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LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS (LP 180 GR + CD + FILE HD)
€ 49,00
LIVING BLUES - THE ITALIAN RECORDINGS (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. “Living Blues or “Playing the Blues? Senza dubbio, Max appartiene alla prima categoria, e per tale ragione suonare e condividere del tempo si trasforma in esperienza fuori dall’ordinario. Pur avendo in comune un ampio territorio - la Terra del Blues - i nostri obiettivi musicali appaiono apparentemente distanti, tuttavia, ogni nostro incontro genera un’alchimia irripetibile, che sorprende noi per primi. Questo disco racconta della vita, delle sue gioie e dei suoi dolori, dell’amore e della rassegnazione, ma mai della sconfitta. Il primo lato dell’LP esprime l’essenza del Blues, delle sue radici e della sua evoluzione. Il secondo è un viaggio nel tempo e nello spazio, tra difficoltà della vita, speranza e accettazione, anche se l’assolo che dissolve la tonalità e il ritmo nella prima delle bonus track è la metafora del fatto che “We still haven’t found what we’re looking for”; e quindi continuiamo a cercare. Enrico Merlin Enrico Merlin plays through Tony D’angelo amplifiers and Fattoria Mendoza stomp boxes. Digital / Analog recording made strictly live-in-studio at Main Hall, Villa Masiero e Centanin, Arquà Petrarca, Italy, on May 3, 4, 2023. Analog Mix and mastering made at VL Studio, Naquera, Spain, on May 11, 12, 2023, using Rupert Neve Design Summing Mixing Console, Maselec MLA-2 / MEA-2 / MPL-2 and Studer A810. Production: Marco Lincetto and Massimo Corvino Consulting Executive producer: Marco Lincetto Musical producer: Enrico Merlin Balance, recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto Photo: Marco Lincetto Graphics and layout: L’Image
€ 49,00
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Vai al carrelloPROJECT ONE (LP 180 GR + CD + FILE HD)
€ 59,00
PROJECT ONE (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Marco Lo Muscio, David Jackson, John Hackett, Steve Hackett *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. "Project One": un progetto discografico Velut Luna che nasce grazie all'amicizia ed alla lunga collaborazione musicale ed artistica del M° Marco Lo Muscio con tre nomi iconici della musica Progressive e contemporanea: David Jackson, John Hackett e Steve Hackett. Il progetto è un grande omaggio, con arrangiamenti totalmente acustici, ai vari stili della grande musica del '900 e contemporanea. L'impianto base vede il suono gotico e sinfonico dell'organo a canne amalgamato insieme alla potenza dei sassofoni di David Jackson. La chitarra di Steve Hackett ed il flauto di John Hackett aggiungono il tocco finale in alcuni speciali arrangiamenti nati appositamente per questo progetto discografico. I compositori scelti provengono dal mondo della musica del '900 e contemporanea (Benjamin Britten, György Ligeti, Aaron Copland, George Martin e Marco Lo Muscio), delle colonne sonore (Wojciech Kilar), del Jazz moderno (Jan Garbarek) e del Progressive (King Crimson, Genesis, Van Der Graaf Generator, Emerson Lake & Palmer, Pink Floyd, David Jackson e Steve Hackett). L'ascolto in chiave acustica di queste musiche farà scoprire nuove sfumature e dettagli; si potrà capire anche quanto la musica Progressive interpretata in questa chiave sia effettivamente molto vicina ed influenzata dalla musica classica del '900. Infine la risaputa grande qualità delle registrazioni Velut Luna di Marco Lincetto offriranno un'incredibile gamma sonora nell'ascolto di questo originale ed unico progetto discografico!
€ 59,00
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Vai al carrelloTwo For The Road (LP 180 GR + CD + FILE HD)
€ 49,00
Two For The Road (PROMO 39€ SOLO FINO AL 30/11/24) (LP 180 GR + CD* + FILE HD*) Chiara Pastò, Francesco Pollon *Il CD (NO JEWEL BOX) e i file HD sono all'interno del vinile. LA MEGLIO GIOVENTU’ di Marco Lincetto Chiara Pastò arriva finalmente a realizzare un disco di Jazz. Al quarto lavoro discografico, tutti realizzati con la mia etichetta Velut Luna e con me come produttore, la giovane, brillante, cantante padovana affronta ormai nel pieno della sua maturità artistica e vocale il suo “territorio d’elezione” a cui ha lavorato lungo tutto il suo percorso accademico e che ha praticato in molte occasioni concertistiche. Il repertorio di questo disco presenta alcuni famosissimi standard, come la title track o Round Midnight, ma anche una originalissima escursione nel celeberrimo brano di Astor Piazzolla, libertango, a cui la stessa Chiara dona un affascinate testo inedito. E poi un suo brano originale, scritto con Enrico Santacatterina, Just A Smile, che è un suo cavallo di battaglia di area pop, per così dire, oggi riletto in chiave di standard jazz. Un disco completo e maturo, che viene esaltato dalla sapienza pianistica, dal gusto sopraffino, condito da una tecnica mirabile di Francesco Pollon, forse il più rappresentativo pianista jazz italiano della giovane generazione, che attualmente vive ed opera a New York, dopo aver lì conseguito un prestigioso master alla Manhattan School Of Music - Jazz Arts. Insomma... I giovani, grandi musicisti, esistono ancora, e più che mai, in Italia: basta dare loro lo spazio che si meritano!
€ 49,00
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Vai al carrelloThe Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2
€ 69,00
The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 Limited Edition - 180gr AUDIOPHILE PRESSING (2 LP + FILE HD) Il bambino nell’immagine di copertina sono io. All’età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell’epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era “farmi lo studio”... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... “Si-Può-Fare!” (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei “fatto i dischi”. E il resto è storia... La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all’inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l’analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la “mentalità analogica”. Ecco quindi arrivare questo secondo volume delle mie registrazioni più amate, più significative di oltre trent’anni di attività di produzione con VELUT LUNA. Come già nel volume 1, ogni lato dei quattro che compongono questo doppio vinile è tematico e dedicato alle grandi Big Band, che si muovono fra il jazz e il crossover etnico (Lato A), il jazz in formato club, dallo swing all’italiana dei The Metronomes, al gospel di Cheryl Porter (Lato B), la musica sud americana e latina, per me importantissima e colonna portante del mio sentimento più profondo (Lato C), ed infine la grande musica classica, qui tradotta nel meraviglioso Concerto per Clarinetto, di Mozart e il movimento finale dalla Suite Sinfonica “I Sogni di Gianò”, di mio papà Adriano Lincetto. ...E arrivederci al terzo e ultimo volume di questa mia “summa”, previsto in pubblicazione a febbraio 2025, in occasione del 30° anniversario della nascita di VELUT LUNA. Marco Lincetto
€ 69,00
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Vai al carrelloThe Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 GOLDEN BOX
€ 75,00
The Velut Luna's Reference Vinyl Vol. 2 BOX Limited Edition - 180gr AUDIOPHILE PRESSING (2 LP + FILE HD) Versione Esclusiva solo 100 pz. in versione GOLDEN BOX Velut Luna: una preziosa scatola per contenere i The Velut Luna's Reference Vinyl Il bambino nell’immagine di copertina sono io. All’età di due anni. Era il 1963. Da che mi ricordo, ho sempre amato ascoltare i dischi. Certamente per via della mia storia famigliare, con mio papà che fu illustre pianista classico e compositore raffinato, e mia mamma cantante lirica. Ma certamente in quegli anni della prima infanzia era grande il fascino che suscitavano in me quei padelloni neri che giravano sul vecchio giradischi di famiglia e da cui uscivano le mie favole preferite, narrate da grandi voci di grandi attori (ricordo ad esempio, Nando Gazzolo e la sua Cappuccetto Rosso, e Hansel e Grethel, e Pollicino, i cui dischi ho letteralmente consumato...). Attorno agli otto o nove anni il passaggio dalle favole ai 45 giri dei Beatles alla fine della loro carriera (Obladì, Obladà), oppure a quella sonorità inconsueta e sconosciuta del Theremin usato in Good Vibrations dei Beach Boys, fu un fatto del tutto naturale. E quando a 13 anni cominciai progressivamente a scoprire Santana, i Pink Floyd, i Genesis, etc.etc.etc., uniti alla lettura di Suono e Stereoplay, fu altrettanto naturale incapricciarmi con le immagini dei grandi registratori a bobine dell’epoca, adatti agli allora rari home studio. Il mio primo amore, tanto sognato e mai posseduto, fu il Tascam 80-8, otto tracce su nastro da mezzo pollice. E i microfoni dei sogni erano i Sennheiser, gli MD441 e gli MD421... Ma il sogno vero era “farmi lo studio”... cosa che resterà per lungo tempo solo, appunto, un sogno. Quando infine a 19 anni conobbi la musica di Jim Croce e capii che... “Si-Può-Fare!” (cit.), fu il momento in cui mi fu chiaro che presto o tardi, io avrei fatto quel lavoro, avrei “fatto i dischi”. E il resto è storia... La mia cultura, la mia tradizione, le mie esperienza fondamentali, sono ANALOGICHE. Anche se da subito, all’inizio della mia carriera professionale nel 1992, sono stato un alfiere del digitale di qualità, non ho mai abbandonato l’analogico e soprattutto non ho mai abbandonato la “mentalità analogica”. Ecco quindi arrivare questo secondo volume delle mie registrazioni più amate, più significative di oltre trent’anni di attività di produzione con VELUT LUNA. Come già nel volume 1, ogni lato dei quattro che compongono questo doppio vinile è tematico e dedicato alle grandi Big Band, che si muovono fra il jazz e il crossover etnico (Lato A), il jazz in formato club, dallo swing all’italiana dei The Metronomes, al gospel di Cheryl Porter (Lato B), la musica sud americana e latina, per me importantissima e colonna portante del mio sentimento più profondo (Lato C), ed infine la grande musica classica, qui tradotta nel meraviglioso Concerto per Clarinetto, di Mozart e il movimento finale dalla Suite Sinfonica “I Sogni di Gianò”, di mio papà Adriano Lincetto. ...E arrivederci al terzo e ultimo volume di questa mia “summa”, previsto in pubblicazione a febbraio 2025, in occasione del 30° anniversario della nascita di VELUT LUNA. Marco Lincetto
€ 75,00
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Vai al carrelloPapier-Maché (LP 180gr. su Top Clear Vinyl)
€ 49,00
UNA STORIA MISTERIOSA “Don Antonio, non dovete portare nella tomba il segreto delle vostre chitarre…” “…mi è impossibile tramandarlo ai posteri” Quello della Papier-Mâché di Torres è stato un caso unico nella storia della liuteria non solo chitarristica: Antonio de Torres (1817-1892), considerato oggi lo Stradivari delle sei corde, fu il primo e, che si sappia, l’unico a costruire nel 1862 un esemplare di strumento Papier-Mâché. Questa chitarra, paradossalmente, a dispetto della sua apparente umiltà, restituisce un mondo sonoro affascinante, misterioso e unico. Dal momento che l’originale, conservato al Museo della Musica di Barcellona, non e’ più in grado di esprimere la propria voce, l’album ha lo scopo di far riscoprire e rivivere le peculiari caratteristiche timbriche e sonore di questo interessante strumento attraverso l’utilizzo di due copie ad esso ispirate. Il liutaio Fabio Zontini ha raccolto la sfida lanciata da Torres e da quasi vent’anni si occupa della costruzione di copie Papier-Mâché. I due esemplari utilizzati da Federica Artuso per la registrazione sono stati realizzati tra aprile e settembre 2023 e pesano entrambi (incredibilmente) appena 995 grammi. Montano inoltre corde in budello naturale. Zontini ha quindi tracciato una sorta di collegamento con il grande Torres, cogliendo una specie di esperimento-prototipo del liutaio andaluso, e provando con successo a diffonderlo ai giorni nostri. La Papier-Mâché è una sorta di contraddizione vivente proprio per la contrapposizione tra il materiale povero di cui è fatta e il risultato sonoro artisticamente sorprendente. E ispirandosi a questa contrapposizione, è stato registrato un programma emblematico di quel paradosso che incarna l’identità della chitarra, sempre in bilico tra l’anima povera, autentica e popolare da un lato e l’Olimpo della musica colta dall’altro. Le musiche qui registrate sono tutte di chitarristi-compositori che sono vissuti all’epoca della chitarra di cartone o che hanno avuto a che fare con gli strumenti di Torres. Questi chitarristi sono parte di quella tradizione esecutiva e di quella poetica sonora di cui la Papier-Mâché è emblema. Alcuni dei brani, pur essendo stati scritti da compositori non chitarristi, fanno parte di quel repertorio in cui più si identificano le sei corde. Arcas e Parga* tentarono di elevare la chitarra a strumento colto, senza riuscire ad emanciparsi totalmente dalle reminiscenze flamenche. Il loro stile si adatta perfettamente all’essenzialità arcaica del suono della Papier-Mâché e le loro musiche, pur fortemente radicate nel linguaggio popolare, ci conducono poco per volta allo stile borghese e salottiero di Garcia Tolsa* e di Tarrega, allievi di Arcas. La loro musica non è più soltanto per coloro a cui scorre nelle vene sangue flamenco o per quelli che ritengono l’opera lirica l’unica musica colta. È musica che piace agli intellettuali e, se ammette qualche danza, lo fa a patto che sia da salotto. Dal punto di vista dei musicisti, a differenza dei suoi predecessori, Tarrega riesce a confezionare gli slanci espressivi in forme totalmente compiute. Miguel Llobet, allievo di Tarrega, è noto come compositore soprattutto per la sua versione chitarristica delle Canciones populares catalanas. Nella parte di programma che lo riguarda si propone anche un repertorio di cui non è autore, ma che lo rappresenta fedelmente e dove si colgono tutte le novità portate dal suo estro creativo, che fanno emergere ciò che della chitarra è più caratteristico. Maria Luisa Anido fu allieva di Llobet, nonché sua partner in duo di chitarre. La musicista argentina fu una tra gli ultimi chitarristi negli anni ’50 ad utilizzare le corde in budello -ormai difficilmente reperibili- e, tra l’altro, fu proprietaria proprio della Torres di Tarrega (1864, FE17). Anido è l’emblema dell’immagine della chitarra come spartiacque tra il mondo della musica folklorica e quella della musica colta, contrapposizione che probabilmente non si risolverà mai completamente. Ce lo dimostrano le sue irresistibili trascrizioni dai grandi classici come Bach, Mozart, Tchaikowsky e i suoi brani sudamericani, pulsanti di energia indigena. I brani di Parga e Garcia Tolsa non sono contenuti nella versione in vinile. Leggi tutto sul nostro blog DISPONIBILE ANCHE IN: GOLD CD - BUNDLE
€ 49,00
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Vai al carrelloStop At The Devil’s Crossroad - AUDIOPHILE PRESSING
€ 39,00
Stop At The Devil’s Crossroad Nik Lee & The Jingle Fellas La schiavitù, la negazione dei diritti fondamentali e la nulla considerazione del singolo individuo afroamericano, hanno contribuito alla nascita del Blues, una musica popolare, sintesi e prodotto di un percorso difficile, affrontato dalla popolazione africana sul suolo americano, un mezzo di espressione potente capace di arrivare all'orecchio dell'ascoltatore in maniera semplice e diretta. I classici suonati dai grandi padri storici, Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson e Charley Patton vengono completamente ri-arrangiati in una veste più moderna attraverso la diversità stilistica e timbrica di ogni singolo individuo del gruppo, permettendo così di dare carattere e trasmettere gli elementi tipici che rendono unico, nella sua semplicità, il Blues. Stop At The Devil's Crossroad più che una semplice playlist, è un insieme di atmosfere che mettono in luce con diverse sfumature sonore, dal più classico Delta-Blues con chitarra acustica resofonica, armonica e voce, al suono elettrico del tradizionale trio Blues, fino ad una line-up più allargata, composta da sezione ritmica, voce e sezione fiati. Stop At The Devil's Crossroad è un lavoro di riscoperta, un coinvolgente tributo di Nik Lee and The Jingle Fellas a questa semplice ma grande musica. --- The Blues trace their roots to North American slavery, with its complete negation of basic human rights and the resulting loss of consideration for the individual among generations of AfroAmericans. A direct result of this terrible dehumanizing experience, the blues have evolved as an extremely expressive music form which goes right to the heart and the ear of the listener in a simple and direct manner. This album features cIassic titles from such historical blues giants as Blind Blake, Blind Boy Fuller, Robert Johnson and Charley Patton. The styles and sound of the individual members of the group are reflected in these fresh new arrangements, giving new character while also retaining the original simplicity of the blues. Stop At The Devil’s Crossroad is more than a simple playlist of standards, it is an atmospheric collection which brings to light various sonic shadings, from classics like Delta-Blues with acoustic resonator guitar, harmonica and voice, to the electric sound of traditional blues trio, to a fuller line up with expanded rhythm section, voice and winds. Stop At The Devil’s Crossroad is a journey of rediscovery, as Nik Lee and The Jingle Fellas pay tribute to this simple yet vastly expressive music. NIK LEE & THE JINGLE FELLAS Stefano Nicli, electric / acoustic / dobro, guitar & voice Christian Stanchina, trumpet Marco Pisoni, tenor sax Giorgio Beberi, baritone sax Marco Stagni, double bass Andrea Polato, drums special guest: Marco Pandolfi, harmonica 24bit/88.2kHz original digital recording made at Magister Recording Area Studio, Preganziol (Italy) on April 17 - 19, 2015 | Analog mix and mastering made at MLStudio, Naquera (Spain) on May 16, 2024
€ 39,00
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Vai al carrelloSE POTESSI AVERE... (LP 180gr. su Top Clear Vinyl + File HD)
€ 49,00
LP 180gr. su Top Clear Vinyl + FILE HD "...Se potessi avere" è un affettuoso ed accorato omaggio alla grande canzone leggera italiana degli anni '30 e '40 e, in definitiva, a quell'epoca, pur tanto tormentata e sofferta, ma ancora pregna di positività, sguardo verso il futuro e valori che forse oggi un po' si sono perduti (per non parlare della "qualità" delle canzoni leggere italiane di oggi...). Desidero sottolineare che si tratta di un omaggio e non, come negli ultimi anni è spesso capitato di riscontrare in operazioni analoghe, di una caricatura o di una rilettura in chiave più o meno ironica, più o meno contaminata. Fin dalla realizzazione degli arrangiamenti si è optato per una scelta strumentale rigorosamente filologica rispettando l'organico tipico delle compagini orchestrali dell'epoca (vedi ad esempio le orchestre dirette da Cinico Angelini); per proseguire poi con le scelte squisitamente interpretative dei due cantanti solisti (Luca Merlini e Giuliana Beberi), che hanno dedicato lunghi mesi allo studio dei grandi protagonisti dell'epoca e del loro stile, non tanto per "copiarlo", ma per farlo proprio. E lo straordinario risultato alla fine è lì, evidente: non viene imitato nessuno dei cantanti dell'epoca, ma Luca e Giuliana sembrano provenire direttamente da quegli anni. Un ulteriore motivo di interesse, testimone dello sforzo d'amore compiuto, è la realizzazione di tre nuovi brani, composti nello stile dell'epoca, dai tre arrangiatori di tutto il progetto, che sono i maestri Stefano Caniato, Fabrizio Castania e Patrik Trentini (quest'ultimo anche direttore dell'orchestra, sul podio). "...Se potessi avere" (English version) is an affectionate and heartfelt tribute to the great Italian light song of the 30s and 40s and, ultimately, at that time, although so tormented and suffering, but still full of positivity, looking towards the future and values that perhaps today a little lost (not to mention the "quality" of today’s Italian songs...). I wish to stress that this is a tribute and not, as has often happened in recent years in similar operations, a caricature or a reinterpretation in more or less ironic, more or less contaminated key. 96kHz / 24bit / 24 tracks original recording made at Magister Recording Area, preganziol (Italy), April, 8,9, 2004 Real time analog remix and remastering made at VLS Studio, Naquera (Espana), March 23, 2024 / Workflow: REMIX: 96/24 DAW player: MAGIX SEQUOIA 96kHz / 24bit / 24 tracks DA: LYNX AURORA "n" analog mix: RUPERT NEVE DESIGN 5059 + NEVE 8816 REMASTERING: compressor: MASELEC MLA-2 eq: MASELEC MEA-2 limiter: MASELEC MPL-2 RTR: STUDER A810 ---> analog master 88.2kHz / 24bit AD: PRISM SOUND AD2 DREAM ---> HD digital master Stefano Caniato plays BORGATO L 282 Concert Grandpiano, tuned by Luigi Borgato Production: Marco Lincetto (Velut Luna) Recording, remix and remastering: Marco Lincetto Design and layout: Studio L'Image
€ 49,00
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