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ViPerArp Trio

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Codice: CVLD346

01 - Bohemian Rhapsody (Queen) 6:32
        Freddy Mercury
02 - Paint It Black (The Rolling Stones) 3:56  
        Mick Jagger, Keith Richard
03 - Always Remember Us This Way (Lady Gaga) 3:27
        Lady Gaga
04 - Firth Of Fifth (Genesis) 7:47
        Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins
05 - Resistance (Muse) 6:01
        Matthew Bellamy
06 - Can't Help Falling In Love (Elvis Presley) 4:14
        Hugo Peretti, Luigi Creatore, George David Weiss
07 - Stairway To Heaven (Led Zeppelin) 7:50
        Jimmy Page, Robert Plant
08 - Your Song (Elton John) 5:28
        Elton John, Bernie Taupin
 
Total time: 45:20
 
ViPerArp Trio
Varina Fortin, violin
Lucia Stone, harp
Marica Veronese, percussions
 
24bit / 88.2kHz original digital recording made at Magister Area Recording, Preganziol, Italy,
on July 5, 6, 7, 2022
 
Production: VELUT LUNA
Executive producer: Marco Lincetto
Balance recording and mix engineer: Marco Lincetto
Musical producer: Mattia Zanatta
Editing engineer: Mattia Zanatta
Final and fine editing: Andrea Valfrè
Mastering engineer: Marco Lincetto
Photo: Marco Lincetto
Design and layout: L'Image
Social media manager: Massimo Corvino
 
"Ci sono due tipi di musica: la buona musica e tutto il resto"
Edward Kennedy "Duke" Ellington
Questa citazione del grande Duke si ritrova affermata da tanti altri acuti e attenti musicisti, pur con le più differenti varianti di forma, ma la medesima essenza sostanziale. Ad esempio, Adriano Lincetto, mio padre, diceva spesso che non esiste la "Musica Classica" o la "Musica Pop", o la "Musica jazz"... esiste solo la Musica Bella e la Musica Brutta. E infatti lui, grande pianista accademico, compositore, docente di pianoforte, amava indifferentemente, ad esempio, l'Appassionata di Beethoven, così come Yesterday dei Beatles o Sassi di Gino Paoli.
Questo concetto è anche quello che ha principalmente istruito la mia scelta di fondare quasi trent'anni fa un'etichetta discografica alternativa alle scelte ingessate delle majors e comunque di tutti quegli operatori cosiddetti "mainstream".
Un progetto come questo ViPerArp Trio rappresenta l'essenza più stretta e intima di questo ragionamento.
Non è un progetto "provocatorio", anzi: si prefigge esattamente lo scopo di abbattere una volta di più le barriere fra i generi, con l'obiettivo di magnificare l'essenza stessa della Musica.
Ho quindi personalmente scelto gli otto brani che compongono questo disco, tutti famosissimi e di "estrazione popolare", ovvero scritti e resi celeberrimi e immortali da autori e interpreti definitivi nell'immaginario popolare.
Ho scelto questi brani e li ho affidati alle sapienti mani di un genio moderno della Musica come Oscar Del Barba, che ne ha fatto oggetto delle sue riflessioni e attenzioni.
Il suo lavoro è stato quello di filtrare melodie, armonie e ritmi musicali, nativamente fissati e stabiliti in una direzione di genere precisa, attraverso le sue conoscenze e la sua sensibilità personale che passa senza alcuna soluzione di continuità, da Stravinsky ai ritmi Sudamericani, da Bartok a Charlie Parker, in un florilegio di colori ed emozioni nuove, ammalianti, assolute.
Credo che questo lavoro possa rappresentare una sorta di perfetto paradigma tradotto in suoni della citazione iniziale di Duke Ellington.
E spero che possa rappresentare un momento di svago, ma anche di crescita culturale per chiunque vorrà acquistarlo, ascoltarlo e gustarlo, mettendo da parte ogni pregiudizio e preconcetto strutturale.
 
Le interpreti di questa avventura hanno a loro volta saputo svestire i "panni di ruolo" di serissime musiciste "classiche" dal curriculum impeccabile, speso fra aule di Conservatorio e prestigiosi palcoscenici dei più noti teatri mondiali, hanno cioè saputo scendere dalla cattedra accademica che ne caratterizza le carriere principali, per trasformarsi in Muse di una Musica Nuova, che come amava dire il grande Maestro Ennio Morricone, potremmo definire Assoluta.
I loro strumenti a volta si trasformano e trasfigurano in altro da sè, come il violino che a volte ammicca al suono della chitarra elettrica o di una tastiera vintage, o l'arpa che sa passare da pulsante motore ritmico a soave lira melodiosa e infine le percussioni infinite che fanno da contraltare e collante al lavoro delle altre due interpreti, non senza ritagliarsi a loro volta un ruolo solistico laddove meno te lo aspetteresti.
Merito dunque a Oscar Del Barba che ha avuto la visione di tutto ciò su mia perversa ispirazione; e merito alle interpreti che hanno saputo uscire dal loro ruolo tradizionale e immedesimarsi al loro meglio possibile in questa nostra visione.
 
"There are two kinds of music: good music and all that"
Edward Kennedy "Duke" Ellington
This quote of the great Duke is found affirmed by many other acute and attentive musicians, although with the most different variations of form, but the same substantial essence. For example, Adriano Lincetto, my father, often said that there is no "Classical Music" or "Pop Music", or "Jazz Music"... there is only Beautiful Music and Ugly Music. And in fact he, great academic pianist, composer, piano teacher, loved indifferently, for example, the Beethoven Sonata "Appassionata", as well as Yesterday by the Beatles or Sassi by Gino Paoli.
This concept is also the one that mainly instructed my choice to found almost thirty years ago an alternative record label to the plastered choices of the majors and all those so-called "mainstream" operators.
A project like this ViPerArp Trio represents the narrowest and most intimate essence of this reasoning.
It is not a "provocative" project, on the contrary: it aims precisely to break down once more the barriers between genres, with the aim of magnifying the very essence of Music.
So I personally chose the eight songs that make up this album, all famous and of "popular extraction", that are written and made famous and immortal by authors and interpreters definitive in the popular imagination.
I chose these pieces and I entrusted them to the wise hands of a modern genius of Music like Oscar Del Barba, who made them the subject of his reflections and attentions.
His work has been to filter melodies, harmonies and musical rhythms, natively fixed and established in a precise genre direction, through his knowledge and his personal sensitivity that passes without any solution of continuity, from Stravinsky to South American rhythms, from Bartok to Charlie Parker, in a kaleidoscope of new colors and emotions, bewitching, absolute.
I think this work can represent a sort of perfect paradigm translated into sounds of the initial quote of Duke Ellington. And I hope it will represent a moment of leisure, but also of cultural growth for anyone who wants to buy it, listen to it and taste it, putting aside any prejudice and structural preconception.
 
The performers of this adventure have in turn been able to undress the "role-playing roles" of serious "classical" musicians with impeccable curriculum, spent between classrooms of the Conservatory and prestigious stages of the most famous world theatres, that is, they were able to come down from the academic chair that characterizes the main careers, to become Muses of a New Music, which as the great Maestro Ennio Morricone loved to say, we could define Absolute.
Their instruments turn and transfigure into something else on their own, like the violin that sometimes winks at the sound of the electric guitar or a vintage keyboard, or the harp that knows how to go from rhythmic engine button to sweet melodious lyre and finally the endless percussion that act as a counterweight and glue to the work of the other two performers, not without carving out in turn a solo role where you least expect.
Thanks then to Oscar Del Barba who had the vision of all this on my perverse inspiration; and about the performers who have been able to get out of their traditional role and identify themselves at their best in this vision of ours.

 
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