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Velut Luna

SE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + CD + File HD)

SE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + CD + File HD)

€ 59,00

LP 180gr. su Top Clear Vinyl (BUNDLE: VINILE+CD+FILE HD) "...Se potessi avere" è un affettuoso ed accorato omaggio alla grande canzone leggera italiana degli anni '30 e '40 e, in definitiva, a quell'epoca, pur tanto tormentata e sofferta, ma ancora pregna di positività, sguardo verso il futuro e valori che forse oggi un po' si sono perduti (per non parlare della "qualità" delle canzoni leggere italiane di oggi...). Desidero sottolineare che si tratta di un omaggio e non, come negli ultimi anni è spesso capitato di riscontrare in operazioni analoghe, di una caricatura o di una rilettura in chiave più o meno ironica, più o meno contaminata. Fin dalla realizzazione degli arrangiamenti si è optato per una scelta strumentale rigorosamente filologica rispettando l'organico tipico delle compagini orchestrali dell'epoca (vedi ad esempio le orchestre dirette da Cinico Angelini); per proseguire poi con le scelte squisitamente interpretative dei due cantanti solisti (Luca Merlini e Giuliana Beberi), che hanno dedicato lunghi mesi allo studio dei grandi protagonisti dell'epoca e del loro stile, non tanto per "copiarlo", ma per farlo proprio. E lo straordinario risultato alla fine è lì, evidente: non viene imitato nessuno dei cantanti dell'epoca, ma Luca e Giuliana sembrano provenire direttamente da quegli anni. Un ulteriore motivo di interesse, testimone dello sforzo d'amore compiuto, è la realizzazione di tre nuovi brani, composti nello stile dell'epoca, dai tre arrangiatori di tutto il progetto, che sono i maestri Stefano Caniato, Fabrizio Castania e Patrik Trentini (quest'ultimo anche direttore dell'orchestra, sul podio). "...Se potessi avere" (English version) is an affectionate and heartfelt tribute to the great Italian light song of the 30s and 40s and, ultimately, at that time, although so tormented and suffering, but still full of positivity, looking towards the future and values that perhaps today a little lost (not to mention the "quality" of today’s Italian songs...). I wish to stress that this is a tribute and not, as has often happened in recent years in similar operations, a caricature or a reinterpretation in more or less ironic, more or less contaminated key. 96kHz / 24bit / 24 tracks original recording made at Magister Recording Area, preganziol (Italy), April, 8,9, 2004 Real time analog remix and remastering made at VLS Studio, Naquera (Espana), March 23, 2024 / Workflow: REMIX: 96/24 DAW player: MAGIX SEQUOIA 96kHz / 24bit / 24 tracks DA: LYNX AURORA "n" analog mix: RUPERT NEVE DESIGN 5059 + NEVE 8816 REMASTERING: compressor: MASELEC MLA-2 eq: MASELEC MEA-2 limiter: MASELEC MPL-2 RTR: STUDER A810 ---> analog master 88.2kHz / 24bit AD: PRISM SOUND AD2 DREAM ---> HD digital master Stefano Caniato plays BORGATO L 282 Concert Grandpiano, tuned by Luigi Borgato Production: Marco Lincetto (Velut Luna) Recording, remix and remastering: Marco Lincetto Design and layout: Studio L'Image  

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SE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + File HD)

SE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + File HD)

€ 49,00

LP 180gr. su Top Clear Vinyl  + FILE HD "...Se potessi avere" è un affettuoso ed accorato omaggio alla grande canzone leggera italiana degli anni '30 e '40 e, in definitiva, a quell'epoca, pur tanto tormentata e sofferta, ma ancora pregna di positività, sguardo verso il futuro e valori che forse oggi un po' si sono perduti (per non parlare della "qualità" delle canzoni leggere italiane di oggi...). Desidero sottolineare che si tratta di un omaggio e non, come negli ultimi anni è spesso capitato di riscontrare in operazioni analoghe, di una caricatura o di una rilettura in chiave più o meno ironica, più o meno contaminata. Fin dalla realizzazione degli arrangiamenti si è optato per una scelta strumentale rigorosamente filologica rispettando l'organico tipico delle compagini orchestrali dell'epoca (vedi ad esempio le orchestre dirette da Cinico Angelini); per proseguire poi con le scelte squisitamente interpretative dei due cantanti solisti (Luca Merlini e Giuliana Beberi), che hanno dedicato lunghi mesi allo studio dei grandi protagonisti dell'epoca e del loro stile, non tanto per "copiarlo", ma per farlo proprio. E lo straordinario risultato alla fine è lì, evidente: non viene imitato nessuno dei cantanti dell'epoca, ma Luca e Giuliana sembrano provenire direttamente da quegli anni. Un ulteriore motivo di interesse, testimone dello sforzo d'amore compiuto, è la realizzazione di tre nuovi brani, composti nello stile dell'epoca, dai tre arrangiatori di tutto il progetto, che sono i maestri Stefano Caniato, Fabrizio Castania e Patrik Trentini (quest'ultimo anche direttore dell'orchestra, sul podio). "...Se potessi avere" (English version) is an affectionate and heartfelt tribute to the great Italian light song of the 30s and 40s and, ultimately, at that time, although so tormented and suffering, but still full of positivity, looking towards the future and values that perhaps today a little lost (not to mention the "quality" of today’s Italian songs...). I wish to stress that this is a tribute and not, as has often happened in recent years in similar operations, a caricature or a reinterpretation in more or less ironic, more or less contaminated key. 96kHz / 24bit / 24 tracks original recording made at Magister Recording Area, preganziol (Italy), April, 8,9, 2004 Real time analog remix and remastering made at VLS Studio, Naquera (Espana), March 23, 2024 / Workflow: REMIX: 96/24 DAW player: MAGIX SEQUOIA 96kHz / 24bit / 24 tracks DA: LYNX AURORA "n" analog mix: RUPERT NEVE DESIGN 5059 + NEVE 8816 REMASTERING: compressor: MASELEC MLA-2 eq: MASELEC MEA-2 limiter: MASELEC MPL-2 RTR: STUDER A810 ---> analog master 88.2kHz / 24bit AD: PRISM SOUND AD2 DREAM ---> HD digital master Stefano Caniato plays BORGATO L 282 Concert Grandpiano, tuned by Luigi Borgato Production: Marco Lincetto (Velut Luna) Recording, remix and remastering: Marco Lincetto Design and layout: Studio L'Image  

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Dieci Studi sul Trillo - GOLD CD

Dieci Studi sul Trillo - GOLD CD

€ 21,90

Dieci Studi sul Trillo Silvio Omizzolo è nato a Padova nel 1905. Allievo dal 1923 di Renzo Lorenzoni, si diplomò al Conservatorio di Milano nel 1927. Conseguì nel frattempo la maturità classica, per poi laurearsi in Giurisprudenza all’Università di Ferrara. Per la composizione fu praticamente autodidatta, pur facendo tesoro degli incoraggiamenti e dei preziosi consigli di Almerigo Girotto. Al 1928 appartengono i suoi primi lavori per pianoforte, seguiti da numerose opere sia per lo stesso strumento che per vari complessi vocali e strumentali. Nel 1943 ottenne il primo premio al Concorso del Sindacato Musicisti, seguito da numerosi importanti riconoscimenti, tra i quali un terzo premio al concorso internazionale “Regina Elisabetta” di Bruxelles (nel 1969), con il Concerto per pianoforte e orchestra, unica opera italiana prescelta fra 200 concorrenti. Numerose sue composizioni sono state eseguite in pubblico e trasmesse dalla RAI. All’attività di compositore, affiancò una ricca attività concertistica in qualità sia di solista che in formazioni cameristiche. Dal 1933 al 1974 è stato titolare di cattedra di pianoforte principale al Conservatorio Pollini di Padova, allora istituto musicale pareggiato: proprio del medesimo istituto è stato direttore dal 1966 al 1971, contribuendo in modo determinante alla sua trasformazione in Conservatorio Statale. Si spense nel 1991, a 85 anni. Dei suoi “10 Studi sul trillo” da cui è tratta la selezione per questa raccolta, Silvio Omizzolo ebbe a scrivere: “Ho scritto gli Studi perché mancava un lavoro del genere, ma, come al solito, non ho voluto dar loro troppa importanza. Il titolo è debole, sciatto. Avrei potuto chiamarli Studi da Concerto, come sono in realtà” L'analisi e il ricordo di Wolfango Dalla Vecchia Dopo le prime composizioni per pianoforte (Elegia, Sogno, Fantasmi, Preludio e Fuga) apparse fra il '28 e il '29, la personalità di Silvio Omizzolo si manifesta in tutta la sua evidenza negli assai ambiziosi e prestigiosi Dieci Studi sul Trillo, composti nel 1936, pubblicati da Ricordi nel 1939 ed eseguiti per la prima volta da Carlo Vidusso a Milano nel 1940. Nel loro eclettico pianismo, questi dieci studi compongono un'opera singolare che si stacca nettamente da tutta una congerie di opere pianistiche consimili, per la solida architettura dell'insieme, che non indulge a nessuna casualità ispirativa, ma conclude con rigore un preciso disegno, nel quale lo scopo didattico fornisce il pretesto alla creazione di una suite di forme pianistiche tradizionali, nella quale il trillo, in tutte le sue varianti, assume importanza contestuale non quale particolare decorativo o comunque secondario, ma quale elemento semantico di fondo, provocatorio di vari stati lirici. I temi si succedono ricchi di verve e sempre vari; ma il deus-ex-machina di ogni emozione è sempre questo trillo cangiante e imperversante senza soluzione di continuità, dalla sommessa e misurata sua apparizione nella Mazurka iniziale, ai cupi rullati della Marcia funebre, ai delicati mormorii della Canzone senza parole, agli spiritosi exploit della Marcetta, ai trilli brillanti della Polacca, a quelli complessi della Barcarola e del Minuetto, a quelli multipli, ardui ed étonnants della Toccata finale Una nota storica e tecnica di Marco Lincetto Questo disco è stato da me registrato nell'ormai lontano mese di ottobre del 1997 e pubblicato subito dopo nel mese di dicembre dello stesso anno con questa mia etichetta VELUT LUNA che stava allora muovendo i primi passi da appena un paio d'anni (la prima edizione del '97 portava come numero di catalogo CVLD009, mentre questa di oggi il numero CVLD380...). Si tratta senza dubbio di uno dei dischi più importanti che abbia mai registrato e prodotto, innanzitutto perchè Giovanni Tirindelli ed io rappresentiamo gli anelli finali di quella principesca discendenza artistica che parte da Silvio Omizzolo, di cui Giovanni è stato uno degli ultimi allievi, prosegue con mio padre Adriano Lincetto, pure lui allievo di Omizzolo e curiosamente nato nel 1936, ovvero l'anno di composizione di questi Dieci Studi, di cui diventerà uno degli unici tre grandi interpreti, insieme a Carlo Vidusso e a Franco Angeleri, fino all'esecuzione di Giovanni. Per tutta la mia infanzia e gioventù io ho convissuto con le lunghe ore di studio di questa partitura da parte di mio papà, in preparazione ai suoi tanti concerti in cui la eseguì e che poi, decise di suonare come ultimi brani (Mazurka, Marcia Funebre e Toccata) del suo ultimo concerto in pubblico, nell'ottobre del 1979, con Silvio Omizzolo seduto in prima fila. Si tratta di momenti di vita nella musica e per la musica che io, Giovanni e pochi altri abbiamo toccato con mano, e da cui ci siamo abbeverati e che oggi possiamo tramadare ai posteri. Quindi, questa prima registrazione assoluta degli studi di Omizzolo, pone a mio parere una sorta di pietra tombale su qualunque altra interpretazione o registrazione che potrà essere proposta di questa ipnotica, unica e fondamentale composizione della letteratura pianistica di tutti i tempi. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un lavoro curatissimo già all'epoca, una registrazione purissima realizzata con solo due microfoni omnidirezionali nella meravigliosa sala dell'Auditorium Pollini, pensata e voluta da Adriano Lincetto e da Wolfango Dalla Vecchia, che a vario titolo si sono succeduti nella conduzione del Conservatorio che la ospita. E ancora una volta, quindi, gli intrecci della vita non sono casuali ed hanno un senso. Grazie alla tecnologia maturata negli ultimi 27 anni oggi ne riprongo una versione come si usa dire "rimastertizzata", che in realtà lascia immutata la bontà originale, aggiungendo una ancora migliore presenza, una migliore spazialità e una nuova grande freschezza generale al suono. Il tutto corroborato e veicolato al meglio anche dal prezioso supporto del CD realizzato in lamina d'oro.

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Nino Rota - GOLD CD

Nino Rota - GOLD CD

€ 21,90

NINO ROTA 1911 - 1979 Tra le quattro composizioni cameristiche riunite in questo disco, come a segnare alcuni momenti del ricco percorso compositivo, quella per clarinetto solo risalente al 1950 offre una suggestione singolare che ci conduce come attraverso una scorciatoia enigmatica a sfiorare un aspetto del personaggio: solo per quel titolo,”Lo spiritismo nella vecchia casa”- quello di una commedia di Ugo Betti per la quale Rota aveva scritto le musiche di scena – che sembra suggerire un’ aria particolare dietro l’immagine più corrente, disinvolta, quella che Andrea Zanzotto aveva riassunto come "un lucente farsi" , segno di una riconoscenza verso il musicista grazie al quale diceva di aver ritrovato "come un folletto, quell’intramontabile ‘deus’ gentile che è insito nella musica stessa"; con quella pacificante familiarità, anche, che portava il grande poeta a riconoscere come "con le musiche di Rota vien da dire spesso: ma questo motivo io l’ho già sentito". Appagamento che non dissolve quel senso un po’ stranito che si prova ad ogni ascolto, come se dietro quella naturalezza facessero capolino strani fantasmi; quelli che avevano incantato Fellini durante il lavoro con il musicista: "Nino diventa uno strumento e uno ha l’illusione, un po’ ridicola, di fare la colonna sonora, tanto Nino si inserisce con un’esattezza totale, tanto diventa la musica che serve in quel momento...". E proprio questa naturalezza sembra ammantarsi di una certa ambiguità, restringendo l’immagine del compositore ad una pura, felice istintualità, che certamente era dote innata e spiccatissima di Rota, ma che sottintendeva in realtà una consapevolezza ed una capacità di muoversi entro la babele linguistica del novecento non meno straordinaria, come del resto attesta l’ampiezza della sua produzione cresciuta al di fuori dell’esperienza cinematografica; senza preclusioni di generi né di gerarchie, peraltro, come riconosceva lui stesso: "non credo a differenze di ceti e livelli nella musica. Secondo me, le definizione di musica leggera, semileggera, seria é fittizia. Gli spartiti di Offenbach, che ormai sono vicini ai 150 anni, saranno leggeri fin che si vuole, ma di una leggerezza che dura nel tempo e ha una formidabile vitalità…". Come quella liberata da un proprio inconfondibile linguaggio, terso, accattivante e tuttavia con una punta d’amaro celata tra le pieghe di quella esemplare nitidezza di scrittura . Per dire di una inconfondibilità che è anche indefinibilità per chi ha bisogno di sicurezze catalogatorie, per quello che oggi contino, sempre più erose, smentite, confuse. Per i vent’anni dalla scomparsa di Rota, in un convegno della Fondazione Cini , che attualmente custodisce tutto il lascito dell'autore, uno dei motivi che affiorò fu quello del "candore" , quale categoria entro cui collocare la vocazione lirica di un musicista come Rota così apparentemente distaccato dalla cosiddetta "modernità"; motivo che lungi dall’essere una tranquillante fuga verso gli Elisi, non è in effetti meno inquietante. Fellini, che come pochi altri sfiorava da vicino l’aura enigmatica di Rota, parlava di un musicista "sensitivo" denunciando poi come "fatata" la disattenzione succeduta alla sua morte. Andrea Zanzotto, altro osservatore dalle antenne sensibili, suggerirà come il termine candore possa implicare il suo contrario, addirittura "il nefasto pallore della morte", che non è certo il caso di Rota e tuttavia elemento di alternanza per creare un gioco prospettico tanto allettante quanto sottilmente insidioso, proprio per il tono di un eloquio la cui naturalezza, frutto indubbio di un talento musicale fuori discussione, è impregnata di interferenze acutissime, talora scoperte, ma pure più ombreggiate, che non possono non risuonare problematiche su un fondale come quello novecentesco e oltre dominato dal "negativo". E’ davvero una voce angelica, candida quella di Rota, viene naturale chiederci? Gian Paolo Minardi Il clarinetto per cui Rota scrisse lo “Spiritismo della vecchia casa” era uno strumento diverso da quelli in uso attualmente. Disponeva di un fusto inferiore allungato e di una chiave in più, che gli permetteva di ampliare verso il grave di un semitono la propria estensione ed era all’epoca molto diffuso in Italia. L’edizione moderna della composizione è stata trasposta per fini pratici, per permettere cioè agli strumenti in uso attualmente di eseguire il brano. In questo modo però si è persa la profondità di suono delle note gravi a cui Rota si era sicuramente ispirato per rendere più suggestiva la sua composizione. La presente registrazione che si basa sul manoscritto conservato presso la biblioteca della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (gentilmente messo a disposizione per la consultazione) e che riporta le note effettivamente scritte da Rota, è stata possibile grazie allo strumento messo a disposizione dalla casa costruttrice Buffet&Crampon di Parigi un BCXXI, che è dotato del meccanismo necessario a renderci questa preziosa testimonianza. Luca Lucchetta

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Stop At The Devil’s Crossroad - AUDIOPHILE PRESSING

Stop At The Devil’s Crossroad - AUDIOPHILE PRESSING

€ 39,00

Stop At The Devil’s Crossroad Nik Lee & The Jingle Fellas La schiavitù, la negazione dei diritti fondamentali e la nulla considerazione del singolo individuo afroamericano, hanno contribuito alla nascita del Blues, una musica popolare, sintesi e prodotto di un percorso difficile, affrontato dalla popolazione africana sul suolo americano, un mezzo di espressione potente capace di arrivare all'orecchio dell'ascoltatore in maniera semplice e diretta. I classici suonati dai grandi padri storici, Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson e Charley Patton vengono completamente ri-arrangiati in una veste più moderna attraverso la diversità stilistica e timbrica di ogni singolo individuo del gruppo, permettendo così di dare carattere e trasmettere gli elementi tipici che rendono unico, nella sua semplicità, il Blues. Stop At The Devil's Crossroad più che una semplice playlist, è un insieme di atmosfere che mettono in luce con diverse sfumature sonore, dal più classico Delta-Blues con chitarra acustica resofonica, armonica e voce, al suono elettrico del tradizionale trio Blues, fino ad una line-up più allargata, composta da sezione ritmica, voce e sezione fiati. Stop At The Devil's Crossroad è un lavoro di riscoperta, un coinvolgente tributo di Nik Lee and The Jingle Fellas a questa semplice ma grande musica. --- The Blues trace their roots to North American slavery, with its complete negation of basic human rights and the resulting loss of consideration for the individual among generations of AfroAmericans. A direct result of this terrible dehumanizing experience, the blues have evolved as an extremely expressive music form which goes right to the heart and the ear of the listener in a simple and direct manner. This album features cIassic titles from such historical blues giants as Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson and Charley Patton. The styles and sound of the individual members of the group are reflected in these fresh new arrangements, giving new character while also retaining the original simplicity of the blues. Stop At The Devil’s Crossroad is more than a simple playlist of standards, it is an atmospheric collection which brings to light various sonic shadings, from classics like Delta-Blues with acoustic resonator guitar, harmonica and voice, to the electric sound of traditional blues trio, to a fuller line up with expanded rhythm section, voice and winds. Stop At The Devil’s Crossroad is a journey of rediscovery, as Nik Lee and The Jingle Fellas pay tribute to this simple yet vastly expressive music. NIK LEE & THE JINGLE FELLAS Stefano Nicli, electric / acoustic / dobro, guitar & voice Christian Stanchina, trumpet Marco Pisoni, tenor sax Giorgio Beberi, baritone sax Marco Stagni, double bass Andrea Polato, drums special guest: Marco Pandolfi, harmonica 24bit/88.2kHz original digital recording made at Magister Recording Area Studio, Preganziol (Italy) on April 17 - 19, 2015 |  Analog mix and mastering made at MLStudio, Naquera (Spain) on May 16, 2024  

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METAL REEL NAB

METAL REEL NAB

€ 329,00

Per la prima volta VELUT LUNA offre questo servizio rendendo disponibile i preziosi master copy 1:1 dalla bobina master analogica originale di una larga parte del catalogo VELUT LUNA, le migliori registrazioni realizzate da Marco Lincetto per Velut Luna. La duplicazione è effettuata su nastro LPR90 1/4"- 265mm Metal Reel Nab (BOBINA IN METALLO), a 15 IPS con EQ IEC, utilizzando un RTR STUDER A810 come player e un RTR STUDER A816 come recorder.   La bobina è confezionata in una elegante scatola di cartone rigida, con grafica realizzata singolarmente a mano. La bobina arriva avvolta con il principio di TAIL END. Questa è un'oppurtunità unica, infatti potrai scegliere il titolo che desideri dal catologo che vedi qui sotto: dovrai inserire il titolo e il codice (CVLD...) nel box 'Scrivi un messaggio al venditore' che troverai alla fine della procedura di acquisto, prima del pagamento. La proposta commerciale relativa a questo progetto è intesa come una PRESTAZIONE DI SERVIZIO ad personam e su richiesta: ovvero NON si tratta della vendita di un oggetto immediatamente disponibile e di pronta vendita, ma di BOBINE originali prodotte su richiesta da parte dei nostri clienti (richiesta formulato con il semplice ordine online del servizio esclusivamente tramite questo sito); il prezzo richiesto NON è relativo all'oggetto, ma alla stessa e precisa prestazione di servizio necessaria alla preparazione. Anche per questo motivo, dal momento dell'acquisto/ordine, la bobina verrà spedita non prima di 7/10 giorni, proprio per darci il tempo di realizzarle e in caso di overbooking i tempi di consegna potrebbero anche allungarsi. La spedizione viene effettuata tramite corriere espresso, all'interno di una confezione particolarmente curata ed è assicurata contro ogni inconveniente per l'intero valore del prodotto.  In funzione della lunghezza/durata del nastro, la durata potrebbe variare rispetto al supporto in CD, pertanto potrebbero essere escluse alcune tracce rispetto al master originale. Caratteristiche tecniche del nastro: Formats: 1/4" Tape Width: inch 0,25 mm 6,3 Tape Length: ft 3608 m 1100 Reel Diameter: inch 10,5 mm 250   CATALOGO DISPONIBILE: CVLD00100 LIDJIENKO SMILE CVLD01200 IMPROVVISAMENTE UN GIORNO TRA I MESI CVLD02600 DIALOGHI CVLD03000 VIVO SONHANDO CVLD03100 GUARDA AVANTI CVLD03400 PLANETARIUM CVLD03500 SERENGETI CVLD03600 RADIO DAYS CVLD04700 SING WITHOUT WORDS CVLD07600 INSTANTS, LIVE AT TEATRO OLIMPICO CVLD 243 THE IRVING BERLIN SONGBOOK CVLD 244 LOOKING FOR LOVE CVLD07700 PANGEA CVLD08200 BIX CVLD08300 GEORGE GERSHWIN CVLD106 LUZ - SACD CVLD08600 GOLD FINGERS CVLD07300 ALTRE SPEZIE CVLD08800 ELLE CVLD01100 FRAGMENTA CVLD027 HD THE EIGHT SEASONS CVLD02900 OPERE SCELTE CVLD03700 CLARINAMENTE CVLD04200 IMAGENES DE TANGO CVLD04300 PIETRE CVLD05000 SCHUBERT, BEETHOVEN CVLD05200 IN CROCE CVLD05700 UNUS INTER PARES CVLD06200 ENCORE! CVLD06400 NOTTE DI NATALE CVLD 275 ITALIAN MUSIC FOR GUITAR AND PIANO CVLD08000 F. BUSONI - 24 PRELUDI OP. 37 CVLD09000 W.A. MOZART, B. BRITTEN - I SOLISTI DELL'OLIMPICO CVLD104 PIZZICHI E SOSPIRI CVLD02800 STELLE CVLD03200 METABOLE' CVLD04400 ONDE MEDITERRANEE CVLD04600 JUST HERE, RIGHT THERE CVLD07000 NO MAN'S LAND CVLD01400 THAT'S SOUND: MUSIC FROM SCREEN AND STAGE CVLD06100 'E TERETUPPETE CVLD107 SE POTESSI AVERE... CVLD06000 CARO NANNI CVLD093 GIUSEPPE MARTUCCI - THE COMPLETE WORKS FOR CELLO AND PIANO CVLD092 FRANZ LISZT GRANDES ETUDES POUR LE PIANO CVLD117 EPISOD CVLD118 BLUE CVLD119 CIAO FRED ! CVLD122 AMERICANIZADA CVLD128 FALLING IN LOVE CVLD123 WINGS - SONGS OF THE JEWISH HEART CVLD129 CROSSING CVLD135 NITE IN THE CITY CVLD136 JOURNEY OF HOPE CVLD139 NUVOLE DI CARTA  CVLD132 MAKING WHOPEE CVLD153 X CVLD149 VOCI DI LUNA WHITE GOLD EDITION CVLD156 CHOPIN CVLD165 CATFISH FOR BREAKFAST CVLD158 ELLAURA - SACD CVLD160 MYSTERE PIANO CVLD159 TUTTE LE DIREZIONI CVLD164 BLUE SIMPHONY CVLD163 Raindrops CVLD162 Il Cantante al Microfono CVLD167 FLOWERS V L H D HIGH QUALITY EDITION CVLD169 PIETRO ANTONIO LOCATELLI CONCERTI GROSSI OP.1 VOL. 1 CVLD207 LOVE CAN CHANGE EVERYTHING CVLD183 SE IL MARE ...UN OCEANO DI CARTE CVLD187 LENTOGODENDO CVLD178 PETITES SUITES CVLD188 P. A. LOCATELLI CONCERTI GROSSI OP.1 VOL. 2 CVLD185 LINFA CVLD180 ILLEGAL LOVE CVLD181 ANNO DOMINI 2012 CVLD210 SKETCHES OF MEMORIES THE BEST SONGS OF OUR LIFE CVLD202 BIG BAND BOND CVLD194 YASMINA CVLD205 I SOGNI DI GIANO' CONCERTO CVLD201 CARTA BIANCA CVLD192 GRANDO XE AMOR CVLD206 CHORAL FIREWORKS CVLD 239 Sospiri nel tardo Romanticismo CVLD 241 Tchaikovsky: Violin Concerto, Op. 35, Méditation, Op. 42 CVLD209 NUBILARIA CVLD208 JOSEPH BODIN DE BOISMORTIER SONATE PER FAGOTTO E CONTINUO OP. 50 & PIECES DE CLAVECIN CVLD213 FIVE PORTRAITS CVLD212 VIBRAZIONI CONSONANTI CVLD214 ADAMO... LET'S SWING! CVLD215 AMOR Y PASION CVLD218 CHRISTMAS CVLD219 STABAT MATER CVLD220 DO IT! - LIVE CVLD222 J. S. BACH SONATAS BWV 1027-1028-1029 CVLD223 COLORS CVLD228 KYRA CVLD224 DE - FORMA SONATA LISZT BERG CHOPIN CVLD227 AYRES & FANTASIAS CVLD232 MOZART PIANO SONATAS CVLD231 MORS & VITA CVLD230 PHOTOGRAPHS & MEMORIES TRIBUTE TO JIM CROCE CVLD234 ARIETTE CVLD233 IMPROMPTUS CVLD229 TANGO EN VIVO CVLD235 THE CINEMA SHOW! CVLD 240 SOMEONE LIKES IT ZOMBIE ! CVLD 238 MIGAJAS CVLD 242 FLUTE, CELLO & PIANO TRIOS CVLD 237 WATER CVLD 225 KING FOR A NIGHT CVLD 246 GASLINI SINFONICO 4 CVLD 249 PAY INTENTION CVLD 250 CELLO SOLO CVLD 248 FLUTE FOR DINNER - Chamber Music for Flute CVLD 252 C'ERA UNA VOLTA IN ROMAGNA CVLD 253 INFINITY CVLD 245 Chopin & Schumann CVLD 260 SETTE PASSI VERSO IL CIELO CVLD 263 FLYING ATTITUDE CVLD 264 REC LIVE ! CVLD 268 LUSH MUSIC CVLD 270 STOP AT THE DEVIL'S CROSSROAD CVLD 269 L'UOMO CHE CAMMINA CVLD266 COPLAS DE LA LUNA CVLD267 E TERETUPPETE ... N'ATA VOTA ! CVLD 273 LOS IMPOSSIBLES CVLD 274 ALBERTO BOISCHIO PLAYS BEETHOVEN CVLD 265 TWO COUNTRIES ONE HEART CVLD 271 MASSIMO GON PLAYS CHOPIN CVLD 278 IN VOLO CVLD 277 RAIDERS OF THE LOST MUSIC CVLD 284 WHEN YOUR DRUMMER HAS GONE CVLD 285 FIL ROUGE CVLD 280 SHAPE CVLD 281 Almerigo Girotto - Liriche da camera per voce e pianoforte CVLD 282 SORTILEGES CVLD 279 ROOTS CVLD 286 NINNI ARINI CANTA LUIGI TENCO CVLD 289 WOOD 3 CVLD 287 ITALIANA ! CVLD 288 RIFLESSI IN CONTRASTO CVLD291 GLI INVISIBILI CVLD 315 BEETHOVEN IN TRIO CVLD292 W.A. MOZART - WIND CONCERTS CVLD294 JAZZ NATURE CVLD 296 MUSICAL PORTRAITS CVLD 299 TERRA MATER CVLD 293 FLUTE CONCERTOS CVLD 298 LANDSCAPES - Classic Piano Solo CVLD 297 PETITE MESSE SOLENNELLE - Original Version for 12 Soloists CVLD 300 HOT WIRE Live Recording CVLD 295 MINUTES OF GOLD CVLD 301 ORIGINAL COMPOSITIONS FOR PIANO CVLD 304 GUSTAV MAHLER - Symphony N. 1 in D Major, Titan CVLD 307 AT TIME IT IS CVLD 303 CLOSE-LAMB-WHITE-WALLS CVLD 306 AUDIOPHILE MUSICAL JOURNEY CVLD 309 J.S. BACH CVLD 310 PIAZZOLLA - SOLO PIANO CVLD 312 VOCI DI LUNA 2 CVLD 316 ILLEGAL LOVE 2 CVLD 318 HEART/STRINGS CVLD 317 ITALO BAIANA CVLD 319 ORGAN WARS CVLD 320 MINGUS WORLD CVLD 321 SE FOSSI UNA RONDINELLA CVLD 323 QUATTRO CVLD 322 BACH - ALTERNATIVE HARPSICHORD CONCERTOS CVLD 325 THE OTHER GIRL CVLD 324 CATCH ME CVLD 330 WITHIN & WITHOUT - Homage to Rakhmaninov CVLD 329 ODYSSEIA CVLD 327 CELLO SONATAS CVLD 328 JOHANN SEBASTIAN BACH CVLD 332 TO RUSSIA WITH LOVE CVLD 331 KD CVLD 276 KHOREIA CVLD336 KURT! CVLD333 Johann Sebastian Bach - Cello Suites For Harpsichord CVLD335 JUST FOR YOU! CVLD 337 The Planets CVLD338 Mano Sucias, Alejandro S. Martinez and The Latin Jazz Big Band  CVLD344 Miroirs de la musique CVLD343 Furious Dance (crossover orchestra) CVLD342 PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes CVLD349 LATIN JAZZ BAND - 2022 Edition CVLD350 Carlo Graziani-Walter, "AL MONDO MUSICALE" CVLD347 DREAMLAND CVLD339 Liszt Piano Transcriptions, Eliana Grasso CVLD345 Stick To Duke CVLD351 Retrato Brasileiro CVLD346 ViPerArp Trio CVLD353 Sonriendo te vas CVLD354 W2TF CVLD360 LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS CVLD359 AMBRA CVLD362 PROJECT ONE CVLD363 Two For The Road CVLD 364 Sergej Rachmaninov - Études Tableaux CVLD361 L’UCCELLAJA CVLD369 Frequency Of Humanity CVLD366 Le radici di una intolleranza CVLD367 Gira l'anima CVLD373 Double Time CVLD365A Papier-Maché

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PLASTIC REEL TRIDENT

PLASTIC REEL TRIDENT

€ 279,00

Per la prima volta VELUT LUNA offre questo servizio rendendo disponibile i preziosi master copy 1:1 dalla bobina master analogica originale di una larga parte del catalogo VELUT LUNA, le migliori registrazioni realizzate da Marco Lincetto per Velut Luna. La duplicazione è effettuata su nastro LPR90 1/4"- 265mm Plastic Reel Trident (BOBINA IN PLASTICA), a 15 IPS con EQ IEC, utilizzando un RTR STUDER A810 come player e un RTR STUDER A816 come recorder.   La bobina è confezionata in una elegante scatola di cartone rigida, con grafica realizzata singolarmente a mano. La bobina arriva avvolta con il principio di TAIL END. Questa è un'oppurtunità unica, infatti potrai scegliere il titolo che desideri dal catologo che vedi qui sotto: dovrai inserire il titolo e il codice (CVLD...) nel box 'Scrivi un messaggio al venditore' che troverai alla fine della procedura di acquisto, prima del pagamento. La proposta commerciale relativa a questo progetto è intesa come una PRESTAZIONE DI SERVIZIO ad personam e su richiesta: ovvero NON si tratta della vendita di un oggetto immediatamente disponibile e di pronta vendita, ma di BOBINE originali prodotte su richiesta da parte dei nostri clienti (richiesta formulato con il semplice ordine online del servizio esclusivamente tramite questo sito); il prezzo richiesto NON è relativo all'oggetto, ma alla stessa e precisa prestazione di servizio necessaria alla preparazione. Anche per questo motivo, dal momento dell'acquisto/ordine, la bobina verrà spedita non prima di 7/10 giorni, proprio per darci il tempo di realizzarle e in caso di overbooking i tempi di consegna potrebbero anche allungarsi. La spedizione viene effettuata tramite corriere espresso, all'interno di una confezione particolarmente curata ed è assicurata contro ogni inconveniente per l'intero valore del prodotto.  In funzione della lunghezza/durata del nastro, la durata potrebbe variare rispetto al supporto in CD, pertanto potrebbero essere escluse alcune tracce rispetto al master originale. Caratteristiche tecniche del nastro: Formats: 1/4" Tape Width: inch 0,25 mm 6,3 Tape Length: ft 3608 m 1100 Reel Diameter: inch 10,5 mm 250   CATALOGO DISPONIBILE: CVLD00100 LIDJIENKO SMILE CVLD01200 IMPROVVISAMENTE UN GIORNO TRA I MESI CVLD02600 DIALOGHI CVLD03000 VIVO SONHANDO CVLD03100 GUARDA AVANTI CVLD03400 PLANETARIUM CVLD03500 SERENGETI CVLD03600 RADIO DAYS CVLD04700 SING WITHOUT WORDS CVLD07600 INSTANTS, LIVE AT TEATRO OLIMPICO CVLD 243 THE IRVING BERLIN SONGBOOK CVLD 244 LOOKING FOR LOVE CVLD07700 PANGEA CVLD08200 BIX CVLD08300 GEORGE GERSHWIN CVLD106 LUZ - SACD CVLD08600 GOLD FINGERS CVLD07300 ALTRE SPEZIE CVLD08800 ELLE CVLD01100 FRAGMENTA CVLD027 HD THE EIGHT SEASONS CVLD02900 OPERE SCELTE CVLD03700 CLARINAMENTE CVLD04200 IMAGENES DE TANGO CVLD04300 PIETRE CVLD05000 SCHUBERT, BEETHOVEN CVLD05200 IN CROCE CVLD05700 UNUS INTER PARES CVLD06200 ENCORE! CVLD06400 NOTTE DI NATALE CVLD 275 ITALIAN MUSIC FOR GUITAR AND PIANO CVLD08000 F. BUSONI - 24 PRELUDI OP. 37 CVLD09000 W.A. MOZART, B. BRITTEN - I SOLISTI DELL'OLIMPICO CVLD104 PIZZICHI E SOSPIRI CVLD02800 STELLE CVLD03200 METABOLE' CVLD04400 ONDE MEDITERRANEE CVLD04600 JUST HERE, RIGHT THERE CVLD07000 NO MAN'S LAND CVLD01400 THAT'S SOUND: MUSIC FROM SCREEN AND STAGE CVLD06100 'E TERETUPPETE CVLD107 SE POTESSI AVERE... CVLD06000 CARO NANNI CVLD093 GIUSEPPE MARTUCCI - THE COMPLETE WORKS FOR CELLO AND PIANO CVLD092 FRANZ LISZT GRANDES ETUDES POUR LE PIANO CVLD117 EPISOD CVLD118 BLUE CVLD119 CIAO FRED ! CVLD122 AMERICANIZADA CVLD128 FALLING IN LOVE CVLD123 WINGS - SONGS OF THE JEWISH HEART CVLD129 CROSSING CVLD135 NITE IN THE CITY CVLD136 JOURNEY OF HOPE CVLD139 NUVOLE DI CARTA  CVLD132 MAKING WHOPEE CVLD153 X CVLD149 VOCI DI LUNA WHITE GOLD EDITION CVLD156 CHOPIN CVLD165 CATFISH FOR BREAKFAST CVLD158 ELLAURA - SACD CVLD160 MYSTERE PIANO CVLD159 TUTTE LE DIREZIONI CVLD164 BLUE SIMPHONY CVLD163 Raindrops CVLD162 Il Cantante al Microfono CVLD167 FLOWERS V L H D HIGH QUALITY EDITION CVLD169 PIETRO ANTONIO LOCATELLI CONCERTI GROSSI OP.1 VOL. 1 CVLD207 LOVE CAN CHANGE EVERYTHING CVLD183 SE IL MARE ...UN OCEANO DI CARTE CVLD187 LENTOGODENDO CVLD178 PETITES SUITES CVLD188 P. A. LOCATELLI CONCERTI GROSSI OP.1 VOL. 2 CVLD185 LINFA CVLD180 ILLEGAL LOVE CVLD181 ANNO DOMINI 2012 CVLD210 SKETCHES OF MEMORIES THE BEST SONGS OF OUR LIFE CVLD202 BIG BAND BOND CVLD194 YASMINA CVLD205 I SOGNI DI GIANO' CONCERTO CVLD201 CARTA BIANCA CVLD192 GRANDO XE AMOR CVLD206 CHORAL FIREWORKS CVLD 239 Sospiri nel tardo Romanticismo CVLD 241 Tchaikovsky: Violin Concerto, Op. 35, Méditation, Op. 42 CVLD209 NUBILARIA CVLD208 JOSEPH BODIN DE BOISMORTIER SONATE PER FAGOTTO E CONTINUO OP. 50 & PIECES DE CLAVECIN CVLD213 FIVE PORTRAITS CVLD212 VIBRAZIONI CONSONANTI CVLD214 ADAMO... LET'S SWING! CVLD215 AMOR Y PASION CVLD218 CHRISTMAS CVLD219 STABAT MATER CVLD220 DO IT! - LIVE CVLD222 J. S. BACH SONATAS BWV 1027-1028-1029 CVLD223 COLORS CVLD228 KYRA CVLD224 DE - FORMA SONATA LISZT BERG CHOPIN CVLD227 AYRES & FANTASIAS CVLD232 MOZART PIANO SONATAS CVLD231 MORS & VITA CVLD230 PHOTOGRAPHS & MEMORIES TRIBUTE TO JIM CROCE CVLD234 ARIETTE CVLD233 IMPROMPTUS CVLD229 TANGO EN VIVO CVLD235 THE CINEMA SHOW! CVLD 240 SOMEONE LIKES IT ZOMBIE ! CVLD 238 MIGAJAS CVLD 242 FLUTE, CELLO & PIANO TRIOS CVLD 237 WATER CVLD 225 KING FOR A NIGHT CVLD 246 GASLINI SINFONICO 4 CVLD 249 PAY INTENTION CVLD 250 CELLO SOLO CVLD 248 FLUTE FOR DINNER - Chamber Music for Flute CVLD 252 C'ERA UNA VOLTA IN ROMAGNA CVLD 253 INFINITY CVLD 245 Chopin & Schumann CVLD 260 SETTE PASSI VERSO IL CIELO CVLD 263 FLYING ATTITUDE CVLD 264 REC LIVE ! CVLD 268 LUSH MUSIC CVLD 270 STOP AT THE DEVIL'S CROSSROAD CVLD 269 L'UOMO CHE CAMMINA CVLD266 COPLAS DE LA LUNA CVLD267 E TERETUPPETE ... N'ATA VOTA ! CVLD 273 LOS IMPOSSIBLES CVLD 274 ALBERTO BOISCHIO PLAYS BEETHOVEN CVLD 265 TWO COUNTRIES ONE HEART CVLD 271 MASSIMO GON PLAYS CHOPIN CVLD 278 IN VOLO CVLD 277 RAIDERS OF THE LOST MUSIC CVLD 284 WHEN YOUR DRUMMER HAS GONE CVLD 285 FIL ROUGE CVLD 280 SHAPE CVLD 281 Almerigo Girotto - Liriche da camera per voce e pianoforte CVLD 282 SORTILEGES CVLD 279 ROOTS CVLD 286 NINNI ARINI CANTA LUIGI TENCO CVLD 289 WOOD 3 CVLD 287 ITALIANA ! CVLD 288 RIFLESSI IN CONTRASTO CVLD291 GLI INVISIBILI CVLD 315 BEETHOVEN IN TRIO CVLD292 W.A. MOZART - WIND CONCERTS CVLD294 JAZZ NATURE CVLD 296 MUSICAL PORTRAITS CVLD 299 TERRA MATER CVLD 293 FLUTE CONCERTOS CVLD 298 LANDSCAPES - Classic Piano Solo CVLD 297 PETITE MESSE SOLENNELLE - Original Version for 12 Soloists CVLD 300 HOT WIRE Live Recording CVLD 295 MINUTES OF GOLD CVLD 301 ORIGINAL COMPOSITIONS FOR PIANO CVLD 304 GUSTAV MAHLER - Symphony N. 1 in D Major, Titan CVLD 307 AT TIME IT IS CVLD 303 CLOSE-LAMB-WHITE-WALLS CVLD 306 AUDIOPHILE MUSICAL JOURNEY CVLD 309 J.S. BACH CVLD 310 PIAZZOLLA - SOLO PIANO CVLD 312 VOCI DI LUNA 2 CVLD 316 ILLEGAL LOVE 2 CVLD 318 HEART/STRINGS CVLD 317 ITALO BAIANA CVLD 319 ORGAN WARS CVLD 320 MINGUS WORLD CVLD 321 SE FOSSI UNA RONDINELLA CVLD 323 QUATTRO CVLD 322 BACH - ALTERNATIVE HARPSICHORD CONCERTOS CVLD 325 THE OTHER GIRL CVLD 324 CATCH ME CVLD 330 WITHIN & WITHOUT - Homage to Rakhmaninov CVLD 329 ODYSSEIA CVLD 327 CELLO SONATAS CVLD 328 JOHANN SEBASTIAN BACH CVLD 332 TO RUSSIA WITH LOVE CVLD 331 KD CVLD 276 KHOREIA CVLD336 KURT! CVLD333 Johann Sebastian Bach - Cello Suites For Harpsichord CVLD335 JUST FOR YOU! CVLD 337 The Planets CVLD338 Mano Sucias, Alejandro S. Martinez and The Latin Jazz Big Band  CVLD344 Miroirs de la musique CVLD343 Furious Dance (crossover orchestra) CVLD342 PARMA - Hidden and Imaginary Landscapes CVLD349 LATIN JAZZ BAND - 2022 Edition CVLD350 Carlo Graziani-Walter, "AL MONDO MUSICALE" CVLD347 DREAMLAND CVLD339 Liszt Piano Transcriptions, Eliana Grasso CVLD345 Stick To Duke CVLD351 Retrato Brasileiro CVLD346 ViPerArp Trio CVLD353 Sonriendo te vas CVLD354 W2TF CVLD360 LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS CVLD359 AMBRA CVLD362 PROJECT ONE CVLD363 Two For The Road CVLD 364 Sergej Rachmaninov - Études Tableaux CVLD361 L’UCCELLAJA CVLD369 Frequency Of Humanity CVLD366 Le radici di una intolleranza CVLD367 Gira l'anima CVLD373 Double Time CVLD365A Papier-Maché  

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ITALIAN MUSIC FOR GUITAR AND PIANO - GOLD CD (con CD versione 2015 in omaggio)

ITALIAN MUSIC FOR GUITAR AND PIANO - GOLD CD (con CD versione 2015 in omaggio)

€ 21,90

Nuovo remastering del CD ITALIAN MUSIC FOR GUITAR AND PIANO (riceverai in omaggio il CD del 2015 e così potrai scoprire le differenze sonore tra le due edizioni) MUSICHE ITALIANE PER PIANOFORTE E CHITARRA Il luogo comune vuole che il connubio tra pianoforte e chitarra si risolva in un complicato rebus tanto per i compositori quanto per gli interpreti: troppo distanti le sonorità e gli approcci dei due strumenti, troppo squilibrato il loro amalgama, troppo differente il volume sviluppato, divergente il modo di ‘pensare’ o di costruire le armonie. Insomma, messi insieme, pianoforte e chitarra tendono subito a rivelarsi quasi incompatibili. Inoltre, se non ci si affida una pur minima amplificazione della chitarra, il pianoforte si ritroverà costretto a suonare quasi sempre ‘in punta di piedi’. Nonostante ciò, e nonostante il luogo comune, diversi compositori, soprattutto nel Novecento, sono riusciti a ottenere degli splendidi risultati attraverso un sapiente lavoro sui ‘pieni’ e suoi ‘vuoti’ dei rispettivi strumenti, un’attenzione tutta particolare a un dialogo non convenzionale, una scrittura filigranata e, ovviamente, una buona dose di istinto che non guasta mai. Il disco che avete tra le mani è la testimonianza di tali esiti e vede una collana di lavori originali per chitarra e pianoforte composti tra il 1950 a oggi di autori italiani noti e meno noti. Il viaggio comincia proprio nel 1950 con uno dei compositori che, volente o nolente da parte sua, ha maggiormente legato il proprio nome a quello della chitarra, ossia il fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) che scrisse la Fantasia op. 145 in due brevi, sapidi movimenti dedicandola ad Andrés Segovia e alla moglie pianista Francesca ‘Paquita’ Madriguera Rodon. Un miracolo di equilibrio che risente di ineludibili influssi francesi ma che mostra anche una estroversa e personale ispirazione lirica, sempre in bilico tra atmosfere spagnoleggianti e una cantabilità tutta italiana, anzi, per meglio dire toscana. Altro brano ‘coniugale’ che si fregia del titolo di Fantasia è la pagina in un singolo movimento che il compositore bresciano Franco Margola (1908-1992) scrisse nell’ottobre 1979 e che fu dedicata al duo formato dal chitarrista Guido Margaria e dalla moglie Emilia. Si tratta di un quieto lavoro dalle movenze neobarocche in cui la scrittura, mostra comunque una mano felice nel far dialogare i due strumenti invero cercando scaltramente più una costante alternanza che un’effettiva sovrapposizione. Altro brano dedicato al duo Margaria è il breve Improvviso, composto tra il novembre 1979 e la primavera del 1980, che poco si discosta dalle atmosfere del precedente. Un’altra Fantasia – e altro brano dedicato al duo Margaria – è la composizione che il piemontese di origini transalpine Carlo Mosso (1931-1995) scrisse nel 1980. Una pagina meditativa e inquieta, lignea, ricolma di arcaismi e allo stesso tempo portatrice di una rassegnata modernità, volutamente scabra, costruita intorno a poche cellule melodiche sviluppate attraverso un percorso modale che in alcuni punti ricorda sia il linguaggio dello svizzero Frank Martin sia l’amato Gian Francesco Malipiero. Il Divertimento a due del padovano Adrano Lincetto (1936-1996) composto nel 1981 e suddiviso in tre movimenti (Molto lento. Poco mosso – Allegro molto – Finale. Molto moderato e cantabile. Allegro vivo) è senza dubbio un lavoro meno sibillino, lontano da ogni complicazione sia moderna sia postmoderna, tessuto con un linguaggio modale in cui si contano numerosi accordi di settima. Questa ricca antologia si chiude con due brani scritti espressamente per Lapo Vannucci e Luca Torrigiani e a loro dedicati. Il silenzio del tempo del torinese Luigi Giachino (1962) risale al 2015 ed è una suite in quattro tempi tinta di venature jazz e di sapori quasi impressionisti. Affatto diverso è Winter Time del siciliano Giuseppe Crapisi (1967), che in una incisiva pagina di circa sei minuti miscela gesti ripetitivi e caparbi tipici del minimalismo a una vena più elegiaca. In questo caso i due strumenti raramente si alternano, trovandosi spesso a tessere le loro trame ora delicate ora ritmiche per lo più in contemporanea. Ennio Speranza  

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Papier-Maché (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + GOLD CD + FILE HD) -17%

Papier-Maché (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + GOLD CD + FILE HD)

€ 70,90 € 59,00

PREVENDITA (consegna prevista 15 giugno) UNA STORIA MISTERIOSA “Don Antonio, non dovete portare nella tomba il segreto delle vostre chitarre…” “…mi è impossibile tramandarlo ai posteri” Quello della Papier-Mâché di Torres è stato un caso unico nella storia della liuteria non solo chitarristica: Antonio de Torres (1817-1892), considerato oggi lo Stradivari delle sei corde, fu il primo e, che si sappia, l’unico a costruire nel 1862 un esemplare di strumento Papier-Mâché. Questa chitarra, paradossalmente, a dispetto della sua apparente umiltà, restituisce un mondo sonoro affascinante, misterioso e unico. Dal momento che l’originale, conservato al Museo della Musica di Barcellona, non e’ più in grado di esprimere la propria voce, l’album ha lo scopo di far riscoprire e rivivere le peculiari caratteristiche timbriche e sonore di questo interessante strumento attraverso l’utilizzo di due copie ad esso ispirate. Il liutaio Fabio Zontini ha raccolto la sfida lanciata da Torres e da quasi vent’anni si occupa della costruzione di copie Papier-Mâché. I due esemplari utilizzati da Federica Artuso per la registrazione sono stati realizzati tra aprile e settembre 2023 e pesano entrambi (incredibilmente) appena 995 grammi. Montano inoltre corde in budello naturale. Zontini ha quindi tracciato una sorta di collegamento con il grande Torres, cogliendo una specie di esperimento-prototipo del liutaio andaluso, e provando con successo a diffonderlo ai giorni nostri. La Papier-Mâché è una sorta di contraddizione vivente proprio per la contrapposizione tra il materiale povero di cui è fatta e il risultato sonoro artisticamente sorprendente. E ispirandosi a questa contrapposizione, è stato registrato un programma emblematico di quel paradosso che incarna l’identità della chitarra, sempre in bilico tra l’anima povera, autentica e popolare da un lato e l’Olimpo della musica colta dall’altro. Le musiche qui registrate sono tutte di chitarristi-compositori che sono vissuti all’epoca della chitarra di cartone o che hanno avuto a che fare con gli strumenti di Torres. Questi chitarristi sono parte di quella tradizione esecutiva e di quella poetica sonora di cui la Papier-Mâché è emblema. Alcuni dei brani, pur essendo stati scritti da compositori non chitarristi, fanno parte di quel repertorio in cui più si identificano le sei corde. Arcas e Parga* tentarono di elevare la chitarra a strumento colto, senza riuscire ad emanciparsi totalmente dalle reminiscenze flamenche. Il loro stile si adatta perfettamente all’essenzialità arcaica del suono della Papier-Mâché e le loro musiche, pur fortemente radicate nel linguaggio popolare, ci conducono poco per volta allo stile borghese e salottiero di Garcia Tolsa* e di Tarrega, allievi di Arcas. La loro musica non è più soltanto per coloro a cui scorre nelle vene sangue flamenco o per quelli che ritengono l’opera lirica l’unica musica colta. È musica che piace agli intellettuali e, se ammette qualche danza, lo fa a patto che sia da salotto. Dal punto di vista dei musicisti, a differenza dei suoi predecessori, Tarrega riesce a confezionare gli slanci espressivi in forme totalmente compiute. Miguel Llobet, allievo di Tarrega, è noto come compositore soprattutto per la sua versione chitarristica delle Canciones populares catalanas. Nella parte di programma che lo riguarda si propone anche un repertorio di cui non è autore, ma che lo rappresenta fedelmente e dove si colgono tutte le novità portate dal suo estro creativo, che fanno emergere ciò che della chitarra è più caratteristico. Maria Luisa Anido fu allieva di Llobet, nonché sua partner in duo di chitarre. La musicista argentina fu una tra gli ultimi chitarristi negli anni ’50 ad utilizzare le corde in budello -ormai difficilmente reperibili- e, tra l’altro, fu proprietaria proprio della Torres di Tarrega (1864, FE17). Anido è l’emblema dell’immagine della chitarra come spartiacque tra il mondo della musica folklorica e quella della musica colta, contrapposizione che probabilmente non si risolverà mai completamente. Ce lo dimostrano le sue irresistibili trascrizioni dai grandi classici come Bach, Mozart, Tchaikowsky e i suoi brani sudamericani, pulsanti di energia indigena. I brani di Parga e Garcia Tolsa non sono contenuti nella versione in vinile. Leggi tutto sul nostro blog DISPONIBILE ANCHE IN:  LP 180gr. su Top Clear Vinyl - GOLD CD

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Papier-Maché - GOLD CD

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UNA STORIA MISTERIOSA “Don Antonio, non dovete portare nella tomba il segreto delle vostre chitarre…” “…mi è impossibile tramandarlo ai posteri” Quello della Papier-Mâché di Torres è stato un caso unico nella storia della liuteria non solo chitarristica: Antonio de Torres (1817-1892), considerato oggi lo Stradivari delle sei corde, fu il primo e, che si sappia, l’unico a costruire nel 1862 un esemplare di strumento Papier-Mâché. Questa chitarra, paradossalmente, a dispetto della sua apparente umiltà, restituisce un mondo sonoro affascinante, misterioso e unico. Dal momento che l’originale, conservato al Museo della Musica di Barcellona, non e’ più in grado di esprimere la propria voce, l’album ha lo scopo di far riscoprire e rivivere le peculiari caratteristiche timbriche e sonore di questo interessante strumento attraverso l’utilizzo di due copie ad esso ispirate. Il liutaio Fabio Zontini ha raccolto la sfida lanciata da Torres e da quasi vent’anni si occupa della costruzione di copie Papier-Mâché. I due esemplari utilizzati da Federica Artuso per la registrazione sono stati realizzati tra aprile e settembre 2023 e pesano entrambi (incredibilmente) appena 995 grammi. Montano inoltre corde in budello naturale. Zontini ha quindi tracciato una sorta di collegamento con il grande Torres, cogliendo una specie di esperimento-prototipo del liutaio andaluso, e provando con successo a diffonderlo ai giorni nostri. La Papier-Mâché è una sorta di contraddizione vivente proprio per la contrapposizione tra il materiale povero di cui è fatta e il risultato sonoro artisticamente sorprendente. E ispirandosi a questa contrapposizione, è stato registrato un programma emblematico di quel paradosso che incarna l’identità della chitarra, sempre in bilico tra l’anima povera, autentica e popolare da un lato e l’Olimpo della musica colta dall’altro. Le musiche qui registrate sono tutte di chitarristi-compositori che sono vissuti all’epoca della chitarra di cartone o che hanno avuto a che fare con gli strumenti di Torres. Questi chitarristi sono parte di quella tradizione esecutiva e di quella poetica sonora di cui la Papier-Mâché è emblema. Alcuni dei brani, pur essendo stati scritti da compositori non chitarristi, fanno parte di quel repertorio in cui più si identificano le sei corde. Arcas e Parga* tentarono di elevare la chitarra a strumento colto, senza riuscire ad emanciparsi totalmente dalle reminiscenze flamenche. Il loro stile si adatta perfettamente all’essenzialità arcaica del suono della Papier-Mâché e le loro musiche, pur fortemente radicate nel linguaggio popolare, ci conducono poco per volta allo stile borghese e salottiero di Garcia Tolsa* e di Tarrega, allievi di Arcas. La loro musica non è più soltanto per coloro a cui scorre nelle vene sangue flamenco o per quelli che ritengono l’opera lirica l’unica musica colta. È musica che piace agli intellettuali e, se ammette qualche danza, lo fa a patto che sia da salotto. Dal punto di vista dei musicisti, a differenza dei suoi predecessori, Tarrega riesce a confezionare gli slanci espressivi in forme totalmente compiute. Miguel Llobet, allievo di Tarrega, è noto come compositore soprattutto per la sua versione chitarristica delle Canciones populares catalanas. Nella parte di programma che lo riguarda si propone anche un repertorio di cui non è autore, ma che lo rappresenta fedelmente e dove si colgono tutte le novità portate dal suo estro creativo, che fanno emergere ciò che della chitarra è più caratteristico. Maria Luisa Anido fu allieva di Llobet, nonché sua partner in duo di chitarre. La musicista argentina fu una tra gli ultimi chitarristi negli anni ’50 ad utilizzare le corde in budello -ormai difficilmente reperibili- e, tra l’altro, fu proprietaria proprio della Torres di Tarrega (1864, FE17). Anido è l’emblema dell’immagine della chitarra come spartiacque tra il mondo della musica folklorica e quella della musica colta, contrapposizione che probabilmente non si risolverà mai completamente. Ce lo dimostrano le sue irresistibili trascrizioni dai grandi classici come Bach, Mozart, Tchaikowsky e i suoi brani sudamericani, pulsanti di energia indigena. I brani di Parga e Garcia Tolsa non sono contenuti nella versione in vinile. Leggi tutto sul nostro blog DISPONIBILE ANCHE IN:  LP 180gr. su Top Clear Vinyl -  BUNDLE

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Papier-Maché (LP 180gr. su Top Clear Vinyl)

Papier-Maché (LP 180gr. su Top Clear Vinyl)

€ 49,00

UNA STORIA MISTERIOSA “Don Antonio, non dovete portare nella tomba il segreto delle vostre chitarre…” “…mi è impossibile tramandarlo ai posteri” Quello della Papier-Mâché di Torres è stato un caso unico nella storia della liuteria non solo chitarristica: Antonio de Torres (1817-1892), considerato oggi lo Stradivari delle sei corde, fu il primo e, che si sappia, l’unico a costruire nel 1862 un esemplare di strumento Papier-Mâché. Questa chitarra, paradossalmente, a dispetto della sua apparente umiltà, restituisce un mondo sonoro affascinante, misterioso e unico. Dal momento che l’originale, conservato al Museo della Musica di Barcellona, non e’ più in grado di esprimere la propria voce, l’album ha lo scopo di far riscoprire e rivivere le peculiari caratteristiche timbriche e sonore di questo interessante strumento attraverso l’utilizzo di due copie ad esso ispirate. Il liutaio Fabio Zontini ha raccolto la sfida lanciata da Torres e da quasi vent’anni si occupa della costruzione di copie Papier-Mâché. I due esemplari utilizzati da Federica Artuso per la registrazione sono stati realizzati tra aprile e settembre 2023 e pesano entrambi (incredibilmente) appena 995 grammi. Montano inoltre corde in budello naturale. Zontini ha quindi tracciato una sorta di collegamento con il grande Torres, cogliendo una specie di esperimento-prototipo del liutaio andaluso, e provando con successo a diffonderlo ai giorni nostri. La Papier-Mâché è una sorta di contraddizione vivente proprio per la contrapposizione tra il materiale povero di cui è fatta e il risultato sonoro artisticamente sorprendente. E ispirandosi a questa contrapposizione, è stato registrato un programma emblematico di quel paradosso che incarna l’identità della chitarra, sempre in bilico tra l’anima povera, autentica e popolare da un lato e l’Olimpo della musica colta dall’altro. Le musiche qui registrate sono tutte di chitarristi-compositori che sono vissuti all’epoca della chitarra di cartone o che hanno avuto a che fare con gli strumenti di Torres. Questi chitarristi sono parte di quella tradizione esecutiva e di quella poetica sonora di cui la Papier-Mâché è emblema. Alcuni dei brani, pur essendo stati scritti da compositori non chitarristi, fanno parte di quel repertorio in cui più si identificano le sei corde. Arcas e Parga* tentarono di elevare la chitarra a strumento colto, senza riuscire ad emanciparsi totalmente dalle reminiscenze flamenche. Il loro stile si adatta perfettamente all’essenzialità arcaica del suono della Papier-Mâché e le loro musiche, pur fortemente radicate nel linguaggio popolare, ci conducono poco per volta allo stile borghese e salottiero di Garcia Tolsa* e di Tarrega, allievi di Arcas. La loro musica non è più soltanto per coloro a cui scorre nelle vene sangue flamenco o per quelli che ritengono l’opera lirica l’unica musica colta. È musica che piace agli intellettuali e, se ammette qualche danza, lo fa a patto che sia da salotto. Dal punto di vista dei musicisti, a differenza dei suoi predecessori, Tarrega riesce a confezionare gli slanci espressivi in forme totalmente compiute. Miguel Llobet, allievo di Tarrega, è noto come compositore soprattutto per la sua versione chitarristica delle Canciones populares catalanas. Nella parte di programma che lo riguarda si propone anche un repertorio di cui non è autore, ma che lo rappresenta fedelmente e dove si colgono tutte le novità portate dal suo estro creativo, che fanno emergere ciò che della chitarra è più caratteristico. Maria Luisa Anido fu allieva di Llobet, nonché sua partner in duo di chitarre. La musicista argentina fu una tra gli ultimi chitarristi negli anni ’50 ad utilizzare le corde in budello -ormai difficilmente reperibili- e, tra l’altro, fu proprietaria proprio della Torres di Tarrega (1864, FE17). Anido è l’emblema dell’immagine della chitarra come spartiacque tra il mondo della musica folklorica e quella della musica colta, contrapposizione che probabilmente non si risolverà mai completamente. Ce lo dimostrano le sue irresistibili trascrizioni dai grandi classici come Bach, Mozart, Tchaikowsky e i suoi brani sudamericani, pulsanti di energia indigena. I brani di Parga e Garcia Tolsa non sono contenuti nella versione in vinile. Leggi tutto sul nostro blog DISPONIBILE ANCHE IN:  GOLD CD - BUNDLE

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ADRIANO LINCETTO - LEGACY

ADRIANO LINCETTO - LEGACY

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ADRIANO LINCETTO - LEGACY (CVLD371) Questo progetto contiene tutte le registrazioni delle opere musicali di Adriano Lincetto, realizzate finora e organizzate in modo sistematico in 6 ideali volumi, come ben descritto nella tracklist. Tutte le registrazioni sono state realizzate da Marco Lincetto e le più antiche (Gianò versione studio, che apre il Volume 1) dallo stesso Maestro Adriano Lincetto, qui rimasterizzate per la nuova veste digitale. Tecnicamente questo progetto viene proposto in una Pendrive USB da 32GB che contiene: I files master PCM lineari 88.2kHz/24bit dei 6 volumi di questa raccolta.   ADRIANO LINCETTO LEGACY   VOLUME 1 - GIANO' 64:42 I Sogni di Gianò (versione da studio per organo elettronico, mezzosoprano e flauto), 24:54 1 - 8: Movimenti I - VII e Finale Adriano Lincetto, organo, Lucia Valentini Terrani, mezzosoprano, Antonio Carraro, flauto Registrazione domestica realizzata dal compositore medesimo nel 1969 a Padova nel suo studio con registratore Geloso e un microfono Sennheiser MD 440 I Sogni di Gianò (trascrizione per organo solo a cura dell'autore) 9: Finale, 2:38 Adriano Lincetto, organo Realizzata nel febbraio 1996 nella Chiesa parrocchiale del Bassanello a Padova, questa è l'ultima esecuzione pubblica del Maestro, che morirà improvvisamente due mesi dopo. Registrazione di Marco Lincetto. I Sogni di Gianò, Suite Orchestrale 10: Canzone d'amore, 13:03 11: Sono stato soldato, 12:06 12: La fisarmonica e il bambino, 3:36 13: Finale, 4:16 Orchestra di Padova e del Veneto, direttore Fabio Framba, Silvia Regazzo, mezzosoprano Auditorium Pollini, Padova, Settembre 2009   VOLUME 2 - PIANO SOLO 22:19 Quattro Schizzi, per pianoforte solo 1: Preludio, Lento espressivo, 2:16 2: Notturno, Andante sereno, 2:27 3: Lento espressivo, 3:49 4: Allegramente scanzonato, 1:03 Auditorium di Taio, Trento, Luglio 1997 5: da Quattro Improvvisi: Presto, 2:56 Auditorium Pollini, Padova, Giugno 2001 Cinque Momenti Musicali, per pianoforte solo 06: Andante molto calmo, 2:31 07: Agitato, 1:22 08: Calmo e sereno, 1:43 09: Mosso con spirito, 2:13 10: Andante, 1:53 Studio Zanta, Camponogara, Maggio 2017 Alberto Boischio, pianoforte   VOLUME 3 - CAMERA I 76:40 Quintetto per fiati 01: Moderatamente mosso e ironico, 3:23 02: Adagio ma non troppo, 3:37 03: Allegro moderato, 2:42 Alban Quintet: Ermanno Giacomel, flauto, Giuseppe Nalin, oboe, Mirta ormen, clarinetto, Franco Poloni, corno, Paolo Tognon, fagotto Auditorium Pollini, Padova, Agosto 1993 Trio per flauto, viola e violoncello 04: Moderato, Allegro molto, 4:08 05: Molto lento, Statico, 3:25 06: Allegro ironico con spirito, 2:30 Antonio Carraro, flauto, Sergio Agius, viola, Andrea Musto, violoncello Auditorium Pollini, Padova, Agosto 1993 Cinque piccoli pezzi per flauti dolci e fagotto 05: Allegro scanzonato, 1:14 06: Andante, 2:10 07: Allegro deciso, 1:10 08: Adagio molto cantabile e malinconico, 3:29 09: Allegro molto con ironia, 1:41 Maria Giovanna Fiorentino e Francesca Fiorentino, flauti dritti, Paolo Tognon, fagotto Auditorium Pollini, Padova, Agosto 1993 10: Fantasia per viola, clarinetto e pianoforte, 7:57 Domenico Nordio, viola, alessandro Carbonare, clarinetto, Alberto Boischio, pianoforte Auditorium Pollini, Padova, Giugno 2001 Quintetto per fiati 11: Moderatamente mosso e ironico, 3:14 12: Adagio ma non troppo, 3:22 13: Allegro moderato, 2:49 Quintetto Pedrollo di Vicenza Auditorium del Conservatorio, Vixcenza, Settembre 2022 14: Turodo Nacto per arpa, 5:25 Caterina Bergo Magister Recording Area Studio, Preganziol, Novembre 2005 Sonata per due arpe 15: Allegro con spirito, 3:57 16: Adagio espressivo, 4:09 17: Allegro scorrevole, 3:55 Caterina Bergo e Paola Donato, arpe Magister Recording Area Studio, Preganziol, Novembre 2005 Scene Minime per quartetto d'archi 18: Ninna nanna, 1:48 19: L'ubriaco, 1:25 20: Funerale della bambola, 1:41 21: Lo sberleffo, 0:54 22: Il chiodo, 5:27 23: Per la strada, 0:53 Kairos String Quartet: Sara Michieletto e Francesco Scattolin, violini, Michele Sguotti, viola, Laura Moretti, violoncello Chiesa di San Francesco, Schio, Febbraio 1996   VOLUME 4 - CAMERA II 74:15 Divertimento a due per chitarra e pianoforte 01: Introduzione, 2:54 02: Danza, 2:53 03: Finale, 3:38 Paolo Muggia, chitarra, Lorella Ruffin, pianoforte Sala degli Specchi del Hotel Ritz, Abano Terme, Gennaio 1997 Adagio e Allegro per mandolino e pianoforte 04: Adagio, 2:05 05: Allegro, 3:46 Ugo Orlandi, mandolino, Maura Mazzonetto, pianoforte Sala degli Specchi del Hotel Ritz, Abano Terme, Gennaio 1997 Quartetto per quattro flauti in do 06: Allegro deciso e molto marcato, 4:42 07: Andante cantabile e sognante, 3:51 08: Vivacissimo, 3:42 Tommaso Benciolini, Gloria Ammendola, Marco Aurelio Di Giorgio, Niccolò Valerio, flauti Auditorium Pollini, Padova, Dicembre 2014 Sonatina per flauto e pianoforte 09: Allegro spigliato, 4:00 10: Andante elegiaco, 3:10 11: Allegro ironico e grottesco, 2:31 Elia Guglielmo, flauto, Maria Bisi, pianoforte Auditorium Pollini, Padova, Dicembre 2014 Giochi d'infanzia per tre flauti 12: Allegro spiritoso, 1:05 13: Adagio ma non troppo, 2:13 14: Scorrevole, 1:20 Ludovico Degli Innocenti, Alice Sabbadin, Roberta Nobile, flauti Auditorium Pollini, Padova, Dicembre 2014 15: Adagio e Allegro per orchestra di Flauti, 5:57 Orchestra di flauti Cesare Pollini Auditorium Pollini, Padova, Dicembre 2014 16: Sequenza cromatica per flauto solo, 3:06 Alice Sabbadin, flauto Auditorium Pollini, Padova, Dicembre 2014 17: Sequenza cromatica per flauto solo, eseguita col violino, 3:25 Domenico Nordio, violino Auditorium Pollini, Padova, Giugno 2001 18: Elegia per tromba e organo, 3:45 Fabiano Maniero, tromba, Silvio Celeghin, organo Chiesa di Noale, Gennaio 1997 19: da La Messa degli Artisti: Et Incarnatus est, 3:09 Luisa Giannini, soprano, Silvio Celeghin, organo Chiesa di Noale, Gennaio 1997 20: da La Messa degli Artisti: Domine non sum dignus, 3:16 Luisa Giannini, soprano, Silvio Celeghin, organo Chiesa di Noale, Gennaio 1997 Divertimento a due per chitarra e pianoforte 21: Introduzione, 2:59 22: Danza, 3:01 23: Finale, 3:33 Lapo Vannucci, chitarra, Luca Torrigiani, pianoforte Magister Area Recording Studio, Preganziol, Settembre 2015   VOLUME 5 - ORCHESTRA 87:28 Suite per Paer, per orchestra d'archi 01: Allegro con Spirito, 1:28 02: Adagio, 2:29 03: Tempo di valzer, 2:28 04: Allegro molto, 2:13 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Concerto per flauto e archi 05: Largo espressivo cantabile, Allegro moderato, 5:12 06: Lento, cantando con molta espressione, 4:35 07: Allegro vivacissimo, 4:36 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale, Enzo Caroli, flauto Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Elegia per corno delle Alpi e archi 08: Adagio, ma non troppo lento. Allegro molto. Poco meno cantando. Tempo I, 13:02 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale, Alessio Benedettelli, corno delle Alpi Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Divertimento per fagotto e archi 09: Notturno, 3:17 10: Danza, 3:32 11: Elegia, 6:51 12: Finale, 3:00 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale, Andrea Bressan, fagotto Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Divertimento a due per chitarra (versione per archi di Adriano Lincetto) 13: Preludio, 4:18 14: Danza, 3:13 15: Finale, 4:07 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale, Alessandro Bono, chitarra Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Adagio e Allegro per mandolino e pianoforte (versione per archi di Claudio Mandonico) 16: Adagio, 2:09 17: Allegro, 3:51 I Solisti di Venezia, Giovanni Guglielmo, violino principale, Ugo Orlandi, mandolino Sala della Biblioteca, Abbazia di Carceri d'Este, Marzo 2003 Concerto per flauto e archi 18: Largo espressivo cantabile, Allegro moderato, 4:38 19: Lento, cantando con molta espressione, 4:48 20: Allegro vivacissimo, 4:12 Orchestra di Padova e del Veneto, Federico Guglielmo, violino principale, Mario Folena, flauto Chiesa dei Cappuccini, Padova, Maggio 2011 21: Il Chiodo (versione per voce e orchestra di Simone Tonin, testo di Rosella Caporale), 3:17 Orchestra Sinfonica del Conservatorio Pollini, Giuliano Medeossi, direttore, Rosella Caporale, voce Auditorium Pollini, Padova, maggio 2015   VOLUME 6 - MELODIE E VILLOTTE 62:41 Ventiquattro Melodie, per voce e pianoforte (versione per fagotto di Adriano Lincetto) 01: Allegro, tempo di valzer / Agitato / Moderato cantabile / Mosso / Andante cantabile / Andante / Allegro scherzando / Scorrevole, ma non molto / Maestoso / Mosso, ma cantabile / Lento espressivo / Moderatamente mosso / mosso, ma cantabile / Molto calmo, espressivo / Valzer brillante / Drammatico / Calmo espressivo / Andante cantabile / Con allegria, scherzando / Alla marcia / Scorrevole, molto espressivo / Cantabile / Andante sereno / Andante mosso / Tempo I, Allegro, tempo di valzer, 22:51 Leopoldo Armellini, fagotto, Lorella Ruffin, pianoforte Sala degli Specchi del Hotel Ritz, Abano Terme, Gennaio 1997 Nove Villotte Pavane (su testi di Giorgio Erminio Fantelli) 02: Co te go visto / El me sposo / Se te passi de là / Lu diseva e mi diseva / Se podesse inciodarte / Go dito al prete / te voio ben de luni / Se tuti i basi / Sento sonare la campana a morto, 10:16 Sol Ensemble Magister recording Area Studio, Preganziol, Luglio 2017 Ventiquattro Melodie, per voce e pianoforte 01: Allegro, tempo di valzer / Agitato / Moderato cantabile / Mosso / Andante cantabile / Andante / Allegro scherzando / Scorrevole, ma non molto / Maestoso / Mosso, ma cantabile / Lento espressivo / Moderatamente mosso / mosso, ma cantabile / Molto calmo, espressivo / Valzer brillante / Drammatico / Calmo espressivo / Andante cantabile / Con allegria, scherzando / Alla marcia / Scorrevole, molto espressivo / Cantabile / Andante sereno / Andante mosso / Tempo I, Allegro, tempo di valzer, 29:31 Tatiana Meira Agujaro, soprano, Alberto Boischio, pianoforte Casa Boischio, Padova, Luglio 2017

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Le radici di una intolleranza

Le radici di una intolleranza

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Le radici di una intolleranza Questo è un disco che nasce dalla necessità di un intellettuale, che è anche un artista, un musicista, di esplorare il malessere della società attuale, sempre più tesa ad obbligare l'umanità ad un futuro opprimente le libertà individuali e del pensiero critico, distopico nel profondo: un futuro che in realtà è già presente. Antonello Cresti presenta quindi il proprio percorso di analisi della propria maturata intolleranza, che finisce per indicare criteri comuni a tutte le persone ancora dotate di libero pensiero e anelito alla vera libertà, in una società democratica ideale, sempre più immagine sfuggente nelle nebbie dei totalitarismi, ideali ed effettivi, oggi sempre più dominanti. Relativamente allo stile compositivo, riportiamo le parole dell'autore stesso: "Poiché non ho mai amato prendermi troppo sul serio, e poiché da Battiato ho imparato la tecnica del citazionismo, tutte questa canzoni sono attraversate da riferimenti allo “spazio sonoro” della mia adolescenza, ed emergono rimandi a Carmen Consoli, Bluvertigo, Litfiba, ed ancora Sex Pistols, Manu Chao, o lo stesso Battiato… Queste sei canzoni forse non contengono il me di oggi, ma è certo che io contengo loro. Ed è un bel senso di continuità"  

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The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 GOLDEN BOX

The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 GOLDEN BOX

€ 75,00

The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 BOX Limited Edition - 180gr AUDIOPHILE PRESSING (2 LP + FILE HD) Versione Esclusiva solo 100 pz. in versione GOLDEN BOX Velut Luna: una preziosa scatola per contenere i The Velut Luna's Reference Vinyl Il bambino nell’immagine di copertina sono io. All’età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell’epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era “farmi lo studio”... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... “Si-Può-Fare!” (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei “fatto i dischi”. E il resto è storia... La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all’inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l’analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la “mentalità analogica”. Ecco quindi arrivare questo secondo volume delle mie registrazioni più amate, più significative di oltre trent’anni di attività di produzione con VELUT LUNA. Come già nel volume 1, ogni lato dei quattro che compongono questo doppio vinile è tematico e dedicato alle grandi Big Band, che si muovono fra il jazz e il crossover etnico (Lato A), il jazz in formato club, dallo swing all’italiana dei The Metronomes, al gospel di Cheryl Porter (Lato B), la musica sud americana e latina, per me importantissima e colonna portante del mio sentimento più profondo (Lato C), ed infine la grande musica classica, qui tradotta nel meraviglioso Concerto per Clarinetto, di Mozart e il movimento finale dalla Suite Sinfonica “I Sogni di Gianò”, di mio papà Adriano Lincetto. ...E arrivederci al terzo e ultimo volume di questa mia “summa”, previsto in pubblicazione a febbraio 2025, in occasione del 30° anniversario della nascita di VELUT LUNA. Marco Lincetto  

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The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2

The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2

€ 69,00

The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 Limited Edition - 180gr AUDIOPHILE PRESSING (2 LP + FILE HD) Il bambino nell’immagine di copertina sono io. All’età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell’epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era “farmi lo studio”... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... “Si-Può-Fare!” (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei “fatto i dischi”. E il resto è storia... La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all’inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l’analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la “mentalità analogica”. Ecco quindi arrivare questo secondo volume delle mie registrazioni più amate, più significative di oltre trent’anni di attività di produzione con VELUT LUNA. Come già nel volume 1, ogni lato dei quattro che compongono questo doppio vinile è tematico e dedicato alle grandi Big Band, che si muovono fra il jazz e il crossover etnico (Lato A), il jazz in formato club, dallo swing all’italiana dei The Metronomes, al gospel di Cheryl Porter (Lato B), la musica sud americana e latina, per me importantissima e colonna portante del mio sentimento più profondo (Lato C), ed infine la grande musica classica, qui tradotta nel meraviglioso Concerto per Clarinetto, di Mozart e il movimento finale dalla Suite Sinfonica “I Sogni di Gianò”, di mio papà Adriano Lincetto. ...E arrivederci al terzo e ultimo volume di questa mia “summa”, previsto in pubblicazione a febbraio 2025, in occasione del 30° anniversario della nascita di VELUT LUNA. Marco Lincetto  

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Frequency Of Humanity - CD 24k Gold

Frequency Of Humanity - CD 24k Gold

€ 21,90

Frequency Of Humanity CD 24k Gold MARTIAN NOISE sono due fratelli, Gabriele Lucchin, 19 anni, e Niccolò Lucchin, 17 anni. E loro sono anche il Cigno Nero del mondo della musica italiana oggi. Due giovanissimi virtuosi dei loro rispettivi strumenti, profondi e raffinati conoscitori dell’epopea del grande Prog delle origini, quello degli anni ‘70, nato e cresciuto fra la Gran Bretagna e l’Italia. Per loro, e grazie alla loro tradizione di famiglia, Emerson Lake & Palmer, Yes, Genesis, Rick Wakeman, Pink Floyd, Alan Parsons Project, etc. sono il pane quotidiano con cui sono cresciuti e si sono formati, acquisendo una cultura enciclopedica e profonda di quel mondo sonoro, definendo così una propria originale estetica della Musica. Era quindi inevitabile arrivare a questo FREQUENCY (of Humanity), che lungi dal rappresentare un triste clone derivativo delle opere dei Maestri, ne riprende gli stilemi, con calligrafico rispetto, offrendo tuttavia Musica realmente nuova e per i giorni nostri assolutamente innovativa, fresca e rigenerante, in un oceano ristagnante di banalità, di non-musica volgarmente predicatoria. E si assumono anche la responsabilità di proporre un intero disco senza voci, senza cantato, senza quelle “parole” che oggi sembrano essere l’unico motivo di attrazione per un pubblico troppo vasto, che ha rinunciato al piacere evocativo della Musica pura all’ennesima potenza. Ebbene, ci pensano MARTIAN NOISE a ridestare l’attenzione! Dal punto di vista tecnico la scelta inevitabile è stata di utilizzare per le loro performance SOLO strumenti analogici direttamente dagli anni ‘70 e ‘80; così come la maggior parte del work flow di registrazione, mix e mastering è stato realizzato in dominio analogico. Nessun computer, nessun campionatore, nessun software è stato utilizzato in fase esecutiva. E il titolo del disco, e l’immagine di copertina, in qualche modo vogliono indicare questa strada, laddove l’Umanità, l’Umanesimo, sopravanza e sconfigge il distopico tecnicismo tecnocratico dei giorni nostri. Uno squarcio di luce vitale nella notte dei circuiti e dei bit.

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L’UCCELLAJA

L’UCCELLAJA

€ 18,00

L’UCCELLAJA Music inspired by the birds singing between the 17th and 18th centuries Mario FOLENA Roberto LOREGGIAN Francesco GALLIGIONI   Celebrare la bellezza e l’ispirazione del canto degli uccelli: è l’obiettivo di questa antologia di composizioni del XVII e XVIII secolo dedicate proprio alle voci delle creature alate. Il cd prende il titolo dal Divertimento per cembalo in cui si esprime una Uccellaja di Alessandro Speranza e include 20 brani - selezionati con cura – d’epoca barocca e rococò. Il primo pezzo, pagina finora inedita di G. Ph. Telemann, si apre con due note (re - si) che si ripetono enunciando il richiamo del cuculo. Questo incisivo motto musicale, capace di scolpirsi nella nostra memoria uditiva, introduce le successive tracce, dedicate nell’ordine a: cuculo, rondine, tortore e colombe, galli e galline, usignolo, vari uccelli canori e cardellino. Tra ‘6 e ‘700 nelle suite strumentali francesi (ma anche in quelle tedesche) era frequente incontrare movimenti con un titolo dallo specifico intento programmatico. Da queste suite (composte da Daquin, Corrette, Philidor, Schmelzer, Boismortier e Naudot) sono tratti i brani dedicati al canto degli uccelli. E al canto degli uccelli si sono ispirati anche molti musicisti italiani, come Poglietti e Speranza: di questi autori e di un Anonimo vengono presentate tre pagine di grande potenza espressiva per cembalo solo. L’aria di Galuppi Qual colomba afflitta è giunta a noi solamente in veste strumentale. Fa parte di una ponderosa raccolta di arie d’opera, edite a Londra a metà del ‘700 da John Walsh, selezionate e trascritte per traversiere e basso continuo da Carlo Maria Broschi (1705-1782), il famoso castrato detto “il Farinelli”. All’epoca era ancora pratica comune eseguire le composizioni vocali - come arie d’opera o tratte da cantate, le brunettes francesi o le canzoni da battello - in semplice veste strumentale, come avveniva in epoca rinascimentale: una radicata prassi tradizionale con la quale si è pensato di eseguire anche le arie Usignoletto bello di Vivaldi e L’augellin trà verdi fronde di Conti. Il brano di Händel As when the dove laments appartiene invece ad una raccolta di trascrizioni per traversiere e cembalo, edita sempre da J. Walsh a Londra. Nell’ambito di questa libera forma esecutiva si colloca anche l’aria Porquoy doux rossignol del compositore Jean-Baptiste de Bousset (1662 - 1725), brano molto popolare alla corte del Re Sole. Si tratta di una magnifica aria che Jacques Hotteterre trascrisse per traversiere e basso continuo, contribuendone alla fama e alla diffusione. The Delightful Pocket Companion for the flute, da cui è tratta la Polonese di autore ignoto qui eseguita sul flauto d’amore, è un vademecum tascabile in più volumetti edito a Londra - senza data - da Robert Bremnen. Al suo interno sono raccolti centinaia di brani originali e trascritti destinati ai numerosi flautisti dilettanti, sempre più avidi di repertorio per il loro strumento. Il tema di questa Polonese, movimento di danza polacca in tre quarti, è il chiocciare della gallina, tanto che con un gioco di parole potrebbe essere rinominata Pollonese. Il CD si conclude con il celebre Cantabile dal concerto Op. X n. 6 “Il Gardellino” di Antonio Vivaldi, la cui melodia pura e lineare viene in questo cd fiorita, durante i ritornelli, nello stesso spirito capriccioso del brano di Alessandro Speranza: e così, oltre al tipico richiamo arpeggiante del cardellino, si può ascoltare l’imitazione di una miriade di uccelli cinguettanti, tributo alla grandezza della Natura, con un tripudio di note e suoni che ha l’intento di trasportarci in un mondo di emozioni e bellezza. Mario Folena

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Sergej Rachmaninov - Études Tableaux

Sergej Rachmaninov - Études Tableaux

€ 18,00

Sergej Rachmaninov - Études Tableaux   INTRODUZIONE DI EDOARDO BROTTO Gli Études Tableaux, miniature-capolavoro di una straordinaria bellezza armonica, di forma, di scrittura, di sintesi, di immagini che sono in grado di evocare e…di una straordinaria difficoltà musicale e tecnica. Non voglio aggiungere altro, la musica è meravigliosamente descrittiva ed è giusto che sia l’ascoltatore a creare i suoi mondi e a percepire i quadri che ogni brano dipinge. Nonostante il repertorio sia noto agli appassionati, questo è un disco particolare e, contrariamente allo standard, ve lo racconto in prima persona. Non avevo il coraggio di suonare gli Études nemmeno quando facevo il pianista a tempo pieno, nonostante avessi sotto le mani le maggiori opere di Rachmaninov, compreso il suo formidabile terzo concerto. Ho pensato invece di studiarli e inciderli quando la vita si è fatta molto più complessa; ingegnere di giorno, pianista di notte. Non voglio mentire dicendo che conciliare le due cose sia facile, non lo è. Suonare a livello da incisione è già di per sé una grande sfida, aggiungere un lavoro complesso da tutti i giorni, rende il tutto eccezionalmente provante. Queste righe fungono da contesto al concetto fondamentale che desidero passi a chi leggerà queste parole: è possibile porsi e centrare obiettivi apparentemente impossibili in un contesto di vita già più che piena. E lo dico perché vale la pena, qualunque cosa si scelga. Le sfide, vinte o perse, ci regalano insegnamenti preziosissimi in primis sul nostro io, sui nostri limiti che puntualmente si riveleranno errati, e poi ci donano una magnifica ondata di conoscenza nuova, ad ampio spettro. Quello che ci vuole è una buona dose di volontà inossidabile, una predisposizione a resistere alla fatica, a volte alla sofferenza, e non farsi mai distrarre dall’obiettivo primario. E un’altra cosa scrivo, non accontentarsi mai di imparare, studiare, sfidarsi, migliorarsi. Perché la soddisfazione è la morte del desiderio. Ora, venendo alle particolarità di questo disco, cominciamo col fatto che il pianoforte utilizzato per l’incisione è il mio personale: un meraviglioso Bechstein D282 che io chiamo Albus. Un sogno di una vita intera, durato più di vent’anni, diventato realtà. Albus mi è stato consegnato direttamente da Berlino questo aprile (2023) e la sua inaugurazione è stata proprio l’incisione di questo disco. La preparazione e accordatura del pianoforte per l’incisione, l’ho curata personalmente. Altro fatto peculiare è che questo disco l’ho registrato io. Con ciò intendo proprio che il lavoro di sound and balance engineer (posizionamento dei microfoni, bilanciamento, trattamento acustico e registrazione) l’ho svolto personalmente. Avevo in mente una ripresa che fosse il più fedele possibile al suono dello strumento, estremamente dettagliata e precisa, con particolare attenzione dedicata ad ottenere una perfetta immagine sonora. La scelta è ricaduta inevitabilmente su elettroniche di assoluta eccellenza e dalla caratteristica di una risposta in frequenza lineare e timbrica neutra: microfoni Sennheiser e Schoeps, omnidirezionali e sub-cardiodi per una grande presenza e cristallina pulizia, preamplificatori Millennia e Rupert Neve che garantissero la minor alterazione possibile del segnale nativo, cavi di segnale all’altezza dei componenti citati. Anche questo è il frutto di anni di studio, di esperienza e di errori; un doveroso grazie va ai preziosi insegnamenti del mio produttore Marco Lincetto al quale ho poi lasciato le tracce finite. Nelle sapienti mani di Marco ho affidato la delicata fase di missaggio e mastering, rigorosamente in catena analogica, come piace a me. Il risultato è una registrazione con un suono naturale e di grande impatto che, con un impianto ben costruito, vi fa entrare il pianoforte in casa, in tutta la sua gloria. Riguardo la scelta dei brani e del loro ordine, è da molto tempo che intuitivamente avevo immaginato questa esatta sequenza. È un percorso di suoni e di immagini che nella mia testa si è sviluppato proprio così, che amo particolarmente e pertanto, non necessiterebbe di ulteriore illustrazione. Ciononostante, aggiungo che da persona che naturalmente percepisce e immagina mondi astratti, al di là delle immagini che questi brani-quadro evocano, la loro sequenza, per spiegarla a parole comprensibili, mi ricorda una bellissima iterazione di funzioni sinusoidali in tre dimensioni spaziali e una temporale, traducibile in un lenzuolo di puro spazio che si muove sinuosamente, avvolgendoti a volte, intervallando momenti di grandissimo impeto ad altri di profonda riflessione, a volte sgomenta, ma in ogni caso intima. A fronte dell’incisione integrale, l’aver estratto questi dodici brani in questo esatto ordine, non ha fatto altro che confermare quell’intuizione avuta molto tempo addietro. Raccomando un ascolto di filato per comprendere al meglio quanto scritto sopra. Rachmaninov e io. Si potrebbe dedicare l’intero libretto solo a questo tema. Semplicemente, per concludere, la sua musica è la mia anima gemella in musica. Ho dedicato gli ultimi quindici anni a studiare e suonare le sue opere. Il suo linguaggio è talmente parte di me che ho inciso un intero disco (Within & Without – Homage to Rakhmaninov) che raccoglie una serie di mie composizioni originali dedicate al grande maestro. Con questo invece, voglio rendergli di nuovo omaggio suonando la sua di musica, per celebrare il 150simo anniversario della sua nascita.  

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Two For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)

Two For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)

€ 49,00

Two For The Road (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Chiara Pastò, Francesco Pollon *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. LA MEGLIO GIOVENTU’ di Marco Lincetto Chiara Pastò arriva finalmente a realizzare un disco di Jazz. Al quarto lavoro discografico, tutti realizzati con la mia etichetta Velut Luna e con me come produttore, la giovane, brillante, cantante padovana affronta ormai nel pieno della sua maturità artistica e vocale il suo “territorio d’elezione” a cui ha lavorato lungo tutto il suo percorso accademico e che ha praticato in molte occasioni concertistiche. Il repertorio di questo disco presenta alcuni famosissimi standard, come la title track o Round Midnight, ma anche una originalissima escursione nel celeberrimo brano di Astor Piazzolla, libertango, a cui la stessa Chiara dona un affascinate testo inedito. E poi un suo brano originale, scritto con Enrico Santacatterina, Just A Smile, che è un suo cavallo di battaglia di area pop, per così dire, oggi riletto in chiave di standard jazz. Un disco completo e maturo, che viene esaltato dalla sapienza pianistica, dal gusto sopraffino, condito da una tecnica mirabile di Francesco Pollon, forse il più rappresentativo pianista jazz italiano della giovane generazione, che attualmente vive ed opera a New York, dopo aver lì conseguito un prestigioso master alla Manhattan School Of Music - Jazz Arts. Insomma... I giovani, grandi musicisti, esistono ancora, e più che mai, in Italia: basta dare loro lo spazio che si meritano!    

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