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ViPerArp Trio

ViPerArp Trio

€ 18,00

01 - Bohemian Rhapsody (Queen) 6:32         Freddy Mercury 02 - Paint It Black (The Rolling Stones) 3:56           Mick Jagger, Keith Richard 03 - Always Remember Us This Way (Lady Gaga) 3:27         Lady Gaga 04 - Firth Of Fifth (Genesis) 7:47         Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins 05 - Resistance (Muse) 6:01         Matthew Bellamy 06 - Can't Help Falling In Love (Elvis Presley) 4:14         Hugo Peretti, Luigi Creatore, George David Weiss 07 - Stairway To Heaven (Led Zeppelin) 7:50         Jimmy Page, Robert Plant 08 - Your Song (Elton John) 5:28         Elton John, Bernie Taupin   Total time: 45:20   ViPerArp Trio Varina Fortin, violin Lucia Stone, harp Marica Veronese, percussions   24bit / 88.2kHz original digital recording made at Magister Area Recording, Preganziol, Italy, on July 5, 6, 7, 2022   Production: VELUT LUNA Executive producer: Marco Lincetto Balance recording and mix engineer: Marco Lincetto Musical producer: Mattia Zanatta Editing engineer: Mattia Zanatta Final and fine editing: Andrea Valfrè Mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design and layout: L'Image Social media manager: Massimo Corvino   "Ci sono due tipi di musica: la buona musica e tutto il resto" Edward Kennedy "Duke" Ellington Questa citazione del grande Duke si ritrova affermata da tanti altri acuti e attenti musicisti, pur con le più differenti varianti di forma, ma la medesima essenza sostanziale. Ad esempio, Adriano Lincetto, mio padre, diceva spesso che non esiste la "Musica Classica" o la "Musica Pop", o la "Musica jazz"... esiste solo la Musica Bella e la Musica Brutta. E infatti lui, grande pianista accademico, compositore, docente di pianoforte, amava indifferentemente, ad esempio, l'Appassionata di Beethoven, così come Yesterday dei Beatles o Sassi di Gino Paoli. Questo concetto è anche quello che ha principalmente istruito la mia scelta di fondare quasi trent'anni fa un'etichetta discografica alternativa alle scelte ingessate delle majors e comunque di tutti quegli operatori cosiddetti "mainstream". Un progetto come questo ViPerArp Trio rappresenta l'essenza più stretta e intima di questo ragionamento. Non è un progetto "provocatorio", anzi: si prefigge esattamente lo scopo di abbattere una volta di più le barriere fra i generi, con l'obiettivo di magnificare l'essenza stessa della Musica. Ho quindi personalmente scelto gli otto brani che compongono questo disco, tutti famosissimi e di "estrazione popolare", ovvero scritti e resi celeberrimi e immortali da autori e interpreti definitivi nell'immaginario popolare. Ho scelto questi brani e li ho affidati alle sapienti mani di un genio moderno della Musica come Oscar Del Barba, che ne ha fatto oggetto delle sue riflessioni e attenzioni. Il suo lavoro è stato quello di filtrare melodie, armonie e ritmi musicali, nativamente fissati e stabiliti in una direzione di genere precisa, attraverso le sue conoscenze e la sua sensibilità personale che passa senza alcuna soluzione di continuità, da Stravinsky ai ritmi Sudamericani, da Bartok a Charlie Parker, in un florilegio di colori ed emozioni nuove, ammalianti, assolute. Credo che questo lavoro possa rappresentare una sorta di perfetto paradigma tradotto in suoni della citazione iniziale di Duke Ellington. E spero che possa rappresentare un momento di svago, ma anche di crescita culturale per chiunque vorrà acquistarlo, ascoltarlo e gustarlo, mettendo da parte ogni pregiudizio e preconcetto strutturale.   Le interpreti di questa avventura hanno a loro volta saputo svestire i "panni di ruolo" di serissime musiciste "classiche" dal curriculum impeccabile, speso fra aule di Conservatorio e prestigiosi palcoscenici dei più noti teatri mondiali, hanno cioè saputo scendere dalla cattedra accademica che ne caratterizza le carriere principali, per trasformarsi in Muse di una Musica Nuova, che come amava dire il grande Maestro Ennio Morricone, potremmo definire Assoluta. I loro strumenti a volta si trasformano e trasfigurano in altro da sè, come il violino che a volte ammicca al suono della chitarra elettrica o di una tastiera vintage, o l'arpa che sa passare da pulsante motore ritmico a soave lira melodiosa e infine le percussioni infinite che fanno da contraltare e collante al lavoro delle altre due interpreti, non senza ritagliarsi a loro volta un ruolo solistico laddove meno te lo aspetteresti. Merito dunque a Oscar Del Barba che ha avuto la visione di tutto ciò su mia perversa ispirazione; e merito alle interpreti che hanno saputo uscire dal loro ruolo tradizionale e immedesimarsi al loro meglio possibile in questa nostra visione.   "There are two kinds of music: good music and all that" Edward Kennedy "Duke" Ellington This quote of the great Duke is found affirmed by many other acute and attentive musicians, although with the most different variations of form, but the same substantial essence. For example, Adriano Lincetto, my father, often said that there is no "Classical Music" or "Pop Music", or "Jazz Music"... there is only Beautiful Music and Ugly Music. And in fact he, great academic pianist, composer, piano teacher, loved indifferently, for example, the Beethoven Sonata "Appassionata", as well as Yesterday by the Beatles or Sassi by Gino Paoli. This concept is also the one that mainly instructed my choice to found almost thirty years ago an alternative record label to the plastered choices of the majors and all those so-called "mainstream" operators. A project like this ViPerArp Trio represents the narrowest and most intimate essence of this reasoning. It is not a "provocative" project, on the contrary: it aims precisely to break down once more the barriers between genres, with the aim of magnifying the very essence of Music. So I personally chose the eight songs that make up this album, all famous and of "popular extraction", that are written and made famous and immortal by authors and interpreters definitive in the popular imagination. I chose these pieces and I entrusted them to the wise hands of a modern genius of Music like Oscar Del Barba, who made them the subject of his reflections and attentions. His work has been to filter melodies, harmonies and musical rhythms, natively fixed and established in a precise genre direction, through his knowledge and his personal sensitivity that passes without any solution of continuity, from Stravinsky to South American rhythms, from Bartok to Charlie Parker, in a kaleidoscope of new colors and emotions, bewitching, absolute. I think this work can represent a sort of perfect paradigm translated into sounds of the initial quote of Duke Ellington. And I hope it will represent a moment of leisure, but also of cultural growth for anyone who wants to buy it, listen to it and taste it, putting aside any prejudice and structural preconception.   The performers of this adventure have in turn been able to undress the "role-playing roles" of serious "classical" musicians with impeccable curriculum, spent between classrooms of the Conservatory and prestigious stages of the most famous world theatres, that is, they were able to come down from the academic chair that characterizes the main careers, to become Muses of a New Music, which as the great Maestro Ennio Morricone loved to say, we could define Absolute. Their instruments turn and transfigure into something else on their own, like the violin that sometimes winks at the sound of the electric guitar or a vintage keyboard, or the harp that knows how to go from rhythmic engine button to sweet melodious lyre and finally the endless percussion that act as a counterweight and glue to the work of the other two performers, not without carving out in turn a solo role where you least expect. Thanks then to Oscar Del Barba who had the vision of all this on my perverse inspiration; and about the performers who have been able to get out of their traditional role and identify themselves at their best in this vision of ours.  

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Furious Dance (crossover orchestra) + mastercolone Gold 24K

Furious Dance (crossover orchestra) + mastercolone Gold 24K

€ 69,00

EDIZIONE SPECIALE LIMITATA CHE OFFRE OLTRE AL CD REGOLARMANETE STAMPATO IN FABBRICA, ANCHE LA VERSIONE SU DC.r GOLD 24K, REALIZZATA UNA PER UNA IN TEMPO REALE DIRETTAMENTE DALLA WORKSTATION DI PRODUZIONE. L'universo sonoro del giovane compositore croato Dubravko Palanović (1977*) è contraddistinto non solo dal fenomeno del crossover musicale, come una sorta di determinante generazionale, ma anche dal suo grande potere ricettivo, dalla capacità di assorbire e assimilare varie influenze musicali, stili e generi, e soprattutto padroneggiando il mestiere di compositore di formazione classica. Tutto ciò gli permette di trascendere i confini di una mera “lega/miscela stilistica" che oggi, oramai quasi "meccanicamente" delineiamo da un significato più profondo con la già svuotata definizione di world music. Sebbene inizialmente costituita da una serie di elementi riconoscibili, la musica di Palanović offre in ampia misura una sostanza tonale personale, originale e pregnante. Le sue composizioni su questo CD, ad esempio, portano l'impronta delle microregioni croate (geograficamente molto vicine, ma ancora abbastanza specifiche e ricche di diversità): la musica tradizionale della Dalmazia o dell'entroterra dalmata (Kamene zvijezde – Stelle di pietra), dell’Istria e i suoni aspri delle sue sopele esotiche (Mistični putevi Istre - Sentieri mistici dell'Istria), le belle canzoni dei dintorni di Zagabria (Sjećam se “Plavog trnaca” – Mi ricordo del pruno blu), o le anime allegre della Slavonia (Drmeš) L'intero album è caratterizzato da una ricchezza di contrasti: atmosfere di intenso movimento si alternano a stati meditativi, eccitazioni momentanee e scoppi di passione esplosiva di energia con rilassamenti improvvisi e fughe nella contemplazione, immagini tonali di stati intimi in cui i musicisti presentano i loro segreti attraverso espressioni musicali estroverse, piene di buone vibrazioni. L'album Furious dance è un viaggio nell'ignoto ricco di emozioni e di nuovi, ancora inimmaginabili, paesaggi musicali, tutti da scoprire, una musica che commuove, ispira, e che di certo non lascerà indifferente nessuno.   The sound universe of compositions by the young Croatian composer Dubravko Palanović (1977 *) is marked not only by the phenomenon of musical crossover, as a kind of generational determinant, but especially by its great receptive power, its ability to absorb and assimilate various musical influences, styles and genres, but above all and quite crucially by mastering the skill of a classically educated composer. All this enabled him to transcend the boundaries of a mere "stylistic alloy" which today (already almost "mechanically") is defined from a deeper meaning by the already over-used notion of world music. Upon closer acquaintance, Palanović's music, although at first seemingly consisting of several recognizable elements, offers an exceptional amount of its own, original, and succinct tonal substance. For example, his compositions on this sound carrier bear the stamp of several Croatian micro-regions (geographically very close, but still so special, specific and rich in diversity): the traditional music of Dalmatia or the Dalmatian hinterland (Kamene zvijezde – Stone Stars), of Istria with its harsh sounds of exotic sopelas  (Mistični putevi Istre - Mystical Ways of Istria), lovely songs from the surroundings of Zagreb (Sjećam se “Plavog trnaca” - I Remember the Blue Blackthorn), or the cheerful and radiant Slavonian spirit (Drmeš). The whole album is characterized by a wealth of contrast: atmospheres of intense movement alternate with meditative states, momentary excitements and outbursts of hot passion bursting with energy with sudden relaxations and escapes into contemplation, tonal images of intimate states in which musicians reveal their deepest secrets in the language of music with very extrovert musical expressions full of good vibes. The album Furious dance is a journey into the unknown; full of excitement and new, yet unimagined musical landscapes, which are worth discovering, and full of music that moves and inspires and that will certainly not leave anyone indifferent. Davor Merkaš  

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Furious Dance (crossover orchestra)

Furious Dance (crossover orchestra)

€ 18,00

L'universo sonoro del giovane compositore croato Dubravko Palanović (1977*) è contraddistinto non solo dal fenomeno del crossover musicale, come una sorta di determinante generazionale, ma anche dal suo grande potere ricettivo, dalla capacità di assorbire e assimilare varie influenze musicali, stili e generi, e soprattutto padroneggiando il mestiere di compositore di formazione classica. Tutto ciò gli permette di trascendere i confini di una mera “lega/miscela stilistica" che oggi, oramai quasi "meccanicamente" delineiamo da un significato più profondo con la già svuotata definizione di world music. Sebbene inizialmente costituita da una serie di elementi riconoscibili, la musica di Palanović offre in ampia misura una sostanza tonale personale, originale e pregnante. Le sue composizioni su questo CD, ad esempio, portano l'impronta delle microregioni croate (geograficamente molto vicine, ma ancora abbastanza specifiche e ricche di diversità): la musica tradizionale della Dalmazia o dell'entroterra dalmata (Kamene zvijezde – Stelle di pietra), dell’Istria e i suoni aspri delle sue sopele esotiche (Mistični putevi Istre - Sentieri mistici dell'Istria), le belle canzoni dei dintorni di Zagabria (Sjećam se “Plavog trnaca” – Mi ricordo del pruno blu), o le anime allegre della Slavonia (Drmeš) L'intero album è caratterizzato da una ricchezza di contrasti: atmosfere di intenso movimento si alternano a stati meditativi, eccitazioni momentanee e scoppi di passione esplosiva di energia con rilassamenti improvvisi e fughe nella contemplazione, immagini tonali di stati intimi in cui i musicisti presentano i loro segreti attraverso espressioni musicali estroverse, piene di buone vibrazioni. L'album Furious dance è un viaggio nell'ignoto ricco di emozioni e di nuovi, ancora inimmaginabili, paesaggi musicali, tutti da scoprire, una musica che commuove, ispira, e che di certo non lascerà indifferente nessuno.   The sound universe of compositions by the young Croatian composer Dubravko Palanović (1977 *) is marked not only by the phenomenon of musical crossover, as a kind of generational determinant, but especially by its great receptive power, its ability to absorb and assimilate various musical influences, styles and genres, but above all and quite crucially by mastering the skill of a classically educated composer. All this enabled him to transcend the boundaries of a mere "stylistic alloy" which today (already almost "mechanically") is defined from a deeper meaning by the already over-used notion of world music. Upon closer acquaintance, Palanović's music, although at first seemingly consisting of several recognizable elements, offers an exceptional amount of its own, original, and succinct tonal substance. For example, his compositions on this sound carrier bear the stamp of several Croatian micro-regions (geographically very close, but still so special, specific and rich in diversity): the traditional music of Dalmatia or the Dalmatian hinterland (Kamene zvijezde – Stone Stars), of Istria with its harsh sounds of exotic sopelas  (Mistični putevi Istre - Mystical Ways of Istria), lovely songs from the surroundings of Zagreb (Sjećam se “Plavog trnaca” - I Remember the Blue Blackthorn), or the cheerful and radiant Slavonian spirit (Drmeš). The whole album is characterized by a wealth of contrast: atmospheres of intense movement alternate with meditative states, momentary excitements and outbursts of hot passion bursting with energy with sudden relaxations and escapes into contemplation, tonal images of intimate states in which musicians reveal their deepest secrets in the language of music with very extrovert musical expressions full of good vibes. The album Furious dance is a journey into the unknown; full of excitement and new, yet unimagined musical landscapes, which are worth discovering, and full of music that moves and inspires and that will certainly not leave anyone indifferent. Davor Merkaš  

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SE FOSSI UNA RONDINELLA

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€ 18,00

VELUT LUNA CVLD321 UPC: 8019349889896 01 - La Dosolina - Eddy Serafini,  2:44 02 - Gran Dio del Cielo - Armando Franceschini,  3:09 03 - ‘Ndormenzete popin - Erika Eccli,  2:42 04 - E col cifolo del vapore - Nikos Betti,  3:22 05 - La sposa morta - Marco Uvietta,  2:20 06 - Il Maritino - Armando Franceschini,  2:04 07 - La Madonnina - Camillo Moser e Italo Varner,  2:10 08 - La casa del mio bèn - Armando Franceschini,  1:38 09 - Ninna Nanna - Eddy Serafini,  1:59 10 - L’è tre ore che son chi sotto - Erika Eccli,  1:23 88.2kHz / 24bit original digital recording made at Areamagister Studios, Preganziol (Italy) on December, 28, 29, 2019 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Musical Producer: Marco Lincetto & Barbara Bertoldi Recording, Mix & Mastering Enegineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Design & Layout: L'Image Costantino Nigra pubblica nel 1888 i “Canti popolari del Piemonte”, utilizzando per la prima volta un approccio etnologico, comparatistico e dialettologico alla poesia popolare italiana. E’ una ricerca lunga, appassionata, nell’ambito dei “canti veramente popolari, cioè senza che se ne conosca l’autore, quei canti che si odono nei campi, nelle stalle, parto di poeti contadini”, come scrive in una lettera ad uno studioso sardo il suocero di Nigra, Giovenale Vegezzi Ruscalla. Nasce con Nigra la nuova metodologia di ricerca, che prima era area di studio e lavoro di letterati e filologi, prevalentemente toscani. Da questi studi discende che il canto popolare, se è di autore anonimo per quanto riguarda la scrittura, è però ben identificabile come area di diffusione. Ed è anche ben visibile la traccia storica che il testo compie attraverso le modificazioni cui esso è soggetto nel corso degli anni, se non dei secoli. I temi trattati investono la vita tutta dell’uomo e della donna, narrando del lavoro, dello svago, dell’amore, dei lutti e delle guerre. Sono testi, come quelli riportati nel presente CD, fortemente dialettali, propri dell’area dell’Italia settentrionale, con diffusione anche in Francia, Provenza, Catalogna e Portogallo. Poi, come è tipico della narrazione popolare, questa viene variata ed adattata alle situazioni e ai tempi diversi, senza variare l’impianto narrativo, di modo che si può sempre, o quasi, risalire al testo originale. I canti di questo CD, scelti dalla musicista interprete e ri-armonizzati per violoncello e voce da compositori amici e colleghi, riportano la narrazione alla sua rappresentazione più veritiera, quando l’interprete non era un coro, ma una o al massimo due voci, accompagnate da uno strumento, chitarra o violino che fosse, suonati molto spesso ad orecchio. L’accompagnamento del violoncello dà una veste raffinata e inedita nel vasto campo delle esecuzioni di canti popolari. Le ri-armonizzazioni proposte dai vari compositori rendono la narrazione variata e diversa, a seconda delle differenti sensibilità,  pur nel rispetto della armonizzazione primitiva.  

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RAIDERS OF THE LOST MUSIC

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AA.VV. RAIDERS OF THE LOST MUSIC VELUT LUNA CVLD277 UPC: 8019349136662 ISRC: ITW311627701 .. .. .. La fantasia, l'entusiasmo e l'immaginazione al potere di Steven Spielberg mi hanno aiutato molto a sintetizzare il significato di questa mia opera discografica. Questo disco penso rappresenti tutto il senso più profondo del mio lavoro nel settore discografico: il perchè, più di vent'anni fa, ho voluto fondare un'etichetta indipendente nel momento in cui il mondo delle idee in campo musicale stava iniziando il suo lento declino. I Predatori siamo noi che abbiamo bisogno di esplorare il mondo sempre un metro avanti: siamo noi, con tutta la nostra curiosità e immaginazione: siamo noi con ancora un entusiasmo intatto. Nel lontano 2002 ho avuto questa idea: ovvero un gioco, in primis, ma anche una sfida per cercare di comunicare con un'opera concreta le infinite possibilità che la musica offre all'uomo per trasformare un singolo tema in innumerevoli composizioni differenti. Ecco quindi che ho chiesto ad alcuni dei musicisti con cui ho un rapporto più profondo, di elaborare, ciascuno, un proprio originale e personale arrangiamento del celebre tema di Indiana Jones, del grande John Williams. Come e più di quanto avessi sperato ne è nato un affresco in 7 quadri che esplora ogni suono acustico possibile, una straordinaria quantità di variazioni armoniche diverse, ogni emozione del fare musica insieme. Viaggiando attraverso generi differenti - dalla musica sinfonica alla musica corale, alla musica da camera, dal jazz solistico al jazz d'ensemble, spero che questa mia idea musicale riesca ad affascinarvi quanto ha affascinato me. The fantasy, the enthusiasm and the imagination of Steven Spielberg suggested me this my new musical adventure. I think that this record could represent as well the deepest meaning of my work inside music industry: the reason for I established an independent record company more than twenty years ago, meanwhile all over the world the music industry was beginning its decline in quality. So... We are Predators: people who need to explore the world always one step beyond; people, with extraordinary imagination and curiosity; people, with a yet perfect enthusiasm. During the early 2002 I had the idea of this role playing game and this real challenge to try to communicate the infinite possibility that Music offers to transform a single "theme" in several different compositions. So I asked some of the most beloved musicians of Velut Luna to develop – each one of them - one own personal arrangement of the famous Raider's Of The Lost Ark Main Theme, originally composed by the great John Williams. Even more than I hoped, a “fresco” composed by 7 paintings was created, which explores every possible acoustic sound, an extraordinary amount of different harmonic variations, every emotion in playing music together. Riding through different musical genres – from symphonic music to choral and chamber music, from soloist jazz to ensemble jazz, I really hope that this musical idea of mine could fascinate you as it fascinated me. TRACKLIST e INTERPRETI 1 Raiders of the lost ark, main theme 5:23 John Williams / Arr. Fabrizio Castania New Project Classical Orchestra, Patrick Trentini conductor Recording: Studio Magister, Preganziol, April 2004 2 Raiders of the lost ark, main theme 3:48 John Williams / Arr. Paolo Birro Paolo Birro, solo piano Recording: Studio Zanta, Camponogara, March 2004 3 Raiders of the lost ark, main theme (“FantaJones”) 5:14 John Williams / Arr. Francesco Erle Coro Schola S.Rocco, Francesco Erle conductor Recording: Chiesa di S.Rocco, Vicenza, January 2005 4 Raiders of the lost ark, main theme (“La Vera Arca”) 3:07 John Williams / Arr. Federico Zandonà Dittamondo Ensemble, four trumpets, timpani and organ Tranquillo Forza conductor Recording: Chiesa di S.Giorgio Martire, Castegnero, July 2004 5 Raiders of the lost ark, main theme 10:18 John Williams / Arr. Massimo Salvagnini Massimo Salvagnini, tenor sax, Stefano Bassato, guitar, Giorgio Panagin, doublebass Recording: Studio Magister, Preganziol, Febraury 2005 6 Raiders of the lost ark, main theme 3:41 John Williams / Arr. Fiorenzo Zeni Sax Four Fun, saxophone quartet Recording: Studio Magister, Preganziol, April 2005 7 Raiders of the lost ark, main theme 3:47 John Williams / Arr. Massimo Parente Massimo Parente Trio from VELUT LUNA CVLD 100 “INTERLUDE” Recording: Studio Zanta, Camponogara, September 2004

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IN VOLO

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In Volo "In Volo" è un disco che offre una delle più complete esposizioni delle possibilità espressive del sax solo. Passando dal tenore, al contralto, al soprano, Roberto Favaro ci propone un caleidoscopio di suoni multiformi e multicolore che ci prendono per mano e ci accompagnano in un viaggio musicale assolutamente affascinante. Ma anche coinvolgente, grazie ad un ripresa sonora che garantisce di entrare direttamente nella grande Sala A dello studio MagisterArea di Preganziol, che con i suoi riverberi naturali aiuta a creare la differenti e più giuste atmosfere per ciascun brano interpretato. Ma lasciamo alle parole dirette dell'interprete ed autore Roberto Favaro, la descrizione più sentita del progetto: "Negli anni, attraverso varie esperienze e collaborazioni musicali, mi sono reso conto che i confini e le etichette dei vari generi musicali sono meno rigidi di quanto può sembrare e così ho sviluppato una mia idea di musica contemporanea o almeno di ciò che significa la stessa per me. Intendo dare alla definizione di musica contemporanea un respiro più ampio in modo da poter allargare il concetto di contemporaneità alla musica del nostro periodo che, indipendentemente dal tipo di scrittura musicale, coglie ed esprime gli stati d’animo, le varie influenze e contaminazioni tra gli stili della nostra epoca facendoci vivere la musica del presente. Un volo a braccia aperte tra gli ultimi quarant’anni di musica italiana andando a toccare alcune tra le composizioni che sento a me più vicine sia per il rapporto con la melodia che negli anni ho sempre ricercato, sia per la collaborazione con i compositori dei brani selezionati che mi ha consentito di sentirli più vicini al mio modo di suonare. Tra le mie composizioni invece ho scelto quelle che a mio avviso esprimono questi concetti, dal descrittivo “In volo” alle influenze blues di “Sale Blu” e allo stile contemporaneo di “Improvvisamente... Niente...” completando così il viaggio attraverso sensazioni, emozioni e musica senza confini di stile." Roberto Favaro diplomato in Sassofono e in Jazz, si è perfezionato con M.Mazzoni, M.Marzi e F.Mondelci, ha inoltre seguito i corsi jazz di P.Tonolo e C.Fasoli e conseguito il Diploma accademico di II livello con indirizzo interpretativo e compositivo. Vincitore di Concorsi Nazionali ed Internazionali, svolge attività concertistica in duo con il pianoforte, con la formazione sassofono e fisarmonica “DUOduemilaDUE” con la quale ha inciso il brano “Figure in movimento su sfondo bruno” di Mario Pagotto, con il quartetto di sassofoni “Aliseo” e con l’Ensemble di Sassofoni “Hallo Mr. Sax!” diretto da Mario Marzi con il quale ha inciso il CD omonimo e il CD “Gershwin”. Ha partecipato a numerose rassegne di musica classica e contemporanea tra le quali, “Biennale Musica” di Venezia con l’orchestra diretta dal M.tro S.Bussotti e con l’IRCAM di Parigi, 14° Congresso mondiale del sassofono a Lubiana, presso Le Centre de Musique et d’Art e l’American University di Beirut. Ha partecipato alla rassegna “Itinerari Jazz” a Trento collaborando con la cantante Noa e con l’Orchestra Laboratorio diretta dal M.tro Giancarlo Gazzani. Collabora con diverse formazioni musicali e orchestre tra le quali, l’Orchestra Filarmonia Veneta anche in veste di solista, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della R.A.I. di Torino con la quale ha effettuato registrazioni televisive e radiofoniche, l’Orchestra del Teatro La Scala di Milano, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra del Teatro G.Verdi di Trieste, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, dirette, tra gli altri, dai Maestri L.Berio, G.Pretre, D.Robertson, D.Oren, F.Shipway e I.Karabtchevsky. Con il Ricatti Ensemble, gruppo con il quale ha inciso i CD “Ricatti Ensemble”, “Suites”, “Ad ore piene” e “Che ne sarà” svolge attività concertistica in diverse situazioni, dal teatro alla danza, dal concerto alla strada. Ha composto alcuni brani per sax solo e musiche a tema su poesie di Hikmet. E’ docente di sassofono presso il Conservatorio “G.Martucci” di Salerno e nel 2014 è stato invitato a tenere una Masterclass presso il Koninklijk Conservatorium di Anversa. In Volo "In volo" is a project that offers one of the most complete descriptions of what a sax solo can do with Music. Using tenor, and alto and soprano sax, Roberto Favaro introduces a kaleidoscope of sounds, that take us into a wonderful musical journey. And the extraordinary recording tecnique undertakes to enter directly into the Sala A of MagisterArea Recording Studio: here you can find a natural and native reverb, that help the Music to find the most correct mood for each piece played. But now, please read the words of Roberto Favaro, to portray his music: "Over the years, through various experiences and musical collaborations, I realized that the boundaries and labels of various musical genres are less rigid than it may seem and so I developed my idea of contemporary music, or at least of what it is the very definition for me. I intend to define the contemporary music with more breathing space in order to broaden the concept of contemporary music of our time that, regardless of the type of musical writing, captures and expresses moods , the various influences and contamination between styles of our time making us live the music of the present. A flight with open arms among the last forty years of Italian music covering some of the compositions that I feel closest to me both for the relationship with the melody that over the years I have always sought, and for the collaboration with composers of chosen songs that allowed me to feel them closer to my playing. Among my compositions instead I selected those that I think express these concepts, from the descriptive “In volo” to the blues influences of “Sale Blu” and the contemporary style of “Improvvisamente... Niente...” thus completing the journey through feelings, emotions and music with no boundaries of style." Roberto Favaro, graduated in Saxophone and Jazz, he studied with M.Mazzoni, M.Marzi and F.Mondelci, and he also followed P.Tonolo and C.Fasoli jazz courses. He also achieved the “Diploma Accademico di II livello” in saxophone. Winner of national and international competitions, he has a Duo with a piano, he founded the “Aliseo” saxophone quartet, and the “DUOduemilaDUE”, a particular formation of accordion and saxophone that recorded “Figure in movimento su sfondo bruno”, a contemporary piece by Mario Pagotto. He is a member of saxophone ensemble “Hallo Mr. Sax!” of Parma conducted by Mario Marzi who recorded the homonymous CD and the CD “Gershwin”. He participated in numerous classical and contemporary music festivals, like “Biennale Musica” in Venice with the orchestra conducted by S.Bussotti and with IRCAM in Paris, 14th World Saxophone Congress in Lubiana, and in “Le Centre de Musique et d’Art” and the American University of Beirut. He participated in the “Itinerari Jazz” festival in Trento performing with the vocalist Noa and with the Orchestra Laboratorio conducted by Giancarlo Gazzani. He collaborates with many musical groups and orchestras like the Orchestra Filarmonia Veneta also as soloist, the RAI National Symphony Orchestra of Torino, with whom he performed radio and TV recordings, the Philharmonic Orchestra of Torino, the Orchestra of Teatro G.Verdi of Trieste, the Orchestra of Teatro La Fenice of Venice, the Orchestra of Teatro Regio of Torino, conducted by L.Berio, G.Pretre, D.Robertson, D.Oren, F.Shipway and I.Karabtchevsky. With the Ricatti Ensemble he recorded the CDs “Ricatti Ensemble”, “Suites” and “Ad ore piene” and performs recitals in different environments, from the theatre to dance, from the concert to the street. He has written some compositions for sax solo and music based on poems by Hikmet. He is Professor of Saxophone at Conservatorio “G.Martucci” of Salerno and in 2014 was invited to give a masterclass at the Koninklijk Conservatorium of Antwerp. TRACKLIST 01 - In Volo (2007) Roberto Favaro 4:27 soprano sax 02 - Studio solistico da concerto (1988) Eraclio Sallustio 3:24 tenor sax 03 - Burn! (2004) Giovanni Mancuso 6:05 tenor sax 04 - Incantation (1980) Carlo-Alessandro Landini 14:58 alto sax 05 - Comme l’oiseau (2003) Stefano Maria Ricatti 2:21 tenor sax 06 - Sale Blu (2012) Roberto Favaro 3:04 alto sax 07 - Brume (2016) Stefano Maria Ricatti 11:05 tenor sax 08 - Improvvisamente... Niente... (2015) Roberto Favaro 4:01 alto sax Total Time: 49:29 24bit / 88.2kHz original recording made at Magister Area Studio, Preganziol, Italy, on January 29th, 30th 2016 Production: Velut Luna Executive Producer: Marco Lincetto Musical Producer: Roberto Favaro Recording, Editing, Mix & Mastering: Marco Lincetto Layout: L’Image Cover Photo “Goccia di cielo”: Roberto Favaro Inside Photo: Marco Lincetto Rear Photos (Archive)

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TWO COUNTRIES ONE HEART

TWO COUNTRIES ONE HEART

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Il 6 settembre 1995 nasceva Velut Luna, un' etichetta discografica indipendente che fin nel suo atto costitutivo ha fissato come cardine e motore portante della propria attività la valorizzazione dei giovani talenti, supportati dalla professionalità e dall'esempio dei grandi maestri, nella produzione di musica di alto profilo artistico, pur senza limitazioni di "confine". Velut Luna ha sempre prodotto grande musica a 360°, spaziando dalla più tradizionale musica classica, al jazz, alla canzone d'autore, al "crossover": quest'ultimo particolarissimo e sfuggente "genere", nell'ambito degli oltre 260 titoli prodotti, riveste forse il ruolo più importante, nella spasmodica ricerca del Nuovo, mai disgiunto però dal Bello, senza mai rinunciare ad una ricerca estetica sempre finalizzata al contenuto. Marco Lincetto, fondatore di Velut Luna - produttore musicale, art director e fotografo - letteralmente da sempre, pur fieramente legato alla sua identità culturale di Italiano, ha sviluppato e coltivato un profondo amore per gli Stati Uniti d'America, identificandosi completamente nei grandi valori civili della più grande e più antica democrazia del pianeta, imparando ad amare i grandi orizzonti del continente USA ed i suoi cittadini, nel corso di lunghi e costanti viaggi che fin dal 1987, metodicamente, ha compiuto negli USA, arrivando a visitare oltre 40 stati, vuoi semplicemente per amore del Grande Paese e della sua "way of life", vuoi anche per lavoro. Marco Lincetto può oggi considerare come suoi più cari amici molti cittadini americani, con cui ha avuto la fortuna di collaborare prima a livello professionale e poi, appunto, di sviluppare anche un sincero sentimento di amicizia. Ecco quindi che è apparso subito naturale ed immediato, identificare in questo progetto l'ideale celebrazione di vent'anni di attività nel campo della Musica. Si tratta di un disco di grande respiro, che unisce la valorizzazione dei migliori talenti giovani, con l'egida di affermate e ben note artiste nei ruoli solistici, ad un ideale gemellaggio fra due grandi paesi quali sono USA e Italia. E'un autentico progetto a tema, un concept, rigorosamente strutturato, articolato nella scelta di 5 grandi canzoni popolari americane e 5 grandi canzoni popolari italiane, interpretate rispettivamente da una grande cantante Americana e da una grande cantante Italiana, accompagnate da una grande orchestra sinfonica di giovani straordinari musicisti. A completare il programma, due brani sinfonici solo strumentali - un'ideale Ouverture, Americana, ed un Intermezzo, Italiano - ed un bonus finale, in cui le due cantanti interpretano insieme un duetto su una delle più famose canzoni italiane di tutti i tempi: italiana, ma resa anche un po' "americana" da una parte del testo in lingua inglese.

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L'UOMO CHE CAMMINA

L'UOMO CHE CAMMINA

€ 18,00

TRACKLIST PRIMO racconto 01. Albori / SECONDO racconto 02. Mattino e Schianti / 03. Empatia / Irelica TERZO racconto 04. Sfavillii / QUARTO racconto 05. Balzi / QUINTO racconto 06. Il Focolare e la Camera / 07. O Choro / SESTO racconto 08. Galaverna / SETTIMO racconto 09. Preghiera / OTTAVO racconto 10. De Profundis / NONO racconto 11. Ciao ciao ciao All compositions and arrangements by Saverio Tasca Saverio Tasca, marimba AlterArco Josè David Fuenmayor Valera, violin Mauro Spinazzè, violin Simone Siviero, viola Giulio Padoin, cello Saverio Tasca è un grande musicista, un grande autore. Il suo strumento d'elezione è la marimba, il "pianoforte" delle percussioni: suoni caldi e ambrati, profondi, assolutamente evocativi. Saverio è un "montanaro" doc: vive in quel posto meraviglioso, sospeso fra le montagne venete ed il fiume Brenta, che si chiama Bassano del Grappa. E poco più di un anno fa, durante una delle sue meditative camminate sui suoi monti, si ritrovò a percorrere, forse per l'ennesima volta, quei sentieri che esattamente cento anni fa divennero i protagonisti delle tristi e storiche tragedie legate alla Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale. E fu proprio durante quelle passeggiate che gli venne l'idea di ricordare, componendo un poema musicale, quegli anni tragici e storicamente rilevanti per tutta l'umanità. E' lì che nacque e si sviluppò l'idea de "L'Uomo Che Cammina", un disco che è un vero e proprio concept. La musica si sviluppa fra gli echi delle sensazioni suscitate dai luoghi, con una forza descrittiva impareggiabile. E Saverio ha scelto, per tradurre in suono le sensazioni, il legno: oltre la marimba, la percussione "di legno", ad accompagnarlo è un quartetto d'archi classico (due violini, viola e violoncello) ovvero la formazione cameristica classica per eccellenza. Saverio è un jazzista, ma in questo caso la musica è interamente scritta in partitura, nota per nota. Ma lo stile non dimentica la matrice di provenienza. Ecco dunque che nasce quel tipo di musica, difficile da catalogare, che possiamo a buon diritto definire "crossover", ovvero un melting pot di stili che concorrono a creare l'unica vera "musica nuova" del nostro tempo. Una musica che si stacca da un genere determinato, senza rinunciare ai canoni nativi di molti generi, fondendoli insieme e spesso, come in questo caso, generando armonie fortemente evocative e descrittive. Tasca sceglie con questa sua opera di non offendere l'ascoltatore con suoni dissonanti e/o cacofonici, abbandona la chimera dell'entropia musicale, per muoversi invece all'interno delle regole di un'armonia... comprensibile ai più. E non dimentica mai la melodia, anche se spesso in qualche modo asservita allo stile modale e seriale. Perchè alla fine, lo scopo di questo progetto è quello di raccontare una storia, non con le parole, ma con la musica... E la prima esigenza del narratore è quella di farsi capire da chi ascolta i suoi racconti... Saverio Tasca con questo disco ci riesce benissimo e chi inizia l'ascolto difficilmente riesce ad abbandonarlo prima del settantesimo minuto finale dell'opera.

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C'ERA UNA VOLTA IN ROMAGNA - Danze tribali del popolo del Liscio

C'ERA UNA VOLTA IN ROMAGNA - Danze tribali del popolo del Liscio

€ 18,00

C'ERA UNA VOLTA IN ROMAGNA, danze tribali del popolo del Liscio (trans.: Once Upon A Time in Romagna, Tribal Dances of the Liscio Style's People) Presentazione L’idea dell’album nasce da una sincera curiosità nell’approfondire le proprie radici ed è il risultato di un percorso che ci ha visto spogliarci man mano delle mode esterofile che, in materia artistica, ci attanagliano. Il recupero di questa musica viene compiuto con viva creatività. Il linguaggio con cui si approcciano i brani è quello del grande insieme del Jazz, ma le sonorità, con tastiere e chitarra elettrica, portano delle sfumature più rock al tutto. Fino a poco tempo fa, e spesso tutt’ora, la parola Liscio veniva associata, nell’immaginario dei più, ad una subcultura buzzurra di anziani e signore prosperose, che si ritrovava con abiti luccicosi a ballare questa infima musica. La riesumazione del Liscio e del suo popolo può sembrare ai più la scoperta di una tribù cannibale dell’Indocina e delle sue pratiche. Lo stereotipo aiuta, ma c’è anche altro in questo mondo: incredibili orchestre, capitanate da grandi compositori e musicisti come Carlo Brighi, Secondo Casadei, Ivano Nicolucci, Castellina-Pasi, si sono alternate per cinquant’anni, facendo 35 concerti al mese per soddisfare il loro pubblico. La gente della Romagna è segnata da questa storia in modo irreparabile, e questo vale sia per chi fa parte di questo mondo sia per chi lo snobba. Il Folklore Romagnolo è una musica che non ha nulla da invidiare ad altre musiche di estrazione popolare del resto del mondo, che godono di migliore considerazione, come il blues, il tango, la salsa, la musette ecc...anzi... Credits 24bit/88.2kHz original live-in-studio recording made at Teatro Pedrini, Brisighella, Italy on April 14th - 15th - 16th, 2014 24bit/88.2kHz digital mix and analog mastering (DAD) made at Velut Luna Studios, Casalserugo, Italy, on April 18th, 2014 Production: Velut Luna & Mr Zombie Orchestra Executive producer: Marco Lincetto Recording engineer: Marco Lincetto Assistant recording engineer: Michele Bartoletti Stella Mix & mastering engineer: Marco Lincetto Design+Layout: Luca Shivendra Om Cover Photo: Torquato Nanni Sales and marketing manager: Patrizia Pagiaro link al video su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=JpDD8LNqEXk https://www.youtube.com/watch?v=KuANjPScuYU link ad articoli critici sulla stampa on line: http://asapfanzine.blogspot.it/2014/05/mr-zombie-orchestra-cera-una-volta-in.html http://www.tempi-dispari.com/archives/25618 http://www.iyezine.com/mr-zombie-orchestra-cera-volta-in-romagna-danze-tribali-popolo-liscio/ http://www.brainstormingmagazine.it/2014/05/cera-una-volta-romagna-secondo-album-dei-mr-zombie-orchestra/ http://www.deliriprogressivi.com/musica/nuovo-album-per-la-mr-zombie-orchestra-cera-una-volta-in-romagna-in-uscita-il-3-giugno-2014  

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WEKE MUSIC FOR PIANO & STRINGS

WEKE MUSIC FOR PIANO & STRINGS

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Classical: original compositions by V. Cipriani, J. Lennon- McCartney, A. Piazzolla. V. Cipriani piano, Treble Singers Chorus San Matteo, A. Cipriani treble singer, A. Di Marzio cello solo, F. Sacco violin solo, Anuhel vocalist, G. Leonetti double bass, M. M. Notarstefano soprano, V. Soranno sax solo. Digital original recording made at Chiesa di San Felice delle Suore Francescane di Gesù Crocifisso, Gravina in Puglia (Bari) on Novembre 2009. “Weke” è il titolo, criptico ed un po’ misterioso, del nuovo disco di Vincenzo Cipriani. Compositore ed eccellente pianista, l’autore pugliese ci presenta, con il suo primo disco, un autentico "affresco" musicale. Questa è un’ideale “musica per immagini”, che consente a Cipriani di proseguire la nobile tradizione dei grandi autori italiani di musica per il cinema, quali, per citare i più illustri, Nino Rota ed Ennio Morricone. Il duttile organico di base, composto da una piccola orchestra d’archi e dal pianoforte, presenta atmosfere ed umori variegati, che nell’immediatezza di un linguaggio accessibile a tutti, ma per nulla banale, consentono all’ascoltatore di immergersi in una poetica musicale ricca di colori ed emozioni. In chiusura del disco sono presenti anche due arrangiamenti originali di un brano dei Beatles, la raffinatissima ninna nanna “Good Night”, interpretata anche da un etereo coro di voci bianche e dalla piccola Anna Cipriani come voce bianca solista, e due brani di Astor Piazzolla, che vedono come ospiti il soprano Maria Maddalena Notarstefano in "Ave Maria" ed il sassofonista Vito Soranno in "Inverno Porteno": si tratta di un omaggio di Vincenzo Cipriani a due suoi importanti riferimenti musicali. Registrato da Marc Keno nella Chiesa di San Felice delle Suore Francescane a Gravina in Puglia, questo disco è stato poi mixato e masterizzato in dominio analogico da Marco Lincetto, utilizzando una prestigiosa console analogica Neve serie 80.

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CROSSING  - VLHD HIGH QUALITY

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CLASSICAL Caterina Bergo, arpa, Paola Donato arpa. High Definition digital recording 24bit / 96KHz. at Magister Studio, Preganziol, Italy, on Novembre 2005. L'arpa è senz'altro uno degli strumenti classici più affascinanti e magici, in grado di evocare atmosfere e situazioni veramente particolari e pregne di emozioni forti e indimenticabili. Caterina Bergo incarna perfettamente l'icona della grande interprete di questo strumento: giovanissima, ma già con grande esperienza musicale, bellissima ed elegantissima, riesce nel corso dei suoi concerti a comunicare l'emozione della Musica come pochi altri interpreti. E per il suo disco d'esordio Velut Luna ha voluto organizzare una sorta di evento musicale unico, che oggi veramente poche altre etichette discografiche nel mondo hanno la forza e la credibilià  per poter realizzare. In sostanza, Marco Lincetto ha contattato alcuni dei più rappresentativi compositori italiani del momento ed ha chiesto loro di scrivere alcuni brani musicali espressamente per Caterina ed il suo disco d'esordio! Ecco quindi personalità  come Nicola Campogrande, Emilio Galante, Oscar Del Barba, Sergio Cossu, Fabrizio Castania, ed ancora Adriano Lincetto, Ferrero e Tutino con brani non scritti appositamente per questo disco, ma in prima registrazione mondiale. Si tratta di una musica nuova che difficilmente può essere etichettata sotto un genere preciso: essa infatti si pone come sintesi perfetta della tradizione classica (Campogrande e Castania), ma anche dello spirito più moderno del rock e del blues (Galante), senza disdegnare gli stilemi del jazz e del pop più raffinato (Del Barba e Cossu). E' infine molto importante sottolineare come in ogni caso siamo di fronte ad un programma musicale godibile, spigliato e di immediata presa su chiunque abbia la fortuna di ascoltarlo. E che dire della registrazione? Realizzata fra le magiche mura del grande Studio Magister è forse in grado di presentare per la prima volta un suono d'arpa veramente completo, ricco, di statura sinfonica, addirittura: masterizzato con tecnica VLHD da Marco Lincetto e Matteo Costa.  

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