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Sergej Rachmaninov - Études Tableaux

Sergej Rachmaninov - Études Tableaux

€ 18,00

Sergej Rachmaninov - Études Tableaux   INTRODUZIONE DI EDOARDO BROTTO Gli Études Tableaux, miniature-capolavoro di una straordinaria bellezza armonica, di forma, di scrittura, di sintesi, di immagini che sono in grado di evocare e…di una straordinaria difficoltà musicale e tecnica. Non voglio aggiungere altro, la musica è meravigliosamente descrittiva ed è giusto che sia l’ascoltatore a creare i suoi mondi e a percepire i quadri che ogni brano dipinge. Nonostante il repertorio sia noto agli appassionati, questo è un disco particolare e, contrariamente allo standard, ve lo racconto in prima persona. Non avevo il coraggio di suonare gli Études nemmeno quando facevo il pianista a tempo pieno, nonostante avessi sotto le mani le maggiori opere di Rachmaninov, compreso il suo formidabile terzo concerto. Ho pensato invece di studiarli e inciderli quando la vita si è fatta molto più complessa; ingegnere di giorno, pianista di notte. Non voglio mentire dicendo che conciliare le due cose sia facile, non lo è. Suonare a livello da incisione è già di per sé una grande sfida, aggiungere un lavoro complesso da tutti i giorni, rende il tutto eccezionalmente provante. Queste righe fungono da contesto al concetto fondamentale che desidero passi a chi leggerà queste parole: è possibile porsi e centrare obiettivi apparentemente impossibili in un contesto di vita già più che piena. E lo dico perché vale la pena, qualunque cosa si scelga. Le sfide, vinte o perse, ci regalano insegnamenti preziosissimi in primis sul nostro io, sui nostri limiti che puntualmente si riveleranno errati, e poi ci donano una magnifica ondata di conoscenza nuova, ad ampio spettro. Quello che ci vuole è una buona dose di volontà inossidabile, una predisposizione a resistere alla fatica, a volte alla sofferenza, e non farsi mai distrarre dall’obiettivo primario. E un’altra cosa scrivo, non accontentarsi mai di imparare, studiare, sfidarsi, migliorarsi. Perché la soddisfazione è la morte del desiderio. Ora, venendo alle particolarità di questo disco, cominciamo col fatto che il pianoforte utilizzato per l’incisione è il mio personale: un meraviglioso Bechstein D282 che io chiamo Albus. Un sogno di una vita intera, durato più di vent’anni, diventato realtà. Albus mi è stato consegnato direttamente da Berlino questo aprile (2023) e la sua inaugurazione è stata proprio l’incisione di questo disco. La preparazione e accordatura del pianoforte per l’incisione, l’ho curata personalmente. Altro fatto peculiare è che questo disco l’ho registrato io. Con ciò intendo proprio che il lavoro di sound and balance engineer (posizionamento dei microfoni, bilanciamento, trattamento acustico e registrazione) l’ho svolto personalmente. Avevo in mente una ripresa che fosse il più fedele possibile al suono dello strumento, estremamente dettagliata e precisa, con particolare attenzione dedicata ad ottenere una perfetta immagine sonora. La scelta è ricaduta inevitabilmente su elettroniche di assoluta eccellenza e dalla caratteristica di una risposta in frequenza lineare e timbrica neutra: microfoni Sennheiser e Schoeps, omnidirezionali e sub-cardiodi per una grande presenza e cristallina pulizia, preamplificatori Millennia e Rupert Neve che garantissero la minor alterazione possibile del segnale nativo, cavi di segnale all’altezza dei componenti citati. Anche questo è il frutto di anni di studio, di esperienza e di errori; un doveroso grazie va ai preziosi insegnamenti del mio produttore Marco Lincetto al quale ho poi lasciato le tracce finite. Nelle sapienti mani di Marco ho affidato la delicata fase di missaggio e mastering, rigorosamente in catena analogica, come piace a me. Il risultato è una registrazione con un suono naturale e di grande impatto che, con un impianto ben costruito, vi fa entrare il pianoforte in casa, in tutta la sua gloria. Riguardo la scelta dei brani e del loro ordine, è da molto tempo che intuitivamente avevo immaginato questa esatta sequenza. È un percorso di suoni e di immagini che nella mia testa si è sviluppato proprio così, che amo particolarmente e pertanto, non necessiterebbe di ulteriore illustrazione. Ciononostante, aggiungo che da persona che naturalmente percepisce e immagina mondi astratti, al di là delle immagini che questi brani-quadro evocano, la loro sequenza, per spiegarla a parole comprensibili, mi ricorda una bellissima iterazione di funzioni sinusoidali in tre dimensioni spaziali e una temporale, traducibile in un lenzuolo di puro spazio che si muove sinuosamente, avvolgendoti a volte, intervallando momenti di grandissimo impeto ad altri di profonda riflessione, a volte sgomenta, ma in ogni caso intima. A fronte dell’incisione integrale, l’aver estratto questi dodici brani in questo esatto ordine, non ha fatto altro che confermare quell’intuizione avuta molto tempo addietro. Raccomando un ascolto di filato per comprendere al meglio quanto scritto sopra. Rachmaninov e io. Si potrebbe dedicare l’intero libretto solo a questo tema. Semplicemente, per concludere, la sua musica è la mia anima gemella in musica. Ho dedicato gli ultimi quindici anni a studiare e suonare le sue opere. Il suo linguaggio è talmente parte di me che ho inciso un intero disco (Within & Without – Homage to Rakhmaninov) che raccoglie una serie di mie composizioni originali dedicate al grande maestro. Con questo invece, voglio rendergli di nuovo omaggio suonando la sua di musica, per celebrare il 150simo anniversario della sua nascita.  

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Two For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)

Two For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)

€ 49,00

Two For The Road (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Chiara Pastò, Francesco Pollon *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. LA MEGLIO GIOVENTU’ di Marco Lincetto Chiara Pastò arriva finalmente a realizzare un disco di Jazz. Al quarto lavoro discografico, tutti realizzati con la mia etichetta Velut Luna e con me come produttore, la giovane, brillante, cantante padovana affronta ormai nel pieno della sua maturità artistica e vocale il suo “territorio d’elezione” a cui ha lavorato lungo tutto il suo percorso accademico e che ha praticato in molte occasioni concertistiche. Il repertorio di questo disco presenta alcuni famosissimi standard, come la title track o Round Midnight, ma anche una originalissima escursione nel celeberrimo brano di Astor Piazzolla, libertango, a cui la stessa Chiara dona un affascinate testo inedito. E poi un suo brano originale, scritto con Enrico Santacatterina, Just A Smile, che è un suo cavallo di battaglia di area pop, per così dire, oggi riletto in chiave di standard jazz. Un disco completo e maturo, che viene esaltato dalla sapienza pianistica, dal gusto sopraffino, condito da una tecnica mirabile di Francesco Pollon, forse il più rappresentativo pianista jazz italiano della giovane generazione, che attualmente vive ed opera a New York, dopo aver lì conseguito un prestigioso master alla Manhattan School Of Music - Jazz Arts. Insomma... I giovani, grandi musicisti, esistono ancora, e più che mai, in Italia: basta dare loro lo spazio che si meritano!    

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PROJECT ONE (LP 180 GR + CD + FILE HD)

PROJECT ONE (LP 180 GR + CD + FILE HD)

€ 59,00

PROJECT ONE (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Marco Lo Muscio, David Jackson, John Hackett, Steve Hackett *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. "Project One": un progetto discografico Velut Luna che nasce grazie all'amicizia ed alla lunga collaborazione musicale ed artistica del M° Marco Lo Muscio con tre nomi iconici della musica Progressive e contemporanea: David Jackson, John Hackett e Steve Hackett. Il progetto è un grande omaggio, con arrangiamenti totalmente acustici, ai vari stili della grande musica del '900 e contemporanea. L'impianto base vede il suono gotico e sinfonico dell'organo a canne amalgamato insieme alla potenza dei sassofoni di David Jackson. La chitarra di Steve Hackett ed il flauto di John Hackett aggiungono il tocco finale in alcuni speciali arrangiamenti nati appositamente per questo progetto discografico. I compositori scelti provengono dal mondo della musica del '900 e contemporanea (Benjamin Britten, György Ligeti, Aaron Copland, George Martin e Marco Lo Muscio), delle colonne sonore (Wojciech Kilar), del Jazz moderno (Jan Garbarek) e del Progressive (King Crimson, Genesis, Van Der Graaf Generator, Emerson Lake & Palmer, Pink Floyd, David Jackson e Steve Hackett). L'ascolto in chiave acustica di queste musiche farà scoprire nuove sfumature e dettagli; si potrà capire anche quanto la musica Progressive interpretata in questa chiave sia effettivamente molto vicina ed influenzata dalla musica classica del '900. Infine la risaputa grande qualità delle registrazioni Velut Luna di Marco Lincetto offriranno un'incredibile gamma sonora nell'ascolto di questo originale ed unico progetto discografico!    

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AMBRA

AMBRA

€ 18,00

Lucia Minetti, straordinaria interprete, voce importante della scena italiana, insieme a Andrea Zani al pianoforte e a Martino Maina al violoncello, musicisti solidi, sensibili e curiosi verso la musica tutta rilegge in chiave cameristica brani d’autore, vere perle della canzone (italiana, francese, brasiliana, argentina, spagnola) con intensità e grande personalità espressiva. Un trio che valica i confi ni di genere con curiosità formato da musicisti con percorsi musicali diversi. Interpreti preparatissimi, duttili e consapevoli ognuno del proprio strumento. Lucia Minetti, cantante amata da registi e autori che le hanno dedicato musiche e liriche è nota per la vastità dei suoi repertori, l’intensità delle sue interpretazioni e l’ uso sapiente di dinamiche e colori. E’ stata definita da Lidia Ravera “Mezzo soprano e mezzo angelo del cielo” e da Giorgio Gaslini “La migliore nuova interprete della canzone d’autore”. Crowdfunding Project - Very special thanks to our supporters: Gian Carlo Ariosto, Marco Luca Bovati, Daniele Guarise, Paolo Marchetti, Fabio Seretti, Fabio Borelli, Simona Amodio, Brunella Pugnaloni, Pietro Asolari, Alessandro Belli, Gaetano Laureanti, Sergio Boretto, Raffaele Biolcati, Davide Saronni, Giovanni Cornara. Un grazie anche a Luca Turolla. Lucia Minetti, voce / Andrea Zani, pianoforte / Martino Maina, violoncello  

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LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS (LP 180 GR + CD + FILE HD)

LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS (LP 180 GR + CD + FILE HD)

€ 49,00

LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. “Living Blues or “Playing the Blues? Senza dubbio, Max appartiene alla prima categoria, e per tale ragione suonare e condividere del tempo si trasforma in esperienza fuori dall’ordinario. Pur avendo in comune un ampio territorio - la Terra del Blues - i nostri obiettivi musicali appaiono apparentemente distanti, tuttavia, ogni nostro incontro genera un’alchimia irripetibile, che sorprende noi per primi. Questo disco racconta della vita, delle sue gioie e dei suoi dolori, dell’amore e della rassegnazione, ma mai della sconfitta. Il primo lato dell’LP esprime l’essenza del Blues, delle sue radici e della sua evoluzione. Il secondo è un viaggio nel tempo e nello spazio, tra difficoltà della vita, speranza e accettazione, anche se l’assolo che dissolve la tonalità e il ritmo nella prima delle bonus track è la metafora del fatto che “We still haven’t found what we’re looking for”; e quindi continuiamo a cercare. Enrico Merlin Enrico Merlin plays through Tony D’angelo amplifiers and Fattoria Mendoza stomp boxes. Digital / Analog recording made strictly live-in-studio at Main Hall, Villa Masiero e Centanin, Arquà Petrarca, Italy, on May 3, 4, 2023. Analog Mix and mastering made at VL Studio, Naquera, Spain, on May 11, 12, 2023, using Rupert Neve Design Summing Mixing Console, Maselec MLA-2 / MEA-2 / MPL-2 and Studer A810. Production: Marco Lincetto and Massimo Corvino Consulting Executive producer: Marco Lincetto Musical producer: Enrico Merlin Balance, recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Graphics and layout: L’Image

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Sonriendo te vas

Sonriendo te vas

€ 18,00

Testi e musiche di Andrés Saorin Martinez e Alejandro Saorin Martinez Arrangiamenti di Alejandro Saorin Martinez musicisti: Andrés Saorin Martinez: Soloist voice and backing vocals Richie Gajate Garcia: Congas , Timbales and drums Marco Catinaccio: Bongo and Bell by hand Pasquale Cosco: Electric Bass and Baby Bass Andres Andreoli: Trombones Davide Guidoni: The Trumpets Giovanni Forestan: The Saxophones Alejandro Saorin Martinez: backing vocals Maximo Estupiñan Hurtado: choirs   Registrazione e mix originali a 88.2kHz/24bit di Alejandro Saorin Martinez presso ASM Studio, Padova, Italia, utilizzando microfoni tubolari RIBERA R47 e console analogica IPA. Masterizzazione analogica di Marco Lincetto presso VELUT LUNA STUDIO, Naquera, Spagna, utilizzando la console analogica Rupert Neve Design e dispositivi esterni analogici Maselec. Conversione finale con PRISM SOUND AD2 DREAM in 88.2/24   Produzione: MARCO LINCETTO, Spagna Produttore esecutivo: Marco Lincetto Produzione, registrazione e missaggio: Alejandro Saorin Martinez Masterizzato da: Marco Lincetto Design e layout: L'Image   Questo è un disco di pura musica latina moderna. Tutte le canzoni sono originali e composte e interpretate dal giovane cantante e chitarrista italo-argentino Andrés Saorin Martinez , accompagnato da una band latina che vede tra i protagonisti il grande percussionista cubano Richie Gajate Garcia, già percussionista con Tito Puente e molti altri grandi musicisti di jazz latino.  

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The Velut Luna's Reference Vinyl - Limited Edition (2 LP 140 GR)

The Velut Luna's Reference Vinyl - Limited Edition (2 LP 140 GR)

€ 69,00

The Velut Luna's Reference Vinyl LP 140 GR. - EDIZIONE LIMITATA  (2 LP + FILE HD) Il bambino nell'immagine di copertina sono io. All'età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell'epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era "farmi lo studio"... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... "Si-Può-Fare!" (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei "fatto i dischi". E il resto è storia...   La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all'inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l'analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la "mentalità analogica". Ecco quindi che questo nono vinile da me prodotto non può che essere spero il primo di una serie di "raccolte" del meglio della tanta bella musica che ho prodotto nel corso degli ultimi 30 anni con la mia Velut Luna. E in copertina non trovate la parolina "Volume 1", solo per scaramanzia. Ma se questo format avrà successo altri ne seguiranno. Nel frattempo, buon ascolto di questi miei, autentici, "figli" ideali. Marco Lincetto   El niño en la imagen de portada soy yo. A la edad de dos años. Era 1963. Desde que tengo memoria, siempre me ha gustado escuchar discos. Seguramente por mi historia familiar, con mi padre, que era un pianista clásico ilustre y compositor refinado, y mi madre, en cambio, cantante de ópera. Pero seguro que en aquellos años de la primera infancia fue grande el encanto que suscitaron en mí aquellas sartenes negras que rodaban sobre el viejo tocadiscos de familia y de las que salían mis fábulas favoritas, narradas por grandes voces de reconocidos actores (recuerdo, por ejemplo, Nando Gazzolo y su Caperucita Roja, y Hansel y Grethel, y Pollicino, cuyos discos he consumido literalmente...). Alrededor de los ocho o nueve años, el paso de los cuentos de hadas a los 45 giros de los Beatles al final de su carrera (Obladí, Obladà), o el sonido inusual y desconocido del Theremin utilizado en Good Vibrations de los Beach Boys, fue un hecho totalmente natural. Y cuando tenía 13 años empecé a descubrir a Santana, a Pink Floyd, a Génesis, etc. junto con la lectura de Suono y Stereoplay, fue muy natural encasillarme con las imágenes de las grandes grabadoras de bobinas de la época, adecuadas para los a la época raros home studio. Mi primer amor, tan soñado y nunca obtenido, fue la Tascam 80-8, ocho pistas en cinta de media pulgada. Y los micrófonos de los sueños eran los Sennheiser, los MD441 y los MD421... Pero la verdadera quimera era construir mi propio estudio de grabación: Algo que seguirá siendo irrealizable durante mucho tiempo. Cuando finalmente a los 19 años conocí la música de Jim Croce y comprendí que se podía hacer, fue el momento en que me quedó claro que tarde o temprano, yo haría ese trabajo. Es decir produciría discos". Y el resto es historia...   Mi cultura, mi tradición y mis experiencias fundamentales, son ANALÓGICAS. Aunque desde el principio, al comienzo de mi carrera profesional en 1992, fui un gran exponente por el digital de calidad, nunca abandoné el analógico y, sobre todo, su mentalidad. Por lo tanto, este noveno vinilo producido solo por mí puede ser el primero de una serie de "colecciones" de la mejor música que he producido durante los últimos 30 años con mi Velut Luna. Y en la portada no encuentras la expresión "Volumen 1", solo por suerte. Pero si este formato tiene éxito, otros seguirán. Mientras tanto, que disfruten de mis "hijos" musicales. Marco Lincetto

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THE ULTIMATE VOICE PROJECT - Limited Edition 24K GOLD (ESAURITO)

THE ULTIMATE VOICE PROJECT - Limited Edition 24K GOLD (ESAURITO)

€ 69,00

The Ultimate Voice Project The best vocal recording of Velut Luna Questa raccolta è stampata su un supporto Gold 24k reali, direttamente all'interno della workstation di produzione a velocità ultra ridotta 2x, grazie ad un masterizzatore Plextor che possiamo definire "vintage", ancora in grado di masterizzare a questa velocità accurata. Il risultato finale all'ascolto presenta un suono superbo, ben superiore a quello garantito da un CD normalmente duplicato a livello industriale. A livello musicale presenta semplicemente lo STATO DELL'ARTE per quanto riguarda le registrazioni di voci, sia femminili che maschili, realizzate nel corso del tempo da Marco Lincetto: il meglio del meglio al momento attuale di quanto possa offrire oggi Velut Luna   This collection is printed on a real 24k Gold support, directly inside the production workstation at ultra-low 2x speed, thanks to a Plextor burner that we can define "vintage", still able to burn at this accurate speed. The final listening result is superb, far superior to the sound of an industrially duplicated CD. On a musical level it simply presents the STATE OF THE ART with regard to the recordings of voices, both male and female, made over time by Marco Lincetto: the best of the best at the present time than what Velut Luna can offer today All recordings, mix and mastering made in Spain by Marco Lincetto. Graphics and layout by L'Image   The Ultimate Voice Project is here for you, into this Ultimate Gold 24k CD.r. 50 pieces limited edition, each one mastered in real time by Marco Lincetto himself,  as a perfect masterclone, using the best ever Velut Luna vocal recordings. Now available more 50 pieces on Gold 24K!

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ViPerArp Trio

ViPerArp Trio

€ 18,00

01 - Bohemian Rhapsody (Queen) 6:32         Freddy Mercury 02 - Paint It Black (The Rolling Stones) 3:56           Mick Jagger, Keith Richard 03 - Always Remember Us This Way (Lady Gaga) 3:27         Lady Gaga 04 - Firth Of Fifth (Genesis) 7:47         Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins 05 - Resistance (Muse) 6:01         Matthew Bellamy 06 - Can't Help Falling In Love (Elvis Presley) 4:14         Hugo Peretti, Luigi Creatore, George David Weiss 07 - Stairway To Heaven (Led Zeppelin) 7:50         Jimmy Page, Robert Plant 08 - Your Song (Elton John) 5:28         Elton John, Bernie Taupin   Total time: 45:20   ViPerArp Trio Varina Fortin, violin Lucia Stone, harp Marica Veronese, percussions   24bit / 88.2kHz original digital recording made at Magister Area Recording, Preganziol, Italy, on July 5, 6, 7, 2022   Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Balance recording and mix engineer: Marco Lincetto Musical producer: Mattia Zanatta Editing engineer: Mattia Zanatta Final and fine editing: Andrea Valfrè Mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image Social media manager: Massimo Corvino   "Ci sono due tipi di musica: la buona musica e tutto il resto" Edward Kennedy "Duke" Ellington Questa citazione del grande Duke si ritrova affermata da tanti altri acuti e attenti musicisti, pur con le più differenti varianti di forma, ma la medesima essenza sostanziale. Ad esempio, Adriano Lincetto, mio padre, diceva spesso che non esiste la "Musica Classica" o la "Musica Pop", o la "Musica jazz"... esiste solo la Musica Bella e la Musica Brutta. E infatti lui, grande pianista accademico, compositore, docente di pianoforte, amava indifferentemente, ad esempio, l'Appassionata di Beethoven, così come Yesterday dei Beatles o Sassi di Gino Paoli. Questo concetto è anche quello che ha principalmente istruito la mia scelta di fondare quasi trent'anni fa un'etichetta discografica alternativa alle scelte ingessate delle majors e comunque di tutti quegli operatori cosiddetti "mainstream". Un progetto come questo ViPerArp Trio rappresenta l'essenza più stretta e intima di questo ragionamento. Non è un progetto "provocatorio", anzi: si prefigge esattamente lo scopo di abbattere una volta di più le barriere fra i generi, con l'obiettivo di magnificare l'essenza stessa della Musica. Ho quindi personalmente scelto gli otto brani che compongono questo disco, tutti famosissimi e di "estrazione popolare", ovvero scritti e resi celeberrimi e immortali da autori e interpreti definitivi nell'immaginario popolare. Ho scelto questi brani e li ho affidati alle sapienti mani di un genio moderno della Musica come Oscar Del Barba, che ne ha fatto oggetto delle sue riflessioni e attenzioni. Il suo lavoro è stato quello di filtrare melodie, armonie e ritmi musicali, nativamente fissati e stabiliti in una direzione di genere precisa, attraverso le sue conoscenze e la sua sensibilità personale che passa senza alcuna soluzione di continuità, da Stravinsky ai ritmi Sudamericani, da Bartok a Charlie Parker, in un florilegio di colori ed emozioni nuove, ammalianti, assolute. Credo che questo lavoro possa rappresentare una sorta di perfetto paradigma tradotto in suoni della citazione iniziale di Duke Ellington. E spero che possa rappresentare un momento di svago, ma anche di crescita culturale per chiunque vorrà acquistarlo, ascoltarlo e gustarlo, mettendo da parte ogni pregiudizio e preconcetto strutturale.   Le interpreti di questa avventura hanno a loro volta saputo svestire i "panni di ruolo" di serissime musiciste "classiche" dal curriculum impeccabile, speso fra aule di Conservatorio e prestigiosi palcoscenici dei più noti teatri mondiali, hanno cioè saputo scendere dalla cattedra accademica che ne caratterizza le carriere principali, per trasformarsi in Muse di una Musica Nuova, che come amava dire il grande Maestro Ennio Morricone, potremmo definire Assoluta. I loro strumenti a volta si trasformano e trasfigurano in altro da sè, come il violino che a volte ammicca al suono della chitarra elettrica o di una tastiera vintage, o l'arpa che sa passare da pulsante motore ritmico a soave lira melodiosa e infine le percussioni infinite che fanno da contraltare e collante al lavoro delle altre due interpreti, non senza ritagliarsi a loro volta un ruolo solistico laddove meno te lo aspetteresti. Merito dunque a Oscar Del Barba che ha avuto la visione di tutto ciò su mia perversa ispirazione; e merito alle interpreti che hanno saputo uscire dal loro ruolo tradizionale e immedesimarsi al loro meglio possibile in questa nostra visione.   "There are two kinds of music: good music and all that" Edward Kennedy "Duke" Ellington This quote of the great Duke is found affirmed by many other acute and attentive musicians, although with the most different variations of form, but the same substantial essence. For example, Adriano Lincetto, my father, often said that there is no "Classical Music" or "Pop Music", or "Jazz Music"... there is only Beautiful Music and Ugly Music. And in fact he, great academic pianist, composer, piano teacher, loved indifferently, for example, the Beethoven Sonata "Appassionata", as well as Yesterday by the Beatles or Sassi by Gino Paoli. This concept is also the one that mainly instructed my choice to found almost thirty years ago an alternative record label to the plastered choices of the majors and all those so-called "mainstream" operators. A project like this ViPerArp Trio represents the narrowest and most intimate essence of this reasoning. It is not a "provocative" project, on the contrary: it aims precisely to break down once more the barriers between genres, with the aim of magnifying the very essence of Music. So I personally chose the eight songs that make up this album, all famous and of "popular extraction", that are written and made famous and immortal by authors and interpreters definitive in the popular imagination. I chose these pieces and I entrusted them to the wise hands of a modern genius of Music like Oscar Del Barba, who made them the subject of his reflections and attentions. His work has been to filter melodies, harmonies and musical rhythms, natively fixed and established in a precise genre direction, through his knowledge and his personal sensitivity that passes without any solution of continuity, from Stravinsky to South American rhythms, from Bartok to Charlie Parker, in a kaleidoscope of new colors and emotions, bewitching, absolute. I think this work can represent a sort of perfect paradigm translated into sounds of the initial quote of Duke Ellington. And I hope it will represent a moment of leisure, but also of cultural growth for anyone who wants to buy it, listen to it and taste it, putting aside any prejudice and structural preconception.   The performers of this adventure have in turn been able to undress the "role-playing roles" of serious "classical" musicians with impeccable curriculum, spent between classrooms of the Conservatory and prestigious stages of the most famous world theatres, that is, they were able to come down from the academic chair that characterizes the main careers, to become Muses of a New Music, which as the great Maestro Ennio Morricone loved to say, we could define Absolute. Their instruments turn and transfigure into something else on their own, like the violin that sometimes winks at the sound of the electric guitar or a vintage keyboard, or the harp that knows how to go from rhythmic engine button to sweet melodious lyre and finally the endless percussion that act as a counterweight and glue to the work of the other two performers, not without carving out in turn a solo role where you least expect. Thanks then to Oscar Del Barba who had the vision of all this on my perverse inspiration; and about the performers who have been able to get out of their traditional role and identify themselves at their best in this vision of ours.  

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Retrato Brasileiro

Retrato Brasileiro

€ 18,00

 41 anni in due...   Giuditta Franco è una cantante che ha appena compiuto 21 anni, che nasce in una famiglia di musicisti, che canta forse da sempre, ma che anche ha pensato di formare la sua voce, studiando in Conservatorio. La bellezza del suo timbro vellutato, aiutata da una tecnica vocale impeccabile, ci fa ricordare uno stile dimenticato, affabulatorio, che alcuni grandissimi del passato hanno fatto sì che nascesse anche una definizione precisa per questo modo di cantare, ovvero "crooner". E questi grandissimi vanno da Frank Sinatra, a Nat "King" Cole, a Tony Bennet, ma anche, al femminile, da Lena Horne, a Rosemary Clooney, fino alle famosissime Diana Krall e Norah Jones. Giuditta canta con timbro profondo, vellutato, caratterizzato da note basse suadenti e note alte scintillanti, ferme e mai aggressive e così ti accompagna in una dimensione di musica vera, armonicamente complessa, melodicamente ammaliante. Tutte caratteristiche che trovano autentica esaltazione e piena valorizzazione dal grande repertorio della bossanova classica.   Pietro Pasinato non è da meno. 20 anni, chitarrista eccelso che parallelamente ai rigorosi studi accademici al Conservatorio, ha sempre mantenuto curiosità e applicazione anche nei confronti di altri generi musicali, dal jazz, innanzitutto, alla musica brasiliana e perchè no, strizzando l'occhio al rock e al blues. La sua tecnica non teme rivali, è una tecnica "metabolizzata", che nonostante la giovane età consente a Pietro di potersi concentrare sulle nuances dello stile specifico che di volta in volta decide di affrontare: una sorta di Zelig elegantissimo al servizio della grande musica.   Giuditta e Pietro rappresentano un mix tanto perfetto quanto esclusivo nel panorama musicale dei giovani d'oggi. Per nulla servi di un sistema commerciale che li spingerebbe a muoversi in tutt'altri ambiti, sia a livello di contenuti che di spazi mediatici, loro hanno scelto invece di cavalcare la pericolosa tigre dei masterpieces del passato, un repertorio in cui tutti i più grandi di ogni tempo si sono già espressi. E' una sfida che io so essere già vinta e che non a caso ho deciso di fissare in un disco che lo farà capire anche a tutto quel pubblico più curioso e attento, lontano dalle sirene della comunicazione di massa.   Retrato Brasileiro è il titolo di una delle più famose canzoni scritte da Baden Powell che descrive perfettamente anche il senso di questo disco: un significato che nell'intimo è ancora meglio fotografato dalla canzone, famosissima "Chega de Saudade", ovvero "Basta Nostalgia" che nel testo originale è dedicata ad una donna. Ma noi vogliamo leggere un significato traslato di questo testo, dedicando l'affermazione "Basta Nostalgia" alla Grande Musica. Basta Nostalgia della Grande Musica Brasiliana dell'epoca della Bossa Nova, da parte di tutto quel pubblico stanco dei clichè di plastica imposti dal grande circo mediatico della contemporaneità: la Grande Musica ritorna e lo fa non con una vecchia gloria sul viale del tramonto, ma con due ragazzi giovanissimi che sanno ridare linfa vitale alle note vere, quelle che non moriranno mai. Buon ascolto!    

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Stick To Duke

Stick To Duke

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01 - Medley, 4:07 Night Time,  Edward Kennedy Ellington, Doris Julian, Billy Strayhorn Azure, Edward Kennedy Ellington, Irving Mills   02 - La plus belle Africaine, 6:05 Edward Kennedy Ellington   03 - Medley, 4:07 Dancers in Love, Edward Kennedy Ellington Jump for Joy, Edward Kennedy Ellington, Sid Kuller, Paul Francis Webster   04 - The Star Crossed Lovers, 3:26 Edward Kennedy Ellington, Billy Strayhorn   05 - Medley, 5:54 Pyramid, Edward Kennedy Ellington, Irving Gordon, Irving Mills, Juan Tizol Moonlight Fiesta, Irving Mills, Juan Tizol   06 - Awful Sad, 3:52 Edward Kennedy Ellington   07 - Fleurette Africaine, 3:56 Edward Kennedy Ellington   08 - Echoes of Harlem, 2:13 Edward Kennedy Ellington   09 - Pitter Panther Patter, 2:59 Edward Kennedy Ellington   10 - Duke Ellington’s Sound of Love, 4:10 Charles Mingus   Total Time, 40:55   SELFIE JUNGLE Federico Zaltron, violino Caterina Salizzato, violoncello Glauco Benedetti, tuba Federico Pierantoni, trombone Marcello Abate, chitarra   24bit / 88.2kHz original live-in-studio recording made at San Giacomo Spazio d'Arte Albignasego, Italia, on April, 30th, 2022     Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Musical Producer: Marco Lincetto Balance, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Pro Tools operator: Cristiano Zatta Video maker: Michele Zangrossi Cover art: Michele Bertoldi Design and Layout: L'Image   Selfie Jungle è un quintetto che onora e stravolge la musica dell’orchestra di Duke Ellington. Registrato con la tecnica del live-in-studio alla presenza di una manciata di selezionati ascoltatori, questo disco si avvale di un suono caratterizzato da straordinaria presenza e plasticità, con un'immagine sonora incredibilmente aderente alla realtà dell'esecuzione, di cui sopra potete vedere un'esauriente immagine fotografica. Timbrica, Immagine e Dinamica ai massimi livelli, per un disco imperdibile per ogni appassionato di grande musica, anche straordinariamente incisa. Selfie Jungle Quintet  pay  honor, but also upset the music of the Duke Ellington's Orchestra.  

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Liszt Piano Transcriptions, Eliana Grasso

Liszt Piano Transcriptions, Eliana Grasso

€ 18,00

L. van Beethoven - F. Liszt 1 - Allegretto dalla Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92 (S. 464), 10:10 F. Schubert - F. Liszt  2 - Gretchen am Spinnrade (S. 558), 4:39 3 - Serenade (S. 560), 6:15 G. Verdi/F. Liszt 4 - Danza Sacra e duetto finale da Aida (S. 436), 11:13 F. Chopin - F. Liszt 5 - Mädchens Wunsch, da “Six chants polonais”( S. 480), 4:19 6 - Frühling, da “Six chants polonais” (S. 480), 2:40 R. Schumann - F. Liszt 7 - Widmung (S 566), 4:33 F. Liszt 8 - Mephisto Waltz n. 1, versione per pianoforte dell’autore (S. 514), 12:35   Total Time: 56:31   24bit / 88.2kHz original recording made at Laboratorio Zanta, Camponogara, Italy, on November and December 2021 Eliana Grasso plays on Steinway & Sons D274 Concert Grandpiano, tuned and prepared by Silvano Zanta   Production: VELUT LUNA Executive Producer: Marco Lincetto Musical producer: Eliana Grasso Recording, mix and mastering: Marco Lincetto Editing: Mattia Zanatta Cover photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image   Note critiche Di fronte al vasto catalogo di composizioni scritte da Franz Liszt e destinate ad arricchire il repertorio pianistico del XIX secolo ci si trova a dover constatare un maggior numero di opere basate su lavori di altri autori rispetto alle pagine di produzione propriamente originale. L’insieme dei diversi arrangiamenti, scritti durante tutto l’arco dell’attività compositiva dell’autore, rientrano all’interno di due categorie secondo la precisa volontà dello stesso Liszt, a cui si deve la prima distinzione terminologica: da una parte le trascrizioni, ovvero tutti quegli adattamenti pianistici in cui la partitura originaria viene mantenuta sostanzialmente inalterata; dall’altra parte le parafrasi, dei veri e propri esercizi di stile in cui il compositore si prende la libertà di variare il testo di partenza piegandolo alla propria velleità creativa. Sebbene siano stati più volte oggetto di aspre critiche da parte di alcuni esponenti della musicologia del primo Novecento (si veda il commento di Humphrey Searle, responsabile della catalogazione sistematica delle opere di Liszt: «potrebbe aver sprecato molto tempo su alcune di queste trascrizioni, ma almeno hanno fornito uno sbocco per la sua energia sovrabbondante», The Music of Liszt, London 1954), gli arrangiamenti prodotti dal compositore ungherese hanno contribuito alla divulgazione e alla promozione della musica di numerosi autori.   Faced with the vast catalog of compositions written by Franz Liszt and destined to enrich the piano repertoire of the 19th century, one finds a greater number of works based on the works of other composers than on the pages of his own original production. The range of different arrangements, written during the whole period of the composer's activity, fall into two categories according to the precise will of Liszt himself, to whom we owe the first terminological distinction: on the one hand, transcriptions, that is, all those piano adaptations in which the original score is maintained substantially unaltered; on the other hand, paraphrases, real exercises of style in which the composer takes the liberty of varying the original text, bending it to his own creative ambitions. Although they have often been the object of harsh criticism by some exponents of musicology of the early twentieth century (see the comment of Humphrey Searle, responsible for the systematic cataloging of the works of Liszt: "he may have wasted a lot of time on some of these transcriptions, but at least they have provided an outlet for his overabundant energy", The Music of Liszt, London 1954), the arrangements produced by the Hungarian composer have contributed to the dissemination and promotion of the music of many authors. ELIANA GRASSO Eliana Grasso, pianista, svolge attività concertistica in Europa e negli Stati Uniti in sale rinomate come la Carnegie Hall a New York, la Wigmore Hall a Londra, la Sala Verdi a Milano, la Royal Academy of Music a Londra, l’Heremitage di San Pietroburgo, Theatre La Filature di Mulhouse, la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Sociale di Bellinzona, la Cappella Paolina del Quirinale a Roma, Bloomsbury Theater di Londra, Salon Chopin (Société Historique Polonaise) a Parigi, Palazzo Ducale a Mantova, Teatro Piccolo Regio a Torino e numerose altre. Debutta nel 1994 eseguendo il concerto in re maggiore di Haydn, diretta da Luca Pfaff con l’Orchestra Sinfonica di Mulhouse, ricevendo grandi consensi di pubblico e critica ("Eliana Grasso: encore petite et déjà si grande", l'Alsace, marzo 1994) con numerose orchestre quali l’Orchestra Magister Harmoniae, l’Orchestra Piccolo Auditorium Paradisi, l’Orchestra del Teatro Filarmonico di Verona, diretta fra gli altri da Piero Bellugi. Si esibisce regolarmente come solista e in formazioni cameristiche per le più importanti stagioni musicali italiane quali: MITO Settembremusica (Torino), Società dei Concerti (Milano), Società del Quartetto (Milano), Unione Musicale (Torino) Trame Sonore (Mantova), I Concerti del Quirinale (Roma), Polincontri (Torino), Rivolimusica, I Concerti dell’Università della Tuscia (Viterbo), Milano Classica, I Concerti del Pomeriggio del Teatro Alfieri (Torino), Fondazione William Walton (Napoli), Settembre Musicale Orta (Novara), Ravello Concert Society (Napoli), Concerti a Palazzo Labia (Venezia), Teatro Torti (Bevagna). Si è anche esibita in Norvegia, Russia, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Spagna, Inghilterra e Romania. Collabora stabilmente in duo con il flautista Romano Pucci (primo flauto Teatro alla Scala di Milano), a quattromani e due pianoforti con la pianista Irene Veneziano ed esplora il repertorio liederistico con la soprano Susanna Rigacci. E’ stata premiata in numerosi concorsi: a 13 anni si classifica terza assoluta al Concorso Internazionale di San Pietroburgo, da allora si classifica prima assoluta in numerosissimi concorsi italiani: Stresa, Premio J.S. Bach, Premio Kawai, Premio Clementi e molti altri. Più recentemente, nel 2014 è vincitrice assoluta del Concorso Internazionale Festival di Bellagio. I suoi concerti sono stati trasmessi in diretta da emittenti radiofoniche quali Rai Radiotre, è recentemente stata ospite della trasmissione “Il Pianista” in onda su Radio Classica. Per l’etichetta Velut Luna ha già registrato “Sortilèges” con musiche di Ravel e Saint Saens in duo con I. Veneziano (“le due musiciste diventano un solo organismo e danno espressione a tutto il fascino di questa musica” Suonare, 2015). Diplomata con il massimo dei voti presso il conservatorio “G. Verdi” di Torino, e premiata con la borsa di studio “Lascito Piacenza” per il miglior esame conclusivo, prosegue gli studi presso l’Accademia “Incontri con il Maestro di Imola”, dove studia con F. Scala, R. Risaliti, P. Masi. Si perfeziona anche con K. Bogino, E. Arciuli, P. Badura-Skoda, M. Damerini, A. Lucchesini, S. Gadžijev, J. Swann, P. De Maria, L. Pogorelich. Ha affiancato all’attività concertistica l’attività di docente e pianista collaboratore stabile presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano dal 2010 al gennaio 2021. Attualmente insegna Pratica e Lettura Pianistica e Pianoforte presso il Conservatorio “Franco Vittadini” di Pavia. Eliana Grasso, pianist, has performed in Europe and in the United States in important concert halls such as Carnegie Hall in New York, Wigmore Hall in London, Sala Verdi in Milan, Royal Academy Music in London, Heremitage in Saint Petersburg, Theatre “La Filature” in Mulhouse, Maffeiana Hall in Verona, the Social Theatre in Bellinzona, the Pauline Chapel in Rome, Bloomsbury Theatre in London, Salon Chopin (Société Historique Polonaise) in Paris, Ducal Palace in Mantova, Piccolo Regio Theatre in Turin and many others. She makes her debut in 1994 playing Haydn’s D major concert with the Symphonic Orchestra of Mulhouse, directed by Luca Pfaff, warmly received by public and critics alike ("Eliana Grasso: encore petite et déjà si grande", l'Alsace, March 1994). She performs as a soloist with several orchestras such as: Magister Harmoniae, Orchestra Piccolo Auditorium Paradisi, Verona Philharmonic Orchestra, directed among the others by Piero Bellugi. She performs regularly as a soloist and with chamber ensembles for some of the most important Italian festivals and music seasons such as: MITO Settembremusica (Turin), Società dei Concerti (Milan), Società del Quartetto (Milan), Unione Musicale (Turin) Trame Sonore (Mantua), I Concerti del Quirinale (Rome), Polincontri (Turin), Rivolimusica, I Concerti dell’Università della Tuscia (Viterbo), Milano Classica, Afternoon Concerts at Alfieri Theatre (Torino), William Walton Foundation (Naples), Settembre Musicale Orta (Novara), Ravello Concert Society (Naples), Villa Torlonia (Rome), Palazzo Labia (Venice), Torti Theater (Bevagna). She has also performed in Russia, United States, France, Switzerland, England, Romania. She plays stably in various chamber music formations: in duo with flutist Romano Pucci (first flute La Scala Theatre in Milano), four hands and two pianos with Irene Veneziano and explores liederistic repertoire with soprano Susanna Rigacci. She has won prizes in several Music International Competitions: she wins the Third prize at EMCY St. Petersburg International Piano Competition and First Prize in New York’s Golden Classical Awards. Furthermore, she wins First Prize in important Competitions in Italy: Stresa, J.S. Bach Prize, Kawai Prize, Clementi competition and many others. More recently, in 2014, she wins First Prize in the International Competition “Festival of Bellagio”. Her concerts have been broadcasted live by important radios such as Rai Radiotre, recently she has been interviewed for “The Pianist”, live on Classica Radio Milan. For Velut Luna she has released “Sortilèges”, music by Ravel and Saint Saens with pianist I. Veneziano (“the two musicians become one and give expression to all of the fascination of this music” Suonare, 2015) In 2000 she obtains her diploma in the Conservatory of Turin with full marks, in 2005 she obtains her Master’s degree in piano performance, winning the prize “Lascito Piacenza” for the best final exam piano recital. She continues her studies at the Academy of Imola with Franco Scala, Piernarciso Masi and Riccardo Risaliti. She also studies with: K. Bogino, E. Arciuli, P. Badura-Skoda, M. Damerini, A. Lucchesini, S. Gadžijev, J. Swann, P. De Maria. Together with her concert activity, she has worked as collaborative pianist for the Academy of La Scala Theatre of Milan, today she is Piano Professor at Conservatory “F. Vittadini” in Pavia  

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DREAMLAND

DREAMLAND

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"Perché intitolare Dreamland un album di canzoni ispirate agli scenari, alla storia, agli angoli segreti d'America? La risposta sta tutta nell'accezione che abbiamo dato alla parola "sogno". In queste visioni poetico-musicali l'America non è quella reale che tutti conosciamo. È un luogo magico, perfino iniziatico, in cui confluisce e convive tutto ciò che l'America ci ha dato nel corso della sua e della nostra storia; il tutto distillato nell'afflato di un viaggio che vive di sé medesimo, e che diventa la propria stessa destinazione: una destinazione che ci piace cantare, una "terra di sogno" che pretendiamo, ostinati, di abitare." Lucia Minetti Le canzoni di Dreamland si ispirano dunque alla grande tradizione sia dei grandi songwriters americani, da Tom Waits a Ryan Bingham, da Woody Guthrie a Bob Dylan, sia alla grande tradizione musicale "nativa" che parte dal blues e arriva al jazz. Un disco imperdibile, dunque, per chi ama la grande musica americana, filtrata dalla grande sensibilità di due artisti sublimi come Lucia Minetti e Fabio Ranghiero.   "Why did we give such a title to this, an album of songs inspired by the landscapes, the history, the secret corners of America? The answer is all in the meaning of that first part of the word, "dream". In these poetical and musical visions, America is not the real country we all know. It is a magical place, even esoteric, where everything that America has given us in the course of her and our history converges and coexists; all distilled in the inspiration of a journey that finds its destination in itself: a destination that we like to sing, a "dream land" that we resolutely demand to inhabit." Lucia Minetti The songs of Dreamland are inspired both by the great tradition of the greatest American Songwriters, from Tom Waits to Ryan Bingham, from Woody Guthrie to Bob Dylan, both by the great tradition of the original American Music, from Blues to Jazz. Two wonderful Italian Artists such as Lucia Minetti and Fabio Ranghiero tribute their passion and incredible quality to the Great American Music.  

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Carlo Graziani-Walter,

Carlo Graziani-Walter, "AL MONDO MUSICALE"

€ 18,00

Carlo Graziani-Walter (Bruxelles, 1851 - Firenze, 1927) è stato un pianista, mandolinista, compositore, che si è distinto per un'ampia produzione musicale dedicata al mandolino e in generale al mondo dei plettri, e ovviamente al pianoforte. Si tratta prevalentemente di musica da camera e per piccole orchestre, nobile punta di diamante del miglior tardo romanticismo europeo. Grazie alle fitte relazioni con l'alta borghesia e la nobilità mitteleuropea e italiana, Graziani-Walter ha spesso, per non dire quasi sempre, tratto ispirazione dalla conoscenza e dall'amicizia per le sue opere che quasi sempre vantano una dedica specifica a questo o a quella. Il repertorio proposto in questo disco è frutto di un'attenta ricerca realizzata da Maura Mazzonetto, docente al Conservatorio C.Pollini di Padova, tutta incentrata nella riscoperta di manoscritti originali e inediti. Tutte le registrazioni sono PRIME ASSOLUTE MONDIALI ----------------------------------------------------------------------------------- tracklist e credits Carlo Graziani-Walter   (Bruxelles, 1851 – Firenze, 1927) "AL MONDO MUSICALE" Compositions For Mandolins, Piano And Voices A Musical Project By Maura Mazzonetto And Pier Corrado Danieli --------------------------------------------------------------------------------------   01 - Dante e Beatrice, op.134  “Meditazione”per orchestra a plettro, arpa e organo, 6:38 A Letizia Marcucci  “mia diletta sposa” Ensemble Orchestrale diretto da Maura Mazzonetto *                             02 - Canzone d’Amore op.281   Andante espressivo per mandolino e pianoforte, 2:51 “A mademoiselle Jenny Simon” Giulio Sensolo, mandolino, Maura Mazzonetto, pianoforte   03 - Inno op.261 a 2 voci con accompagnamento di pianoforte, 3:27 Alla Vergine S.S. del Rosario di Pompei 04 - Ave Maria  per canto e pianoforte 2° voce ad libitum, 3:58 Kamilla Menlibekova, soprano,  Cristiano Didone’, tenore   05 - Sur la plage “Barcarolle” per pianoforte, 2:24 06 - Sous le tilleul “Courante” per pianoforte, 1:35 A’ la charmante fillette Emmina Curzio 07 - En gondole op.131 “Caprice barcarolle” per pianoforte, 2:07 Maura Mazzonetto, pianoforte   08 - Gemito Appassionato  ”Elegia” per due mandolini, mandola e pianoforte, 7:27 All’Esimio Mandolinista Prof. Costantino Bertucci” Gran successo della Società Mandolinisti Margherita Maria Cleofe Miotti, Massimo Sanapo, mandolini, Kioko Kato, mandola,  Maura Mazzonetto, pianoforte   09 - Dans le pays des songes  “Aubade” per pianoforte, 3:43 A la charmante fillette Rita Curzio Chiara Gislon, pianoforte   10 - Patinage “Caprice caracteristique” per pianoforte, 3:16 Paolo Cornale, pianoforte   11 - Infanzia sulle 5 note per pianoforte a 4 mani, 6:00 N.1 Pupa ride (Gavotta)  N.2 Pupa piange (Melodia) N.3 Pupa giuoca (Valzer) N.4 Pupa capricciosa (Marcia) N. 5 Pupa dorme(Ninna nanna) Eduardo e Sara Castellano, pianoforte     12 - Vogata Notturna op.233 “Barcarola” per Orchestra a plettro, 3:54 Ensemble Orchestrale diretto da Maura Mazzonetto *     13 - Pleine lune  Contemplation per pianoforte, 3:58 14 - Dante e Beatrice  “Meditazione” (versione per pianoforte dell'autore), 6:10 Maura Mazzonetto, pianoforte   15 - Mirto e Cipresso op.180  “Elegia”per orchestra a plettro, 4:57 In memoria di mia madre Ensemble Orchestrale diretto da Maura Mazzonetto *   Total Time: 62:32   * Orchestra a plettro di Breganze  /  Ensemble “Mandolini e chitarre delle Venezie” /  Ensemble di mandolini e chitarre “Pollini” Direttore Maura Mazzonetto Esecutori: Mandolino: Anna Bozzetto, Carlo Calzavara, Emanuele Cappellotto, Pier Corrado Danieli, Giannarnaldo Ferrara, Edoardo Lazzarin, Stefano Maciga, Andrea Miotti, Maria Cleofe Miotti, Davide Petrin, Massimo Sanapo, Emiliano Scettri, Giacomo Simioni Mandola: Alessandro Antonello, Giuliano Menara, Kyoko Kato, Giulio Sensolo Chitarra: Anna Favaro, Filippo Favaro, Marco Fragalà, Alessandro Marchiori, Nicola Mazzon, Ilaria Settimo Mandoloncello: Andrea Bazzoni, Paolo Gatto Arpa: Giorgia Bragante, Chiara Isepato Violoncello: Enrica Frasca Contrabbasso: Federico Salotto Organo: Pietro Revoltella.   24bit / 96 kHz original recording made at Auditorium Pollini, Padova, Italy, during different sessions on 2018 and 2019   Tracks 13 and 14 were recorded and mixed by Marco Lincetto, at Main Hall, Fondazione Masiero e Centanin, Arquà Petrarca, Italy, on Februray, 2022, using piano Steinway & Sons Mod.O, made in New York on 1909   Production: VELUT LUNA Executive Producer: Marco Lincetto Artistic direction: Maura Mazzonetto Recording and Mix Engineer: Giacomo Brocca Mastering Enegineer: Marco Lincetto Graphics and layout: L'Image  

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LATIN JAZZ BAND - 2022 Edition

LATIN JAZZ BAND - 2022 Edition

€ 18,00

Production: VELUT LUNA Musical production: Renzo De Rossi & Marco Lincetto Recording engineer: Marco Lincetto Mix engineers: Marco Lincetto & Matteo Costa Mastering engineer: Marco Lincetto Design and layout: L'Image   E’ una questione di “tiro”… questo il traguardo da raggiungere ! Latin Jazz Band è un gruppo orchestrale di derivazione bandistica che ha saputo modificarsi nel corso del tempo migliorando tecnicamente e cambiando così il modo di concepire e di interpretare la musica. Costituito da strumentisti che si sono formati all’interno della scuola di musica di Tezze sul Brenta e dai loro insegnanti, il gruppo, coadiuvato dalla guida attenta e appassionata del Maestro - nonché apprezzato pianista e sassofonista jazz - Renzo De Rossi, in questo lavoro ha saputo fondere sound e ritmi tipicamente latini & jazz presentando nel suo primo CD un repertorio gradevole ed accattivante.   It's a question of... "Groove"! Latin Jazz Band is a real true latin jazz big band (over than fifty musicians), born from a popular band group, including wood winds (Clarinets, Flutes and French Horns), that modified its concept of Music, from popular songs to real jazz and latin jazz standard. All the musicians have grown under the conduction of Maestro Renzo De Rossi, appreciated composer, arranger, pianist and saxophonist  

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PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes

PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes

€ 18,00

  "PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes" parte dalla sorpresa suscitata dai panorami sonori riemersi a causa delle misure per il contrasto e il contenimento del virus Covid 19. All'improvviso abbiamo trovato ambienti sonori stravolti dalla mancanza di traffico umano. E' come se i luoghi fossero tornati a respirare, riappropriandosi dei loro rumori originari, della vita ad essi collegata, rimettendosi gli abiti comodi della loro storia. Un'occasione che non poteva essere persa: abbiamo subito cercato di catturare il respiro di posti frequentati, amati o significativi. Molti i tentativi e le elaborazioni, ma crediamo di avere trovato una sintesi, sia per mezzi utilizzati e sia per intenzione espressa. Abbiamo cercato di elaborare "qualcosa" che possa andare al di là del suono, incidendo la memoria, permettendone una proiezione che diventi connaturata agli stessi paesaggi, che non saranno mai più come prima. "PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes" starts from the surprise aroused by the soundscapes re-emerged due to the measures to counter and contain the Covid 19 virus. Suddenly we found sonic environments disrupted by the lack of human traffic. It is as if the sites had returned to breathing, reappropriating their original noises, the life connected to them, putting back on the comfortable clothes of their history. This was an opportunity that could not be missed: we immediately tried to capture the breath of frequented, loved or significant places. There were many attempts and elaborations, but we believe we have found a synthesis, both for the means used and for the intention expressed. We have tried to elaborate "something" that can go beyond sound, engraving memory, allowing a projection that becomes connatural to the landscapes themselves, which will never be the same again.  

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MASTER FILE HD Velut Luna - HD 1TB

MASTER FILE HD Velut Luna - HD 1TB

€ 350,00

Master Files HD Velut Luna - HD 1TB Si tratta della rioriganizzazione in un'opera unica e organica, e ovviamente in costante aggiornamento, di tutti files HD, ovvero tutti i progetti discografici prodotti, registrati e masterizzati per Velut Luna. Al momento si tratta di circa 237 progetti realizzati in HD nativo (da 88.2kHz/24bit fino a 192kHz/24bit, a seconda delle circostanze), a partire dal 1998: il numero è indicativo, perchè si tratta di un lavoro in continuo aggiornamento. Alcuni di questi erano stati registrati in parallelo anche in analogico. Tutto questo materiale era ovviamente archiviato, ma in differenti hard disk, moltissimi ancora erano sui mitici nastri digitali DTRS, e altri ancora SOLO su nastro analogico: in ogni caso tutti con differenti modalità di archiviazione. Raccogliendo i files master nativi, e quindi inevitabilmente riascoltandoli uno per uno... ci è venuta voglia in qualche caso di rimettere mano al suono, rivedere quindi il mastering finale secondo il gusto odierno. E naturalmente nella nuova "cartella" sono state  inserite entrambe le versioni, flat originale e rimasterizzata. Infine gli originali master analogici, sono stati acquisiti in digitale in formato HD 24/88.2 utilizzando un registratore STUDER A810 e un convertitore AD PRISM SOUND DREAM AD2 Il risultato di questo lavoro è ora disponibile in formato "liquido, ma solido", ovvero raccolto in un Hard Disk da 1TB 2,5" La proposta commerciale relativa a questo progetto è intesa come una PRESTAZIONE DI SERVIZIO ad personam e su richiesta: ovvero NON si tratta della vendita di un oggetto immediatamente disponibile e di pronta vendita, ma di files master originali compilati su richiesta da parte dei nostri clienti (richiesta formulato con il semplice ordine online del servizio esclusivamente tramite questo sito); il prezzo richiesto comprensivo di spese di spedizione NON è relativo all'oggetto, o ai files ivi compresi, MA alla stessa, precisa prestazione di servizio necessaria alla preparazione, personalmente realizzata da Marco Lincetto in persona. Anche per questo motivo, dal momento dell'acquisto/ordine, mediamente il Hard Disk verrà spedito non prima di 3 o 4 giorni, proprio per dare il tempo a Lincetto di realizzarlo e in caso di overbooking i tempi di consegna potrebbero anche allungarsi.   AGGIORNA IL TUO HD QUI Gli acquirenti della Master Files HD Velut Luna - HD 1TB hanno diritto al nostro servizio di aggiornamenti. Per solo € 99,00 all'ANNO potrai aggiornare il tuo HD con tutte le nostre nuove uscite dell'ultimo anno.  Questa speciale opzione è disponibile solo per i possessori del Master Files HD Velut Luna - HD 1TB. I file verranno inviati attraverso un link che vi farà accedere al download. Per chi deve aggiornare per più anni si applica la seguente tabella: 169€ per due anni 219€ per tre anni oltre i tre anni contattare: info@referencemusicstore.com  

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Furious Dance (crossover orchestra) + mastercolone Gold 24K

Furious Dance (crossover orchestra) + mastercolone Gold 24K

€ 69,00

EDIZIONE SPECIALE LIMITATA CHE OFFRE OLTRE AL CD REGOLARMANETE STAMPATO IN FABBRICA, ANCHE LA VERSIONE SU DC.r GOLD 24K, REALIZZATA UNA PER UNA IN TEMPO REALE DIRETTAMENTE DALLA WORKSTATION DI PRODUZIONE. L'universo sonoro del giovane compositore croato Dubravko Palanović (1977*) è contraddistinto non solo dal fenomeno del crossover musicale, come una sorta di determinante generazionale, ma anche dal suo grande potere ricettivo, dalla capacità di assorbire e assimilare varie influenze musicali, stili e generi, e soprattutto padroneggiando il mestiere di compositore di formazione classica. Tutto ciò gli permette di trascendere i confini di una mera “lega/miscela stilistica" che oggi, oramai quasi "meccanicamente" delineiamo da un significato più profondo con la già svuotata definizione di world music. Sebbene inizialmente costituita da una serie di elementi riconoscibili, la musica di Palanović offre in ampia misura una sostanza tonale personale, originale e pregnante. Le sue composizioni su questo CD, ad esempio, portano l'impronta delle microregioni croate (geograficamente molto vicine, ma ancora abbastanza specifiche e ricche di diversità): la musica tradizionale della Dalmazia o dell'entroterra dalmata (Kamene zvijezde – Stelle di pietra), dell’Istria e i suoni aspri delle sue sopele esotiche (Mistični putevi Istre - Sentieri mistici dell'Istria), le belle canzoni dei dintorni di Zagabria (Sjećam se “Plavog trnaca” – Mi ricordo del pruno blu), o le anime allegre della Slavonia (Drmeš) L'intero album è caratterizzato da una ricchezza di contrasti: atmosfere di intenso movimento si alternano a stati meditativi, eccitazioni momentanee e scoppi di passione esplosiva di energia con rilassamenti improvvisi e fughe nella contemplazione, immagini tonali di stati intimi in cui i musicisti presentano i loro segreti attraverso espressioni musicali estroverse, piene di buone vibrazioni. L'album Furious dance è un viaggio nell'ignoto ricco di emozioni e di nuovi, ancora inimmaginabili, paesaggi musicali, tutti da scoprire, una musica che commuove, ispira, e che di certo non lascerà indifferente nessuno.   The sound universe of compositions by the young Croatian composer Dubravko Palanović (1977 *) is marked not only by the phenomenon of musical crossover, as a kind of generational determinant, but especially by its great receptive power, its ability to absorb and assimilate various musical influences, styles and genres, but above all and quite crucially by mastering the skill of a classically educated composer. All this enabled him to transcend the boundaries of a mere "stylistic alloy" which today (already almost "mechanically") is defined from a deeper meaning by the already over-used notion of world music. Upon closer acquaintance, Palanović's music, although at first seemingly consisting of several recognizable elements, offers an exceptional amount of its own, original, and succinct tonal substance. For example, his compositions on this sound carrier bear the stamp of several Croatian micro-regions (geographically very close, but still so special, specific and rich in diversity): the traditional music of Dalmatia or the Dalmatian hinterland (Kamene zvijezde – Stone Stars), of Istria with its harsh sounds of exotic sopelas  (Mistični putevi Istre - Mystical Ways of Istria), lovely songs from the surroundings of Zagreb (Sjećam se “Plavog trnaca” - I Remember the Blue Blackthorn), or the cheerful and radiant Slavonian spirit (Drmeš). The whole album is characterized by a wealth of contrast: atmospheres of intense movement alternate with meditative states, momentary excitements and outbursts of hot passion bursting with energy with sudden relaxations and escapes into contemplation, tonal images of intimate states in which musicians reveal their deepest secrets in the language of music with very extrovert musical expressions full of good vibes. The album Furious dance is a journey into the unknown; full of excitement and new, yet unimagined musical landscapes, which are worth discovering, and full of music that moves and inspires and that will certainly not leave anyone indifferent. Davor Merkaš  

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Furious Dance (crossover orchestra)

Furious Dance (crossover orchestra)

€ 18,00

L'universo sonoro del giovane compositore croato Dubravko Palanović (1977*) è contraddistinto non solo dal fenomeno del crossover musicale, come una sorta di determinante generazionale, ma anche dal suo grande potere ricettivo, dalla capacità di assorbire e assimilare varie influenze musicali, stili e generi, e soprattutto padroneggiando il mestiere di compositore di formazione classica. Tutto ciò gli permette di trascendere i confini di una mera “lega/miscela stilistica" che oggi, oramai quasi "meccanicamente" delineiamo da un significato più profondo con la già svuotata definizione di world music. Sebbene inizialmente costituita da una serie di elementi riconoscibili, la musica di Palanović offre in ampia misura una sostanza tonale personale, originale e pregnante. Le sue composizioni su questo CD, ad esempio, portano l'impronta delle microregioni croate (geograficamente molto vicine, ma ancora abbastanza specifiche e ricche di diversità): la musica tradizionale della Dalmazia o dell'entroterra dalmata (Kamene zvijezde – Stelle di pietra), dell’Istria e i suoni aspri delle sue sopele esotiche (Mistični putevi Istre - Sentieri mistici dell'Istria), le belle canzoni dei dintorni di Zagabria (Sjećam se “Plavog trnaca” – Mi ricordo del pruno blu), o le anime allegre della Slavonia (Drmeš) L'intero album è caratterizzato da una ricchezza di contrasti: atmosfere di intenso movimento si alternano a stati meditativi, eccitazioni momentanee e scoppi di passione esplosiva di energia con rilassamenti improvvisi e fughe nella contemplazione, immagini tonali di stati intimi in cui i musicisti presentano i loro segreti attraverso espressioni musicali estroverse, piene di buone vibrazioni. L'album Furious dance è un viaggio nell'ignoto ricco di emozioni e di nuovi, ancora inimmaginabili, paesaggi musicali, tutti da scoprire, una musica che commuove, ispira, e che di certo non lascerà indifferente nessuno.   The sound universe of compositions by the young Croatian composer Dubravko Palanović (1977 *) is marked not only by the phenomenon of musical crossover, as a kind of generational determinant, but especially by its great receptive power, its ability to absorb and assimilate various musical influences, styles and genres, but above all and quite crucially by mastering the skill of a classically educated composer. All this enabled him to transcend the boundaries of a mere "stylistic alloy" which today (already almost "mechanically") is defined from a deeper meaning by the already over-used notion of world music. Upon closer acquaintance, Palanović's music, although at first seemingly consisting of several recognizable elements, offers an exceptional amount of its own, original, and succinct tonal substance. For example, his compositions on this sound carrier bear the stamp of several Croatian micro-regions (geographically very close, but still so special, specific and rich in diversity): the traditional music of Dalmatia or the Dalmatian hinterland (Kamene zvijezde – Stone Stars), of Istria with its harsh sounds of exotic sopelas  (Mistični putevi Istre - Mystical Ways of Istria), lovely songs from the surroundings of Zagreb (Sjećam se “Plavog trnaca” - I Remember the Blue Blackthorn), or the cheerful and radiant Slavonian spirit (Drmeš). The whole album is characterized by a wealth of contrast: atmospheres of intense movement alternate with meditative states, momentary excitements and outbursts of hot passion bursting with energy with sudden relaxations and escapes into contemplation, tonal images of intimate states in which musicians reveal their deepest secrets in the language of music with very extrovert musical expressions full of good vibes. The album Furious dance is a journey into the unknown; full of excitement and new, yet unimagined musical landscapes, which are worth discovering, and full of music that moves and inspires and that will certainly not leave anyone indifferent. Davor Merkaš  

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Offerta Masterclone Limited 4 + 1

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€ 258,00

Il ritorno dei leggendari MASTERCLONE VELUT LUNA ad un prezzo unico e vantaggiosissimo!   A distanza di più o meno una ventina d'anni dalla loro realizzazione, Marco Lincetto ha ripreso in mano 4 registrazioni di grande livello artistico e sonoro, e le ha "rimasterizzate" secondo la sua visione attuale del suono. Spesso si è limitato a effettuare nuovamente il downsampling dal formato HD (24/96) al formato CD (16/44.1) utilizzando i  nuovi algoritmi di ultima generazione molto più performanti rispetto a quelli disponibili venti anni fa, riducendo quindi ulteriormente il gap esistente fra HD e CD. Solo in due casi, i CVLD014400 e 01900, ha operato piccoli interventi sul suono, per raggiungere la sua idea di perfezione attuale. La cosa interessante, ovviamente, sta nel confrontare l'edizione origionale duplicata in fabbrica e il nuovissimo MASTERCLONE delle nuove edizioni, appositamente realizzati uno per uno nella workstatio di produzione e stampati su supporto CD.r cosiddetto "Archivial Grade", ovvero di alta qualità e lunga durata nel tempo. Si tratta ESCLUSIVAMENTE di 10 pacchetti disponibili, esauriti i quali non ci saranno ulteriori edizioni.   Al pacchetto viene allegato anche l'ultimissino CD prodotto da Velut Luna, il CVLD344 - MIROIRS DE LA MUSIQUE, pubblicato il giorno 13 dicembre! Pacchetto completo 4 + 1 al prezzo di euro 99,00 comprese spese di spedizione: un'occasione imperdibile per godere di un'esperienza musicale e sonora interessantissima!   CVLD01400 THAT'S SOUND! ORIGINAL SOUNDTRACKS: original compositions by Fabrizio Castania, Michael Kamen, John Barry, John Williams. All new arrangements by Fabrizio Castania. Orchestra Giovanile del Veneto, Fabrizio Castania conductor 20 Bit Digital Recording. Live in studio at Living Theatre (Padova, Italy). March, 1998 Prima registrazione di Velut Luna con questa formazione orchestrale assolutamente atipica nel panorama italiano. Composta per gran parte da giovanissimi interpreti. Il disco contiene i temi di film importanti quali Robin Hood, Balla coi Lupi, Jurassic Park, ed il prologo del balletto Golden City, oltre a brani originali del direttore.   CVLD01900 FRANCK, DEBUSSY, RAVEL Original compositions by Cesar Frank, Claude Debussy, Maurice Ravel Domenico Nordio, violin / Massimo Somenzi, Grandpiano 20 Bit Digital Recording. Live in studio at Teatro Torresino (Padova, Italy). March, 1998 Tre sonate per violino e piano di tre grandi compositori. Frank si esprime con strutture formali piuttosto salde, dai contenuti ora passionali e grandiosi, ora estatici e lirici. La sonata di Debussy, terza di un ciclo incompiuto di sei sonate, del 1916-17, è realista, sobria e lontana dall'eloquenza romantica. La sonata di Ravel, del 1927, esprime il gusto dell'Autore di andare oltre le sue naturali propensioni.   CVLD04600 JUST HERE, RIGHT THERE Old traditional Dixieland music Tiger Dixie Band: Paolo Trettel, trumpet / Luigi Grata, trombone, tuba / Stefano Menato, clarinet, soprano sax / Giorgio Beberi, bass and tenor sax / Enrico Merlin, banjo, acoustic guitar, mandolin / Carlo Alberto Canevali, drums / Special guests: Fiorenzo Zeni, tenor sax / Beppe Pilotto, doublebass 24Bit / 96 kHz Digital Recording. Live in studio at Chiuppano Public Auditorium ( Italy) October, 2000   Un percorso musicale che si snoda attraverso una serie di omaggi ai grandi del jazz delle origini: da Scott Joplin a D.J.La Rocca, da Louis Armstrong a Jelly Roll Morton, a Bix Beiderbecke. I brani sono collegati fra loro da una serie di stacchi sonori (la nave che entra in porto, il treno, i rumori di un locale, etc.) e di assolo dei singoli strumenti, in modo che dall'inizio alla fine del disco non ci sia soluzione di continuità : un vero e proprio "film senza immagini". Un disco imperdibile.   CVLD06200 ENCORE! Original compositions by Robert Schumann, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Frederyk Chopin, Jacques Offenbach, Camille Saint-Saens, Sergej Rachmaninov, Niccolò Paganini. Duo Pepicelli: Francesco Pepicelli, cello / Angelo Pepicelli, piano 24Bit / 96 kHz Digital Recording. Live in studio at Teatro sociale, Amelia (Tr) Italy October, 2001 Una raccolta di brani virtuosistici per pianoforte e violoncello, normalmente eseguiti come bis di concerto, che celebra i 25 anni di carriera di una delle più note formazioni cameristiche italiane.  

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Miroirs de la musique

Miroirs de la musique

€ 18,00

Mysterium, un’opera ambiziosa, portatrice dell’idea rivoluzionaria dell’unione sinestetica dei cinque sensi. Alla sua realizzazione – da ambientarsi ai piedi dell’Himalaya - occorrono una grande orchestra, un coro misto, ballerini, incensi ed effetti luminosi. Il fine ultimo è l’evoluzione spirituale dei fruitori di questa opera immensa, in linea con l’estetica tardoromantica. Skrjabin lavora per anni a questo progetto senza precedenti - seppur debitore della Gesamtkunstwerk wagneriana - lasciandolo incompiuto con la sua morte. Ed è in questo contesto che trova la luce Vers la flamme, un poema in cui la voce del fuoco è protagonista, dall’inizio in cui arde sotto le braci, sotterraneo e magmatico, al crepitare sempre più intenso e bramoso, sino al finale in cui si espande incontrollato, bruciando tutto ciò che lo circonda. La conclusione estatica è di impronta skrjabiniana, e ricorda quel senso di liberazione che il compositore brama con il Mysterium. Volto francese e titolo della presente produzione, incentrata sul Primo Novecento pianistico, è la Suite Miroirs di Ravel. È composta da cinque episodi, di cui ognuno ritrae un soggetto diverso, osservato attraverso uno specchio. Il musicista fu infatti ispirato da un verso del Giulio Cesare di Shakespeare: “L’occhio non vede se stesso che per riflesso, attraverso altre cose.” La Sonata di Barber si può definire una “Sonata di guerra”, scritta solo quattro anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, e caratterizzata da esplicita violenza, soprattutto nei movimenti di apertura e chiusura. L’allegro energico si delinea in un’azione imperante e volitiva, quasi opprimente, del primo tema, che si oppone al passivo lamento del secondo. Si può constatare già dal primo movimento come la Sonata aderisca ai modelli formali classici, in questo caso, alla forma-sonata. L’allegro vivace e leggero, dall’atmosfera grottesca, contiene frammenti di danza, probabilmente un valzer, che conferiscono un carattere falsamente spensierato e incurante. Il cuore espressivo della sonata risiede nel terzo movimento, l’adagio mesto, che sviluppa un canto estremamente tormentato e straziato; nella seconda pagina dello spartito, possiamo assistere ad una perfetta imitazione di un pianto angosciato, che evolve in un climax tremendamente sopraffatto dalla ragione. Tra le dissonanze di nona minore e settima maggiore, si giunge alla quiete finale, un insperatissimo accordo di si minore, provvisoria pace prima del quarto movimento. La fuga finale a quattro voci è celebre nelle sale da concerto, e unisce il dramma dei movimenti precedenti a ritmi in controtempo molto caratteristici e ad armonie di derivazione jazzistica. Sorprendente è la spensieratezza dei divertimenti nella sezione centrale, ancora di più il ritorno all’angoscia nello stretto finale, in cui i bassi poderosi sono tamburi infernali che sanciscono la tragicità che si era palesata sin dalle prime note della sonata.     Mysterium, an ambitious work, the bearer of the revolutionary idea of ​​the synesthetic union of the five senses. Its realization - to be set in the foothills of the Himalayas - requires a large orchestra, a mixed choir, dancers, incense and lighting effects. The ultimate goal is the spiritual evolution of the users of this immense work, in line with the late Romantic aesthetic. Skrjabin worked for years on this unprecedented project - albeit in debt to the Wagnerian Gesamtkunstwerk - leaving it unfinished with his death. In addition, it is in this context that Vers la flamme finds the light, a poem in which the voice of fire is the protagonist, from the beginning in which it burns under the embers, underground and magmatic, to the increasingly intense and eager crackle, until the final in which expands uncontrollably, burning everything around it. The ecstatic conclusion is Skrjabinian, and recalls that sense of liberation that the composer craves with the Mysterium. French face and title of this production, focused on the early twentieth century piano, is Ravel's Suite Miroirs. It consists of five episodes, each of which portrays a different subject, observed through a mirror. The musician was in fact inspired by a verse from Shakespeare's Julius Caesar: "The eye sees itself only by reflection, through other things." Barber's Sonata can be defined as a "War Sonata", written only four years after the end of the Second World War, and characterized by explicit violence, especially in the opening and closing movements. Allegro energy is outlined in a dominant and strong-willed, almost oppressive action of the first theme, which is opposed to the passive lament of the second. It can be seen from the first movement that the Sonata adheres to classical formal models, in this case, to the sonata form. The lively and light Allegro, with a grotesque atmosphere, contains fragments of dance, probably a waltz, which give it a falsely carefree and careless character. The expressive heart of the sonata lies in the third movement, the sad adagio, which develops an extremely tormented and tortured song; on the second page of the score, we can witness a perfect imitation of an anguished cry, which evolves into a climax tremendously overwhelmed by reason. Between the dissonances of the minor ninth and major seventh, we reach the final stillness, an unexpected chord of B minor, provisional peace before the fourth movement. The final fugue for four voices is famous in concert halls, and combines the drama of the previous movements with very characteristic counter-tempo rhythms and jazz-derived harmonies. Surprising is the lightheartedness of the entertainment in the central section, even more so is the return to anguish in the narrow finale, in which the powerful basses are infernal drums that sanction the tragic nature that had been revealed since the first notes of the sonata.  

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The Planets

The Planets

€ 18,00

recensione di Andrea Bedetti su musicvoice https://musicvoice.it/il-lato-nascosto-dei-pianeti-la-trascrizione-per-due-pianoforti-della-suite-sinfonica-di-gustav-holst/?fbclid=IwAR3hZ44AF1zYKNU9JhybRb3_zkAiPhD81yK3QkxbzctIrKgUTWJkYb8_t9w Note a Margine Un critico ebbe a definire I PIANETI, probabilmente non a caso, come "The British Rite Of Springs". In realtà si tratta di musica molto descrittiva, non disgiunta tuttavia da una notevole complessità di scrittura, che però non appare mai come tale alle orecchie dell'ascoltare. All'interno delle sette piccole rapsodie, che rispondono al nome e all' "umore" presunto dei sette pianeti omaggiati, si rincorrono temi e armonie estremamente efficaci e impressive, destinate a fissarsi immediatamente nella memoria anche di un ascoltatore distratto. Tali e tanti sono questi momenti felici che quest'opera sarà fonte ispirativa per ben più di un grande compositore di musica da film dei nostri tempi, arrivando questi, spesso, a citare pari pari intere frasi musicali, vedi ad esempio il tema famosissimo della saga di Star Trek, nel finale di Giove. Ma anche John Williams, Bernard Hermann, Alan Silvestri e James Horner sono grandi debitori verso Holst per alcuni dei loro temi più celebri. Nell'ultima parte della sua vita "dopo" I Pianeti, Holst realizzerà altre opere di pregio, ma nessuna al livello del suo capolavoro, che consapevolmente o meno, l'Umanità tutta ha imparato ad amare, direttamente o indirettamente. La versione che proponiamo oggi è una trascrizione de I PIANETI per due pianoforti, realizzata dallo stesso Holst, poco tempo l'originale per orchestra. Si tratta di un'opera rarissima da ritrovare su disco e anche eseguita dal vivo. Infatti da un punto di vista tecnico questa versione presenta difficoltà assolutamente trascendentali per gli interpreti che decidono di cimentarsi: e questo proprio per il fatto di dover ridurre l'estrema complessità delle trame sonore di una grande orchestra sinfonica, alle sole 4 mani e due tastiere di questo organico ridotto. Solo grandissimi e affiatatissimi interpreti possono a buon diritto cimentarsi con questa alta montagna da scalare, come appunto è il caso dei nostri Alberto Nosè e Valentina Fornari, anche compagni nella vita, interpreti  di grandissimo talento e lunga esperienza.   Questo disco infine, offre a mio parere un ultimo ma non ultimo motivo di interesse nel suono che siamo riusciti a proporre, partendo dai pianoforti e dal luogo di registrazione, che sono due meravigliosi FAZIOLI F278 ripresi nell'altrettanto splendida acustica della FAZIOLI HALL di Sacile, sede della prestigiosa ditta FAZIOLI, universalmente nota per costruire alcuni dei migliori pianoforti del Pianeta. La ripresa in alta risoluzione digitale nativa, l'utilizzo di microfoni, e preamplificatori microfonici selezionatissimi e di riferimento assoluto (AUSTRIAN OC818, SCHOEPS MK2s e SENNHEISER MKH8020; e ancora MILLENNIA MEDIA HV3-B) completano l'opera. Marco Lincetto   ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Critical Notes A critic defined THE PLANETS, probably not coincidentally, as "The British Rite Of Springs". In reality it is very descriptive music, not separated, however, by a remarkable complexity of writing, which, however, never appears as such to the ears of the listener. Inside the seven little rhapsodies, which answer to the name and to the presumed "mood" of the seven homage planets, extremely effective and impressive themes and harmonies chase each other, destined to be immediately fixed in the memory even of a distracted listener. So many are these happy moments that this work will be a source of inspiration for more than one great film music composer of our time, often coming to quote entire musical phrases, see for example the famous theme of the Star Trek saga, in the final of Jupiter. But also John Williams, Bernard Hermann, Alan Silvestri and James Horner are great debtors to Holst for some of their most famous themes. In the last part of his life "after" THE PLANETS, Holst would perform other valuable works, but none at the level of his masterpiece, which consciously or unconsciously, all Humanity has learned to love, directly or indirectly. The version we are proposing today is a transcription of THE PLANETS for two pianos, made by Holst himself, a short time after the original for orchestra. It is a very rare work to find on record and also performed live. In fact, from a technical point of view, this version presents absolutely transcendental difficulties for the performers who decide to undertake it: this is due to the fact that they have to reduce the extreme complexity of the sound plots of a large symphony orchestra to only 4 hands and two keyboards of this reduced ensemble. Only very great and close-knit interpreters can rightly compete with this high mountain to climb, as is the case of our Alberto Nosè and Valentina Fornari, also companions in life, interpreters of great talent and long experience.   Finally, in my opinion this record offers a last but not least reason of interest in the sound that we were able to propose, starting from the pianos and the recording location, which are two wonderful FAZIOLI F278 recorded in the equally splendid acoustics of FAZIOLI HALL in Sacile, home of the prestigious FAZIOLI company, universally known for designing some of the best pianos on the planet. The recording in high native digital resolution, the use of microphones, and microphone preamplifiers selected and absolute reference (AUSTRIAN OC818, SCHOEPS MK2s and SENNHEISER MKH8020; and also MILLENNIA MEDIA HV3-B) complete the work. Marco Lincetto  

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Leonora Armellini, THE EARLY YEARS

Leonora Armellini, THE EARLY YEARS

€ 18,00

Le registrazioni del CD di questo mese sono state effettuate nel 2007 e nel 2008, quando Leonora aveva rispettivamente 15 e 16 anni. Diplomatasi in Conservatorio eccezionalmente a 12 anni (!!!), in questi due concerti ripresi RIGOROSAMENTE DAL VIVO e senza tagli di editing, pur nella freschezza della giovanissima età mostrava già tutto il talento e le grandi qualità musicali che avrebbe poi perfezionato negli anni successivi, con studio ed esperienza fino alla maturità assoluta di oggi che l'hanno portata a qualificarsi nella finale (quinto posto assoluto) del più importante conocorso pianistico del mondo, lo Chopin di Varsavia, nell'ottobre 2021.  Le presenti registrazioni, realizzate in alta risoluzione digitale, erano state originariamente concepite per il riversamento su SACD, sia in versione stereo che multicanale. All'epoca, dunque, il missaggio dei segnali derivati dai microfoni componenti il Decca Tree con cui è stata effettuata la ripresa venne effettuato in totale dominio digitale (registrazione di ogni singolo microfono su una traccia indipendente e successivamente il file multitraccia mixato in dominio digitale). Per questa edizione, anche svincolati dalla necessità del programma multicanale, abbiamo deciso di rimixare le tracce originarie utilizzando un mixer analogico di alta qualità, quale il ben noto Neve serie 88.   Il missaggio analogico propone questi brani sotto una nuova luce e si differenzia rispetto a quanto proposto nel SACD pubblicato nel 2008. Non si tratta di un suono necessariamente "migliore", ma comunque differente ed è quindi interessante apprezzare questa novità. La principale differenza sta in una maggiore presenza generale del suono. Infatti mixando in dominio analogico si può sfruttare il grande headroom di uscita di un mixer analogico (tipicamente anche +36db, come nel caso del Neve): quindi, tenendo oi singoli segnali nativi non attenuati, si sfrutta tutta la risoluzione piena di ogni singola traccia, senza tuttavia rischiare la saturazione a 0.0 db tipica del mix in dominio digitale. Per questo nuovo progetto abbiamo utilizzato il già menzionato mixer Neve serie 88, ma prima le tracce sono state ovviamente convertite in analogico tramite un DAC multitraccia professionale Lynx Aurora 16, dotato di stadi analogici d'uscita modificati custom secondo nostre specifiche. Il segnale stereofonico analogico generato dal Neve, è stato poi riacquisito in dominio digitale a 24bit / 88.2 kHz tramite il fedelissimo ADC PRISM SOUND AD2 DREAM, per essere poi "decimato" a 16bit/44.1kHz e masterizzato per la pubblicazione in CD attraverso la workstation Magix Sequoia. Buoni ascolti.   Marco Lincetto  

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NEW USB HD COLLECTION - (12 ALBUM A VOSTRA SCELTA)

NEW USB HD COLLECTION - (12 ALBUM A VOSTRA SCELTA)

€ 99,00

Questa è un'oppurtunità unica, infatti potete scegliere da tutto il nostro catologo i titoli che preferite, inserite i codici dei 12 dischi che preferite (usate il codice CVLD...) nelle note dell'ordine. E' un'offerta ad un prezzo meno del 50% della somma dei prezzi dei singoli CD o File HD, è disponibile in chiavetta USB 3.0 (quindi facile da usare, per una lettura diretta dai vostri lettori di file o per un trasferimento veloce nei vostri archivi musicali) è della capacità di 32GB; conterrà i vostri 12 album Velut Luna preferiti resi già disponibili, sempre in questo sito, anche in formato CD ed in file HD. Sono in formato HD NATIVO, mediamente in standard 88.2kHz / 24bit - PCM lineare .wav non compresso. Tutte le registrazioni sono NATIVE in alta risoluzione e realizzate con i massimi standard qualitativi al fine di offrire un suono purissimo e di eccellenza assoluta. Hanno detto di questa offerta: Contenuto estremamente vario e validissimo. Registrazione; una gioia per le orecchie e il cervello. Grazi e cari saluti.. ottimo prodotto Il prodotto acquistato risponde pienamente alle mie attese di qualità. Grazie mille. Brani interessanti e di qualità È la prima volta che acquisto da Velut Luna ma non posso far altro che confermare che la qualità delle registrazioni è impressionante. Sulle mie ATC attive il suono è sbalorditivo! Complimenti a tutto il team di Velut Luna!  

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JUST FOR YOU! - singolo CD

JUST FOR YOU! - singolo CD

€ 18,00

Questo progetto nasce da un'idea di Marco Lincetto. Il concept è di rendere omaggio, in una chiave interpretativa nuova, minimalista e intima, ad alcuni dei brani più significativi della storia della musica degli ultimi cento anni, tutti nati a cavallo della grande stagione del Rock e del Progressive Rock fra gli anni '60 e gli anni '70. E' un atto d'amore verso un'intera generazione di musicisti ed artisti straordinari, ma anche verso una generazione di appassionati ascoltatori - oggi, Anno del Signore 2021, circa 50 / 60 / 70enni - che hanno saputo amare questa musica con grande intensità, legandola a momenti indelebili della loro vita e che ancora oggi dimostrano di amarla. E dunque il titolo - JUST FOR YOU! - vuole essere una precisa, specifica e affettuosa dedica a tutti costoro da parte di Marco Lincetto, che si considera, in questo caso, un "semplice" appassionato, così come lo sono le persone a cui è esplicitamente dedicato questo disco: "Abbiamo realizzato un disco che innanzitutto ci piace ascoltare: a noi per primi!"  Nel disco è anche presente un brano, non molto conosciuto ai più, a cui Marco Lincetto tiene particolarmente - C'è un Paese al Mondo- scritto e originariamente interpretato dal gruppo Italiano MAXOPHONE: e questa versione è dedicata alla memoria di uno dei fondatori dei MAXOPHONE, il grande Sergio Lattuada, da poco scomparso.   This album is a concept by Marco Lincetto The goal is to offer a tribute to several of the most important songs of the history of the last 100 years, composed, played and originally recorded during the Progressive Rock Era between the Sixties and the Seventies. It's an act of love to the extraordinary generation of artists and all the people who loved, and yet love, this music living their lives with Prog as the own original soundtrack. So the title - JUST FOR YOU! - want to be an affectionate dedication to all this people from Marco Lincetto, who think to be one of them: "First of all, we produced a musical project that we love to listen to!".  In this LP there is a song, that Marco Lincetto loves so much: it's "C'è un Paese al Mondo", written and played and originally recorded by the MAXOPHONE, a Prog band from Italy in the Seventies. This original cover is dedicated to Sergio Lattuada, one of the founders and leader of the MAXOPHONE, who passed away few years ago.  

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Johann Sebastian Bach - Cello Suites For Harpsichord

Johann Sebastian Bach - Cello Suites For Harpsichord

€ 18,00

La trascrizione è una pratica compositiva che accompagna la storia della musica ormai da diversi secoli. Se nel ’500 iniziano a fiorire le prime intavolature liutistiche di brani vocali, nel ‘700 essa si impone come vero e proprio genere sempre più in voga e sempre più richiesto. Maestro e modello di quest’arte è senza dubbio Johann Sebastian Bach (1685-1750), il quale dedica alla trascrizione l’intero arco della sua produzione musicale. Negli anni giovanili di Weimar, per assecondare le richieste di una corte particolarmente affascinata dal gusto italiano, trascrive numerosi Concerti dando vita a nuove ed interessantissime pagine di solismo tastieristico. A Lipsia diversi Concerti per Violino vengono destinati al clavicembalo, probabilmente per arricchire il repertorio del Collegium Musicum del quale Bach possiede la direzione artistica. Intere Cantate cambiano testo e destinazione in un esercizio di altissimo artigianato musicale, dettato sì da esigenze contingenti, ma condotto con un’arte e una perizia tali da far apparire questi rifacimenti come opere del tutto nuove. Le Sei Suites per Violoncello solo, protagoniste di questa incisione, non hanno mai trovato luce editoriale in forma di trascrizione per mano dell’autore stesso, mentre le Sei Sonate e partite per Violino solo, le quali possono essere considerate loro sorelle, sono state ampiamente rimaneggiate da Bach stesso e trasformate in varie versioni. Inoltre, grazie alla testimonianza di due musicisti contemporanei di Bach, sappiamo che il compositore stesso si cimentava nell’esecuzione al clavicembalo e al clavicordo di questi brani: se l’organista Jacob Adlung (1699-1762) nel descrivere le Sonate e Partite sottolinea il fatto che ‘’possano essere eseguite anche al clavicembalo’’, Johann Friedrich Agricola (1720-1774) ci assicura che ‘’il compositore stesso le suonava spesso al clavicordo e aggiungeva l’armonia che riteneva necessaria’’. La pratica della trascrizione si rivela come un’ottima e ineguagliabile chiave d’accesso per entrare nel pensiero compositivo dell’autore dell’opera trascritta: più che un mero esercizio di stile, è da considerarsi una vera e propria arte che permette di accedere all’essenza del discorso musicale, svincolandosi dagli automatismi gestuali derivanti dalla tecnica del proprio strumento. Una delle immagini che può descrivere al meglio questo tipo di esperienza è quella di entrare nella bottega di un artigiano, osservare e assorbire i segreti tecnici del mestiere per poi lavorare assieme allo stesso progetto. La trascrizione ci riserva dunque la possibilità di dialogare attivamente con i grandi maestri del passato e di affinare la nostra sensibilità e il nostro pensiero attorno all’estetica di un preciso periodo storico. In prima battuta, il fatto di rimaneggiare uno dei capolavori più eseguiti e apprezzati dell’intera produzione bachiana mi ha posto di fronte a numerosi interrogativi, i quali sono stati gradualmente risolti a seguito di un adeguato approfondimento analitico delle trascrizioni per clavicembalo operate da Bach stesso a partire da composizioni proprie e altrui. Contrariamente a quanto previsto all’inizio di questo percorso, la difficoltà maggiore non è stata quella di riuscire a produrre concretamente qualcosa a partire dal materiale originario, ma di trovare la forza di scegliere una versione definitiva selezionando tra le numerosissime possibilità interpretative offerte dalle Suites stesse. Occasionalmente, nello stilare questa trascrizione, mi sono trovato di fronte a decine di alternative per il medesimo passaggio musicale e ho dovuto scegliere, di volta in volta, se valorizzare la coerenza con la produzione tastieristica di J. S. Bach, la fedeltà assoluta nei confronti del materiale originario, l’aderenza alla resa sonora della versione violoncellistica, la comodità della mano, l’uniformità stilistica di scrittura per ogni singola danza e altre esigenze che emergono spontaneamente dal confronto con questa particolare tipologia di pratica compositiva. In conclusione, è possibile affermare che le scelte operate durante il processo di trascrizione siano sempre state dettate dall’esigenza di ottenere un risultato il più vicino possibile alla produzione clavicembalistica del compositore tedesco e abbiano rifiutato qualsiasi tentativo di modernizzazione dell’opera trascritta. Dario Carpanese   Transcription is a compositional practice that has accompanied the history of music for several centuries. If the first lute tablatures of vocal pieces began to flourish in the 1500s, in the 1700s transcription became a true and proper genre that was increasingly in vogue and in demand. Master and model of this art is undoubtedly Johann Sebastian Bach (1685-1750), who dedicated the entire span of his musical production to transcription. In his youthful years in Weimar, in order to satisfy the requests of a court that was particularly fascinated by Italian taste, he transcribed numerous Concertos, creating new and very intriguing pages of keyboard soloism. In Leipzig, several Violin Concertos were assigned to the harpsichord, probably to enrich the repertoire of the Collegium Musicum, of which Bach was the artistic director. Entire Cantatas change text and destination in an exercise of the highest musical craftsmanship, dictated by contingent needs, but conducted with such art and skill thus as to make these remakes appear as entirely new works. The Six Suites for Cello solo, protagonists of this recording, have never found an editorial light in the form of a transcription by the author himself, while the Six Sonatas and Partitas for Violin solo, which can be considered their consanguineous sisters, have been widely reworked by Bach himself and transformed into various versions. Moreover, in virtue of the testimony of two musicians of Bach’s era, we know that the composer himself tried his hand at performing these pieces on the harpsichord and clavichord: if the organist Jacob Adlung (1699-1762), in describing the Sonatas and Partitas, emphasizes the fact that "they can also be played on the harpsichord", Johann Friedrich Agricola (1720-1774) assures us that "the composer himself often performed them on the clavichord and added the harmony he considered necessary". The practice of transcription reveals itself as an excellent and incomparable key to enter the compositional thought of the author of the transcribed work: more than a mere exercise of style, it is to be considered a real art that allows access to the essence of the musical discourse, freeing oneself from the gestural automatisms deriving from the technique of one's own instrument. One of the images that can best describe this type of experience is that of entering the workshop of an artisan, observing and absorbing the technical secrets of the craft and then working together on the same project. The transcription therefore gives us the possibility to actively dialogue with the great masters of the past and to refine our sensitivity and our thinking around the aesthetics of a precise historical period. At first, the fact of reworking one of the most performed and appreciated masterpieces of Bach's entire production posed many questions to me, which were gradually resolved after an adequate analytical study of Bach's transcriptions for harpsichord from his own compositions and those of others. Contrary to what was foreseen at the beginning of this course, the greatest difficulty was not that of being able to produce something concretely from the original material, but of finding the strength to choose a definitive version from the numerous interpretative possibilities offered by the Suites themselves. Occasionally, in compiling this transcription, I found myself faced with dozens of alternatives for the same musical passage, and I had to choose, from time to time, whether to value coherence with J. S. Bach's keyboard production, absolute fidelity to the original material, adherence to the sound rendering of the cell version, comfort of the hand, stylistic uniformity of writing for each single dance, and other requirements that emerge spontaneously from the comparison with this particular type of compositional practice. In conclusion, it is possible to affirm that the choices made during the transcription process were always dictated by the need to obtain a result as close as possible to the harpsichord production of the German composer and rejected any attempt to modernize the transcribed work. Dario Carpanese

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