Riepilogo carrello
Il tuo carrello è vuoto
Prodotti nel carrello: 0
Totale prodotti: € 0,00
AYRES & FANTASIAS
€ 18,00
Classical. Original compositons by J. Dowland,O. Gibbons, T. Lupo, A. Ferrabosco, J. Farmer, C. Simpson, M. East, T. Morley, W. Cornysch, J. Bull, J. Bennet,C. Verh & J. Dowland, Anonymus. Quoniam consort of dulcians: Paolo Tognon, Claudio Verh,Vincenzo Onida, Fabio Accurso,Lorenzo Feder. Elisabetta Gasparotto soprano. 24bit/88.2kHz original recorded, mixed and mastered at Aremagister Studios, Preganziol (TV) Italy on December 29-30-31, 2011. Musical delights alla corte di Elisabetta I d’Inghilterra; ovvero un’antologia di musica polifonica a 2, 3, 4 parti affidata ad un consort di dulciane, liuto, clavicembalo e la voce umana. Elisabetta I, incoronata nel 1558 protrasse il suo lungo regno fino al 1603 e sostenne l’Inghilterra in un periodo fortunato ed importante della sua storia dal punto di vista politico, religioso commerciale e culturale. Come il padre Enrico VIII ,amò molto la musica, suonando ella stessa il liuto e la lira ed arrivando a circondarsi fino a 70 musicisti a corte. La musica era spesso associata alle rappresentazioni teatrali di geni quali Shakespeare e Marlow. La dulciana (curtal) fu introdotta in Inghilterra nel primo trentennio del ‘500 probabilmente dai veneziani Bassano inventori di uno strumento: bassone corto (curtal) come già si evince da due inventari del 1542 e 1547 risalenti alla corte di Enrico VIII “…13 shorte instruments caulled Dulceuses…” Nel ‘500 molti documenti testimoniano l’utilizzo in Inghilterra di questo strumento che era integrato nei gruppi strumentali a fiato (Waits) similmente ad altri ensemble analoghi del continente europeo e destinati all’impiego a corte come nelle cerimonie pubbliche. La raffinatezza del suono della dulciana nelle sue varie taglie qui utilizzate: basso ma anche soprano, contralto e tenore, si affianca in modo ideale sia alla voce che a strumenti indispensabili all’armonia e contrappunto come il liuto ed il cembalo. La maggior parte dei compositori inglesi dell’epoca, scrissero musiche vocali e strumentali per l’uso sacro e profano. Nella cosiddetta consort music, era prassi diffusa eseguire brani polifonici a 4 o più voci con un insieme omogeneo di strumenti Questa è una rara documentazione sonora che ne propone la veste timbrica sulle dulciane. Non manca d’interesse la possibilità di eseguire alcune fantasie a due bassi , previste in origine per la viola d gamba, attraverso la dulciana che propone una sonorità che esalta la componente cantabile e malinconica ma anche quella ritmica e spiritosa tipica della flessibilità di questo strumento a fiato antesignano del moderno fagotto. La raffinatezza timbrica dei diversi ensemble musicali presenti in questo disco è esaltata dalla straordinari aqualità della registrazione, effettuata nei grandi studi Velut Luna di Preganziol con tecnica digitale ad alta risoluzione.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloDE - FORMA SONATA LISZT BERG CHOPIN
€ 18,00
Classical. Orginal compositions by Liszt, Berg, Chopin. Alessandra Giunti grandpiano. 88.2kHz/24bit original live-in-studio recording made at Magister Area Studios, Preganziol, on February 2012. Composta tra il 1852 e il 1853, pubblicata nel 1854 da “Breitkopf & Hartel” a Lipsia e dedicata a Robert Schumann, la Sonata di Liszt si colloca in un periodo della vita creatrice del compositore nel quale il pensiero prevale nettamente sul virtuosismo. Mai, d’altronde, il compositore aveva concepito un lavoro di cosi vaste proporzioni per il pianoforte. Creatore del Poema Sinfonico, cioè di qualcosa che si pone decisamente contro la costruzione “illuministica” della forma-sonata, Liszt si cimenta in una composizione tenendo conto solo in minima parte dei presupposti formali che questo tipo di creazione artistica comporta. È una composizione scritta in un unico movimento in cui si realizza un completo rovesciamento del genere: lo schema della forma sonata viene piegato e adattato inesorabilmente a nuove esigenze espressive, con un formidabile lavoro di costruzione e una fantastica drammatizzazione di tutti gli elementi del discorso. Da queste premesse si comprende perché l’opera sfugge alla tradizionale sequenza “esposizione-sviluppo-ripresa”, e si articola secondo una forma ciclica con il principio di sviluppo tematico assimilato al procedimento della variazione. Le indicazioni principali dei movimenti sono: Lento assai, Allegro energico, Andante sostenuto, Allegro energico, Andante sostenuto e Lento assai. Per quanto fin qui detto la Sonata in si minore di Liszt è un poema sinfonico per pianoforte ed al tempo stesso una vera enciclopedia del romanticismo musicale. L’unica pagina per pianoforte del catalogo di Berg fu composta tra l’estate del 1907 e il 1908. Stampata nel 1910 a spese dell’autore, ebbe il numero d’opera 1 e il titolo di Sonata. È in un solo movimento, poiché il giovane musicista accettò il consiglio di Schoenberg, suo maestro, di non aggiungerne altri. Nonostante ciò appare classica questa struttura formale: un’esposizione (con ritornello), uno sviluppo, ripresa e una breve coda. Il tutto costruito con precisione, e articolato con notevole economia del materiale tematico. Ma il clima emotivo é ben lontano dai modelli settecenteschi: il cromatismo - che viene giustapposto al diatonismo - introduce una tensione che si acuisce progressivamente, per essere riassorbita solo nel finale, dopo un’esplosione centrale molto drammatica. In un’architettura rigorosa si esprimono dunque una sensibilità appassionata e tutti gli eccessi del delirio romantico. La sonata op. 35 di Chopin nasce attorno alla Marcia funebre composta nel 1837. Il primo e l`ultimo tempo furono abbozzati tra il 1838 e il 1839, mentre lo Scherzo risale alla tarda estate del 1839, quando sorse appunto l’idea di organizzare tutti i tempi in una sonata che si raccogliesse attorno alla Marcia funebre ormai da tempo a molti nota. La pubblicazione avvenne nel maggio del 1840. La struttura abituale del primo movimento appare piuttosto diversa dalla rigorosa condotta prescritta dalla tradizione: lo Sviluppo, ad esempio, non è il momento per sviscerare tutte le possibilità ritmiche ed armoniche dei temi, come da concezione beethoveniana, ma il luogo per esaltare l’espressività delle potenzialità drammatiche; la Ripresa non è la naturale conclusione di un brano, ma il punto culminante di maggiore tensione creativa. Scherzo e Marcia funebre, sebbene si presentino come momenti rituali della sonata classica, rappresentano in realtà fasi particolari della composizione. Così il brevissimo Presto conclusivo - che si presenta in forma di moto perpetuo dove non sono scanditi né melodia né ritmo - è più un’evocazione del colore pianistico affidato alle due mani che suonano linee musicali parallele.Il carattere di eccezionalità con cui Chopin affronta la forma sonata e la cura della forma artistica, fino al massimo perfezionismo, hanno coniato un esemplare unico, rarissimo e preziosissimo di opera d'arte.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloJ. S. BACH SONATAS BWV 1027-1028-1029
€ 18,00
Classical. Original compositons by Johann Sebastian Bach. Stefano Canuti bassoon, Enrique Bagaria piano. 24bit/88.2kHz recording made at Sala Luis Galve, Auditorium in Saragozza, September 2011. La scelta dell’organico con il quale eseguire il repertorio cosiddetto “antico” è un tema sempre delicato da affrontare. È lecito interpretare questo repertorio con strumenti per i quali non fu direttamente concepito? Una risposta diretta e legittima a tale dilemma è fornita dall’ascolto di questa registrazione; e un’altra, tanto valida quanto complementare, ce la mette sul piatto la storia stessa della musica. La seconda affermazione potrebbe essere sostenuta da una quantità di esempi, dai quali si deduce che l’organico del repertorio strumentale veniva modificato sia per volontà degl’interpreti, che realizzavano proprie versioni manoscritte, sia degli stessi compositori, che legittimavano i cambiamenti nelle loro edizioni a stampa e lasciavano “aperte” le partiture, affinché la volontà degli interpreti non trovasse impedimento alcuno e questi potessero improvvisare. Senza andare troppo lontano, potremmo mettere in rilievo che, nello stesso periodo in cui furono composte le tre sonate oggetto di questa registrazione, Johann Sebastian Bach adatta per viola da gamba e clavicembalo delle sonate a tre originariamente concepite per due flauti o due violini e basso continuo. Si potrebbe inoltre sottolineare, a questo proposito, il caso particolare dell’opera BWV 1027ª, una trascrizione per organo dell’ultimo movimento della prima sonata di questo disco; o esempi estremi, come gli usuali arrangiamenti di opere di altri autori, meno frequenti in Bach, ma certamente significativi, quali BVW 93 e 94, derivanti dal catalogo strumentale di Antonio Vivaldi (rispettivamente Rv 522 e 208). Le tre sonate BWV 1027, 1028 e 1029 furono concepite da Johann Sebastian Bach per un organico ben definito: viola da gamba e clavicembalo, sicuramente in un’epoca anteriore al 1741, come risulta anche dal suo catalogo, benché in genere, sia per lo stile sia per la loro particolare strumentazione, siano state attribuite più concretamente al periodo nel quale il compositore turingio lavorò alla corte di Cöthen, quando aveva poco più di trent’anni. In questo CD Stefano Canuti, fagotto ed Enrique Bagaria, pianoforte (due autentici virtuosi del panorama concertistico internazionale) offrono una affascinante e assolutamente inedita lettura dei 3 immortali capolavori di Johann Sebastian Bach.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloAMOR Y PASION
€ 18,00
Original compositions by Oscar Del Barba. Franca Masu voice/lirics by Alan Zamboni. O. Del Barba grandpiano, F. Beccalossi accordion, G. Alberti saxophone/clarinet, S. Maiore double bass and cello, M. Vicentini violin, F. Masu voice. 24bit/48hKz recording made at MagisterAreaStudios, Preganziol on October 11 & 12, 2009/ March 31, 2011. E’ sempre difficile parlare in poche righe di un nuovo progetto discografico di Oscar Del Barba. Perché Oscar Del Barba è un autore ricchissimo, che come pochissimi altri oggi riesce a sintetizzare una grande quantità di riferimenti colti a tutta la storia della musica degli ultimi 300 anni almeno. Cultura e preparazione accademica (diploma in pianoforte e poi in composizione), ampia frequentazione del mondo del jazz, spiccato amore per le musiche del “sud del mondo”, in particolare il Sud America: questo e altro ancora è Oscar Del Barba. Volendo a tutti i costi dare a questo disco una definizione di “genere”, potremmo parlare senza dubbio di “tango e dintorni”… Altresì è bene ricordare che Oscar, nel booklet del disco, ringrazia, fra gli altri: Astor (Piazzolla), Igor (Stravinsky), Bela (Bartok), Claude (Debussy), Johann Sebastian (Bach)… Accompagnato da un gruppo da camera di musicisti di valore assoluto, tutti dotati della caratteristica della “duttilità interpretativa” – Salvatore Maiore, contrabbasso e violoncello, Maria Vicentini, violino, Fausto Beccalossi, fisarmonica, Gianni Alberti, sax e clarinetto e la straordinaria voce di Franca Masu – Del Barba consegna alla storia 8 ritratti in musica, in cui la forza descrittiva, diventa di volta in volta evocativa di situazioni ed emozioni, che si muovono con nonchalance fra Buenos Aires e Madrid, girovagando anche un po’ per il centro Europa… Last but not least, da sottolineare i bellissimi testi originali scritti appositamente da Alan Zamboni. E’ un disco questo, che ti prende per mano alla traccia 1 e non abbandona fimno all’ultima nota. Registrato in diretta, come di consueto, nella splendida acustica naturale degli studi MagisterArea di Preganziol da Marco Lincetto, anche sul fronte della registrazione offre un suono coinvolgente, avvolgente e assolutamente naturale. Come altro non si potrebbe fare con la musica di Oscar Del Barba.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloVIBRAZIONI CONSONANTI
€ 18,00
Classical. Original compositons by: J. J. B. L. Arban, H. Tomasi, E. Bozza, J. G. Pennequin, A. Jolivet, C. Saint-Saens, J. Francais. Alberto Frugoni trumpet, Irene Frigo piano. 24 bit/88kHz digital recording made at MagisterAreaStudios, Preganziol on April 2, 3, 5, 2011 Nei primi decenni dell’800 l’introduzione del meccanismo, che ha reso la tromba uno strumento cromatico anche nel registro grave, è stata la risposta alle esigenze creative dei compositori dell’epoca. Questa nuova invenzione ha cambiato radicalmente le caratteristiche dello strumento, segnando l’inizio di un nuovo approccio musicale. Il primo meccanismo, inventato dall’irlandese Charles Clagget non ebbe successo: brevettato nel 1788, non spiegava chiaramente le modalità di applicazione dei pistoni sullo strumento. Maggior successo ebbe il modello del cornista Heinrich Stoelzel da lui introdotto nel luglio del 1814 a Berlino. Quattro anni più tardi anche Blühmel brevettò il suo “Röhren-Schiebe Ventil o Schieberröhren” successivamente prodotto dalla ditta Schuster; il primo di questi strumenti costruiti a Berlino, fu inviato a Parigi nel 1826. Qui F.G.A. Dauverneé (1800-1874), riconosciute immediatamente le enormi potenzialità del nuovo strumento, scrisse il primo metodo per tromba a 3 pistoni (Méthode Théorique & Pratique de Cornet à Pistons ou à Cylindres, Parigi 1840) spiegandone in modo accurato l’evoluzione e l’utilizzo. Sulla scia di Dauverneé, nel 1864, Joseph Jean-Baptiste Laurent Arban (1825-1889), suo allievo e professore a l’École Militaire, scrisse il Grande Méthode complète pour cornet à pistons et de saxhorn tuttora considerato uno dei principali testi di riferimento per la tromba. In questo lavoro, in cui si è voluto proporre un repertorio solistico per tromba e pianoforte di composizioni di area francese, sono state utilizzate la tromba in sib con meccanismo a chiavi e quella in do con meccanismo a pistoni, oggi largamente utilizzata nel repertorio solistico francese e nelle orchestre sinfoniche. La prima, dal suono più morbido, viene introdotta per la prima volta nelle bande militari circa nel 1830 e in orchestra 20 anni dopo; la seconda, dal suono più brillante e dall’articolazione precisa, è stata introdotta in Francia più tardi e continuativamente utilizzata da oltre un secolo nonchè suonata da molti dei più importanti trombettisti francesi come G. Mager, R. Voisin e R. Sabarich. Alberto Frugoni
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloNUBILARIA
€ 18,00
Original compositions by G. Greshwin, A. Piazzolla, P. Swerts, E. Grieg, C. McAlister, M. De Falla, B. Bartok, A. J. Ellis/J. Pastorius. Arrangements by S. Bergamini, G. Forghieri. Nubilaria Clarinet Ensemble: G. Forghieri clarinet, eb clarinet; M. Rossi clarinet; G. Formicola clarinet; A. Bondioli clarinet; L.Sacchetti clarinet; C. Calzolari clarinet; M. Fiorini clarinet, alto clarinet; A. Ponzi clarinet, alto clarinet, bass clarinet; S. Bergamini bass clarinet. 24bit/88.2 kHz original recording made at MagisterAreaStudios, Preganziol, Italy on January 8, 9, 2011. Il Nubilaria Clarinet Ensemble è un “clarinet choir”, cioè un ensemble formato esclusivamente da strumenti della famiglia dei clarinetti. Questo ensemble è estremamente versatile, secondo in questo soltanto alla grande orchestra sinfonica, e il suo suono può ricordare quello dell’organo; l’organico effettivo può variare molto, da un minimo di cinque esecutori ad un massimo indefinito, sono esistiti infatti gruppi di più di 70 elementi. Il clarinet choir può perciò essere considerato come l’equivalente per strumenti a fiato dell’orchestra d’archi. Il repertorio originale per questo ensemble era virtualmente inesistente fino alla seconda metà del XX secolo, ma da subito risultò evidente la possibilità di trascrivere qualsiasi brano, partendo dagli organici più disparati, dall’orchestra sinfonica come dal pianoforte solo, dal quartetto d’archi come dall’ensemble di fiati. Percy Grainger, importante compositore australiano, era molto attratto dall’arrangiamento per clarinet choir, e ha prodotto nella sua carriera parecchie trascrizioni di grande bellezza da composizioni di J.S. Bach, Josquin des Pres, Alessandro Scarlatti e molti altri. L’età d’oro del clarinet choir è iniziata attorno al 1950: molti ensemble sono stati creati all’interno di tutte le maggiori istituzioni scolastiche degli Stati Uniti e importanti compositori che vi operavano hanno iniziato a scrivere brani originali e nuove trascrizioni, potenziando contestualmente i clarinet choir esistenti e creandone di nuovi, basando su di essi buona parte della loro attività didattica. Attualmente sono in attività centinaia di clarinet choir in tutto il mondo, ma la loro diffusione in Italia è ancora molto limitata, si contano infatti pochissime esperienze in tutto il nostro paese, fra le quali la nostra formazione è probabilmente l’unica stabile. In questo album utilizziamo i seguenti strumenti: un Clarinetto Piccolo in MI bemolle, sette Clarinetti in SI bemolle, due Clarinetti Contralti in MI bemolle e due Clarinetti Bassi in SI bemolle, variamente combinati. Quindi, perché abbiamo formato un Clarinet Choir? La ragione principale è molto semplice: perché è divertente! Inoltre il clarinet choir riunisce le potenzialità ludiche e didattiche della banda, l’ensemble popolare più diffuso in Italia, con la qualità musicale che soltanto le migliori orchestre e i migliori ensemble da camera possono raggiungere. L’attenzione ai dettagli che ci caratterizza ci consente di ridare nuova vita e nuovi colori a un repertorio per molti versi ormai standardizzato, perciò Stefano Bergamini e Giuliano Forghieri hanno scritto e stanno scrivendo nuovi arrangiamenti di importanti brani del repertorio classico e popolare. Recentemente è arrivata anche la prima composizione scritta per noi ed a noi dedicata, “In a Clearing” del compositore statunitense Clark McAlister, che è inclusa in questo album. Per finire, due parole sul significato del nostro nome: Nubilaria è il nome antico (in latino) di Novellara (Reggio Emilia), la città dove il nostro gruppo è nato nel 2005 presso l’associazione culturale “Lo Schiaccianoci” (www.schiaccianoci.org), un nome che ha probabilmente a che fare con le nebbie che caratterizzano questa zona geografica. A noi piace però pensare che il nome sia frutto della giustapposizione di nubi e aria, indicando così qualcosa che riunisce metaforicamente significati legati al sogno, al movimento continuo e al suono prodotto dai nostri strumenti. We came so far for beauty, we left so much behind (Leonard Cohen) Giuliano Forghieri
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloTchaikovsky: Violin Concerto, Op. 35, Méditation, Op. 42 - SACD
€ 22,00
Il concerto di Tchaikovsky per violino e orchestra op.35 è senza dubbio uno dei più celebri concerti per violino e orchestra mai composti in tutta la storia della musica. Questa edizione Velut Luna vede protagonista assoluto Giovanni Angeleri, celeberrimo virtuoso, già vincitore, fra gli altri, dell'importantissimo Concorso Paganini di Genova. In questo caso Angeleri è anche direttore, sul podio della prestigiosa Orchestra delle Venezie, che ha saputo plasmare in una interpretazione sorprendente e che riesce a mettere in luce ancora nuove sfumature di questa partitura tanto affascinante, quanto assolutamente immortale. Completa il progetto l'interessante Méditation per violino e orchestra, che deriva direttamente dalla prima stesura dell'Andante del Concerto, nella versione per violino e pianoforte, poi sostituito dalla seconda stesura - la canzonetta. In questo disco Giovanni Angeleri presenta una sua revisione, che si attiene fedelmente al testo pianistico originario di Tchaikovsky. La registrazione di questo SACD è stata appositamente realizzata in doppia versione - stereo e multi canale - così come anche il missaggio finale. Come sempre, la qualità tecnica del lavoro di Marco Lincetto merita la classificazione di "eccellente" su tutti i parametri. TCHAIKOVSKY, Violin Concerto Giovanni Angeleri, Orchestra delle Venezie VELUT LUNA CVLD 241 SACD stereo e multi-ch
€ 22,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloSospiri nel tardo Romanticismo
€ 18,00
Arpa e archi insieme nel romanticismo Iole Di Gregorio La sensibilità romantica portò a concepire l’idea melodica come indissolubilmente legata alla voce specifica di uno strumento, che ne determina il modo in cui vibra e si ripercuote nell’anima. Pur essendo il timbro l’elemento primigenio, alogico e istintivo della musica, gli autori fino al Settecento avevano dato la priorità ad altri elementi della composizione. La nuova attenzione al “suono in sé” alimentò la trasformazione delle tecniche esecutive degli archi e la ricerca di originali impasti timbrici in orchestra, il perfezionamento di strumenti tradizionali e di nuova invenzione, la valorizzazione di strumenti antichi quanto carichi di memorie, come l’arpa. Dietro l’arpa moderna, inventata da Sebastian Erard nel 1811 e dotata di 47 corde e 7 pedali, non si stenta a scorgere lo strumento le cui origini si confondono nel mito e che, con animo positivista, possiamo rintracciare fino alle prime applicazioni dell’homo faber. Nel corso dell’Ottocento romantico, in ambito di preferenza francese –già alle soglie della Rivoluzione l’arpa era lo strumento prediletto dalla regina Maria Antonietta– assistiamo alla progressiva integrazione dell’arpa nell’organico orchestrale, consacrata dal trattato di Hector Berlioz. Contemporaneamente si stabilizza l’uso dell’arpa nel teatro d’opera, come testimonia il raffinato impasto timbrico della Meditation, tratta da Thaïs di Jules Massenet (1842 – 1912). Suggestive e ricche di fascino si ritrovano tracce del mondo operistico nelle composizioni di Giovanni Caramiello (1838 – 1938), per molti anni acclamato arpista del Teatro S. Carlo di Napoli, autore di un Duetto sulla casta Diva del Bellini, per arpa e pianoforte, qui offerto nella trascrizione per arpa sola di Davide Burani. Lo sfruttamento dell’arpa culmina nella produzione sinfonica di Claude Debussy (1862 – 1918), che spesso inserisce due arpe in partitura e fa largo uso di glissandi per creare una sonorità impressionistica. Le Danses sacrée et profane gli furono commissionate nel 1904 dalla Casa Pleyel che intendeva promuovere un nuovo modello di arpa “cromatica” in concorrenza alla suddetta arpa diatonica, monopolio della firma Erard. Il nuovo strumento non riuscì ad imporsi, ma le Danses di Debussy possono, fortunatamente, essere eseguite con l’arpa a pedali grazie alla trascrizione di Henriette Renié, celebre docente e concertista francese. Fin dalla prima esecuzione, avvenuta il 6 novembre 1904 ai Concerts Colonne di Parigi, le Danses hanno creato un modello di riferimento per i compositori europei, in grado di esercitare un’influenza paragonabile a quella dell’Adagietto della Quinta di Mahler del 1902, rievocato nel pezzo sciolto Sospiri op. 70, composto nel 1914 per archi e arpa dal compositore inglese sir Edward Elgar (1857 – 1934), cui si devono alcuni capisaldi della letteratura per orchestra d’archi tardo romantica. Marcel Grandjany (1892 – 1974), arpista e compositore americano di origine francese, formatosi al Conservatorio di Parigi, dedica nel 1937 l’Aria in classic style all’insieme di arpa e archi, confermando la solidità di quest’unione e la persistenza del gusto arpistico francese nel mondo.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloCESARE POLLINI: ANTOLOGIA DEL CENTENARIO
€ 18,00
TRACKLIST 1 - Scherzo in fa maggiore (1880), per orchestra 2 - Notturno in re maggiore (1882), per orchestra Oreste Ravanello (1871-1938) 3 - Elegia “in morte di Cesare Pollini” (Andante) per archi 4 : 8 - Suite op. 3 in mi maggiore per violino, violoncello e pianoforte Allegro non troppo / Largo espressivo / Tempo di Minuetto / Mesto (A modo di Romanza) / Presto 9 : 11 - Tre fogli d’album (1903) Attesa (Presto) / Melanconia (Andante sostenuto quasi adagio) / Prima neve (Andante con moto) 12 - Notturno (Mesto), Nr. 2 da Sei fogli d’album (1878) 13 - Presto scherzoso Nr. 5 da Sei fogli d’album (1878) 14 - Marcia Funebre (Adagio Maestoso) in si bemolle minore (1874) 15 - Romanza (Quasi adagio) 16 : 19 - Sonata in fa minore(1874/1899) Allegro appassionato / Sostenuto / Intermezzo / Finale (Energico/Assai agitato) INTERPRETI Orchestra del Conservatorio “Cesare Pollini” (tracks 1/2) Giuliano Medeossi direttore (tracks 1/2) Orchestra di Padova e del Veneto (tracks 3) Pietro Billi direttore (tracks 3) Andrea Vio violino (tracks 4-8) Angelo Zanin violoncello (tracks 4-8) Aldo Orvieto pianoforte (tracks 4-8) Maura Mazzonetto pianoforte (tracks 9-14) Giovanni Tirindelli pianoforte (tracks 15-19) Cesare Pollini, figlio del nobile padovano Luigi de’ Pollini, nasce il 13 luglio 1858. Intraprende giovanissimo gli studi pianistici sotto la guida della madre Luigia dei conti de’ Cassis-Faraone. Nel 1878 il conte Pietro Suman invia alcune composizioni di Pollini - fino ad allora praticamente autodidatta - ad Antonio Bazzini, illustre compositore, violinista e professore del Conservatorio di Milano, che lo accoglierà nella sua classe nel 1880 e di cui diverrà presto uno degli allievi prediletti. Due anni più tardi Pollini rientrerà a Padova per assumere la direzione dell’Istituto Musicale, ivi fondato il 29 giugno 1879. Il 5 dicembre 1886 Pollini intraprende una lunga tournée di concerti in Germania con il violinista Antonio Freschi, anch’egli allievo di Bazzini. Il 2 gennaio il duo esordisce a Monaco, ottenendo critiche molto favorevoli, in particolare dal ‘Berliner Tagblatt?. Tra i brani eseguiti anche la Suite op. 3 dedicata a Richard Strauss, presente all’esecuzione. La tournée prosegue alla volta di Francoforte, Stoccarda, Berlino, Vienna. Nel 1889 è invitato dalla regina alla Villa Reale di Monza a tenere un concerto in onore dell’imperatore Guglielmo II e nel 1892 il re Umberto I lo nomina cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, facendogli personale consegna delle insegne a Monza. Il 26 gennaio 1912 Cesare Pollini muore improvvisamente all’età di 54 anni. La notizia della sua scomparsa è diffusa dai giornali di tutta Italia. L’istituto padovano decide di darsi nuova denominazione in memoria del suo direttore. Il mezzo secolo tra l’annessione al regno d’Italia e la prima guerra mondiale è epoca di ripiegamento decadente, un momento storico nel quale la delusione postunitaria si intreccia con il clima di sconforto per la presa di coscienza dell’arretratezza culturale dell’Italia rispetto al mondo d’oltralpe. Anche per Padova è un periodo intensissimo e contraddittorio di riorganizzazione materiale e culturale, di fieri acquartieramenti su posizioni tradizionali, ma anche di aperture audaci e lento cammino di avvicinamento all’Europa contemporanea. Significativa presenza nella vita culturale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Cesare Pollini - sono parole di Arrigo Boito -«occupava fra gli elettissimi cultori dell’arte un grado speciale di eminenza e di nobiltà». Nelle molteplici esperienze acquisite nella sua intensa attività di concertista, compositore e musicologo Pollini aveva coltivato una straordinaria ricchezza di stimoli che mise a disposizione della vita culturale padovana con ammirevole generosità. Forte dell’amicizia con illustri personalità del mondo musicale italiano e tedesco (i già citati Richard Strauss e Antonio Bazzini ma anche Giuseppe Martucci, Giovanni Sgambati, Oscar Chilesotti e molti altri), egli si impegnò con passione nel promuovere la cultura musicale europea in ambito padovano rinnovando le scelte concertistiche e affinando il gusto musicale del pubblico. Da segnalare, a tal riguardo, il suo impegno di organizzatore delle “mattinate musicali” a palazzo Selvatico Estense, cicli di concerti i cui programmi erano volti a presentare il repertorio romantico tedesco, fino ad allora praticamente sconosciuto in Italia e considerato dal pubblico insopportabilmente noioso: «Il programma del concerto suscitò le più serie diffidenze per l’esclusione assoluta di pezzi vocali ed il predominio di autori classici, i cui nomi mettevano i brividi alla gran maggioranza degli amatori e facevano presentire quel terribile tedio che in simili circostanze piomba sempre, come incubo sul capo di cotesti amatori». Padova condivideva con i maggiori centri della Penisola la tensione tra abitudini musicali schiacciate sul teatro e sul consumo da salotto e la volontà pedagogica di un élite di avvicinare cultura e gusto locali ai modelli europei. Significativa a tal riguardo la stesura della Terminologia musicale tedesco-italiana che Pollini pubblicherà nel 1894 per i tipi dei F.lli Bocca di Torino. Numerosi anche i concerti commemorativi organizzati dal maestro nel contesto della programmazione artistica dell’Istituto padovano: per il VII anniversario della morte di Richard Wagner (1890), in commemorazione di Gioachino Rossini e di Giuseppe Tartini (1892), di Anton Rubinstein (1895), di Antonio Bazzini (1897), di Johannes Brahms (1898), di Giuseppe Verdi (1901), di Edvard Grieg (1908).
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloCHORAL FIREWORKS
€ 18,00
CLASSICAL. Original compositons by J. S. Bach, G. F. Handel, W. A. Mozart, F. Mendelssohn Bartholdy. Schola S. Rocco, Orchestra Barocca Archicembalo Ensemble conductor Francesco Erle. 24 bit/88.2 kHz recording made at Basilica di S. Felice Vicenza on December 19, 2009 Lasciamo volentieri alle parole del Maestro Francesco Erle la presentazione di questo spettacolare disco dal vivo per coro e grande orchestra, Concerto registrato dal vivo per i Concerti del Centenario della Società del Quartetto di Vicenza nella Basilica di S.Felice il 19 dicembre 2009. “La verità è che decidemmo di registrare questo concerto con Marco Lincetto proprio all'ultimo minuto: non potevamo resistere e provare a riprendere l'ultimo di una felicissima serie di concerti (a Verona in S.Eufemia il 14, a Trento in S.Francesco Saverio il 15, a Innsbruck in Duomo il 16 e a Bolzano in Duomo il 17 dicembre 2009) che si era trasformata in un susseguirsi di serate dal clima esecutivo di grande energia e di quella simbiotica empatia che così raramente si crea tra direttore, orchestra e coro. Avevo proposto a Giorgio Meneghini l'estate precedente un coraggioso programma che rappresentava l'ultima versione di una semplice ma virtuosa idea, i concerti iniziati molti anni prima alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia che il titolo “Choral Fireworks” sintetizzava come un atto di credo musicologico particolare: la scrittura dei sommi compositori nello stendere i forti colori dei grandi cori con orchestra era al tempo stesso sufficiente da una parte a creare unità programmatica e interesse scientifico, dall'altra occasione di grande godimento per un pubblico che si trovava di fronte a quella che, dal punto di vista degli esecutori, era una scintillante maratona di virtuosismi e fortissime espressioni. Come si vede dalla elenco dei brani, in tutto e per tutto avevo voluto rispettare la proprietà liturgica dei testi, e per coronare lo sforzo mi ero anche cimentato in una fatica-impresa personale se si vuole anche rischiosa, stendere una versione orchestrale scientificamente corretta delle parti più adatte al concerto del Te Deum che il giovanissimo Mendelssohn aveva lasciato steso solo per doppio coro e un basso continuo nemmeno completato. La sera ripresa nel disco, superate le difficoltà di una abbondante nevicata, si rivela foto che solo con coraggio avremmo sperato di riuscire a scattare, calda nei colori, piena di vita e verità di frasi e suono come solo un disco veramente dal vivo sa regalare. La decisione di stampare il cd è quindi arrivata per ultima, con l'ascolto sorpreso e poi convinto di questo album sonoro degli artisti, degli organizzatori e della casa discografica. Speriamo ora che il disco, oltre a portarvi i nostri più fervidi auguri, incontri il vostro consenso come allora incontrò grandissimo entusiasmo del pubblico nelle chiese, e nelle critiche dei quotidiani.”
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloROMANZE
€ 18,00
CLASSICAL. Words by Cesareo, Errico, Mazzola, Pagliara, Dei Fiori, D’Annunzio, Stecchetti, Cimmino, Cognetti. All music composed By Francesco Paolo Tosti. Valeria Fubini Ventura soprano, Sonia Mazar grandpiano. Digital Recording made at Eden-Tamir Music Center Hamaayam, Ein Karem, Jerusalem on January 2005 Francesco Paolo Tosti nasce a Ortona nel 1846. Dimostrò precocemente la sua passione per la musica e in particolare per il canto divenendo allievo di Mercadante al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Si guadagnò la vita nei primi anni della sua carriera come maestro di musica e di canto ad Ancona. Insoddisfatto della vita di provincia, si trasferì a Roma dove si esibì come cantante sfruttando la sua bella voce tenorile. Nella capitale conobbe molti personaggi di rilievo, tra cui la principessa Margherita di Savoia che lo scelse come proprio maestro di canto, ma determinanti furono per Tosti la conoscenza di D’Annunzio e del pittore Michetti: molte delle sue più belle romanze furono composte proprio su liriche di D’Annunzio. La copiosa produzione musicale di Tosti consta quasi esclusivamente di composizioni per canto e pianoforte che si possono ulteriormente dividere in chansons, romanze, canzoni italiane popolari, songs. La sua opera ha conosciuto alterne fortune nel corso del Novecento, a seconda del clima culturale e sociale in cui è stata fruita ed eseguita. Con le sue oltre trecento cinquanta romanze Tosti ha senza dubbio conferito un’autonomia a questo genere che aveva vissuto sino ad allora all’ombra del melodramma. Tosti ha creato la romanza come forma autonoma e originale: in essa la dolce melodicità, la semplicità della linea melodica si sposano perfettamente con il testo poetico, sempre scelto con raffinata sensibilità tra i testi dei maggiori poeti italiani del tempo e a volte anche tra quelli di poeti stranieri come Hugo, Verlaine, De Musset, ecc.. Impermeabile ai venti delle avanguardie che soffiavano forti in quegli anni, ha dato sfogo ad una melodicità raffinata, prevalentemente sentimentale ma sempre fresca e di buon gusto. Conobbe un indubbio successo nell’Italia umbertina e nell’Inghilterra vittoriana, anche se gli è stato spesso rimproverato di accontentarsi di questo successo mondano nei salotti eleganti della belle époque. Chiamato da alcuni lo Schubert italiano, ha l’indubbio pregio di un’immediata fruizione e riconoscibilità, ed è proprio su questo carattere che si è fondato il suo grande successo. Questa facilità di ascolto e questa sua fruibilità immediata possono essergli rimproverate come un difetto ma possono anche essere considerate come una grande qualità: nelle sue romanze non c’è posto per preziosismi o per inutili sovrastrutture tecniche estranee alla sua personalità. Dietro questa apparente semplicità e immediatezza ritroviamo ancor oggi il suo equilibrio e la sua innata raffinatezza che hanno contribuito a rendere le sue romanze ancora fruibili in un contesto culturale e sociale così lontano e diverso da quello in cui erano state create. (Enrico Fubini )
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloGRANDO XE AMOR
€ 18,00
CLASSICAL. Original compositions by Antonio Buzzolla. Paola Marzolla soprano, Matteo Ferrara bass baritone, Aldo Fiorentin piano. 24bit/88.2 original digital recording made at Magister Area Studios, Preganziol, Italy, on April 2010 Antonio Buzzolla è nato ad Adria nel 1815 e morto a Venezia nel 1871. Figlio d’arte, (il padre Angelo era maestro di cappella della Cattedrale di Adria e direttore della Società Filarmonica) imparò presto a suonare il violino, il pianoforte, l’organo e altri strumenti, e già a 17 anni entrò a far parte dell’orchestra del teatro “La Fenice” di Venezia; 5 anni più tardi, dopo aver già composto e rappresentato la sua prima breve opera, il “Ferramondo”, si trasferì a Napoli dove fu allievo di Donizetti e Mercadante. Dopo aver composto e rappresentato altre due opere, “Mastino I della Scala” nel 1841 e “Gli avventurieri” nel 1842, intraprese nel 1843 un lungo viaggio per l’Europa, andando prima a Berlino come direttore dell’orchestra del Teatro dell’Opera Italiana, poi a Dresda, in Polonia e in Russia; nel 1845 e nel 1846 lo ritroviamo occasionalmente ad Adria, per poi andare a Parigi come direttore dell’Opera Italienne, e in seguito ancora a Berlino. Dal 1848 si stabilì definitivamente a Venezia, dove ricoprì il prestigioso incarico di maestro di cappella presso la basilica di San Marco dal 1855 fino alla morte, sopravvenuta nel 1871. Oltre alle tre opere già citate, Buzzolla compose e rappresentò altre due opere, “Amleto” nel 1848 e “Elisabetta di Valois” nel 1849-1850; il resto della sua imponente produzione musicale è in gran parte costituita da musica sacra, anche se la sua fama è legata principalmente alla musica vocale da camera: egli infatti scrisse anche una notevole quantità di arie e canzonette, molte delle quali in dialetto veneziano, per canto e pianoforte, che incontrarono un notevole favore presso il pubblico italiano. Rossini stesso dichiarò che Buzzolla superava in questo genere tutti quelli che lo avevano preceduto, compresi il Perucchini e Simone Mayr, autori della notissima “Biondina in gondoleta”. In effetti le ariette e canzonette veneziane, pur conservando l’aspetto popolare nel testo e in certe cadenze ritmiche e tratti melodici, manifestano una notevole cura nella composizione: si tratta di pagine di musica da camera “piene di brio, di varietà, di spontaneità, di sapore veneziano” ma anche di buon gusto, abilità e maestria compositiva, “piccole gemme sapientemente armonizzate” come le definì Antonio Casellati, pioniere di studi musicali adriesi. In questo disco si offre una raccolta significativa di arie e canzonette gioiose, splendidamente interpretate da Paola Marzolla e da Matteo Ferrara, accompagnati dal solido pianismo di Aldo Fiorentin. Registrato live-in-studio in alta risoluzione digitale negli ormai noti Magister Area Studios da Marco Lincetto.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloI SOGNI DI GIANO' CONCERTO
€ 18,00
SILVIO OMIZZOLO (1905 – 1991) Concerto per violoncello, archi e pianoforte (1958) 01 – Allegro marcato, 9:37 02 – Andante, 6:47 03 – Rondò (Presto), 9:43 ADRIANO LINCETTO (1936 – 1996) I Sogni di Gianò (1985) Suite orchestrale per flauto, oboe, fagotto, due trombe, archi e voce 04 – Canzone d’Amore, 13:03 05 – Sono stato soldato, 12:06 06 – La fisarmonica e il bambino, 7:51 Tempo totale: 59:12 Grabación digital original 24bit/88.2 realizada en el Auditorio Pollini, Padua, en septiembre de 2009 Producción Velut Luna Productor ejecutivo Marco Lincetto Productor musical e ingeniero de edición Fabio Framba Ingeniero de equilibrio y mezcla Marco Lincetto Cubierta (Grand Prismatic Spring, Parque Nacional de Yellowstone, Wyoming) Marco Lincetto Marco Lincetto, Nicola Righetti, Elide Cataldo Diseño y maquetación L'image Mario FOLENA flauto Paolo BRUNELLO oboe Andrea BRESSAN fagotto Simone LONARDI tromba Roberto CATERINI tromba Silvia REGAZZO voce Damiano SCARPA violoncello Pierluigi PIRAN pianoforte ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO FABIO FRAMBA direttore Adriano Lincetto e Silvio Omizzolo furono due compositori italiani che attraversarono la storia musicale del ‘900, scomparsi entrambi sul finire del secolo. Accomunati dal fatto di essere stato il primo allievo del secondo, condivisero poi molte esperienze musicali comuni, compreso l’importante ruolo della direzione del Conservatorio di Musica Cesare Pollini di Padova, in momenti successivi, ed una intensa attività concertistica come insigni e stimati pianisti. Il Concerto per violoncello, archi e pianoforte di Silvio Omizzolo si colloca nella grande tradizione della musica mitteleuropea della metà del ‘900, trovando illustri riferimenti in autori quali Bartok e Stravinsky. Chiaramente strutturato nella forma concerto, offre al violoncello importanti occasioni virtuosistiche. La Suite “I Sogni di Gianò” di Adriano Lincetto è ricavata dallo stesso autore dalle sue musiche di scena originali scritte nel 1969 come colonna sonora dell’omonima pantomima in atto unico di Cornelia Mora Taboga. Si tratta di musica fortemente descrittiva ed evocativa, che basa la sua forza su una serie ininterrotta di struggenti melodie, permeate della più profonda e colta tradizione italiana, ma ricche di echi “Francesi”, in ossequio all’ambientazione parigina della storia del barbone Gianò, che si svolge in una dimenticata Parigi, senza tempo. Registrato nella consueta forma del live-in-studio nell’Auditorium Cesare Pollini di Padova, questo disco vede l’accorata interpretazione dell’Orchestra di padova e del Veneto diretta da Fabio Framba, con Damiano Scarpa solista al violoncello, Pierluigi Piran al pianoforte e Silvia Regazzo, interprete di un importante cameo vocale solista all’interno della Suite I Sogni di Gianò.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloGASLINI SINFONICO 3
€ 18,00
Classical: original compositions by Giorgio Gaslini, lirycs by D. Margheriti, M. Bagnoli, W. Shakespeare. 01: Orchestra Filarmonica Nazionale Russa di Tomsk; 02 Icarus Ensemble, G. Gaslini Conductor, G. Mareggini flute solo; 03-05 A. Caiello soprano, A. Braga violin,, J. Imperial viola, S. Scotto cello, A. Teora clarinet, G. Gaslini conductor; 06 V. Jansons baritone, G. Ubaldi chorus conductor, Oak Ensemble, R. Bonati conductor; 07 Orchestra Internazionale d’Italia conductor L. Jia, M. Mazzoni solo sax; 08-12 C. Cely flute and song, G. Gaslini piano; 13 Orchestra Sinfonica Internazionale “ F. Fenaroli” , G. Gaslini conductor. Lasciamo alle parole del noto musicologo Quirino Principe, tratte dalla sua più articolata introduzione critica presente all’interno del booklet, la presentazione musicale di questo stimolante ultimo lavoro di Giorgio Gaslini: “Le composizioni presentate in questo CD sono una conferma sovreccitante delle qualità del Maestro Gaslini, riconosciute da sempre a un artista il cui stile è al di sopra di qualsiasi riserva critica, e nel cui catalogo non esistono opere “minori”. Ma i lavori che qui si ascoltano sono anche qualcosa di più: sono grandi concezioni intellettuali, che aspirano alla costruzione di una “macroforma”. In Sinfonia breve per orchestra, che apre il CD, l’incipit è già un trauma: l’irruzione cruda del suono, l’ossimoro tra lo squillo di fanfara e l’aura misteriosa della cui sonorità Gaslini sembra possedere il segreto esclusivo, conducono verso un percorso folto di colpi di scena e di svolte impreviste, attraverso lo snodarsi di 12 sequentiae cui il compositore chiede il significato più profondo di quella scansione del tempo e della natura che sono le quattro stagioni. Esse sono dichiarate esplicitamente non sul frontale di una sezione (come avviene in altri lavori della grande tradizione fin troppo noti perché sia necessario citarli), bensì in zone interne: la primavera nella terza sequenza, l’estate nella settima, l’autunno nella decima, l’inverno nella dodicesima e ultima, forse con l’enunciazione di un legame sottile e resistente tra il Largo di Gaslini (preceduto da una cadenza colma di tensione) e il tempo lento dell’Inverno vivaldiano. Naturalmente è un trittico che unisce (senza sforzo, anzi, “naturaliter” e “iuxta naturam”) tre lavori vicini nel tempo, nati nel breve tratto di un biennio. Beyond the river (2007), partitura per flauto e 10 strumenti che ci colpisce per la miracolosa abilità del compositore nell’analizzare e fondere i suoni, i temi e i motivi secondo metamorfosi veloci e inafferrabili, si apre con un affascinante arcaismo: l’enunciazione della melodia tardo-medievale nota in Italia come Lamento di Tristano, subito rivestita di colori cangianti, riportata alla sua nudità, poi riavvolta in vesti policrome. La sezione centrale del trittico, Ter (2008), per voce di soprano, violino, viola e clarinetto, si sviluppa, in un’atmosfera comparabile alla poesia di un idillio ellenistico, lungo tre liriche sui versi classicamente limpidi della poetessa umbra Daniela Margheriti: “Da secoli sopporto”, “E penso al mio riposo”, “Ecco che arrivo al bosco”. La sezione conclusiva, Il bosco di Beuys (2008), preparata, nella strategia e nella métis del compositore, dalla terza e ultima delle liriche di Ter, ha un testo cantato, tratto da un’intervista di Marco Bagnoli allo scultore e pittore Joseph Beuys (Krefeld, giovedì 12 maggio 1921 – Düsseldorf, giovedì 23 gennaio 1986). La figura di Beuys è, fra l’altro, una delle simboliche esperienze d’arte e di pensiero che hanno motivato la ricerca sulla musica di Gaslini svolta negli anni dalla già ricordata Lucrezia De Domizio Durini, la studiosa che, come sappiamo, ha dedicato un libro fondamentale al compositore milanese. L’organico scelto per Il bosco di Beuys è: voce di baritono, piccolo coro femminile, clarinetto, violoncello, pianoforte, percussione. Il grado di trasfigurazione della parola raggiunto da Gaslini mediante sonorità originalissime nel suo lavoro spiega la grande emozione che questa composizione ha suscitato sin dalla sua prima esecuzione. La prima esecuzione assoluta di Silver Concert (1992), avvenuta al Teatro Rossini di Pesaro domenica 6 settembre 1992 nell’ambito del X Festival Mondiale del Saxofono, è quella che in questo CD ci offre il singolare “concerto per saxofono, baritono e orchestra”, dove la dialettica tra tradizione jazz e tradizione classico-romantica è affrontata secondo i criteri compositivi e nello stile poetico di Gaslini: mediante una sublimazione dei rispettivi connotati, in un incontro al vertice. La Suite elisabettiana, per traversiere, canto e pianoforte, è un omaggio, alla maniera “britteniana” a musiche di compositori di Corte britannici del’epoca Tudor (secolo XVI). Il CD si conclude con una pagina luminosissima per 16 strumenti ad arco: Adagio is beautiful, qui registrata dal vivo e diretta dallo stesso Gaslini, a Lanciano, domenica 22 agosto 1999.” Le registrazioni sono state effettuate in differenti teatri e luoghi storici italiani negli ultimi 20 anni e Marco Lincetto, che è anche autore di una di queste registrazioni, “Il bosco di Beuys”, ha realizzato un lungo e certosino lavoro di rimissaggio e mastering per assemblare tutti questi differenti lavori in questo disco.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloSOUNDS' FALLS AMERICAN GRAND PIANO
€ 18,00
Original compositions by: G. Gershwin, S. Barber, A. Copland. Anna Lisa Fergola e Roberto Ramadori piano duet. 24bit/96kHz original recording made at Magister Area Studios, Preganziol (Italy) on October 2009. Sounds’ Falls rappresenta un entusiasmante excursus sulla musica “colta” americana del ‘900, attraverso l’affascinante sonorità del pianoforte suonato a quattro mani. Anna Lisa Fergola e Roberto Ramadori, pianisti di statura internazionale, ci prendono per mano e ci fanno attraversare il Grande Paese con la colonna sonora scritta dai tre più grandi autori americani: George Gershwin, Aaron Copland e Samuel Barber. Dalla celeberrima Rhapsody in Blu ai Tre Preludi, alle variazioni su I Got Rhythm; dagli acquerelli dedicati ai più famosi ritmi della suite Souvenirs di Samuel Barber, alle variazioni di Copland su Shaker Melody: il tutto narrato dalla ricca sonorità del principe degli strumenti suonato a quattro mani. Ulteriore motivo di interesse di questo disco è rappresentato proprio dallo strumento specifico utilizzato, ovvero un pianoforte Steinway & Sons D274 Concert Grand, residente nel Magister Area Studio, costruito a New York nel 1928: ovvero esattamente il tipo di pianoforte utilizzato da Gershwin, piuttosto che da Copland o da Barber per comporre queste musiche. Il suono di questo disco segna un’ulteriore tappa di avvicinamento verso la fedeltà assoluta della riproduzione del pianoforte, che letteralmente si materializza nell’ambiente d’ascolto domestico. Uno dei più affascinanti suoni di pianoforte mai tradotti su disco grazie alla tecnologia digitale più avanzata ed alle tecniche di ripresa esclusive messe a punto da Marco Lincetto all’interno della Grande Sala Gialla del Magister Area Studio di Preganziol.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloMUSICA DALLE CHIESE ALLE PIAZZE
€ 18,00
Pop. Original compositions by: A. Bormioli, E. de Gresti, F. A. Celva, G. Faccioli, S. Rattini, G. Terrabugio, R. Dionisi, M. Deflorian/G. Caprara, A. Bonomi, A. Baccillieri, G. Tosi, L. Pigarelli, G. Sartori, E. Fahrbach, S. Brunelli. Banda Sociale di Ala, Coro Monte Vignol di Avio, Insieme Corale Ecclesia Nova di Bosco Chiesanuova, Coro Polifonico Castelbarco di Avio, S. Rattini organ, W. Valbusa organ, L. Azzolini conductor. Musica sacra e musica profana unite dalla stessa origine popolare, sono gli ingredienti e i particolari di questo progetto discografico. Nel CD troviamo espressioni artistiche di un ampio territorio: il Trentino, la Valdadige Veronese, il Caprinese e la Lessinia veronese, ricchi di storia, di tradizioni e di intuizioni che tutt’oggi segnano la strada del movimento artistico di molti gruppi musicali. Sotto la direzione artistica del Maestro Luigi Azzolini vengono presentate musiche di autori cosiddetti “minori”, dal ‘700 ai giorni nostri, in gran parte in prima registrazione assoluta. Gli organici spaziano dalle più differenti corali, all’organo, alla banda in un caleidoscopio di colori e suggestioni, per un disco che ad ogni traccia sa tenere desta l’attenzione della curiosità. Registrato in alta risoluzione digitale da Matteo Costa in 5 differenti chiese fra la provincia di Trento e quella di Verona, offre un suono ricco e variegato, di suicuro impatto emotivo.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloANNO DOMINI 2012
€ 18,00
CLASSICAL. Original compositions by A. Molinari. Czech Symphony Orchestra, Barbara Agostinelli violin, Achille Gallo piano. Tracks 1-2: 24bit/88.2kHz recording at Cnso Studios, Praga, Czech Republic, June 2009 Tracks 3-12: 24bit/88.2kHz recording at AreaMagister Studios, Preganziol, Italy, April 2009 Una delle più grandi e migliori orchestre sinfoniche del mondo (Czech National Symphony Orchestra), due straordinari solisti di statura mondiale al violino, Barbara Agostinelli, e al pianoforte, Achille Gallo, le musiche originali appositamente scritte per questo disco ("Colonna Sonora per un film che ancora non c'è") da Alessandro Molinari, ovvero uno dei più quotati autori di musica da film italiani, la strepitosa tecnica di ripresa del suono effettuata con le migliori tecnologie oggi disponibili, rispettivamente messa in atto da Marco Lincetto e da Goffredo Gibellini : UN DISCO EPOCALE!!!Diviso in due parti, di cui la prima dedicata alla millenaristica suite per violino, pianoforte e orchestra ANNO DOMINI 2012 e la seconda ad una serie di brani scritti per il duo violino e pianoforte, pur sempre nello stile evocativo e fortemente descrittivo dell'autore, questo disco si propone di sfondare un ulteriore muro di gomma: uno di quelli che vorrebbero dividere la Musica per "generi" e "settori"...Le potenti melodie, l'immanenza del suono di una possente sezione di ben sei corni, rimandano più a John Williams che a Morricone: ma sempre ai vertici assoluti artistici e sonori ci troviamo.In coda la suite per soli Violino e pianoforte, ricavata dai temi conduttori delle celebre trasmissione di RAI 3 "BLU NOTTE" Nel booklet il testo di presentazione è scritto da Carlo Lucarelli. Le suggestive foto presenti nelle parti grafiche sono opera dei fotografi Paolo Tosti e Ilenco Tracmot.La realizzazione di questo disco è stata possibile anche grazie al contributo della Q8 Italia.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloCOMPOSIZIONI OSSESSIVE
€ 18,00
CLASSICAL: original compositions by Marco Falossi, J. S. Bach, J. Offenbach, P. I. Tciaikowsky, G. Rossini. Marco Falossi piano, Accademia Concertante d’Archi conductor Mauro Benaglia. Tracks 6,7,27,28,29,30: 24bit/88.2 original studio recording made at Area Magister, Preganziol on September 2008. Tracks 34,35,36: 24bit/88.2 original live recording made at Società del Giardino, Milano on February 2007. All others tracks: 24bit/88.2 original studio recording made at Sala Rossa, Lonigo on August 2007 Il nuovo disco di Marco Falossi ci permette di entrare nella visionaria poetica musicale del virtuoso pianista milanese. Si tratta di una musica fortemente descrittiva, basata su immagini folgoranti, frutto di intuizioni improvvise o fortemente meditate, che spesso si appoggiano sulla prodigiosa tecnica pianistica, portata ai limiti estremi della capacità umana di muoversi sulla tastiera del principe degli strumenti. Melodie rarefatte si alternano a improvvise cascate di note, che fluiscono senza soluzione di continuità, ma rigidamente incasellate in una precisa e armonica visione. Il talento interpretativo di Falossi è fuori dubbio: in questo CD possiamo definitivamente apprezzarne anche il grande talento compositivo. Registrato nell’arco di due anni circa, il progetto propone 33 brevi composizioni per pianoforte solo scritte a partire dall’età di sedici anni e tre affascinanti e affabulatorie stesure per orchestra d’archi e pianoforte, che riprendono le originalissime riscritture di Falossi su celebri temi della storia della musica: in questo caso la Barcarola di Offenbach, il Valzer dei Fiori dal Lago dei Cigni di Tchaikowsky e la Gazza Ladra di Rossini. La qualità di registrazione eccelsa, basata su una ripresa nativa in standard digitale a 24bit/88.2kHz, permette di scoprire per l’ennesima volta la grande abilità di Marco Lincetto nel registrare il pianoforte.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloSONATE VIRTUOSE PER FAGOTTO DEL X V I I SECOLO
€ 18,00
CLASSICAL: original compositions by De Selma, Bertoli, Boddecker, Frescobaldi, Castello, G.A.S., Marini, Tromboncini/Tognon. P. Tognon dulcian, P. L. Polato archlute, P. Pasquini virginal, N. Dal Maso violone, A. Bares violin, P. Prosser theorbo, C. Verh dulcian. Original recording in Chiesa S. Maria dei Servi, Padova; Chiesa in Pieve S. Martino at Palazzo Pignano, Cremona; Studio Magister in Preganziol, Treviso, Italy. Paolo Tognon si è dedicato con passione alla riscoperta della prassi esecutiva e del repertorio antico dei fagotti storici, perfezionandosi con i migliori specialisti. Ha suonato in tutta Europa, Stati Uniti e Medio Oriente, registrando più di 120 dischi, molti dei quali in ruolo solistico al fagotto (sonate di Merci, Telemann, Vivaldi, Platti) e con orchestra (concerti di Fasch e Graupner con la Capella Savaria diretta da P.Nèmeth e con I Filarmonici di Verona) e alla dulciana (sonate virtuose del XVII sec.) ha ottenenuto premi della critica discografica fra cui: premio A.Vivaldi promosso dalla fond.Cini di Venezia e sulle riviste tedesche: Alte Muzik Aktuell e Toccata. Ha pubblicato nel 2001, il primo articolo italiano sulle origini storiche del fagotto sulla rivista Hortus Musicus. Ha fondato e coordina il lavoro di ricerca storica ed organizzativo de: La Bande des Hautbois du Roy (realizzando uno speciale per Amadeus) l’ensemble di dulciane QUONIAM (partecipando anche in trasmissioni RAI) e Il Viaggio Musicale. L’attività didattica lo ha visto vincitore di alcuni importanti concorsi a cattedre nazionali ed internazionali, che gli hanno consentito d’insegnare per prestigiose istituzioni, fra cui i dipartimenti di musica antica del Conservatoire National Supèrior de Musique et de Dance di Parigi, la Scuola di Musica Antica di Venezia, presso la Fondazione Levi, e nei corsi di sperimentazione di musica antica dei Conservatori di Padova, Vicenza e Livorno.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloORCHESTRA FILARMONICA GIOVANILE
€ 18,00
Classical. Original compositions by: G. Rossini, W. A. Mozart, L. V. Beethoven, Pugnani- Kreisler. Orchestra Filarmonica Giovanile “Alpe Adria” conductor Luigi Pistore, Leonora Armellini piano solo, Davide Alogna violino solo. L’Orchestra Filarmonica Giovanile “Alpe Adria” fondata a Gorizia dal Maestro Luigi Pistore è composta da giovani musicisti di età compresa fra i 15 ed i 25 anni provenienti da tutta Europa. All’interno dell’orchestra coesistono scuole, tradizioni musicali e interpretative diverse e il linguaggio universale della musica “parlato” dai giovani musicisti diventa veicolo privilegiato per la conoscenza, l’unione e l’amicizia tra i popoli. Dalla sua fondazione e nel corso dei vari laboratori musicali tenuti a Gorizia hanno partecipato più di 250 musicisti d’orchestra e giovani solisti vincitori di prestigiosi concorsi internazionali. Questo CD è stato registrato interamente dal vivo il giorno 7 dicembre 2008 all’Auditorium di Gorizia, al termine dello Stage 2008. Il programma si apre con una classica Sinfonia di Rossini “scritta al Conventello”. Il secondo brano ci consente di apprezzare per la seconda volta su disco il più luminoso talento pianistico degli ultimi 10 anni almeno, ovvero Leonora Armellini, nell’interpretazione del Concerto n.27, KV595 per pianoforte e orchestra di Mozart. Il disco si chiude con la presenza di un altro giovane e talentuoso solista al violino, Davide Alogna, che ci presenta la celebre Romanza in fa Maggiore di Ludwig van Beethoven ed il preludio e Allegro nello stile di Pugnani, scritto dal grande virtuoso Fritz Kreisler. La registrazione, curata personalmente da Marco Lincetto, è stata effettuata come di consueto in standard digitale 24bit/88.2kHz.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloWEKE MUSIC FOR PIANO & STRINGS
€ 18,00
Classical: original compositions by V. Cipriani, J. Lennon- McCartney, A. Piazzolla. V. Cipriani piano, Treble Singers Chorus San Matteo, A. Cipriani treble singer, A. Di Marzio cello solo, F. Sacco violin solo, Anuhel vocalist, G. Leonetti double bass, M. M. Notarstefano soprano, V. Soranno sax solo. Digital original recording made at Chiesa di San Felice delle Suore Francescane di Gesù Crocifisso, Gravina in Puglia (Bari) on Novembre 2009. “Weke” è il titolo, criptico ed un po’ misterioso, del nuovo disco di Vincenzo Cipriani. Compositore ed eccellente pianista, l’autore pugliese ci presenta, con il suo primo disco, un autentico "affresco" musicale. Questa è un’ideale “musica per immagini”, che consente a Cipriani di proseguire la nobile tradizione dei grandi autori italiani di musica per il cinema, quali, per citare i più illustri, Nino Rota ed Ennio Morricone. Il duttile organico di base, composto da una piccola orchestra d’archi e dal pianoforte, presenta atmosfere ed umori variegati, che nell’immediatezza di un linguaggio accessibile a tutti, ma per nulla banale, consentono all’ascoltatore di immergersi in una poetica musicale ricca di colori ed emozioni. In chiusura del disco sono presenti anche due arrangiamenti originali di un brano dei Beatles, la raffinatissima ninna nanna “Good Night”, interpretata anche da un etereo coro di voci bianche e dalla piccola Anna Cipriani come voce bianca solista, e due brani di Astor Piazzolla, che vedono come ospiti il soprano Maria Maddalena Notarstefano in "Ave Maria" ed il sassofonista Vito Soranno in "Inverno Porteno": si tratta di un omaggio di Vincenzo Cipriani a due suoi importanti riferimenti musicali. Registrato da Marc Keno nella Chiesa di San Felice delle Suore Francescane a Gravina in Puglia, questo disco è stato poi mixato e masterizzato in dominio analogico da Marco Lincetto, utilizzando una prestigiosa console analogica Neve serie 80.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloO CRUX BENEDICTA V L H D High Quality Edition
€ 18,00
CLASSICAL: mottetti and ricercari by Claudio Merulo. Qoniam: ensemble di dulciane (P. Tognon); De Labiryntho: ensemble vocale della rinascenza (Walter Testolin). 24/96 kHz digital recording made at Auditorium Comunale Chiuppano, Vicenza on December 2000. “Voi avete a sapere come tutti li istrumenti sono a rispetto e comparatione ala voce umana mancho degni per tanto noi ci afforzeremo da quella imparare e imitarla” Così si esprimeva nel 1538 Silvestro Ganassi nel frontespizio del suo trattato: “La Fontegara”, che istruiva i musici a fiato nell’arte raffinata e complessa del loro apprendimento. Potremo prendere giustamente ad esempio questa esortazione, quale modello di espressione ideale cui tendere nell’esecuzione delle musiche stesse. I brani eseguiti fanno parte della raccolta: “Liber Primis Sacrarum Cantinum Quinque Vocum” pubblicata nel 1578 da Claudio Merulo. Si tratta di una raccolta di mottetti, cioè di composizioni vocali polifoniche in latino, destinati ad essere eseguiti durante la messa o altre funzioni liturgiche. L’organo e le voci furono i mezzi di comunicazione privilegiati ed erano sempre supportati da una serie variegata di strumenti. Il modello di fagotto più arcaico, denominato fagotto-chorista (o dulciana) era uno degli strumenti più efficaci per rapportarsi alle voci.
€ 18,00
Prodotto aggiunto al carrello.
Vai al carrelloÈ stata raggiunta la quantità massima acquistabile per questo prodotto
Vai al carrelloInserisci la partita IVA se non disponi di codice fiscale o se il codice fiscale azienda corrisponde alla partita IVA.