Festival dl Musica Contemporanea): ''le sue opere per canto, per violino, per pianoforte mostrano una maturità spirituale e una logica costruttiva degna dei migliori compositori moderni. Il loro contenuto è sovente drammatico, il loro linguaggio sovente duro e violento, la loro tessitura si assottiglia fino ad espressioni caste, esili, dolcemente liriche…” Considerazioni sulle Liriche per canto e pianoforte di A. Girotto Ciò che è davvero notevole nelle composizioni di Almerigo Girotto, e in particolare nelle sue liriche, è l’ammirevole combinazione fra tradizione e modernità, rispettoso classicismo e personalissima originalità, salda tecnica compositiva e fresca spontaneità melodica, che riesce a rendere efficacemente anche il carattere popolaresco dei testi in dialetto veronese da lui musicati. Pur mantenendo alla base un solido impianto tonale, Girotto gestisce con eleganza e disinvoltura combinazioni armoniche dense e dissonanti, a volte nettamente politonali, e fa uso di formule ritmiche ed effetti timbrici sempre vari, interessanti ed appropriati.  

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FIL ROUGE

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“Lucia Minetti torna ad incantare con la sua voce dal timbro unico, elegante e sensuale nel suo nuovo lavoro discografico che parla d’amore. Un racconto in punta di labbra morbido, sfaccettato, dolcissimo ed intenso. Un disco emozionante nel senso più autentico del termine, ricco di fascino, lirismo e intense evoluzioni di una grande interprete della scena italiana. “Lucia Minetti and her enchanting voice are back: this great interpreter and her unique timbre so intense and elegant fascinate in the brand new album “Fil Rouge” a touching story about love, full of charm, lyricism and poetry.” Lucia Minetti è una cantante molto stimata per la grande qualità ed eleganza, la sensibilità artistica, il timbro magico della sua voce. È la solista prediletta di grandi autori di area jazz, classic, contemporanea, canzone d’autore, registi teatrali, e di grandi scrittori che le hanno dedicato musiche e liriche. Lucia Minetti impronta i suoi interessi artistici sulla forma canzone. Senza soluzione di continuità tra musica colta e popolare ridisegna un’interpretazione intensa e ricca di fascino della canzone d’autore cadenzando melodie, testi ed evoluzioni vocali di nuovi spunti personalissimi e significativi. Lucia Minetti is an esteemed singer, famous for her elegance, artistic flair and thrilling voice. She is the favorite solo artist of many great authors of jazz music, classical or contemporary music; songwriters and theater directors who have dedicated her songs, lyrics and works. Lucia Minetti marks her artistic interests on the song form drawing new poetic shades to classical and pop music thanks to her intense personal interpretation and vocal evolutions . 1 Non, rien de rien (Michel Vaucaire-Charles Dumont) 3:20 2
Mon homme (My man) (Albert Willemetz & Jacques Charles-Maurice Yvain) 3:46 3 Avec le temps (Léo Ferré) 4:14 4 Tous les visages de l’amour (She) (Charles Aznavour-Herbert Kretzmer) 5:25 5 Ne me quitte pas (If you go away) (Jacques Brel) 4:30 6 La mer (Somewhere beyond the sea) (Charles Trenet) 4:47 7 Jardin d’hiver (Benjamin Biolay-Karen Ann) 3:33 8 Chanson des vieux amants (Jacques Brel) 4:15 9 Je ne sais pas dire je t’aime (Barbara) 4:55 10 Le tourbillon de la vie / La vie s’envole (Serge Rezvani) 2:51 11 Litanies pour un retour (Jacques Brel) 2:50 12 La foule (Michel Rivgauche-Angel Cabral) 3:35 13 India song (Marguerite Duras-Carlos D’Alessio) 3:38 14 La vie en rose (Edith Piaf-Louiguy) 4:13 15 Milord (Georges Moustaki-Marguerite Monnot) 5:28 Total Time 61:29 Lucia Minetti, voice Andrea Zani, piano (tracks 3,5,7,9,10,11,13,14) Ensemble “La Foule” (tracks 1,2,4,6,8,12,15) Cecilia Franchini, orchestra leader and piano Elio Orio, first violin Francesco Mardegan, second violin Francesca Marino, viola Veronica Nava Puerto, cello Giancarlo Pavan, doublebass Salvatore Baronilli, clarinet Mattia Marangon, horn Lucrecia Fernandez, bassoon Riccardo Nicolin, percussions Production Velut Luna Executive producer Marco Lincetto Musical producer and editing Mattia Zanatta Recording, mix and mastering Marco Lincetto Design Limage Front and back cover photos by Massimo Forchino Inside booklet: Lucia Minetti photos by Daniele Bricalli Oscar del Barba photo by Alberto Reina Andrea Zani photo by Tommaso Ferigo Ensemble on stage photos by Marco Lincetto è mia opinione che l’ingannevole dicotomia Musica Classica vs Musica leggera, comprendendo in quest’ultima anche la cosiddetta Canzone d’autore, sia del tutto inefficace a descrivere la Musica in senso fenomenologico. Ragionando per opposti è molto più indicativo contrapporre la Musica bella a quella brutta, identificando questa come noiosa, stereotipata, convenzionale e così via. Non basta essere nati nel 18° secolo per essere ritenuti come autori interessanti che hanno dato un contributo alla storia di quest’arte tant’è vero che a molta, moltissima musica di quel periodo è stato conferito, nell’interesse degli appassionati moderni, il dono dell’oblio. Le operazioni di “riesumazione” di presunti capolavori obliati appaiono spesso come ispirate da intenti meramente musicologici o filologici, e quindi scientifici piuttosto che artistici in senso lato. Questo CD ha invece l’intento di riproporre un repertorio invero prezioso e di grande impatto artistico ed emozionale, quello degli Chansonniers francesi del ‘900, un genere musicale molto ben definito e collocato a pieno titolo nella Storia della Musica perché capace di dare in modo irripetibile il senso del vivere una dimensione bohémienne, vagabonda, randagia, anticonformista e libera. C’è negli Chansonniers anche un elemento politico, di osservazione e di critica delle persone, della società e delle autorità, sempre espresso con lo stile poetico (cit. M. Priore) per cui molti osservatori si sono spinti ad affermare che, proprio grazie agli Chansonniers, la rivolta giovanile del ’68 poteva per prima aver luogo solo in Francia. Credo che questo bellissimo CD, oltre che deliziare i palati educati dei numerosi appassionati della Canzone francese d’autore, potrà dare ispirazione alle giovani generazioni, mai come oggi a rischio omologazione, su come cercare e trovare una nuova sensibilità, un rinnovato gusto per la vita e la consapevolezza che “libertà è partecipazione”. Un sincero plauso a Lucia Minetti, in questo momento senza ombra di dubbio uno dei migliori interpreti della Canzone d’autore a livello planetario, e un ringraziamento pieno di orgoglio ai docenti e agli studenti del Conservatorio “C. Pollini” di Padova che hanno dato un contributo di grande raffinatezza e musicalità alla realizzazione di Fil Rouge. Leopoldo Armellini, Direttore del Conservatorio C.Pollini di Padova I personally think that the distinction between art music and popular music is now completely outdated. It is much more effective to distinguish the music into beautiful music or bad one, rather than by gender. It is not enough to be born in the 18th century to be considered an interesting author, in fact some of them have been completely forgotten. Recovery operations of alleged masterpieces of the past are sometimes dictated by philological or musicologist intent _ therefore scientific _ rather than artistic. This album, instead, proposes a very valuable repertoire of great artistic and emotional impact, that of the French Chansonniers of the Twentieth Century, representing a very important chapter in the history of music thanks to their ability to create a kind of bohémien lifestyle with an element of political commitment and of social criticism, always expressed with poetic style (M.Priore’s quotation). This is the reason why many academics affirm that the student protests of 1968 could begin only in France. I believe that this beautiful CD, will be appreciated by cultured persons and will inspire the younger generation, today more than ever at risk of flattening, on how to search for and find a new sensibility, a renewed zest for life and a deep awareness that “Freedom is participation “. My sincere congratulations to Lucia Minetti, without a doubt one of the best interpreters of the songwriters on the world stage, and a proud thanks to the teachers and students of the Padua Conservatory “C. Pollini” who have made a contribution of great elegance and musicality to the realization of Fil Rouge. Leopoldo Armellini, Director of the Conservatory C. Pollini of Padua Voglio ringraziare prima di tutto Marco Lincetto e Leopoldo Armellini che hanno reso possibile questo lavoro. Andrea Zani, musicista (e persona) di grandissimo valore e talento, i musicisti del Conservatorio Pollini di Padova, nuovi straordinari compagni di viaggio. Oscar Del Barba per la sua generosità e sensibilità di scrittura. Stefania Marchesi per il suo prezioso aiuto. Massimo Forchino, Daniele Bricalli, Tommaso Ferigo, Alberto Reina per il loro contributo. E soprattutto ringrazio Christian e il nostro piccolo Leo, che sono per me fonte di ispirazione ed emozione, sempre. A loro due questo disco è dedicato. Lucia Minetti Thank you very much first of all to Marco Lincetto and Leopoldo Armellini who have made this work possible. Thanks to Andrea Zani, a talented musician and a wonderful person; thanks to all the young musicians of the Pollini Conservatory of Padua, extraordinary new companions. Thanks to Oscar Del Barba for his generosity and writing sensitiveness. Thanks to Stefania Marchesi for her precious support. Thanks to Massimo Forchino, Daniele Bricalli, Tommaso Ferigo and Alberto Reina for their contributions. But thank you, above all, to Christian and our little son Leo, who are my beloved source of inspiration and emotion. Now and forever. I dedicate this album to them. Lucia Minetti

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WHEN YOUR DRUMMER HAS GONE

WHEN YOUR DRUMMER HAS GONE

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When Your Drummer Has Gone Massimo Salvagnini, clarinet Sandro Gibellini, guitar Velut Luna CVLD284 Introduzione La musica nasce prima di essere attribuita ad un genere. In questo caso, Sandro Gibellini ed io siamo stati d'accordo nell'idea di registrare belle canzoni nel migliore modo che ci fosse possibile, evitando di usare i brani solo come schemi su cui improvvisare. I brani che abbiamo scelto sono delle perle musicali assolute, con melodie ed armonie perfette. Hanno solo bisogno di musicisti che le amino e le suonino con passione. E' come accendere un fuoco sulla spiaggia, in una notte troppo ruvida. A quel punto, c'è da condividere il piacere con le persone che abbiamo vicino. Massimo Salvagnini Introduction Music rises before being placed in a certain kind. In this case, Sandro Gibellini and I agreed to record beautiful songs in the best way we could, avoiding to use them just as schemes to improvise on. The songs we chose are absolute musical pearls, with perfect melodies and harmonies. They just need musicians to play them with love and passion. It's like lighting up a fire on a beach, in a rough night. That done, there is a pleasure to share with the human beings close to us. Massimo Salvagnini Tracklist 1 My Melancholy Baby - Ernie Burnett & George Norton 2 Stardust - Hoagy Carmichael 3 Indiana - Ballard McDonal & James Hanley 4 I'm Confessin' - Chriss Smith & Sterling Grant 5 You Took Advantage Of Me - Richard Rodgers & Lorenz Hart 6 In A Sentimental Mood - Duke Ellington 7 When It's Sleepytime Down South- Clarence Muse, Leon & Otis Renè 8 Till There Was You - Meredith Wilson 9 Pennies From Heaven - Arthur Johnston & Johnny Burke 10 Prisoners Of Love - Russ Columbo, Clarence Gaskill & Leo Robin 11 Foolin' Myself - Jack Lawrence & Peter Tinturin 12 The Gipsy - Billy Reid 13 I'm Getting Sentimental Over You - Ned Washington & George Bassman 14 When Your Lover Has Gone - Einar Aaron Swan 15 On A Slow Boat To China - Frank Loesser 16 There Will Never Be Another You - Harry Warren & Mack Gordon 24bit / 88kHz original live-in-studio recording made at San Giacomo Spazio d'Arte, Italy on May, 13th, 2016 The recording was made using only Ribera R12 Handmade Tube Microphones ( NOS stereo pair and close). During the recording of the digital master and the subsequent transfer to disc, the entire audio chain was trasformerless. The signal was not passed through any processing device (i.e. compression, limiting or equalization) at any step during production. Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Recording Engineer: Marco Lincetto & Cristiano Zatta Mix and Mastering Engineer: Marco Lincetto Cover Design: L'Image Design and layout: L'Image Photo: Marco Lincetto

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RAIDERS OF THE LOST MUSIC

RAIDERS OF THE LOST MUSIC

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AA.VV. RAIDERS OF THE LOST MUSIC VELUT LUNA CVLD277 UPC: 8019349136662 ISRC: ITW311627701 .. .. .. La fantasia, l'entusiasmo e l'immaginazione al potere di Steven Spielberg mi hanno aiutato molto a sintetizzare il significato di questa mia opera discografica. Questo disco penso rappresenti tutto il senso più profondo del mio lavoro nel settore discografico: il perchè, più di vent'anni fa, ho voluto fondare un'etichetta indipendente nel momento in cui il mondo delle idee in campo musicale stava iniziando il suo lento declino. I Predatori siamo noi che abbiamo bisogno di esplorare il mondo sempre un metro avanti: siamo noi, con tutta la nostra curiosità e immaginazione: siamo noi con ancora un entusiasmo intatto. Nel lontano 2002 ho avuto questa idea: ovvero un gioco, in primis, ma anche una sfida per cercare di comunicare con un'opera concreta le infinite possibilità che la musica offre all'uomo per trasformare un singolo tema in innumerevoli composizioni differenti. Ecco quindi che ho chiesto ad alcuni dei musicisti con cui ho un rapporto più profondo, di elaborare, ciascuno, un proprio originale e personale arrangiamento del celebre tema di Indiana Jones, del grande John Williams. Come e più di quanto avessi sperato ne è nato un affresco in 7 quadri che esplora ogni suono acustico possibile, una straordinaria quantità di variazioni armoniche diverse, ogni emozione del fare musica insieme. Viaggiando attraverso generi differenti - dalla musica sinfonica alla musica corale, alla musica da camera, dal jazz solistico al jazz d'ensemble, spero che questa mia idea musicale riesca ad affascinarvi quanto ha affascinato me. The fantasy, the enthusiasm and the imagination of Steven Spielberg suggested me this my new musical adventure. I think that this record could represent as well the deepest meaning of my work inside music industry: the reason for I established an independent record company more than twenty years ago, meanwhile all over the world the music industry was beginning its decline in quality. So... We are Predators: people who need to explore the world always one step beyond; people, with extraordinary imagination and curiosity; people, with a yet perfect enthusiasm. During the early 2002 I had the idea of this role playing game and this real challenge to try to communicate the infinite possibility that Music offers to transform a single "theme" in several different compositions. So I asked some of the most beloved musicians of Velut Luna to develop – each one of them - one own personal arrangement of the famous Raider's Of The Lost Ark Main Theme, originally composed by the great John Williams. Even more than I hoped, a “fresco” composed by 7 paintings was created, which explores every possible acoustic sound, an extraordinary amount of different harmonic variations, every emotion in playing music together. Riding through different musical genres – from symphonic music to choral and chamber music, from soloist jazz to ensemble jazz, I really hope that this musical idea of mine could fascinate you as it fascinated me. TRACKLIST e INTERPRETI 1 Raiders of the lost ark, main theme 5:23 John Williams / Arr. Fabrizio Castania New Project Classical Orchestra, Patrick Trentini conductor Recording: Studio Magister, Preganziol, April 2004 2 Raiders of the lost ark, main theme 3:48 John Williams / Arr. Paolo Birro Paolo Birro, solo piano Recording: Studio Zanta, Camponogara, March 2004 3 Raiders of the lost ark, main theme (“FantaJones”) 5:14 John Williams / Arr. Francesco Erle Coro Schola S.Rocco, Francesco Erle conductor Recording: Chiesa di S.Rocco, Vicenza, January 2005 4 Raiders of the lost ark, main theme (“La Vera Arca”) 3:07 John Williams / Arr. Federico Zandonà Dittamondo Ensemble, four trumpets, timpani and organ Tranquillo Forza conductor Recording: Chiesa di S.Giorgio Martire, Castegnero, July 2004 5 Raiders of the lost ark, main theme 10:18 John Williams / Arr. Massimo Salvagnini Massimo Salvagnini, tenor sax, Stefano Bassato, guitar, Giorgio Panagin, doublebass Recording: Studio Magister, Preganziol, Febraury 2005 6 Raiders of the lost ark, main theme 3:41 John Williams / Arr. Fiorenzo Zeni Sax Four Fun, saxophone quartet Recording: Studio Magister, Preganziol, April 2005 7 Raiders of the lost ark, main theme 3:47 John Williams / Arr. Massimo Parente Massimo Parente Trio from VELUT LUNA CVLD 100 “INTERLUDE” Recording: Studio Zanta, Camponogara, September 2004

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IN VOLO

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In Volo "In Volo" è un disco che offre una delle più complete esposizioni delle possibilità espressive del sax solo. Passando dal tenore, al contralto, al soprano, Roberto Favaro ci propone un caleidoscopio di suoni multiformi e multicolore che ci prendono per mano e ci accompagnano in un viaggio musicale assolutamente affascinante. Ma anche coinvolgente, grazie ad un ripresa sonora che garantisce di entrare direttamente nella grande Sala A dello studio MagisterArea di Preganziol, che con i suoi riverberi naturali aiuta a creare la differenti e più giuste atmosfere per ciascun brano interpretato. Ma lasciamo alle parole dirette dell'interprete ed autore Roberto Favaro, la descrizione più sentita del progetto: "Negli anni, attraverso varie esperienze e collaborazioni musicali, mi sono reso conto che i confini e le etichette dei vari generi musicali sono meno rigidi di quanto può sembrare e così ho sviluppato una mia idea di musica contemporanea o almeno di ciò che significa la stessa per me. Intendo dare alla definizione di musica contemporanea un respiro più ampio in modo da poter allargare il concetto di contemporaneità alla musica del nostro periodo che, indipendentemente dal tipo di scrittura musicale, coglie ed esprime gli stati d’animo, le varie influenze e contaminazioni tra gli stili della nostra epoca facendoci vivere la musica del presente. Un volo a braccia aperte tra gli ultimi quarant’anni di musica italiana andando a toccare alcune tra le composizioni che sento a me più vicine sia per il rapporto con la melodia che negli anni ho sempre ricercato, sia per la collaborazione con i compositori dei brani selezionati che mi ha consentito di sentirli più vicini al mio modo di suonare. Tra le mie composizioni invece ho scelto quelle che a mio avviso esprimono questi concetti, dal descrittivo “In volo” alle influenze blues di “Sale Blu” e allo stile contemporaneo di “Improvvisamente... Niente...” completando così il viaggio attraverso sensazioni, emozioni e musica senza confini di stile." Roberto Favaro diplomato in Sassofono e in Jazz, si è perfezionato con M.Mazzoni, M.Marzi e F.Mondelci, ha inoltre seguito i corsi jazz di P.Tonolo e C.Fasoli e conseguito il Diploma accademico di II livello con indirizzo interpretativo e compositivo. Vincitore di Concorsi Nazionali ed Internazionali, svolge attività concertistica in duo con il pianoforte, con la formazione sassofono e fisarmonica “DUOduemilaDUE” con la quale ha inciso il brano “Figure in movimento su sfondo bruno” di Mario Pagotto, con il quartetto di sassofoni “Aliseo” e con l’Ensemble di Sassofoni “Hallo Mr. Sax!” diretto da Mario Marzi con il quale ha inciso il CD omonimo e il CD “Gershwin”. Ha partecipato a numerose rassegne di musica classica e contemporanea tra le quali, “Biennale Musica” di Venezia con l’orchestra diretta dal M.tro S.Bussotti e con l’IRCAM di Parigi, 14° Congresso mondiale del sassofono a Lubiana, presso Le Centre de Musique et d’Art e l’American University di Beirut. Ha partecipato alla rassegna “Itinerari Jazz” a Trento collaborando con la cantante Noa e con l’Orchestra Laboratorio diretta dal M.tro Giancarlo Gazzani. Collabora con diverse formazioni musicali e orchestre tra le quali, l’Orchestra Filarmonia Veneta anche in veste di solista, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della R.A.I. di Torino con la quale ha effettuato registrazioni televisive e radiofoniche, l’Orchestra del Teatro La Scala di Milano, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra del Teatro G.Verdi di Trieste, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, dirette, tra gli altri, dai Maestri L.Berio, G.Pretre, D.Robertson, D.Oren, F.Shipway e I.Karabtchevsky. Con il Ricatti Ensemble, gruppo con il quale ha inciso i CD “Ricatti Ensemble”, “Suites”, “Ad ore piene” e “Che ne sarà” svolge attività concertistica in diverse situazioni, dal teatro alla danza, dal concerto alla strada. Ha composto alcuni brani per sax solo e musiche a tema su poesie di Hikmet. E’ docente di sassofono presso il Conservatorio “G.Martucci” di Salerno e nel 2014 è stato invitato a tenere una Masterclass presso il Koninklijk Conservatorium di Anversa. In Volo "In volo" is a project that offers one of the most complete descriptions of what a sax solo can do with Music. Using tenor, and alto and soprano sax, Roberto Favaro introduces a kaleidoscope of sounds, that take us into a wonderful musical journey. And the extraordinary recording tecnique undertakes to enter directly into the Sala A of MagisterArea Recording Studio: here you can find a natural and native reverb, that help the Music to find the most correct mood for each piece played. But now, please read the words of Roberto Favaro, to portray his music: "Over the years, through various experiences and musical collaborations, I realized that the boundaries and labels of various musical genres are less rigid than it may seem and so I developed my idea of contemporary music, or at least of what it is the very definition for me. I intend to define the contemporary music with more breathing space in order to broaden the concept of contemporary music of our time that, regardless of the type of musical writing, captures and expresses moods , the various influences and contamination between styles of our time making us live the music of the present. A flight with open arms among the last forty years of Italian music covering some of the compositions that I feel closest to me both for the relationship with the melody that over the years I have always sought, and for the collaboration with composers of chosen songs that allowed me to feel them closer to my playing. Among my compositions instead I selected those that I think express these concepts, from the descriptive “In volo” to the blues influences of “Sale Blu” and the contemporary style of “Improvvisamente... Niente...” thus completing the journey through feelings, emotions and music with no boundaries of style." Roberto Favaro, graduated in Saxophone and Jazz, he studied with M.Mazzoni, M.Marzi and F.Mondelci, and he also followed P.Tonolo and C.Fasoli jazz courses. He also achieved the “Diploma Accademico di II livello” in saxophone. Winner of national and international competitions, he has a Duo with a piano, he founded the “Aliseo” saxophone quartet, and the “DUOduemilaDUE”, a particular formation of accordion and saxophone that recorded “Figure in movimento su sfondo bruno”, a contemporary piece by Mario Pagotto. He is a member of saxophone ensemble “Hallo Mr. Sax!” of Parma conducted by Mario Marzi who recorded the homonymous CD and the CD “Gershwin”. He participated in numerous classical and contemporary music festivals, like “Biennale Musica” in Venice with the orchestra conducted by S.Bussotti and with IRCAM in Paris, 14th World Saxophone Congress in Lubiana, and in “Le Centre de Musique et d’Art” and the American University of Beirut. He participated in the “Itinerari Jazz” festival in Trento performing with the vocalist Noa and with the Orchestra Laboratorio conducted by Giancarlo Gazzani. He collaborates with many musical groups and orchestras like the Orchestra Filarmonia Veneta also as soloist, the RAI National Symphony Orchestra of Torino, with whom he performed radio and TV recordings, the Philharmonic Orchestra of Torino, the Orchestra of Teatro G.Verdi of Trieste, the Orchestra of Teatro La Fenice of Venice, the Orchestra of Teatro Regio of Torino, conducted by L.Berio, G.Pretre, D.Robertson, D.Oren, F.Shipway and I.Karabtchevsky. With the Ricatti Ensemble he recorded the CDs “Ricatti Ensemble”, “Suites” and “Ad ore piene” and performs recitals in different environments, from the theatre to dance, from the concert to the street. He has written some compositions for sax solo and music based on poems by Hikmet. He is Professor of Saxophone at Conservatorio “G.Martucci” of Salerno and in 2014 was invited to give a masterclass at the Koninklijk Conservatorium of Antwerp. TRACKLIST 01 - In Volo (2007) Roberto Favaro 4:27 soprano sax 02 - Studio solistico da concerto (1988) Eraclio Sallustio 3:24 tenor sax 03 - Burn! (2004) Giovanni Mancuso 6:05 tenor sax 04 - Incantation (1980) Carlo-Alessandro Landini 14:58 alto sax 05 - Comme l’oiseau (2003) Stefano Maria Ricatti 2:21 tenor sax 06 - Sale Blu (2012) Roberto Favaro 3:04 alto sax 07 - Brume (2016) Stefano Maria Ricatti 11:05 tenor sax 08 - Improvvisamente... Niente... (2015) Roberto Favaro 4:01 alto sax Total Time: 49:29 24bit / 88.2kHz original recording made at Magister Area Studio, Preganziol, Italy, on January 29th, 30th 2016 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Musical Producer: Roberto Favaro Recording, Editing, Mix & Mastering: Marco Lincetto Layout: L’Image Cover Photo “Goccia di cielo”: Roberto Favaro Inside Photo: Marco Lincetto Rear Photos (Archive)

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MASSIMO GON PLAYS CHOPIN

MASSIMO GON PLAYS CHOPIN

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INTRODUZIONE Oggi la grande evoluzione tecnologica permette di produrre album praticamente perfetti, privi di qualsiasi errore tecnico. Questa importante svolta implica che anche i musicisti siano inclini a privilegiare la freddezza di interpretazioni tecnicamente perfette, ma inevitabilmente impoverite di una visione più unitaria e ampia della composizione, che rappresenta l'essenza stessa del messaggio musicale dell'autore. Un grande esteta e critico, Walter Benjamin, nel suo “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, si limita a sottolineare la perdita del “hic et nunc” (trad.: qui e ora) cioè l'imprevedibilità della performance, che si verifica una volta sola, con tutti gli aspetti sconosciuti, che però ci portano direttamente all'essenza stessa del cuore dell'Arte. Per quanto riguarda Chopin, sono sempre stato affascinato e influenzato dalle incisioni del primo Novecento (Friedman, Hofmann, Moiseiwitsch e Cortot), ancora legate a un'incisione quasi “handmade”; tecnologia. In quelle performance si percepisce distintamente il senso di immediatezza, di urgenza e di “precarietà”, tutte espressioni di una realtà legata ad un istante e non disposta a rappresentare degli standard di riferimento. Sul piano interpretativo, tutto ciò si esprime con una continua sorpresa, con movimenti improvvisi, fulmini e cadute, e con una particolare attenzione data al suono, sempre “parlante”; e capace di svelare l'inafferrabile segreto di questi capolavori. Ho cercato di privilegiare l'aspetto più lirico, intimo e accattivante, anche a discapito dell'aspetto più audace e squisitamente virtuoso, che è anche presente ma non è l'elemento più importante. Mi auguro quindi che questo CD possa comunicare all'ascoltatore la ricchezza di intuizioni musicali e di spunti compositivi, nonché la varietà di stati d'animo ed emozioni con cui questi brani sono elaborati. MASSIMO GON Massimo Gon ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di 5 anni. Ha studiato all'Accademia Musicale "Giuseppe Tartini" a Trieste con Luciano Gante.Dopo il diploma, per il quale ha ricevuto una menzione speciale, ha studiato con Vincenzo Vitale a Napoli per un breve periodo e successivamente ha frequentato i corsi estivi di Nikita Magaloff a Ginevra. A seguito di una serie di apprezzate esibizioni in concorsi nazionali ed internazionali (Premio Venezia, Cata Monti di Trieste, La Spezia, Osimo e Stresa e "Viotti"), è stato invitato ad esibirsi in alcune delle più importanti sedi concertistiche italiane ( teatro alla Scala, Teatro Regio di Torino, La Fenice di venezia, Filarmonica Romana, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Massimo di Palermo), in diverse capitali europee (Mosca, San Pietroburgo, Budapest, Lyubyana, Bruxelles), negli USA e in Sud America. Ha partecipato a diversi festival internazionali. Ha registrato per l'etichetta di Bruxelles Empire Master Sound e ha pubblicato un CD per Velut Luna con il ciclo integrale dei 12 Grand Etudes di Liszt e per Rainbow Classic Records. E' docente presso l'Accademia Musicale “Giuseppe Tartini” di Trieste ed è regolarmente invitato a tenere Master Class (Accademia Musicale Cajkovskij di Mosca e Accademia Liszt di Budapest).

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TWO COUNTRIES ONE HEART

TWO COUNTRIES ONE HEART

€ 18,00

Il 6 settembre 1995 nasceva Velut Luna, un' etichetta discografica indipendente che fin nel suo atto costitutivo ha fissato come cardine e motore portante della propria attività la valorizzazione dei giovani talenti, supportati dalla professionalità e dall'esempio dei grandi maestri, nella produzione di musica di alto profilo artistico, pur senza limitazioni di "confine". Velut Luna ha sempre prodotto grande musica a 360°, spaziando dalla più tradizionale musica classica, al jazz, alla canzone d'autore, al "crossover": quest'ultimo particolarissimo e sfuggente "genere", nell'ambito degli oltre 260 titoli prodotti, riveste forse il ruolo più importante, nella spasmodica ricerca del Nuovo, mai disgiunto però dal Bello, senza mai rinunciare ad una ricerca estetica sempre finalizzata al contenuto. Marco Lincetto, fondatore di Velut Luna - produttore musicale, art director e fotografo - letteralmente da sempre, pur fieramente legato alla sua identità culturale di Italiano, ha sviluppato e coltivato un profondo amore per gli Stati Uniti d'America, identificandosi completamente nei grandi valori civili della più grande e più antica democrazia del pianeta, imparando ad amare i grandi orizzonti del continente USA ed i suoi cittadini, nel corso di lunghi e costanti viaggi che fin dal 1987, metodicamente, ha compiuto negli USA, arrivando a visitare oltre 40 stati, vuoi semplicemente per amore del Grande Paese e della sua "way of life", vuoi anche per lavoro. Marco Lincetto può oggi considerare come suoi più cari amici molti cittadini americani, con cui ha avuto la fortuna di collaborare prima a livello professionale e poi, appunto, di sviluppare anche un sincero sentimento di amicizia. Ecco quindi che è apparso subito naturale ed immediato, identificare in questo progetto l'ideale celebrazione di vent'anni di attività nel campo della Musica. Si tratta di un disco di grande respiro, che unisce la valorizzazione dei migliori talenti giovani, con l'egida di affermate e ben note artiste nei ruoli solistici, ad un ideale gemellaggio fra due grandi paesi quali sono USA e Italia. E'un autentico progetto a tema, un concept, rigorosamente strutturato, articolato nella scelta di 5 grandi canzoni popolari americane e 5 grandi canzoni popolari italiane, interpretate rispettivamente da una grande cantante Americana e da una grande cantante Italiana, accompagnate da una grande orchestra sinfonica di giovani straordinari musicisti. A completare il programma, due brani sinfonici solo strumentali - un'ideale Ouverture, Americana, ed un Intermezzo, Italiano - ed un bonus finale, in cui le due cantanti interpretano insieme un duetto su una delle più famose canzoni italiane di tutti i tempi: italiana, ma resa anche un po' "americana" da una parte del testo in lingua inglese.

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LOS IMPOSSIBLES

LOS IMPOSSIBLES

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Questo disco mette in musica un incontro immaginario. Un chitarrista compositore del tardo seicento spagnolo, alla ricerca di danze e can-zoni si imbatte in un suonatore di Tabla, lontano discendente di quelle famiglie nomadi che dall’India, sin dal basso medioevo, migrarono attraverso l’Anatolia in tutta l’Europa, trovando dimora stabile nell’Andalusia spagnola, già terra di convivenza tra ebrei e mori di lingua araba. Plausibile, ma impossibile. Come impossibile è l’incontro tra la chitarra barocca, massimo interprete della tendenza all’ornamentazione che caratterizza tutta la cultura spagnola già dal rinascimento, e i Tabla, coppia di tamburi simbolo, assieme al Sitar, della fase matura della musica classica indiana. I linguaggi dei due strumenti hanno un carattere comune: la Glosa (Vistar, in indiano), ossia la variazione sul tema, che introduce nuovi spunti tematici, a loro volta oggetto di glosas. Si dice che in Andalusia quest’inedita mescolanza abbia dato vita al Flamenco. Abbiamo immaginato che questo repertorio ponesse i due strumenti in grado di dialogare, partendo dalle poche fonti, scritte ed orali, che da lì a breve sarebbero diventate nel mondo, per antono-masia, la musica degli zingari spagnoli. Era il febbraio del 2011 quando Marco Bardoscia, contrabbassista e compositore salentino, responsabile artistico della rassegna SoundMakers, propose a Luca e Vito di esibirsi insieme in un concerto improvvisato e imprevisto. Il tema della rassegna prevedeva infatti l’organizzazione estemporanea di incontri non concordati tra musicisti quanto mai distanti tra loro per stile, studi, linguaggio. Luca proviene dal conservatorio e dalla musica antica, Vito dalla world music con una laurea in musica classica indiana. Da lì a intuire che tabla e liuti possano andare d’accordo è un attimo. Strumenti delicati e perfetti, costruiti con equilibrio sottile tra misture di materiali eletti dalla tradizione, da maestri che per secoli hanno tramandato, a voce per larga parte, i segreti della lavorazione di ebano, pelle, madreperla, avorio, pece, budello, palissandro, abete, pergamena al fine di accompagnare il canto, la danza, i moti dell’animo, la lode al supremo. Separati da altri progetti musicali, i componenti del duo hanno atteso sino al 2013 per poter di nuovo suonare insieme, grazie alla nascita di Desuonatori, coordinamento di autoproduzioni per la socializzazione di musica inedita in nuovi contesti di fruizione, da un’idea di Valerio Daniele, chitarrista e produttore, artefice della rivoluzione linguistica che ha investito la musica tradizionale salentina dagli anni 2000. Il duo ha così ripreso a farsi ascoltare, esibendosi in rassegne e house concerts. Nel 2015, assunto il nome di Los Impossibles (dal titolo di un brano di Santiago de Murcia, sul basso della Vacas, versione spagnola della Romanesca italiana) il repertorio del duo si concentra soprattutto sull’interpretazione del repertorio italiano e spagnolo sei-settecentesco per chitarra barocca. Su questo strumento infatti, già dal primo seicento si documentano i primi tentativi di avvicinamento alla musica popolare di tradizione non scritta da parte di musicisti di estrazione colta (tre secoli prima della nascita dell’etnomusicologia moderna). La nostra lettura delle fonti parte da Girolamo Melcarne detto Il Montesardo, autore nel 1606 della prima raccolta di intavolature per chitarra, e si spinge sino a Santiago de Murcia, compositore spagnolo che nel primo ‘700 trascrisse per il proprio strumento, oltre a minuetti, arie gravi e allemande, anche le musiche degli indiani, come il Fandango, la Cumbee, Zarambeque, senza peraltro risparmiare Follie e Tarantelle.

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E TERETUPPETE ... N'ATA VOTA !

E TERETUPPETE ... N'ATA VOTA !

€ 18,00

CVLD267 - upc: 8019349136228 E TERETUPPETE... N'ATA VOTA! Rosella Caporale, voce Stefania Todesco, pianoforte Valentina Todesco, violoncello 24bit / 88.2kHz original live-in-studio recording made at Villa Todesco, Villa del Conte, Italy, on June 20th, 21st, 2015 Questo progetto musicale è nato nel 2014 ed è dedicato alla valorizzazione di una selezione dei più significativi brani del grande repertorio della Canzone Napoletana, da famose melodie come I te vurria vasà, Era de Maggio, La Tarantella of Rossini, fino ai brani più antichi, quali il Canto delle lavandaie del Vomero (1200) ‘Sto core mio (1300), Fenesta Vascia (1500), Lo Guarracino (1700) che costituiscono le basi della tradizione. L'appassionata ricerca musicale del trio composto da Rosella Caporale, Stefania e Valentina Todesco cerca con successo di recuperare la Musica Napoletana, fra Poesia e Storia, nell'attimo stesso in cui l'espressione popolare acquista il significato della Cultura più alta. Una ideale "linea rossa" unisce l'alba della tradizione vocale italiana fino ad espressioni universali di canto naturale, il tutto sottolineato da straordinari nuovi arrangiamenti, appositamente realizzati da Stefania Todesco, che vedono il pianoforte ed il violoncello co-protagonisti dei brani insieme alla voce di Rosella Caporale. La registrazione di altissima qualità è stata realizzata con la tecnica del live-in-studio in alta risoluzione digital, al fine di preservare, da una parte, ogni più nascosta nuance, e dall'altra di garantire tutto il pathos e la spontaneità che solo una registrazione dal vivo e senza tagli di editing può offrire.

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L'UOMO CHE CAMMINA

L'UOMO CHE CAMMINA

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TRACKLIST PRIMO racconto 01. Albori / SECONDO racconto 02. Mattino e Schianti / 03. Empatia / Irelica TERZO racconto 04. Sfavillii / QUARTO racconto 05. Balzi / QUINTO racconto 06. Il Focolare e la Camera / 07. O Choro / SESTO racconto 08. Galaverna / SETTIMO racconto 09. Preghiera / OTTAVO racconto 10. De Profundis / NONO racconto 11. Ciao ciao ciao All compositions and arrangements by Saverio Tasca Saverio Tasca, marimba AlterArco Josè David Fuenmayor Valera, violin Mauro Spinazzè, violin Simone Siviero, viola Giulio Padoin, cello Saverio Tasca è un grande musicista, un grande autore. Il suo strumento d'elezione è la marimba, il "pianoforte" delle percussioni: suoni caldi e ambrati, profondi, assolutamente evocativi. Saverio è un "montanaro" doc: vive in quel posto meraviglioso, sospeso fra le montagne venete ed il fiume Brenta, che si chiama Bassano del Grappa. E poco più di un anno fa, durante una delle sue meditative camminate sui suoi monti, si ritrovò a percorrere, forse per l'ennesima volta, quei sentieri che esattamente cento anni fa divennero i protagonisti delle tristi e storiche tragedie legate alla Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale. E fu proprio durante quelle passeggiate che gli venne l'idea di ricordare, componendo un poema musicale, quegli anni tragici e storicamente rilevanti per tutta l'umanità. E' lì che nacque e si sviluppò l'idea de "L'Uomo Che Cammina", un disco che è un vero e proprio concept. La musica si sviluppa fra gli echi delle sensazioni suscitate dai luoghi, con una forza descrittiva impareggiabile. E Saverio ha scelto, per tradurre in suono le sensazioni, il legno: oltre la marimba, la percussione "di legno", ad accompagnarlo è un quartetto d'archi classico (due violini, viola e violoncello) ovvero la formazione cameristica classica per eccellenza. Saverio è un jazzista, ma in questo caso la musica è interamente scritta in partitura, nota per nota. Ma lo stile non dimentica la matrice di provenienza. Ecco dunque che nasce quel tipo di musica, difficile da catalogare, che possiamo a buon diritto definire "crossover", ovvero un melting pot di stili che concorrono a creare l'unica vera "musica nuova" del nostro tempo. Una musica che si stacca da un genere determinato, senza rinunciare ai canoni nativi di molti generi, fondendoli insieme e spesso, come in questo caso, generando armonie fortemente evocative e descrittive. Tasca sceglie con questa sua opera di non offendere l'ascoltatore con suoni dissonanti e/o cacofonici, abbandona la chimera dell'entropia musicale, per muoversi invece all'interno delle regole di un'armonia... comprensibile ai più. E non dimentica mai la melodia, anche se spesso in qualche modo asservita allo stile modale e seriale. Perchè alla fine, lo scopo di questo progetto è quello di raccontare una storia, non con le parole, ma con la musica... E la prima esigenza del narratore è quella di farsi capire da chi ascolta i suoi racconti... Saverio Tasca con questo disco ci riesce benissimo e chi inizia l'ascolto difficilmente riesce ad abbandonarlo prima del settantesimo minuto finale dell'opera.

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STOP AT THE DEVIL'S CROSSROAD

STOP AT THE DEVIL'S CROSSROAD

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NIK LEE AND THE JINGLE FELLAS “Stop At The Devil's Crossroad” La schiavitù, la negazione dei diritti fondamentali e la nulla considerazione del singolo individuo afroamericano, hanno contribuito alla nascita del Blues, una musica popolare, sintesi e prodotto di un percorso difficile, affrontato dalla popolazione africana sul suolo americano, un mezzo di espressione potente capace di arrivare all'orecchio dell'ascoltatore in maniera semplice e diretta. I classici suonati dai grandi padri storici, Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson e Charley Patton vengono completamente ri-arrangiati in una veste più moderna attraverso la diversità stilistica e timbrica di ogni singolo individuo del gruppo, permettendo così di dare carattere e trasmettere gli elementi tipici che rendono unico, nella sua semplicità, il Blues. Stop At The Devil's Crossroad più che una semplice playlist, è un insieme di atmosfere che mettono in luce con diverse sfumature sonore, dal più classico Delta-Blues con chitarra acustica resofonica, armonica e voce, al suono elettrico del tradizionale trio Blues, fino ad una line-up più allargata, composta da sezione ritmica, voce e sezione fiati. Stop At The Devil's Crossroad è un lavoro di riscoperta, un coinvolgente tributo di Nik Lee and The Jingle Fellas a questa semplice ma grande musica. The Blues trace their roots to North American slavery, with its complete negation of basic human rights and the resulting loss of consideration for the individual among generations of AfroAmericans. A direct result of this terrible dehumanizing experience, the blues have evolved as an extremely expressive music form which goes right to the heart and the ear of the listener in a simple and direct manner. This album features cIassic titles from such historical blues giants as Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson and Charley Patton. The styles and sound of the individual members of the group are reflected in these fresh new arrangements, giving new character while also retaining the original simplicity of the blues. Stop At The Devil’s Crossroad is more than a simple playlist of standards, it is an atmospheric collection which brings to light various sonic shadings, from classics like Delta-Blues with acoustic resonator guitar, harmonica and voice, to the electric sound of traditional blues trio, to a fuller line up with expanded rhythm section, voice and winds. Stop At The Devil’s Crossroad is a journey of rediscovery, as Nik Lee and The Jingle Fellas pay tribute to this simple yet vastly expressive music. Nik Lee & the Jingle Fellas Stop at the Devil's Crossroad Velut Luna CVLD 270 01 - Shake It, Break It - traditional - 4:28 02 - New York City - traditional - 3:14 03 - Sporting Life Blues - traditional - 5:47 04 - Early Morning Blues - traditional - 4:26 05 - Hey Hey Daddy Blues - traditional - 2:34 06 - Make Me Down A Pallet On Your Floor - traditional - 3:31 07 - They're Red Hot - Robert Johnson - 3:46 08 - Shake That Thing - traditional - 3:50 09 - Good Morning Blues - traditional - 4:32 10 - Catfish Blues - traditional - 3:50 11 - Weeping Willow Blues - traditional - 4:57 12 - Walking My Troubles Away - traditional - 5:37 13 - Black Dog Blues - traditional - 4:32 14 - Shake It, Break It - traditional (alt. take) - 4:12 total time 59:23 Stefano Nicli, electric / acoustic / dobro, guitar & voice Christian Stanchina, trumpet Marco Pisoni, tenor sax Giorgio Beberi, baritone sax Marco Stagni, double bass Andrea Polato, drums special guest on tracks 5,6,7,8,13: Marco Pandolfi, harmonica 24bit/88.2kHz original recording made at MagisterArea Studio, Preganziol - Italy on April 17th, 18th, 19th, 2015 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Recording, Mix and Mastering Engineer: Marco Lincetto Photo of the Band: Marco Lincetto Design and Layout: L'Image Sales Manager: Patrizia Pagiaro

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LUSH MUSIC

LUSH MUSIC

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Lush Music: il meraviglioso caleidoscopio di Billy Strayhorn Negli ultimi anni gli studi e gli approfondimenti sulla figura, il ruolo e l’arte di Billy Strayhorn hanno portato sempre più gli studiosi e i musicisti a valorizzarne la personalità, affrancandola dal cono d’ombra della immensa figura di Duke Ellington di cui fu stretto collaboratore per quasi trent’anni. Il centenario della sua nascita - nel 2015 - ha dato nuovo impulso e stimoli agli approfondimenti sull’arte e le grandi qualità musicali di Stray, come veniva chiamato dai musicisti dell’orchestra. Ellington, che ebbe con lui un profondissimo rapporto umano e artistico, non nascose mai la sua ammirazione e gratitudine esprimendola così nella sua celebre autobiografia Music Is My Mistress (1973): "Billy Strayhorn was my right arm, my left arm, all the eyes in the back of my head, my brain waves in his head, and his in mine." La sua attività nella compagine ellingtoniana si svolse nei ruoli di compositore, arrangiatore e pianista (sia in studio che dal vivo), portando una certa trasparenza nell’orchestrazione del complesso linguaggio armonico del leader e - con alcune delle sue composizioni - una coloritura classicheggiante: oltre ad avere collaborato alle opere di ampio respiro in capolavori quali Such Sweet Thunder, A Drum Is a Woman, The Perfume Suite, The Far East Suite, Anatomy of a Murder, The Nutcracker Suite, egli scrisse una serie di brani che divennero delle hit dell’orchestra tra cui spiccano Take the "A" Train e Chelsea Bridge. In questo album l’ensemble N.P. Stray Horns, nato nell’ambito delle attività dell’Associazione New Project attiva tra Trento e Bolzano, incontra la musica di Strayhorn, rileggendo alcuni capolavori della sua produzione, dal giovanile e celeberrimo Lush Life all’ultima opera registrata postuma pochi mesi dopo la sua prematura scomparsa nel 1967 da Ellington stesso, Bloody Count. Il progetto è stato concepito come una opera collettiva, in cui molti dei musicisti coinvolti hanno dato un contributo arrangiando le pagine originali, dando vita a un caleidoscopio sonoro in cui la musica del compositore afroamericano è stata riletta con rispetto, ma anche con un certo spirito di avventura che contraddistingue sovente le reinterpretazioni jazzistiche. Roberto Spadoni 24bit/88.2kHz original recording made at MagisterArea Studio, Preganziol - Italy on March 26 & 27, 2015 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Recording, Mix and Mastering Engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and Layout: Layout Sales Manager: Patrizia Pagiaro

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REC LIVE !

REC LIVE !

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Correva l'anno 2009 ed un po' per caso ed un po' no... mi venne l'idea di realizzare una sorta di "format discografico", finalizzato a valorizzare dal vivo ed in registrazione la "musica da camera", ad ampio spettro intesa. Di solito infatti con questa definizione si identifica inequivocabilmente un certo tipo di "musica classica": ma io invece reputo musica da camera qualunque tipo di musica sia pensata per pochi interpreti (2, 3, forse 4 al massimo) che la eseguono davanti ad un piccolo pubblico in un ambiente raccolto, differente dai grandi spazi dei teatri o degli auditori. Quindi, non solo musica classica, ma anche jazz, rock, etnica... senza limite alla fantasia. Dunque cos'è il "Velut Luna Rec Live"? E' un piccolo evento in cui un numero ridotto di persone (20 - 25 o poco più) si raccoglie in un piccolo ambiente caratterizzato da un'ottima acustica, si siede letteralmente a ridosso degli interpreti e si gusta un concerto in una posizione vicinissima agli esecutori - un metro o poco più - assolutamente inusuale per qualsiasi altro ambiente specificamente dedicato alla musica dal vivo. Creando, così, un feeling decisamente unico con i musicisti che si esibiscono di fronte a loro. Questa magia viene anche catturata da pochi microfoni accuratamente posizionati per trasferire su supporto discografico la "magia complessiva" di questi happenings. Naturalmente per far questo è indispensabile evitare qualunque manomissione o alterazione del suono originale: ecco quindi che un Rec Live così inteso si può anche considerare la quint'essenza della purezza della registrazione, garantendo ai pochi fortunati presenti di portarsi a casa le emozioni vissute dal vivo quasi intatte. In questo CD ho voluto selezionare alcuni di questi momenti, realizzati e registrati nel corso di 20 incontri nell'arco di 6 anni, per consentire ad un pubblico più vasto di "assaggiare" queste atmosfere uniche e di per sé irripetibili. Ho scelto non a caso eventi che mi rappresentano in modo particolarmente efficace: ecco quindi largo spazio a due grandi interpreti vocali femminili, spazio al rock, mio primo amore e spazio al pianoforte classico, strumento che appartiene letteralmente al mio dna. Infine una breve nota tecnica: tutte le registrazioni sono realizzate in modo assolutamente minimalista, spesso con una semplice coppia di microfoni in configurazione stereofonica, direttamente su master stereo digitale ad alta risoluzione (24bit/88.2kHz) e contemporaneamente su master analogico 1/4" 38cm/sec. Per non alterare in alcun modo la purezza della ripresa, nè quindi le dinamiche originali dei singoli eventi, non è stata effettuata nessuna normalizzazione fra i vari brani presenti in questo CD e quindi sarà necessario regolare il volume più volte nel corso dell'ascolto di questo disco. Buon ascolto! Marco Lincetto  

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