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FLUTE, CELLO & PIANO TRIOS

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Codice: CVLD 242

Autore: Mendelssohn, Weber, Martinu
Esecutore: FortePiano Trio ( Leonora Armellini, Ludovico Armellini, Tommaso Benciolini)
Durata: 74:04
Supporto: cd
FortePiano Trio
Composto da Tommaso Benciolini al flauto e dai gemelli Ludovico e Leonora Armellini rispettivamente al violoncello e al pianoforte, il FortePiano Trio nasce dal desiderio di riunire le personalità diverse ed eclettiche di tre amici in un progetto musicale comune con l’intento di diffondere ed ampliare il repertorio per questa inusuale formazione. Tutti diplomati con il massimo dei voti e lode in giovanissima età e vincitori di concorsi nazionali ed internazionali, si sono perfezionati con grandi maestri tra cui Lilya Zilberstein, Pierre-Yves Artaud, Mario Caroli e Giovanni Sollima presso alcune tra le più prestigiose istituzioni musicali d’Europa come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, l’ Hochschule für Musik und Theater di Amburgo, la Scuola Universitaria di Musica della Svizzera Italiana di Lugano, l’Ecole Normale de Musique di Parigi.
Il FortePiano Trio ha iniziato nel 2012 un’intensa attività concertistica che lo porta ad esibirsi
regolarmente nelle principali città italiane.
La giovane formazione è inoltre impegnata nella commissione e diffusione di nuova musica, ed è dedicataria del “Trio in due movimenti” del compositore Simone Tonin e delle “Merry Gentlemen Variations, Trio Fantasia on a Christmas Carol” del compositore e direttore d’orchestra Andrea Battistoni, riscuotendo ad ogni esibizione il consenso di pubblico e critica. 

«È il trio-maestro del presente […] un capolavoro che dopo molti anni rallegrerà ancora nipoti e pronipoti». Così Robert Schumann presenta nel 1840 il Trio in re minore op. 49 per violino, violoncello e pianoforte di Felix Mendelssohn, appena pubblicato dagli editori Breitkopf & Härtel. Creazione felice del «Mozart del xx secolo – scrive ancora Schumann – il più limpido musicista che per primo ha chiaramente viste e riconciliate le contraddizioni dell’epoca». Anche l’editore inglese J.J. Ever è pronto a scommettere sulla popolarità che l’opera avrebbe incontrato, con la sua serena discorsività cui gli eleganti ricami della parte pianistica aggiungono effetti di brillantezza. Ever chiede a Mendelssohn un arrangiamento del Trio, e nello specifico del secondo e terzo movimento, con il flauto al posto del violino, da pubblicare come Andante e rondò (dall’op. 49). L’autore alla fine decide di trascrivere l’intero lavoro per pianoforte, flauto e violoncello, non limitandosi però a una semplice trasposizione della parte di violino. Nell’adattare l’originale violinistico al flauto, Mendelssohn tiene conto delle diverse peculiarità sonore dello strumento a fiato e introduce alcune significative varianti (trasposizioni di ottava, modifiche delle figurazioni ritmiche e minori accomodamenti) che costituiscono un vero e proprio ripensamento della parte in funzione dei mutati equilibri sonori fra i tre strumenti.

In un Ottocento che in buona parte non sembra molto amare gli strumenti a fiato, almeno fra i maggiori suoi protagonisti musicali, Carl Maria von Weber mostra invece particolare predilezione per alcuni di essi; clarinetto, corno e fagotto soprattutto, per le loro sonorità evocatrici tanto adatte a rappresentare la «natura soprannaturale» che fa da sfondo ai suoi melodrammi romantici (ai tre strumenti Weber dedica tra l’altro alcuni concerti). Anche il flauto trova posto in diverse pagine cameristiche del compositore, la più nota delle quali è il Trio in sol minore op. 63 per flauto, violoncello e pianoforte, composto fra 1818 e 1819.
Il carattere amabilmente colloquiale del lavoro si delinea fin dalla compostezza del suo impianto formale in quattro movimenti, tutti aderenti ai modelli classici, e nel loro equilibrio espressivo generale. Senza rinunciare a qualche più acceso colore romantico nei movimenti estremi, il Trio si mantiene entro una gamma di “affetti” la cui misura di riferimento è data dallo spensierato carattere danzistico del breve «Scherzo» e dalla gentile melodia liederistica dell’«Andante espressivo» recante il titolo Schäfers Klage (Il lamento del pastore).

Già ragazzo prodigio indisciplinato e ribelle, nonché dotato violinista, il boemo naturalizzato americano Bohuslav Martinu è spirito artisticamente libero per quanto attento ai vari indirizzi delle avanguardie musicali e culturali novecentesche, che egli frequenta assiduamente nel corso del suo lungo soggiorno a Parigi (1928-1940), da dove si trasferirà negli Stati Uniti per rimanervi fino al 1953. Nella sua produzione Martinu dà spazio agli umori del folklore cèco, soprattutto nella componente ritmica sempre in forte risalto nei suoi lavori, improntati a un generale clima di serenità ed eclettico piacere di far musica che si coglie anche nel Trio in fa maggiore per flauto violoncello e pianoforte (1944). L’aspetto spassionato e ironico, ma non provocatorio, della sua creatività è individuabile nella vitalità motoria, nella interpretazione tutta personale della sintassi tonale, e nella mutevolezza a volte capricciosa degli umori espressivi; peculiarità stilistiche che nel Trio hanno il loro elemento elemento disciplinante nel formalismo classicista delle strutture cui il compositore deliberatamente aderisce per assecondare una sua vena di fondo lirica e nostalgica, in particolare evidenza nel pensoso «Adagio» centrale. Il primo movimento, «Poco Allegretto», e il finale «Allegretto scherzando» (collegato al tempo centrale da una cadenza, «Andante», del flauto solo) hanno in comune una asciutta linearità di scrittura nelle quale assumono piena evidenza la spigliatezza del corso ritmico e il serrato dialogo fra i tre strumenti sempre in perfetto equilibrio fra loro.
Marco Materassi 

FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY
Trio in re min. op.49
01 - Molto Allegro Agitato
02 - Andante con moto, Tranquillo
03 - Scherzo, Leggiero e vivace
04 - Finale, Allegro assai appassionato

CARL MARIA VON WEBER
Trio in sol min. op.63
05 - Allegro moderato
06 - Scherzo, Allegro vivace
07 - Andante espressivo
08 - Finale, Allegro

BOHUSLAV MARTINU
Trio per flauto, cello e pianoforte
09 - Poco allegretto
10 - Adagio
11 - Andante, Allegro scherzando


Leonora Armellini, pianoforte
Tommaso Benciolini, flauto
Ludovico Armellini, violoncello

24bit/88.2kHz original live-in-studio recording, Preganziol, April 14th, 2013

Musical Producer: Leopoldo Armellini
Recording, mix and mastering engineer: Marco Lincetto
Editing: Mattia Zanatta
Cover photo by Marco Lincetto

 
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